Anime & Manga > Evangelion
Segui la storia  |       
Autore: Dangaio    29/03/2007    0 recensioni
Durante l'attacco delle Seele per scatenare il Third Impact, qualcosa non segue il disegno della misteriosa organizzazione.
Un imprevisto si verifica e le sue conseguenze saranno imprevedibili...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Evangelion Saga Episodio 03
Enter! Shar Saotome!
Arriva shar Saotome!

Essere un animale, ha anche i suoi vantaggi: specialmente se si tratta di una nuova specie.
Il mio vero nome, non lo conosco neppure io…credo che sia PGEN43 o qualcosa del genere.
Gli umani, mi chiamano semplicemente Pen Pen e sono un “Pinguino delle Sorgenti Termali”.
Detto in questo modo, il mio nome fa molta scena…in pratica sono una creatura nata per soddisfare l’ego smisurato di qualche scienziato pazzo.
A differenza di un normale pinguino, amo sia il freddo (non a caso vivo in un frigo bar) che il caldo inteso e piacevole delle acque delle sorgenti termali.
Sono fortunato ad aver trovato una famiglia, se così si può chiamare in termini umani.
Misato, colei che mi adottò molto tempo fa, è sempre dolce e premurosa con me, lo stesso vale per Shinji, una sorta di figlio adottivo di Misato. Non voglio commentare Asuka…
Tra l’altro se la mia vista non mi inganna e non ho dimenticato come interpretare quei simboli che gli umani chiamano numeri, oggi è il 20 ottobre e Asuka è appena scappata di casa.
Ha litigato, tanto per cambiare, in maniera feroce con Misato: non ha gradito i 3 giorni di cella di isolamento che le sono stati inflitti per aver disubbidito agli ordini e aver fracassato la sua unità Evangelion…cosa ci sia di diverso dal solito, proprio non lo so…forse questa volta è stata la prima volta in cui nessuno la ha elogiata per qualcosa ed è stata trattata e punita come una persona normale.
Il mio povero cervellino deve ancora finire di elaborare tutto quello che è successo questa mattina e tutto quello che le due donne si sono dette, o per meglio dire: urlato contro.
Shinji per aver dato ragione a Misato, si è preso uno schiaffo e una caterva di insulti del tipo:
“Sei solo un porco, succube delle tette e delle cosce di Misato!”
Non riuscirò mai a capire quel ragazzo…perché non le ha dato uno schiaffone da zittirla una buona volta? In compenso ci ha pensato Misato.
Quello che è successo in seguito è molto semplice: Asuka scappa di casa maledicendo tutti, Misato accompagna a scuola Shinji e poi si reca al lavoro alla Nerv.
Wyaahhh…ho bisogno di dormire un po’…anzi prima di andare a nanna, mangerò qualcosa.
Non so perché, ma ho la netta sensazione, che quello che è accaduto stamattina sia solo la punta di un iceberg bello grosso…

Shinji stava salendo con calma le scale della sua scuola.
Grazie alla guida “molto sportiva” della signorina Misato, era arrivato a destinazione con qualche minuto di anticipo rispetto al suono della campanella che annunciava l’inizio delle lezioni.
Si massaggiò con cautela, la parte della guancia che era stata raggiunta e colpita dallo schiaffo di Asuka…
“Un bel modo di iniziare la giornata…Asuka che litiga con Misato e io che ne faccio le spese.”
Mentre si chiedeva se il segno delle cinque dita era ancora visibile, sentì una voce atona salutarlo.
“Ciao, Ikari…”
Si voltò di scatto, come se avesse sentito la voce di un fantasma.
Dietro di lui stava camminando Rei Ayanami.
Shinji sorpreso, cercò di abbozzare una risposta.
“Ciao Ayanami…come…come va?”
Rei non rispose, si limitò a un debole cenno con capo e si diresse spedita in classe.
Shinji sospirò affranto, maledicendo la sua incapacità cronica con le donne, e la seguì.
Rimase sorpreso nel notare una certa “eccitazione” tra i suoi compagni, si ricordò che quel giorno sarebbe dovuto arrivare il nuovo studente di cui si era tanto parlato negli ultimi 5 giorni.
Si avvicinò a Touji e Kensuke che stavo discutendo di qualcosa e li salutò con un debole sorriso.
I due ricambiarono il saluto e notarono subito che c’era qualcosa di strano nel loro amico.
“Hey Shinji…come mai da solo oggi?”
“Manca una persona decisamente ingombrate…dove hai lasciato il diavolo rosso?”
Shinji si pentì di essersi avvicinato troppo…avevano notato sia la mancanza di Asuka (e questo era fin troppo evidente) che il segno ancora rosso dello schiaffo sulla sua guancia.
Cercò di cavarsela con una risposta evasiva, senza dover spiegare tutto quello che era successo nei particolari, specialmente la ragione di quello schiaffo.
“Asuka ha avuto uno scambio di opinioni con la signorina Misato e io ci ho rimesso come al solito.”
I due suoi amici si misero a ridere e iniziarono a prenderlo goffamente in giro, mimando una scena ridicola, ma almeno non pretesero di conoscere tutti gli altri particolari.
Dopo qualche minuto, Touji si rivolse alla capoclasse che li stava osservando, notevolmente divertita.
“Hey Hik…Capoclasse…puoi dirci qualcos’altro sul nuovo studente che dovrebbe arrivare oggi?”
Hikari rispose prima con un tenue sorriso e poi gli diede qualche informazione.
“Ho scoperto il suo nome: si chiama Shar Saotome e a quanto pare è per metà europeo e giapponese….in pratica sarà un ragazzo bellissimo, dolcissimo e raffinato! Non dei grezzi animali come voi tre del trio degli stupidi!”
Touji, Kensuke e Shinji reagirono all’unisono.
“Non c’è Asuka e ti ci metti tu, adesso?!?”
Hikari osservò la loro buffa reazione e poi domandò che fine aveva fatto Asuka.
Rispose Shinji.
“Non credo che oggi verrà…ha litigato violentemente con la signorina Misato.”
La capoclasse si passò una mano sulla fronte, scotendo leggermente la testa.
“Quella ragazza a volte si comporta in maniera incomprensibile…”
Touji ne approfittò per punzecchiarla.
“Solo a volte?”
La prevedibile reazione della capoclasse non si fece attendere.
“Suzuara!!!”
Pochi secondi dopo entrò il professore per iniziare la sua ennesima lezione sul Second Impact.
Alla fine della seconda ora e qualche minuto dopo l’inizio della lezione di giapponese, la porta scorrevole della loro classe si aprì di lentamente e fece il suo ingresso sistemandosi i piccoli occhiali da sole, il nuovo studente: Shar Saotome.
Shar poteva sentire su di se l’attenzione di tutti i presenti, ad eccezione di una ragazza dai capelli azzurri che continuava a guardare fuori dalla finestra, ignorandolo.
Shar si avvicinò alla cattedra e le consegno una lettera, da parte del direttore dell’istituto.
La professoressa lesse velocemente la lettera e chiese al nuovo studente di presentarsi alla classe.
Shar prese un gessetto e scrisse il suo nome alla lavagna: utilizzando per primi i caratteri latini e poi i caratteri dell’alfabeto giapponese.
Mentre la professoressa raccontava qualcosa dei suoi trascorsi scolastici e delle caratteristiche peculiari (parla quattro lingue, è un esperto di arti marziali, ecc) si voltò e rimase qualche secondo ad osservare i suoi nuovi compagni di classe.
Quando aveva letto il rapporto sul nuovo studente, era rimasto stupita dalla scritta: “esperto dell’arte marziale Yagami – Estremamente pericoloso.”
Conosceva il nome di quell’arte marziale, solo per sentito dire, credeva infatti che nessuno la praticasse ancora a causa della sua eccessiva pericolosità e della difficoltà nel controllare la violenza dei propri attacchi.
Così per soddisfare la sua curiosità gli chiese se effettivamente praticava quel tipo di arte marziale.
“Ho letto nel tuo rapporto che sei un esperto dell’arte marziale Yagami…è davvero così potente e temuta come si dice?”
Shar cercò di darle una spiegazione il più semplice possibile.
“Si tratta di una delle poche arti marziali, creata appositamente per combattere i demoni nell’epoca Edo, possiede una elevata potenza distruttiva.”
La professoressa cercò di scoprire il significato nascosto di quelle parole.
Shar decise di optare per un esempio pratico: chiese all’insegnate di lanciare in aria un foglietto di carta e con un apparente singolo movimento del braccio, lo sfiorò riducendolo in vari pezzetti.
Dopo questa piccola dimostrazione di abilità, cercò di ignorare il brusio e le voci delle ragazze, che stavano discutendo sul suo modo di vestire semplice, ma alla moda e sul colore dei suoi occhialini da sole, che si era appena levato.
Ascoltò con soddisfazione alcuni commenti sul suo aspetto, sul colore verde dei suoi occhi e su i suoi capelli neri tirati a spazzola: sapeva benissimo di essere molto piacente, ma un briciolo di vanità se lo permetteva sempre.
Identificò in pochi secondi i tre Children li presenti.
“Hmmm quella ragazza dai capelli azzurri deve essere Rei Aynami: la First Children. Quella ragazza non riuscirebbe a farsi notare, nemmeno se lo desiderasse con tutte le sue forze.”
“Quel ragazzo deve essere Shinji Ikari…il mitico Third Children, pilota dell’Eva-01 e sterminatore di angeli…certo che a vederlo così sembra davvero mansueto…probabilmente si scatena solo quando è a bordo dell’Evangelion.”
“Touji come al solito è un casinista…persino all’ospedale non riusciva a stare fermo. Vedo che non c’è stato nessun rigetto dei suoi nuovi arti.”
La professoressa interruppe i suoi pensieri.
“Ora ragazzi, date un caloroso benvenuto al nuovo studente e aiutatelo ad ambientarsi…”
Shar ribatté immediatamente.
“Non si preoccupi, ho già avuto il mio party di benvenuto…”
La professoressa, non capì a cosa si stesse riferendo il nuovo arrivato, ma non indagò oltre.
“Siediti pure dove vuoi, ci sono dei banchi liberi vicino a Ikari e Suzuara.”
Shar sorrise e si diresse con passo deciso verso il banco libero, davanti a Touji.
Si sedette comodamente e attivò il computer.
In pochi secondi il PC completò le varie operazioni di avvio e Shar si trovò di fronte alla schermata principale con tutte le informazioni riguardo alla lezione in corso.
Nell’angolo in alto a sinistra dello schermo, apparve il simbolo di una busta chiusa.
Qualcuno gli aveva appena mandato un messaggio, sfruttando il network interno.
Spostò lentamente il mouse sull’icona della busta e vide comparire una scritta:
“sono presenti 4 messaggi non letti… si vuole visionare i messaggi?”
Shar aspettò qualche secondo prima di rispondere affermativamente, stava cercando di indovinare chi fossero i mittenti.
“Dunque vediamo chi potrebbe essere…sicuramente uno è di Touji…gli altri…hm vediamo chi mi ha spedito un messaggio.”
Premette un pulsante e sul monitor del suo PC apparve una lista con i messaggi.
“Come immaginavo uno è da parte di Touji, uno è da parte di Kensuke e gli altri due, anzi tre in questo momento, sono da parte delle ragazze. Ce ne è uno anche da parte della capoclasse.”
Shar aprì per primo il messaggio di Touji.
“Ciao pivello, ho sentito che quelli dell’ultimo anno, avevano in programma una particolare festa di benvenuto per te e vedo che non hai riportato nemmeno un graffio. Ti va di raccontarci che è successo a pranzo?”
Shar sorrise leggendo quel messaggio
“Ottima idea e buon modo di presentarsi…accetto più che volentieri.”
Inviata la risposta tornò a leggere la lista dei mittenti dei vari messaggi.
“Vediamo cosa mi ha scritto Kensuke…”
Il viso di Shar si incupì per qualche secondo, mostrando tristezza mentre leggeva quel messaggio.
“Tu sei per caso il figlio del famigerato scienziato, Genma Saotome?”
Dopo un profondo respiro, scrisse velocemente la risposta.
“Mio padre oltre che famigerato era anche uno scienziato famoso…”
Poi lesse gli altri due messaggi inviati dalle sue compagne di classe, lasciando per ultimo il messaggio della capoclasse.
Dopo qualche minuto apparve sul suo terminale, un nuovo messaggio: la risposta di Kensuke.
Shar lo aprì immediatamente.
“In pochi sanno riconoscere un genio. Anche se sregolato, un genio rimane sempre un genio.”
Shar osservò attentamente per qualche secondo Kensuke.
“Questo ragazzo è molto più sveglio di quando vuol far credere. Non male…davvero niente male.”
Infine aprì e lesse velocemente il messaggio e-mail che le aveva inviato la capoclasse.
“A nome di tutti gli studenti…”
Shar saltò tutta la parte che non gli interessava, troppi formalismi e frasi già preconfezionate.
Si fermò sulle ultime tre righe.
“Se ti serve qualcosa, non esitare a chiedere. Tra i miei doveri di capoclasse c’è anche il mettere a suo agio i nuovi studenti. Se non conosci NeoTokyo-3 posso farti da guida.”
Sorrise di gusto nel leggere quelle frasi.
“Proprio quello che ci voleva, per la mia copertura…ho una fortuna sfacciata oggi!”
Rispose anche a quel messaggio e poi si mise ad ascoltare la lezione, cercando di prestare l’attenzione dovuta alle spiegazioni della professoressa.

Nel frattempo, Misato stava discutendo nel suo ufficio con Ritsuko del comportamento di Asuka.
Già era difficile tenerla a bada prima, e dopo i 3 giorni passati in cella di isolamento, era diventata a dir poco intrattabile.
“Tu che ne dici, Rit-chan? Ho sbagliato a prenderla a schiaffi per quello che ha detto?”
Ritsuko cercò di trattenere le risate.
“Hfmm…vedi mia cara, si può dire che molti uomini siano stregati dalle tue misure…”
Misato cercò di ribattere in qualche modo a quell’osservazione.
“Andiamo Ritsuko, non posso farci nulla se sono formosa nei punti giusti!”
La dottoressa stava divertendosi a prenderla in giro.
“Lo schiaffo, sarebbe dovuto arrivarle da Shinji, non da te…”
Misato scrollò le spalle…
“Il giorno in cui Shinji farà una cosa del genere, gli costruirò una statua a grandezza naturale!”
Le due donne continuarono a discutere sul comportamento dei Children per un bel po’ di tempo.
Il loro discorso venne interrotto da Maya che aveva con se il rapporto dettagliato dei danni subiti dall’unità Eva-02 e le tempistiche per le riparazioni.
“Buongiorno Maggiore Katsuragi! Sempai Akagi ho con me i dati, che mi aveva chiesto.”
Ritsuko prese in mano un grosso plico di documenti e dopo avergli dato un’occhiata veloce, ringraziò Maya per l’ottimo lavoro svolto.
La ragazza rispose con un sorriso e uscì rapidamente dall’ufficio di Misato.
“Hey Ritsuko, come è ridotto l’Eva-02?”
La dottoressa sfogliò rapidamente il fascicolo e dopo qualche secondo, diede il suo parere in merito.
“Siamo stati fortunati…il 75% dei danni, riguardano solo la corazza. Il restante 25% invece riguarda le componenti biologiche del tronco e dell’addome, ma il processo di rigenerazione si è già attivato e procede senza problemi.”
Misato si fece seria e pensierosa.
“Per quando l’Eva-02 tornerà ad essere operativo?”
“Secondo questi calcoli, entro 5 giorni, sarà completamente operativo.”
“Speriamo che gli angeli ci lascino qualche giorno di tregua.”
Ritsuko ne approfittò per punzecchiare la sua amica.
“Speriamo invece, che tu riesca ad insegnare un po’ di disciplina ad Asuka! Per poco non si è fatta ammazzare dal nostro ultimo nemico…credo che i prossimi angeli saranno molto più forti…”
Misato ribatté istintivamente
“Se non fosse intervenuto quel misterioso robot a salvarla, ora Asuka…”
“A proposito, hai scoperto qualcosa di nuovo sullo Shin Getter? Magi non è riuscito a fornirti nessun dato utile per una eventuale identificazione?”
Ritsuko scosse lentamente la testa.
“Niente da fare: i nostri sensori non sono riusciti a raccogliere nessuna informazione utile.”
Misato osservò la sua amica con sospetto.
“Non mi stai nascondendo qualcosa?”
La bionda dottoressa si affrettò a fornire una risposta il più veritiera possibile.
“Non abbiamo la più pallida idea di quale fonte di energia utilizzi e nessuno dei nostri sensori è in grado di analizzarlo…senza una base di dati su cui lavorare, Magi può avanzare solo delle ipotesi che non ci sono di aiuto…”
“Che intendi dire? Che Magi non sa che pesci pigliare?”
L’espressione sul viso di Ritsuko si fece dura.
“Secondo te, come fa a volare senza razzi o altri tipi di reattori? Come è possibile che nessuno dei nostri sensori sia in grado di analizzarlo e che il radar non lo riveli?”
Misato capì che si stava spingendo su un terreno minato: i Magi erano la creazione suprema dell’ingegno della madre di Ritsuko e per quanto il suo rapporto con la madre poteva essere particolare, lei teneva a quei computer come se fossero la cosa più importante della sua vita.
“Ecco…io…non ne ho idea…con le poche informazioni che abbiamo raccolto…”
Ritsuko le sorrise.
“Lo vedi Misato? Senza informazioni valide, sulle quali lavorare, neppure il Magi System può esserci di aiuto!”

Finalmente la campanella che segnava la fine delle lezioni e l’inizio della tanto attesa pausa pranzo si mise a risuonare nell’istituto scolastico.
Gli studenti dopo aver salutato la professoressa iniziarono a parlare del più del meno ed a organizzarsi per il pranzo. Per la maggior parte lasciarono le loro aule per recarsi nel bar della scuola o per raggiungere qualche punto per mangiare in compagnia, lontano dalla bolgia.
Nella 3-B rimasero in classe solo Shar, Shinji, Touji, Kensuke e Ayanami.
Fu Shar a rivolgersi ai suoi compagni di classe.
“Finalmente è arrivata la pausa pranzo…ancora cinque minuti e mi sarei sparato un colpo! Sono tutte così atroci le lezioni in Giappone?”
Gli rispose al volo Touji.
“Dopo un po’ ci si fa l’abitudine…l’importante è avere qualcosa da fare durante la lezione, per non pensarci troppo!”
Touji mostrò al gruppo un mazzo di fotografie: sull’angolo vi era attaccato un pezzo di nastro adesivo con cui sopra riportato il prezzo.
“Ci ho messo un paio d’ore a sistemarle tutte, ma di certo mi frutteranno un bel po’ di soldi!”
Shar si avvicinò incuriosito per capire chi fosse il soggetto di quelle fotografie.
Touji gliene porse un paio.
Shar osservò per qualche secondo quelle foto e finse di non sapere chi ne era il soggetto.
“Uhmm non male questa ragazza dai lunghi capelli rossi, chi è ?”
Kensuke e Touji risposero con una risata.
Fu Shinji a dargli una spiegazione.
“Questa ragazza è Asuka Soryou Langley…”
Touji aggiunse un pezzo a quella frase.
“Soprannominata il demone rosso per via del suo pessimo carattere.”
Shar rispose a tono.
“Se è rompiscatole quanto bella, credo che il soprannome sia adeguato…”
“Puoi scommetterci quello che vuoi, amico!”
Touji riprese le foto e le mise in una tasca della sua cartelletta.
“Dopo pranzo farò il giro delle varie classi…sono sicuro che queste foto andranno a ruba. Asuka riscuote un notevole successo e sono tantissimi i suoi fan disposti a pagare per queste foto!”
Shinji si rivolse al nuovo studente.
“Saotome…hai portato con te il pranzo o devi andare a comprare qualcosa da mangiare?”
Shar si voltò verso di lui e gli sorrise.
“Chiamami pure per nome: non occorre essere così formali.”
“Ok Saoto…ehm Shar…”
“Per il pranzo ho con me una tavoletta di cioccolato. Odio i cibi precotti, per cui oggi mangerò questa, poi questo pomeriggio andrò a fare la spesa e per domani dovrei poter prepararmi il pranzo.”
“Sempre ammesso che gli operai completino il trasloco per stasera.”
Kensuke pose una domanda interessante.
“Quindi ti sei trasferito qua, in che zona della città abiterai, di preciso?”
Shar ci pensò su per qualche secondo.
“Sono in un condominio in periferia…settore 14 se non ricordo male…”
Shinji restò sorpreso sentendo quelle parole.
“Settore 14? Non è dove vive la capoclasse Hokari?…”
Touji diede una risposta a Shinji.
“Povero Shar, appena arrivato e ti devi sorbire pure la vicinanza della nostra inflessibile capoclasse! Non ti invidio proprio!”
Shar scrollò le spalle e si avvicinò alla finestra per osservare gli studenti indaffarati.
I tre ragazzi presero il sacchetto del pranzo e si prepararono a consumare il loro pasto.
Mentre stavano mangiando Touji rivolse a Shar un’altra domanda.
“Hey Shar, come hai fatto a non riportare neppure un graffio con quelli dell’ultimo anno?”
Shar si sedette sulla sua sedia ed estrasse dalla sua cartelletta, una tavoletta di cioccolato.
Tra un morso e l’altro gli diede una risposta.
“Mio padre, mi ha insegnato un’arte marziale molto efficace. Per le due o tre prossime settimane quei teppisti saranno bloccati in ospedale. Non credo che si faranno più vedere.”
Kensuke commentò con un fischio di approvazione.
“Non credi che questo ti comporterà qualche problema con la scuola?”
Shar gli rispose immediatamente.
“Non credo. Dovrebbero spiegare come hanno fatto 10 studenti dell’ultimo anno ad abbandonare non visti le loro classi, come hanno fatto a sequestrare uno studente senza che nessuno se ne accorgesse e come hanno avuto accesso al terrazzo che a quell’ora doveva essere chiuso.”
“Non hai avuto paura Shar?”
“E di cosa? Non ero certo io quello che era in pericolo…”
“Sembri molto sicuro di se…”
“Conosco bene i miei limiti e so fin dove posso spingermi. Comunque è stato per me, un benvenuto abbastanza interessante. Non capita spesso di essere coinvolto in una rissa, prima ancora di iniziare a frequentare una nuova scuola!”
I ragazzi si misero a ridere ascoltando quella battuta.
Il nuovo studente sembrava piuttosto simpatico e non si dava arie. Assomigliava a loro e si comportava come se tutto fosse normale.
Rei Ayanami se ne rimaneva in disparte fingendo di essere immersa nei suoi pensieri, fissando il vuoto davanti a se.
In realtà stava ascoltando attentamente i loro discorsi, cercando di capire da dove arrivasse l’inquietudine che la stava torturando senza sosta da diverse ore.
Da quando era arrivata a scuola quella mattina, aveva addosso la pressante sensazione che qualcosa di importante sarebbe accaduto a breve.
Non riusciva a trovare una spiegazione logica e razionale: era come se un campanello di allarme si fosse attivato per metterla in guardia da qualcosa o da qualcuno.
Si voltò più volte di sfuggita ad osservare i quattro ragazzi che stavano parlando tra loro.
“Ikari si comporta come al solito…Suzuara è allegro, ma è nella norma. La stessa cosa vale per Aida…sono contenti di aver trovato un amico nel nuovo studente. E’ così che ci sente ad avere degli amici?”
“Saotome mi sembra…ma cosa?”
In quel momento Shar si voltò verso di lei e la fissò intensamente per qualche istante.
Rei si bloccò di colpo, per lei fu come se una forza invisibile la stesse stritolando.
“Che succede? Non riesco a muovere il mio corpo…che cosa è questa pressione? Sento qualcosa… delle mani!? Qualcosa mi sta stringendo con forza il seno…che cosa sta succedendo!?”
Provò a divincolarsi, ma il suo corpo non rispondeva ai comandi. Provò ad attirare l’attenzione dei ragazzi, ma la sua bocca era completamente bloccata.
Poteva avvertire perfettamente la pressione esercitata da un’altra mano invisibile che le serrava la mandibola impedendole di parlare.
Improvvisamente tutto tornò alla normalità e per poco Rei non cadde dalla sedia per il contraccolpo.
Vide con la coda dell’occhio Shar mentre assumeva la posa tipica del comandante supremo Ikari, incrociando le mani davanti al viso.
Riuscì a mantenere l’equilibrio e a nascondere la sua reazione, riassumendo la sua tipica espressione atona. Si alzò senza dire nulla e uscì lentamente dalla classe.
Shar si rivolse a Kensuke per soddisfare la sua curiosità.
”Hey Kensuke, come facevi a sapere che ero il figlio di Genma? Non sono in molti a conoscere il talento di mio padre…”
Kensuke prima di rispondere, si schiarì la voce con un paio di colpi di tosse.
“Mio padre è un genio nel recuperare informazioni, ultimamente ho scoperto la password del suo PC e così ne approfitto per curiosare un po’…”
“Così hai trovato in qualche file delle informazioni riguardo al mio vecchio…”
Touji e Shinji non capirono al volo a cosa si stessero riferendo i due. Fu Kensuke a fornirgli una spiegazione, interpretando la loro espressione dubbiosa.
“Vedete, il padre di Shar, era uno scienziato piuttosto famoso prima del Second impact…”
“Basta così Kensuke…lasciamo che i morti riposino in pace.”
“Come vuoi. Però sappi che io rispetto il suo genio.”
“Grazie, mi basta saperlo.”
Shar si alzò e si diresse in bagno, lasciando da soli i suoi 3 nuovi amici.
“A quanto pare non hanno in mano nulla riguardo a mio padre, se non qualche vecchia informazione frammentaria…inoltre alla Nerv non si sono ancora accorti della mia copertura. Devo ringraziare il mio spione preferito per l’ottimo lavoro svolto.”
Una volta in bagno, si accertò di essere da solo e premette un pulsante del suo orologio. Pochi secondi dopo sul quadrante, apparvero dei simboli e un diagramma d’onda.
“N7 sei in grado di rispondere alla chiamata?”
Una voce troppo umana per essere quella di un androide rispose nel giro di pochi secondi.
“Certo Shar, di cosa hai bisogno?”
“Come procede il piano di infiltrazione? Puoi farmi un rapporto completo?”
Dopo qualche secondo di attesa, N7 cominciò a parlare.
“Ti invierò tra pochi minuti un file con il rapporto dettagliato.”
“Ottimo, efficiente come al solito. Aspetto il tuo rapporto per pianificare le prossime mosse.”
Shar chiuse la comunicazione e si diresse in aula, giusto in tempo per il trillo della campanella che annunciava il riprendere delle lezioni.

See you in the next charapter!
Evangelion Saga Episode N04: Asuka meet Shar!!
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Evangelion Saga Episodio N04: Asuka incontra Shar!

Anticipazione:
Un incontro particolare tra Asuka e Shar, darà il via una serie di eventi che porteranno scompiglio nella vita della scalcinata famiglia di Misato...

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Evangelion / Vai alla pagina dell'autore: Dangaio