Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
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Autore: Night Blooms     28/03/2007    3 recensioni
Isabella è un personaggio creato per il gioco di ruolo Vampire: the Masquerade (Vampire è di proprietà della Whitewolf publishing)In questo racconto si può vedere la sua mente, confusa e un po' tormentata e i suoi pensieri che lei scaccia perdendosi nella poesia della notte, molto spesso noncurante di ciò che le accade intorno. Questa è solo una piccola introduzione al personaggio, ci sono alcuni accenni alla sua storia, ma principalmente cerco di delinearla dando uno squarcio della sua non-vita notturna.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Sono solo frammenti di luna



Le marmoree mani riflettono argentata la luce della luna, con passo lento Isabella cammina. Nella notte nessuno nota il suo pallore.
Nella notte tutti notano il suo candore. Occhi di ghiaccio per un cuore che batte senza anima.
Le unghie
Guardatele
Sono lunghe
Sono curate
Non desiderate che vi sfiorino? Ecco così sul collo.. l’avevo detto che erano lunghe
Che erano affilate. La sua bocca, non la volete forse sul vostro collo? I denti, come sono bianchi, ridendo felice me ne accorgo, splendono più delle stelle. Come sembra calda la sua lingua, sentila sul collo, senti i brividi che ti assalgono, senti i suoi denti. Nessuno se lo aspetta. Forse Isabella neanche se ne accorge, ma guarda come tremano un istante prima, tra le sue braccia. Come l’amante che si abbandona alle labbra dell’amata, come il morente che si abbandona alla luce.
Mi guardo nella vetrina di un negozio, come si incanta il mio sguardo alla vista di Isabella.
Ora basta giochi.
Pulisci questo sangue dalla tua bocca, la bellezza giustifica anche la morte, ma non sono ancora tutti pronti ad ammetterlo.
Ora mi sistemo i capelli, quanto vorrei che non me li scompigliassero così quando mi baciano. Non sanno il travaglio che passo per sistemarli. Sorrido e il mio riflesso ricambia.

Una maledizione, un’aberrazione, un demonio, creatura che vive di morte.
Creatura perfetta, ferita solo dal bacio del sole e dalla danza del fuoco.

Ma Isabella, sapete, non è sempre stata così.
No no, dovete sapere che quando ancora il sole poteva sfiorarmi che ero una creatura estremamente amabile. Non uccido per divertimento sapete? No Isabella lo deve fare . Uccido perché è il modo più semplice per sopravvivere. Anche se Isabella non è del tutto sincera. Isabella uccide anche perché è bello, sì, quanto mi piace quando si agitano, quanto mi piace il calore. Il desiderio mortale della carne come un tumulto nel loro sangue. I mortali ignorano, i mortali la amano, le creature della notte spesso non la capiscono. Come potrebbero, la mia mente è sempre un po’ confusa.. a volte, a volte sai il resto non conta. A volte sai quella stella è più luminosa di quanto avessi notato prima.
Dolce Isabella cammina per la tua strada.
Ti ricordi dolce Isabella questa strada? Sì che la ricordo, è la strada che porta alla mia scuola
No Isabella è la scuola di tua figlia sì lo so benissimo che strada è Guardati dolce Isabella.
Cammino per la strada
Per fortuna non c’è luce
Cammino per la vita
Per fortuna è il sangue che mi conduce
Alla morte
Questa sera è particolarmente poetica, non le succede sempre, sarà la luna piena, sarà che dopo qualche anno che la vita ti abbandona ancora non trovo il tempo di pensare alla reale mia non-vita.
Non che sia cambiato molto , l’inconveniente di non poter uscire di giorno è certo fastidioso
Ma posso sempre abbandonarmi al profumo del vento
Si illude,Isabella, che il vento trai capelli sia come un bacio per l’anima che non ha altro in cui sperare.
Una luce notturna, locali affollati, il loro soffuso chiarore la chiama verso se come le lampade incandescenti chiamano le falene.
Ora che ci penso sono un po’ affamata.
Affamata di calore
Affamata di bellezza
Forse stasera non mi limiterò a baciarti, forse stasera Isabella lascerà credere alla vittima di condurre il gioco e si perderà nella scintilla dei suoi occhi quando, con quasi violenza, le toglierà la camicetta. Divertente, rido e fingo che il mortale piacere che cerca sopravvenga, quando in realtà è il dolce pasto che mi attende a farmi muovere con passione. Ancora e ancora Isabella, stringi ancora una volta il tuo amante, mi perdo nei suoi occhi, guarda i suoi capelli . Stringe le coperte e non resiste più, le coperte tra le loro curve di rosso tingo. spero si diverta all’inferno, io lo trovo piuttosto piacevole. Lo guardo, lo sguardo di assoluto incanto. Eccola ora che vaga nei suoi ricordi, quelli di pochi istanti prima, quelli di sempre, a volte li confondo. Lui non mi amava, lei non lo amava. Lui ora giace e io qui lo guardo, sorpresa e orrore, non capiva cosa stesse succedendo, semplicemente non possiamo concepire, credere, vedere che il sangue possa essere bevuto, che questa mortale trasfusione avvenga realmente fuori dalla macabra fantasia di qualche scrittore. Fu così anche per me. Lui era tanto bello, lo cerco ancora, mi ricordo ancora, mi guardava, come tutti, ma lui aveva qualcosa di diverso vero? Lui ti guardava con un ardore diverso, il suo sorriso era talmente strano.. Quella luce nei suoi occhi. Ecco lo rivede Isabella, lui le si sta avventando contro, panico, Isabella trema ora sul pavimento. I suoi occhi, sì devo cercare i suoi occhi. Rivestita di tutto punto, un po’ di tempo per truccarmi ora sono nuovamente perfetta. Chiudo la porta e me ne vado. Non dimentichi qualcosa? Un bacio sul collo, ora posso andare.
Le chiavi nella toppa girano e le mani di Isabella stringono con cura il mazzo. Non c’è luce in casa. In una stanza, piccola, calda tanto umana.. Eccola che riposa. Mia piccola dolce creatura, respiro d’angelo i boccoli dorati della principessa si alzano sul suo piccolo petto.
Prendo la penna, come tutte le notti
Ho saputo che hai preso ottimo in storia, sei bravissima Isabella, continua così sei la mia bimba perfetta.
Sono bella quando dormo?
Chiude la porta, gira la chiave ora non c’è che da aspettare.
Una notte è passata
Una notte è fuggita
Domani sera tra
Di Loro siederò
Domani sera con loro parlerò
Della mia bellezza sfoggiata
Della mia sete appagata
Accorrete mortali
Alla festa dei degenerati immorali.



  
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