Era la mia occasione. Sì, la mia occasione d'oro.
La mia occasione per poter finalmente scappare da quella orribile realtà.
La mia occasione per spiegare le ali e volare via.
Senza ali non si può volare.
E lui costituiva le mie ali.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
"Devo... devo dirti una
cosa.", mormoro in preda all'ansia.
Devo diglielo. Devo dirgli che mi sta dando l'anello che gli ho rubato.
Devo dirgli che non lo merito.
Nè l'anello, nè lui. "Dimmi, Meg.",
dice lui, spostandomi una ciocca di capelli, ancora bagnati,
e cercando un contatto con i miei occhi.
Distolgo lo sguardo da quelle perle color miele che ha.
Non posso e non riesco a reggere il confronto.
Tremo dal freddo e dalla paura. "I-io non posso accettare
questo anello p-perchè non me lo merito." "Come no? Certo che puoi,
anzi, devi." "Justin, Selena aveva
ragione riguardo all'anello. In quella lettera lei ti aveva detto la
verità...", dico respirando profondamente. "Non capisco cosa vuoi
dire." "Quest'anello... non lo
avevi perso. Te lo avevo rubato io.",sussurro
impercettibilmente le ultime parole.
Una lacrima di vergogna mi riga il volto, mentre abbasso la testa a
causa del rimpianto. "C-cosa?",
il suo viso è stupefatto, incredulo, triste e arrabbiato. "C-come hai potuto, Maggie? Mi
fidavo di te!", il suo tono di voce è alto.
Non mi ha mai parlato in questo modo.
Come potrei biasimarlo? "Lo so. Scusami, Justin,
scusami. Anzi, forse non mi merito il tuo perdono. Il fatto
è che non ti conoscevo ancora, e avevo bisogno di soldi.
Volevo solo inseguire il mio sogno, partire e
viaggiare il mondo. Non sai quanto mi dispiace. Perdonami." "Non ci credo! Sei stata
tu! Per caso mi hai anche rubato il Rolex d'oro?"
E' nero dalla rabbia.
Annuisco, sentendo che il mio tasso di vergogna e timore non
è mai stato tanto alto. "Oh, Maggie, questo
è troppo. Anzi, forse non ti dovrei chiamare Maggie. Per me,
ora, sei soltanto Margareth. Ho-o bisogno di pensare.",
dice uscendo dalla stanza, e forse, anche dalla casa.
Mi porto le mani al viso.
Scoppio in un pianto violento e sofferto. Non so come, ma mi escono
ancora lacrime dagli occhi.
Non bastavano tutte quelle che ho versato in questi giorni?
Justin's
point of view
Non riesco ancora a crederci.
Lei. Lei si è presa gioco di me.
E per tutto questo tempo che abbiamo passato insieme non mi ha detto
nulla! Ha fatto finta di niente, come se non fosse successo nulla.
Mi dispiace solo perchè è appena mancato suo
fratello.
Accendo il motore della Range Rover e parto. Non so per dove.
Nè per quanto.
Guido senza sosta.
Inconsciamente, mi ritrovo al mare.
In spiaggia non c'è nessuno, essendo quasi mezzanotte.
Le onde si infrangono sugli scogli, creando un sottofondo piacevole.
Per quanto possa essere piacevole in una situazione come la mia.
'La tua ragazza ti ha
derubato. Ti ha ingannato.', penso. 'La perdonerai?' "Non lo so. Okay? Non lo
so! Non so niente, ora!", rispondo a me stesso, quasi
urlando, accovacciandomi sulla spiaggia deserta e appoggiando la fronte
sulle ginocchia.
La sabbia è fredda.
L'aria è fredda.
Il mio cuore è freddo.
Il freddo mi circonda.
Dentro di me sento le emozioni provare a farsi spazio fra di loro,
cercando di spiccare, di torreggiare e di sovrastarsi l'una con
l'altra, creando soltanto una gran confusione.
Troppi sono i sentimenti. Implodono tutti assieme, causando una mia
lacrima sul viso, esternando questa loro implosione.
Mi asciugo subito quella lacrima che è scappata dagli occhi.
Sento il cellulare iniziare a vibrare. 'Se è
Margareth, non rispondere...'
*al telefono*
"Pronto?"
"Ciao, cucciolo, sono Selena."
"Ah, sei tu."
"Sì, sono io."
"Perchè mi hai chiamato?"
"Devo parlarti di una cosa."
"Dimmi, dai."
"Ho fatto un test di gravidanza."
"E...?"
"E' positivo."
"Ah."
"Il problema è che non so chi è il padre."
"Hai rahione, potrebbe essere chiunque!"
"Se mi stai dando della puttana, vaffanculo. Intendevo dire che penso
sia tu."
"C-cosa?! Stai scherzando? Io non posso essere il padre del tuo
bambino. N-non sono pronto per fare il padre!"
"Amore, è il nostro bambino, non solo mio. Se non sei
pronto, beh, hai nove mesi per prepararti. Leggi libri per neo
genitori, chiedi qualche consiglio.
Non mi interessa. Fa' qualcosa."
"M-ma cosa stai dicendo? Io devo partire per la tournèe tra
qualche giorno!"
"Lo so."
"Come puoi dirmi adesso una cosa simile?!"
"Juss, è la vita. Tra nove mesi avremo una famiglia. Ciao."
Attacca il telefono così, senza darmi il tempo
di rispondere.
Gravidanza.
Selena.
Padre.
Carriera.
Neonato.
Pannolini.
Aiuto.
Queste parole mi rimbombano nella mente, come se qualcuno le
pronunciasse con un megafono accanto alla mia testa.
Se prima ero confuso, ora sono completamente stordito.
I miei pensieri vanno da Margareth a Selena, da Selena a Margareth.
Sento che le mie forze cedono alla stanchezza e alla frustrazione.
Vedo tutto nero.
Nero che mi avvolge.
"Justin. Justin,
svegliati!", sento qualcuno o qualcosa scollarmi un
braccio.
Apro gli occhi e mi alzo in piedi di scatto. "K-kenny, che ci fai qui?" "Ti stavo cercando,
idiota! Ci hai fatto stare in pensiero.", dice,
invitandomi a raggiungere la macchina.
Stiamo tornando a casa. "Sei pronto per il tour?",
mi domanda lui, tenendo lo sguardo sulla strada. "Sì, diciamo
di sì. Maggie, ehmm, Margareth, dov'è?" "E' a casa.
Resterà lì, durante il tour, se ti va." "Mmm, sì,
okay."
D'altronde non ha un posto dove stare. "Senti, so
cos'è successo tra di voi: me l'ha raccontato. Francamente
ti consiglio di perdonarla. Il lavaggio del cervello glielo abbiamo
già fatto noi. Puoi stare tranquillo."
Non rispondo.
Ora come ora non so cosa pensare.
Mi limito a guardare fuori dal finestrino dell'auto.
Due giorni dopo
Okay.
Siamo partiti.
Ci siamo.
Beliebers, sto arrivando!
Sono sul mio tour-bus, in attesa di arrivare
nella città in cui si terrà il primo
concerto di questo tour.
Per primo, faremo il giro degli Stati Uniti in senso antiorario. Poi
Europa, Asia, Oceania, ecc ecc.
18 Maggio. Phoenix,
Arizona.
Mi manca. Mi manca troppo.
Non ce la faccio a continuare così. E sono partito solo da
tre giorni!
Non immagino quanto mi mancherà tra qualche settimana.
Ha sbagliato.
Non so se riesco a perdonarla.
25 Maggio. Dallas, Texas.
Forse ho esagerato ad averle detto che per me lei è solo
Margareth, ora.
Perchè non è vero! Lei sarà sempre la
mia Meg.
Il problema è l'orgoglio. Avete presente?
27 Maggio. Oklahoma
City, Oklahoma.
Non riesco a smettere di pensare a lei.
Forse sono io ad aver sbagliato.
Ho paura di diventare padre. Per ora non l'ho detto a nessuno.
Ho paura, davvero.
1 Giugno. Miami, Florida.
Le mie Beliebers sono fantastiche.
Le amo da morire. Letteralmente. Morirei per ognuna di loro.
Questa sera, mentre cantavo Be Alright, mi sono venute le lacrime agli
occhi. Qualche Belieber l'ha notato e hanno iniziato ad urlare 'Don't
cry, Kidrauhl.'
Mi sono emozionato pensando a Maggie, e loro hanno cercato di tirarmi
su il morale.
16 Giugno. New York, New
York.
Madison Square Garden.
Devo aggiungere altro?
Ah, sì. Forse dovrei aggiungere il fatto che è da
circa un mese che non vedo e non sento Meg.
Non mi è mai mancata una persona così tanto.
Mi sento morire dentro. Forse è meglio morire, che sentirsi
così male.
20 Giugno. Boston,
Massachussetts.
Non posso diventare padre a diciotto anni. Non posso.
Non sono pronto. I miei genitori, diciotto anni fa, si sono trovati
nella stessa situazione. Se ci sono riusciti loro, ci posso riuscire
anche io.
No. Ho detto una cazzata.
La paura è talmente tanta che non capisco più
nulla. Sono talmente confuso che questa sera, durante il concerto,
avrei dovuto cantare Fall,
ma mi sono messo a cantare Down to Heart.
Figura di merda plateale.
31 Giugno. Minneapolis,
Minnesota.
Non riesco a levarmi dalla testa il suo viso.
I suoi occhi.
I suoi capelli.
Il suo profumo.
3 Luglio. Omaha,
Nebraska.
Tutte le volte che mi esibisco con una canzone d'amore penso a lei.
E' al centro della mia mente, e non riesco a levarmela. Forse
perchè un pensiero troppo bello.
Non si può rimuovere così facilmente.
6 Luglio. Denver,
Colorado.
Jaggie.
11 Luglio. Portland,
Oregon.
Non posso non perdonarla. In fondo, lei lo ha fatto soltanto
perchè ne aveva uno stretto bisogno.
Capita a tutti di sbagliare.
Rivoglio quella magia che si creava con i nostri sguardi.
Rivoglio lei.
Rivoglio un noi.
16 Luglio. San
Francisco, California.
In poco tempo abbiamo girato gli Stati Uniti.
La prossima tappa è Los Angeles.
Non vedo l'ora di riabbracciarla.
20 Luglio. Los Angeles,
California.
Devo andare da lei.
Apro la porta di casa.
Salgo le scale e vado in camera da letto.
La trovo sul letto, dormiente. Sembra un angelo.
L'abbraccio da dietro e la stringo a me. "Scusa.", le
sussurro all'orecchio.
Si gira verso di me.
Spalanca gli occhi verdi prato, contornati da lunghe ciglia nere come
la pece.
Non dice niente.
Mi abbraccia e basta.
E' la risposta che desideravo. "Jay." "Meg."
Noto che ha l'anello al dito. "Ti sta bene, sai?",
dico sorridendo.
Come prima, mi abbraccia.
Poi, si allonata.
"Perdonami."
Le prendo il viso fra le mani. "L'ho già
fatto un po' di tempo fa."
Mi sorride e mi scocca un bacio sulle labbra.
E' una sensazione che mi è mancata tanto. Troppo.
Le sue labbra sulle mie. La magia è completa. "Mi sei mancato." "Anche tu, cuore. Ma sai
una cosa? Non ti mancher..."
Suona il cellulare. Esco dalla stanza.
Selena.
*al telefono* "Justin!" "Ciao." "Ho una
novità!" "E qual è?" "Sono incinta!" "Ma non mi dire?! Me lo
avevi già detto. E, in ogni caso, non sono pronto per fare
un passo del genere." "No, tesoro. La
novità è che ho scoperto che non sei tu il padre!" "O mio Dio. Sul sero?
Stai scherzando?" "No, Juss, non scherzo.
Il padre è il moretto con cui ti ho tradito. Ora stiamo
insieme." "Quanto sei stronza.
Grazie per avermelo ricordato. Sono felice per voi. Addio."
Riattacco.
Sto impazzendo dalla gioia! Dato che non ho detto a nessuno di questa
storia, mi godo da solo la notizia.
Non divento padre!
Oddio, mi piacerebbe avere dei figli, ma non ora.
Ora mi devo solo godere la mia bellissima Maggie.
Quello che conta, ora, siamo noi due. E basta.
Maggie's
point of view
Torna da me tutto sorridente. "Mi stavi dicendo
qualcosa...", lo intimo io a continuare. "Ah, sì. Stavo
dicendo che non penso che ti mancherò, durante il resto del
tour." "E perchè no?!
Certo che mi mancherai." "No, amore. Non ti
mancherò perchè tu verrai con me." "O mio Diooooooo. Justin,
sul serio? Posso venire? Grazie, grazie, grazie, grazie!"
Mi butto su di lui e lo abbraccio, facendolo cadere per terra.
Scoppiamo tutti e due in una risata allegra.
Non lo ringrazierò mai abbastanza. "Spiegherai le tue ali e
volerai via con me. Te lo avevo promesso, giusto? Beh, io
mantengo sempre le promesse. Questo era il tuo sogno, no? Poter girare il mondo...
Lo faremo insieme, contenta?" "Certo!",
affermo saldamente e piena di gioia, io. "Grazie per
l'opportunità che mi stai dando." "Ma ti pare? Per la mia
ragazza questo ed altro."
Baci, baci e ancora baci. Posso chiedere di meglio? "Ti amo.",
gli sussurro all'orecchio, quasi impercettibilmente. "Ti amo.",
è la sua risposta. "Noi insieme. Noi per
sempre?" "Noi." "Voliamo?" "Sì, Meg." "Voglio toccare il cielo.
Verresti con me?"
Questa è la mia vita.
Questa è la mia favola.
Sono Maggie Alcott e questa è la mia storia.
THE END
Honey_eyes' corner Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiine. Contente? Yeeeeeeeeeeeee
*tutti a festeggiare!* E' stata abbastanza
corta, come storia, però intensa. Scusate eventuali errori,
ma non ho riletto. Non so voi, ma io mi ci
sono affezionata tanto :) Vi prego, ditemi che
avete letto le città con i rispettivi stati. Ci ho messo un
sacco di tempo a trovare le città sulla cartina. (E vi dico
che sono le 03:14 di notte) Se ho scritto qualche
cazzata spazio/tempo nella parte del tour, non vi arrabbiate. Non so
quanto ci si metta a girare l'America. Sorry. Spero la storia vi sia
piaciuta :) Io vi garantisco che mi
sono divertita a scriverla. Forse, ma solo foooorse,
scriverò un epilogo. Ma non lo so ancora. Vi scongiuro, ditemi che
avete notato l'ultima battuta "Voglio toccare il cielo.
Verresti con me?" in quanto titolo della fanfic,
tradotto in italiano. Grazie per aver letto,
ricordato, seguito, preferito e recensito questa storia :) Ve ne sono davvero grata. Mi avete accompagnata in
quest'estate, con le vostre attenzioni. Grazie infinite.