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Autore: Hell96    11/09/2012    1 recensioni
Ad un certo punto qualcosa attirò l'attenzione della ragazza. Sembrava un quaderno scolastico nero come tanti. Ma aveva una strana scritta sopra: Death Note
-Qualcuno deve avercelo messo nella mia stanza- pensò
Lo prese in mano e si ritrovò uno strano personaggio davanti.
I capelli erano castani e suoi occhi erano rossi come dei rubini. indossava una camicia bianca sporca di sangue e sulla schiena erano presenti due ali nere che lo facevano assomigliare tanto ad un angelo.
-Chi sei tu?-Chiese Hikari immobilizzata per la paura.
-Puoi chiamarmi Light. Io...sono uno Shinigami.- A quelle parole la ragazza rabbrividì.
SCUSATE SE HO RICOPIATO QUESTA FANFIC IN QUESTO MIO NUOVO ACCOUNT MA HO AVUTO PROBLEMI COL VECCHIO CONTATTO.
CONTINUERO' LA STORIA SU QUESTO NUOVO CONTATTO. GRAZIE PER LE VECCHIE RECENSIONI.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Light/Raito, Near, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Death Note: Another Story
Capitolo X: Brotherhood and Friendship


*

Era pomeriggio inoltrato ed erano passate circa due ora da quando Light Sama l'aveva avvisata della presenza del poliziotto che la seguiva.
Ciò stava a significare che il suo piano di farsi notare dalla polizia, aveva funzionato alla grande. Inoltre non avevano ancora posizionato telecamere e cimici in casa sua, il che significava che era ancora in tempo per la fase due.
Si affrettò a chiamare Ayame Chan per invitarla a casa sua per discutere di questioni di vita o di morte. Effettivamente la questione non era proprio di vita o di morte, almeno a suo dire, ma così facendo avrebbe convito la sua amica a presentarsi a casa sua il più presto possibile.
Questa mossa, seppur azzardata, segnerebbe la fine della fase due.
Dopo circa dieci minuti, Ayame si presentò tutta trafelata a casa sua. 
Hikari si chiese come la ragazza ebbe fatto a presentarsi a casa dopo solo dieci minuti, dato che la sua abitazione si trovava a venti minuti minimo dalla sua. Poco importa.
Dopo averle offerto da bere e da mangiare, fece accomodare la ragazza nella sua stanza.
Decise di assumere un'aria melodrammatica per dare maggiore intensità a ciò che stava per chiederle.
Le dispiaceva chiederle questo, dato che imprecherebbe l'intromissione della sua compagna di classe nel caso Kira, ma lei era l'unica ad avere un padre che lavorasse nel quartier generale dove ha sede l'oganizzazione per stanare Kira e che, guarda caso fosse proprio suo padre a pedinarla. Solo lei poteva fare questo, in più sapeva perfettamente che, per qualche motivo a lei sconosciuto, Ayame stravedesse per lei.
Magari aggiungo qualche lacrima, tutto diventerebbe più realistico.
-Ayame Chan...Ho bisogno del tuo aiuto...- 
-Hikari Chan dimmi tutto! Sai che potrai contare sempre su di me!- Rispose l'amica, già visibilmente preoccupata.
-Mi sono ficcata in una faccenda molto più grossa di me...- 
Fece una breve pausa per far scendere qualche lacrima.
-Ayame Chan...Devi sapere che...Sono io Kira.- Disse facendo scorrere quante più lacrime possibili.
-Come sei tu Kira? Non mi stai prendendo in giro?-
-Ti ho mai preso in giro, io?-
ehm...
-No certo che no, Hika Chan.-
-Ho bisogno del tuo aiuto...La polizia sta per scoprire tutto, e se capiscono che sono io Kira  mi daranno sicuramente la pena capitale!- 
-C-Come la pena capitale! Hikari Chan...- La ragazza iniziò a piangere a perdifiato
-Oggi ho notato che un poliziotto mi sta pedinando...Ayame, se mi dovesse succedere qualcosa...-
-No!- ribattè la ragazza -Non ti succederà nulla perchè io ti aiuterò!-
-Non posso metterti in mezzo, è una questione pericolosa e lo sai...In più la persona che mi  sta pedinando è addirittuta tuo padre...Non posso metterti contro di lui.-
-Chissene frega!- esclamò la ragazza -Io credo che le idee di Kira, le tue idee, siano giuste!  Con Kira al comando il mondo conoscerebbe la pace! I crimini si sono abbassati addirittura del 75%! L'ha persino detto mio padre...Ora però spiegami...Dimmi come fai ad uccidere i criminali!-
-Basta che scriva il loro nome su questo quaderno. Però ho bisogno di averli prima visti in faccia.-
Ayame fece per toccarlo quando Hikari la fermò.
-Aspetta- disse la corvina -prima di toccarlo devi sapere che non appena lo sfiorerai vedrai uno Shinigami...-
-Uno S-Shinigami? -
Hikari annuì e le porse il quaderno. 
Non appena Ayame lo toccò, Riusci a distinguere la figura di Light, proprio accanto alla sua amica.
Fece un piccolo sobbalzò nel videre lo shinigami sbuffare sonoramente, ma fece finta di nulla e decise di continuare la conversazione con l'amica.
-Hikari Chan, dimmi cosa devo fare. Sono IO che voglio partecipare, quindi non sentirti in colpa. Non lo faccio solo per aiutarti, ma anche per aiutare il mondo intero!-
-Fammi pensare, allora...-
Non doveva pensare a niente, il suo piano l'aveva già deciso.
-Potresti infiltrarti nella polizia- aggiunse poi -Dirai a tuo padre tutte le informazioni che ti dirò riguardante il caso Kira, ma ovviamente affermerai di averle capite da sola. Probabilmente accetteranno il tuo aiuto, anche se forse non ti diranno da subito tutte le loro informazioni. Ogni volta che saprai qualcosa di nuovo, mi avviserai. Inoltre dato che dirai di essere mia amica ti offrirai di spiarmi tu stessa. Probabilmente ti metteranno delle cimici addosso, e quando questo accadrà per avvisarmi mi dirai una frase tipo 'Hika Chan, non credi che oggi sia una gran bella giornata!?'  Ed io capirò.-
-Ho capito.- affermò l'amica sicura di sè.
-Per parlarmi delle nuove infomazioni acquisite dalla polizia, dovrai semplicemente dirmi  'Mi presti il tuo diario, ho lasciato a casa il mio ed ho bisogno di sapere i compiti per domani.' così io ti passerò il mio diario e tu scriverai brevemente le nuove informazioni della polizia. Ti è chiaro?-
-Tutto chiaro. Ora dimmi le informazioni riguardante il caso Kira da dire alla polizia.-
-Certo.-
 

-

 
-Hikari Chan ora è tutto chiaro. Andrò oggi stesso al quartier generale.-
-No.- l'interruppe -Vacci domani. Tua padre sa che sei venuta prima a casa mia, e questo comportamento potrebbe essere sospetto.-
-Ho capito. Sei un genio!- Disse Ayame sorridendo.
-Ora va a casa che si è fatto tardi. Ci sentiamo domani...- Disse accompagnandola alla porta.
-Ciao Hika Chan!!- 
Dopo neanche cinque minuti, Hikari ricevette un'altra visita; Era Yami.
-Che ci fai qui?- Disse la ragazza -Mi stanno pedinando, e potrebbe essere sospetto...-
-Mh, stai diventando paranoica- rispose il ragazzo.
-Puo darsi. Come hai fatto a scoprire dove abito?-
-L'ho scoperto. Punto. Devo parlarti di una cosa seria.-
Hikari lo fece, anzì li fece, accomodare e gli offrì da bere.
Dopo poco Yami iniziò ad intavolare una discussione.
-Come va?- Le chiese.
-Vai al dunque.-
-Senti, sono preoccupato, davvero. Devi stare attenta con questa faccenda, è pericolosa...-
-Che ti importa?- Rispose cinicamente lei.
-La verità è che...- il ragazzo si interruppe per prendere fiato -Tua madre...-
-Mia madre cosa!?- Si alzò di scatto la ragazza.
-Tua madre è anche mia madre. Hikari noi siamo fratelli.-
-Non prendermi in giro, non è divertente.- Disse la ragazza sedendosi e calmandosi.
-Non ti sto prendendo in giro. Tua madre si assentava molto per far visita a me... Quando mi ha concepito era molto giovane e quindi mi diede in adozione. Ho scoperto tutto ciò da poco anche io, da quando è morta la mamma...-
-Ho...un fratello !?- Chiese più a sè stessa che al diretto interessato.
Yami annuì.
-Ora è meglio che vada - aggiunse infine -Ci vediamo domani, Ciao-
-Ciao- rispose freddamente lei.
 
Il giorno dopo, Ayame si presentò al quartier generale.
Si trovò davante due omoni che dopo varie domande la fecero entrare senza grossi problemi. La condussero in una grande stanza, un po' angusta per i suoi gusti, ma umanamente accettabile. Vi era molto disordine, infatti per terra giacevano quantità industriali di puzzle.
Nella stanza vi erano varie persone, presumibilmente poliziotti. Sembravano tutti uguali.
Gevanni le si avvicinò.
-Ayame Chan, che ci fai qui? Sto per andarmene, ho impegno di lavoro...-
-Fermo papà. Devo parlarvi- disse in maniera decisa -Riguarda il caso Kira.-
Tutti prestarono attenzione alla nuova arrivata.
-Osservando l'orario delle persone uccise da quel criminale, sono riuscita a capira che probabilmente Kira è uno studente. In più vengono puniti anche i criminali Giapponesi le cui notizie non vengono diffuse nel mondo, quindi probabilmente Kira è Giapponese.-
-Ottima inuizione- si sentì dire da uno dei poliziotti.
Suo padre invece la guardava allibito.
-E non è tutto. Credo addirittura che...- si fermò per riprendere fiato -Che Kira sia una mia compagna di classe!- Disse alzando il tono di voce.
Improvvisamente si aprì una porta dinnanzi a lei.
Nella stanza fece capolino un ragazzo poco più alto di lei, con dei capelli di un inusuale colore bianco e con dei vestiti dello stesso colore.
-Kira è una studentessa della tua scuola, eh? Spiegati meglio-
-Allora purtroppo la madre di questa mia amica è stata assassinata, ma gli assassini sono stati giustiziati da Kira dopo pochissimo tempo. Quindi magari è stata lei a giustiziarli dato che...-
-Basta così Ayame!- La interruppe Gevanni.
-Falla continuare- Affermò Near.
-Io voglio unirmi a voi! Voglio catturare Kira! Posso spiare quella ragazza per voi e...-
-Questa è un 'ottima idea- questa volta fu il ragazzo ad interromperla.-Domani provvederemo a riempire di telecamere la sua stanza. In più metteremo delle cimici sui tuoi vestiti per verificare che tu non stia bluffando e non la stia aiutando...-
-Perfetto. Fate quello che volete. Sono pronta a tutto per la giustizia.-
In un certo senso l'ultima frase non era una bugia.
-Essia. Prenderai parte alle indagini. Però non devi fare troppe domande. Non ti riveleremo come Kira uccide le vittime e non ti daremo tutte le informazioni inerenti al caso. - Sentenziò Near.
Ce l'aveva fatta. 
 
* * *
 
Il giorno dopo Hikari si svegliò di buon'ora nonostante le poche ore di sonno causate dalla rivelazione di Yami.
Aveva un fratello.
Ancora confusa e leggermente assonnata, uscì di casa per avviarsi a scuola.
Non appena entrò nel cortile dell'istituto, vide Ayame venirle incontro.
-Hika Chan, non credi che oggi sia una gran bella giornata!?-
-Si, anche se fa un po' troppo caldo, per i miei gusti.- Rispose.
Aveva capito.
La fare due del suo piano era ufficialmente terminata.




Angolo dell'autrice:
Finalmente ho aggiornato anche questa fic *Canta l'halleluja* xD
Questo capitolo è moooolto importate e pieno di rivelazioni! 
 Mi farebbe piacere conoscere il vostro parere, quindi per favore recensite, anche se solo per dirvi che vi fa schifo! C:
La foto di Light in versione Shinigami è stata trovata da un mio amico, Aniello Yagami, su internet, quindi non mi appartiene.
Spero vi sia piaciuto! :)
Un bacione
la vostra Hell girl.

 
   
 
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