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Autore: EBI_Weasley    11/09/2012    4 recensioni
Storia ambientata dopo la fine della seconda guerra magica. Una vicenda emozionante e piena di colpi di scena. Riprende l'azione e l'avventura dei famosi libri di J.K. Rowling, raccontandone e descrivendone i segreti della fiducia e dell'amore. Harry, Ron e Hermione impegnati ancora una volta in una nuova coinvolgente avventura magica, dove l'amore, il rimorso e la paura sono i protagonisti.
Dal prologo:
"La luce di una lanterna illuminava la piccola stanza dove Hermione Granger si era addormentata, qualche ora prima, sui suoi amati libri. La ragazza stringeva nella mano destra un foglio di carta ingiallito e bagnato. Le sue lacrime avevano reso quasi illeggibile il contenuto della lettera."
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Il luogo era angusto e sporco, proprio come Hermione si aspettava. Avanzarono l’uno al fianco dell’altro.
‹‹ Come mai non ci sono sentinelle? ››
‹‹ Non hanno rilevato degli intrusi. Tutto qui. ›› spiegò Draco camminando lentamente e svoltando ogni volta per un vicolo diverso.
‹‹ Vi siete organizzati bene. ›› sentenziò Hermione sogghignando.
Arrivati di fronte a una porta in legno scuro, Draco le afferrò un braccio e la fermò.
‹‹ Ascoltami. Di qui in avanti, dovrai proseguire da sola. Io rimarrò di guardia. Non dovrebbero esserci ostacoli. Cammina lungo il corridoio. Gira subito a sinistra e prosegui in quella direzione. Arriverai ad una rampa di scale. Scendi giù e troverai immediatamente la stanza dei detenuti. ›› spiegò Draco gesticolando.
Hermione lo fissò incerta, ma poi annuì. ‹‹ Posso fidarmi di te? ››
‹‹ Sta a te decidere, Granger. ›› mormorò Draco con un ghigno. ‹‹ Ti ho portato qui, adesso arrangiati. ››
‹‹ Non cambi mai. ›› disse Hermione sorridendo. La ragazza si voltò e aprì con decisione il portone.
Diede un ultimo sguardo al ragazzo e subito dopo si mise in marcia. Seguì alla lettera le istruzioni di Draco, proseguì lungo il corridoio, poi girò a sinistra e infine scese le scale, gradino dopo gradino. Si trovò in un ampio ambiente illuminato fiocamente da una lanterna rotta. Non c’erano celle o stanze: i corpi dei poveri malcapitati erano gettati con poca cura al centro del grande pavimento. Hermione avanzò insicura e afferrò la bacchetta. ‹‹ Lumos! ›› mormorò facendo luce sulla scena. Hermione fu nauseata dai milioni di occhi vitrei puntati su di lei, il sangue incrostato scricchiolava sotto i suoi piedi e più la ragazza camminava, più il puzzo si faceva forte e ristagnante. Dopo aver superato corpi lacerati, ossa abbandonate e pezzi di pelle strappata, Hermione riuscì ad intravedere quattro masse che si muovevano lentamente. La ragazza avvertì il cuore salirle in gola e dopo aver pestato diverse ossa ormai prive di consistenza, riuscì ad intravedere il viso di un bambino dai capelli biondo platino. Vicino a lui una ragazzina con gli occhi sgranati, indicava Hermione con le braccia protese verso di lei e al fianco dei due, visi lentigginosi, capelli rossi e un sorriso felice sulle labbra. Hermione si avvicinò lentamente e ricambiò il sorriso dei due fratelli. Ron fece segno alla ragazza di liberare i due bambini. Solo in quel momento Hermione si rese conto che i prigionieri erano legati, in gruppi di quattro, da una pesante e arrugginita catena. La ragazza si adoperò subito e liberò i due piccolini che si abbracciarono con le lacrime agli occhi. Il bimbo si massaggiò le caviglie e la ragazzina si asciugò le lacrime con le mani sporche di sangue. Hermione rimase sbalordita di fronte a quella scena, ma chiuse gli occhi, ingoiò quel poco di saliva che le era rimasta e liberò gli altri due. Ron la strinse forte.
‹‹ Perché sei venuta? Perché da sola? ›› domandò il ragazzo accarezzandole il viso.
Hermione sorrise e gli afferrò il volto. Appoggiò la fronte sulla sua e lo guardò dritto negli occhi.
‹‹ Mi avevi promesso che non mi avresti più abbandonato, che non avresti commesso lo stesso errore. ››
‹‹ Lo so, ma … ››
Hermione gli posò l’indice sulle labbra. ‹‹ Non c’è bisogno che aggiungi altro. Basta parlare, adesso è inutile. Sono qui per te, nient’altro conta. ›› disse arrossendo vistosamente. Fortunatamente per lei il luogo era così buio che nessuno se ne accorse. Solo Ron percepì il calore delle sue guance quando la baciò.
‹‹ Come hai fatto a trovarci? ›› domandò George alzando lo sguardo verso lei.
‹‹ Mi ha aiutato Malfoy. ›› spiegò Hermione spostando lo sguardo da Ron.
‹‹ Malfoy? ›› esclamarono insieme i due fratelli. Ron era infuriato e gesticolava con rabbia.
‹‹ Volete fare silenzio? ›› disse la ragazza prendendo la mano al bimbo e aiutandolo a mettersi in piedi.
‹‹ Di cosa vi lamentate? Se non fosse stato per lui, non vi avrei mai trovato. Dovete essergli riconoscenti.››
‹‹ E’ proprio questo il problema, Hermione! ›› esclamò George. ‹‹ Come posso essere riconoscente ad un Malfoy? ››
‹‹ Miseriaccia Hermione, cosa ti è passato per la testa? ›› mormorò Ron con aria arrabbiata.
Hermione sbuffò e afferrò il polso alla ragazzina. ‹‹ Volete che vi lasci qui? ›› chiese lei nervosa.
I due si lanciarono un’occhiata e rimasero in silenzio. Sostenendosi a vicenda si misero in piedi.
‹‹ Non c’è più nessuno qui? ›› domandò Hermione guardandosi intorno.
Ron scosse la testa. ‹‹ Credo che noi siamo gli ultimi sopravvissuti. ››
Hermione annuì e avanzò lungo lo scenario cruento. Salirono i gradini uno dopo l’altro. La ragazza aiutò i due piccoli e Ron sostenne George più debole di lui. Quando furono tutti e cinque di fronte alla porta, tirarono un respiro di sollievo. ‹‹ Dietro questo ingresso si trova Draco, grazie a lui usciremo di qui. Poi manderemo una squadra di Auror e finalmente tutto sarà finito. ›› disse Hermione sorridendo.
Il bimbo biondo si stropicciò l’occhio con la manina libera e mormorò con una voce flebile: ‹‹ Signorina? Dov’è mio fratello? ››
Hermione si abbassò all’altezza del bambino e lo guardò negli occhi gonfi. ‹‹ Tuo fratello? ›› chiese.
‹‹ Hanno preso anche lui quella sera. L’hanno portato con me. ››
Hermione chiuse gli occhi e abbassò lo sguardo. Erano finalmente salvi, avevano l’occasione di fuggire, di dare un’opportunità ad altre vite innocenti, ma non poteva abbandonare un bambino in quel luogo.
‹‹ Come si chiama il tuo fratellino? ›› domandò Hermione fissando il bimbo.
‹‹ Jackson. ››
Hermione si alzò e mormorò: ‹‹ Uscite di qui, seguite Draco e mettetevi in salvo, io vado a controllare se il … il fratello del bambino è ancora vivo. ››
George scosse la testa. ‹‹ Non puoi tornare lì sotto. Sarebbe troppo pericoloso. ›› disse il ragazzo spostando lo sguardo dal bambino ad Hermione. ‹‹ Il bambino potrebbe essere già morto. ›› aggiunse poi con una freddezza inaudita che sorprese la ragazza.
‹‹ Non importa. ›› fu la semplice risposta. Hermione gli sorrise e scansando gli altri, tornò sui suoi passi.
Una lacrima le scese sul viso. In quel momento stava per sprecare l’unica possibilità di salvezza che aveva. Per lei l’importante era proteggere quante più persone possibili. Poi si sentì tirare indietro e una mano le tappò la bocca. Un gruppo di Mangiamorte stava avanzando lungo il corridoio. Hermione sentì il cuore battere all’impazzata nel petto e il suo corpo si irrigidì. Il primo pensiero andò a Ron e agli altri che cercavano di scappare, ma che avrebbero trovato ostacoli sul loro cammino. Intravide, però, gli uomini mascherati imboccare un’altra strada. Hermione respirò sentendosi più tranquilla. Con agilità si liberò dalla stretta e si ritrovò faccia a faccia con grandi occhi blu.
‹‹ Perché sei tornato indietro, idiota? ›› domandò Hermione ansiosa, ma immensamente felice di vederlo.
‹‹ Credevi davvero che ti avrei lasciata andare da sola? ›› scherzò Ron afferrandole la mano.
‹‹ Sbrighiamoci non c’è tempo da perdere. ››
Hermione si lasciò guidare dal ragazzo e tornarono insieme nel sotterraneo. Cercarono in ogni angolo e si affacciarono persino sullo stretto passaggio sottostante. Non c’era nessuna forma di vita.
‹‹ E’ inutile. ›› mormorò Ron. ‹‹ Andiamo via. ››
Hermione staccò la mano da Ron e cominciò ad urlare: ‹‹ Jackson! Jackson! Siamo qui per salvarti! ››
Ron la bloccò e le tappò nuovamente la bocca. ‹‹ Sei impazzita? ››
Un mugolio vicino fece sobbalzare entrambi. Si catapultarono vicino al sottopassaggio che avevano trovato e Ron decise di calarsi per controllare meglio. Hermione aspettò con ansia il ritorno del ragazzo. Dopo poco, la testa di Ron sbucò dal passaggio accompagnato dal magro viso di un bambino. Si affrettarono a percorrere il corridoio principale: Ron correva tenendo stretto il bimbo tra le braccia e Hermione lo guidava, cambiando direzione quando necessario. In pochi minuti si trovarono davanti al portone in legno.
‹‹ Forza muoviamoci. ››
‹‹ Draco sarà già andato via, perciò dobbiamo fare attenzione. Se ce ne sarà bisogno dobbiamo essere pronti a separarci. ›› mormorò Hermione.
‹‹ Questa volta non ti lascio sola. Niente ci dovrà più separare. ›› disse Ron senza guardarla.
Aprì la porta con un calcio e cominciò a correre davanti a lei.  I due riuscirono ad udire dei passi non molto lontani da loro. ‹‹ Forse riusciamo a raggiungerli. ›› disse Hermione sorridendo. Ron si voltò verso di lei e ricambiò il sorriso. Hermione si perse in quello sguardo felice e gioioso. Tutto durò poco. L’espressione di Ron divenne improvvisamente spaventata e fredda. Hermione si girò ed ebbe solo il tempo di vedere un altro scoppio di luce verde. Ron si gettò su Hermione appena in tempo e usò il suo corpo come scudo per lei e il bambino. Un getto rosso lo colpì dritto in testa e Hermione vide gli occhi del ragazzo farsi doloranti. Non poté far altro che rimanere distesa sotto di lui, stringendo e proteggendo il bambino per quanto riuscisse. All’improvviso un’esplosione li fece volare lontani insieme a tantissimi resti di pietra e calcestruzzo. Hermione tossì sotto le macerie e la polvere. Diede un’ultima occhiata a quello che stava accadendo. Riconobbe Harry e Arthur, vide Ginny farsi largo tra i Mangiamorte e venire verso di lei. Ginny la aiutò a liberarsi. Hermione si sedette e appoggiò il capo sul muro. Chiuse gli occhi e cominciò a tossire forte.
Ginny continuò a cercare Ron e il bimbo. Quando li trovò li fece stendere in una zona dove l’aria fosse più respirabile. Risvegliò Ron che strabuzzò gli occhi e si mise a sedere.
‹‹ Cosa sta succedendo? ›› domandò Ron guardando la sorella.
‹‹ Abbiamo ricevuto il messaggio di Hermione, abbiamo chiamato una squadra di Auror. Stanno per arrivare. ›› spiegò Ginny assistendo il bambino ferito.
‹‹ Allora siamo salvi! ›› esclamò Ron contento avvicinandosi a Hermione. La ragazza sorrise e gattonò verso di loro. Ginny cominciò a piangere all’improvviso. ‹‹ Che cos’hai, Ginny? ›› domandò Hermione fissando la rossa.
‹‹ Papà è stato colpito … ›› mormorò lei guardando Ron.
Il ragazzo si avvicinò alla sorella. ‹‹ Sono venuti anche mamma e papà? ›› chiese poi incredulo.
Ginny annuì e si lasciò andare, scoppiando in una crisi disperata. Ron cercò di consolarla, ma non riuscì a fare molto, perché continuò a tartassarla di domande. ‹‹ Dov’è George? ››
‹‹ Non lo so. ›› rispose Ginny tremante.
Hermione sobbalzò. Se Ginny non sapeva dove fosse George, significava che il gruppo non era riuscito ad uscire dall’edificio. Hermione si mise in piedi. La voce flebile e dolce del bambino biondo echeggiò nelle sue orecchie. La ragazza afferrò la bacchetta ed esclamò: ‹‹ Sono ancora qui! Dobbiamo combattere anche noi e riusciremo a trovarli. ››
Ron non aspettò altro, si mise in piedi e raggiunse Hermione. Poi si rivolse a sua sorella. ‹‹ Ginny rimani con il ragazzino. Riusciremo a trovare gli altri. ›› Dopo questo i due cominciarono a correre e schivare diversi colpi da una parte e dall’altra. Hermione urlò parecchie volte: ‹‹ Stupeficium! ››.
Ron invece si limitò a creare barriere di protezione per lui e la ragazza. Combatterono fianco a fianco, schivarono colpi e correvano fra i nemici per mettersi in salvo. Finalmente riuscirono a vedere George impegnato in una battaglia mortale con due Mangiamorte. Riuscì a stenderne uno con un lampo di luce rossa e schivò il colpo dell’altro abbassandosi leggermente. Ron fece per correre in suo aiuto, ma lo sguardo freddo e deciso del fratello fu inequivocabile. George si dilettò splendidamente e riuscì a tenere testa al Mangiamorte che aveva di fronte. ‹‹ Complimenti moccioso, devo dire che hai avuto un’ottima educazione magica. ›› disse Rockwood sogghignando.
Ron strinse forte Hermione e si allontanarono leggermente dai due inferociti combattenti.
George strinse la bacchetta e digrignò i denti. ‹‹ Cosa credevi? Finalmente avrò l’occasione di vendicare Fred! ››
Rockwood scoppiò in una risata fredda e maligna.  ‹‹ Vorresti vendicarti? Tu piccolo ingrato? Sono venuto da te a scusarmi perché avevo compreso i miei errori e tu cosa hai fatto? Hai mandato il fratellino a uccidermi? Non ci si comporta così. ››
George cercò di colpirlo con un incantesimo, ma lui lo schivò senza problemi. ‹‹ Non riuscirai a sconfiggermi con questi giochetti. Ma ti confido una cosa … ›› mormorò Rockwood cattivo. ‹‹ Tuo fratello Fred non era così bravo, sono riuscito a farlo fuori in pochi secondi! ››
George scoppiò a ridere. ‹‹ Credi davvero che Fred non ti avrebbe sconfitto se ne avesse avuto l’occasione? TU L’HAI UCCISO PER UN PURO CASO! HAI CAPITO STRONZO? È STATO SOLO UN CASO E ADESSO TE LO DIMOSTRERÒ! ›› aggiunse urlando dalla rabbia. Colto di sorpresa Rockwood cadde per terra colpito da un incantesimo del ragazzo. George si avvicinò e gli puntò la bacchetta alla gola. Poteva finalmente concludersi tutto in pochi secondi. Ron e Hermione erano senza parole e rimasero ad osservare la scena.
Rockwood fissava George beffardo. ‹‹ Uccidimi pure, non riavrai indietro tuo fratello. Io non ho più nulla da perdere in questo mondo. ››
George lo guardò negli occhi e scosse la testa. ‹‹ Tu non meriti di vivere, ma non mi abbasserò mai al tuo livello. Fred non vorrebbe questo. ›› detto questo il ragazzo abbassò la bacchetta, strappò di mano quella del suo nemico e la spezzò. Poi si voltò e mormorò: ‹‹ Questa è la mia vendetta per Fred, consegnarti alla giustizia. ››
Ron spalancò la bocca sorpreso e Hermione fissò George con ammirazione. Poi un altro boato, Hermione si mise le mani sulle orecchie e chiuse gli occhi. La testa cominciò a girare forte e riuscì solo ad intravedere alcuni membri della squadra di Auror. Sentì le gambe farsi deboli e le forze mancarle. Sorrise felice e si lasciò andare ad universo buio e oscuro.




Ed eccoci qui con il penultimo capitolo della storia. Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto. Mi scuso per evetuali errori, ma ho cercato di scrivere il più velocemene possiblie. Volevo continuare il racconto senza ritardare troppo. Come vi avevo promesso, questo è più lungo degli altri e ricco di avvenimenti. Continuate a segurimi, per l'ultimo entusiasmante capitolo.Grazie a tutti. EBI ♥
   
 
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