Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: vampirellasperduta    12/09/2012    4 recensioni
Salve a tutti! questa è una fan fiction rigorosamente DELENA e parte dopo che Klaus viene sconfitto durante il rituale (modificato da me).
Stefan e Elena si sono lasciati molti mesi prima e sono molto amici ma Elena inizia a guardare Damon con occhi diversi e capisce di amarlo da sempre. I fratelli Salvatore non saranno gli unici vampiri che si vedranno nella fan fiction poichè arriverà una vecchia cara nostra conoscenza!
DAL TESTO:
Si il mio cuore mi dava la conferma. Lo amavo. Forse lo sempre amato e nascondevo i sentimenti ma erano sempre li. Nel profondo del mio cuore.
DAL CAPITOLO 24
POV DAMON
Avevo un disperato bisogno di un bicchiere di Bourbon dopo quel tumulto di emozioni. Emozioni così forti da avermi mozzato il fiato. Emozioni che mi avevano riempito l’anima di gioie indescrivibili, uniche e folgoranti allo stesso tempo.
Fissai quel vetro sottile che mi divideva dalla nursery dell’ospedale.
Appoggiai le dita affusolate su quella superficie liscia e fredda.
La mia attenzione era tutta su un esserino piccolo e fragile in mezzo ad altri.
Mio figlio.
L’esserino che dormiva innocentemente con le labbra già carnose leggermente socchiuse e un espressione rilassata in viso.
Pochi capelli.
Corvini. Come i miei.
Pelle leggermente olivastra. Come quella di sua madre.
Buona Lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
questo capitolo è dedicato a IanSom: grazie della bellissima idea che mi hai concesso di utilizzare!
questo capitolo è tutto per te!


Ragazze,
prima di tutto devo scusarmi con tutte voi per il mostruoso ritardo che ho avuto per postare questo capitolo.
Sono imperdonabile, lo so.
Spero con tutto il cuore che non ho perso lettrici e commentatori perché ci rimarrei molto male ma potrei capire.
Inoltre spero che questo capitolo vi piaccia.
Vi devo informare che mancano pochi capitoli alla fine di questo lungo viaggio che mi ha fatto capire che scrivere è parte di me e che non rinuncerò a continuare a farlo.
Grazie a tutte voi che avete letto e commentato la mia storia.
Un bacione (spero di sentire molte di voi!)
Jessy
 



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“shh Nathan… fai il bravo amore..” sussurrai al mio bambino, cullandolo fra le braccia.
Eravamo in sala d’attesa da più di cinque ore, mentre zia Jenna si trovava in sala travaglio assieme a suo marito. Ogni attimo passato seduta su quella scomoda sedia, in mezzo al nulla era un rivivere della emozioni che provai quando ero io la ragazza che era sdraiata pronta per dare alla luce il suo primo figlio. Il mio cuore batteva mentre cullavo dolcemente mio figlio e il motivo era perché conoscevo cosa stava provando mia zia e volevo supportarla per quanto era possibile. Tutto ciò mi rendeva ansiosa.
“ehi piccola, ecco il thè.” Damon si sedette accanto a me e mi diede in mano il bicchiere bollente. Il vampiro prese in braccio Nathan e gli stampò un bacio sulla guanciotta paffuta. La mia vita erano quei due maschietti adorabili e che amavo alla follia. Bevvi un sorso di thè ripensando a quanta strada avevamo fatto io e Damon, dal primo incontro, al primo bacio fuori dal portone, indimenticabile; alla prima volta che avevamo fatto l’amore ai primi gesti di gelosia da parte mia; alla scoperta di aspettare Nathan al parto doloroso e spettacolare; dal primo “ti amo” al “mi vuoi sposare?”.
Damon e il bambino che teneva in braccio erano le mie due ragioni di vita.
Si proprio così, senza di loro non c’era vita.
Senza di loro non c’era ragione di respirare e alzarsi la mattina.
Sorridendo, mi avvicinai alle labbra invitanti del vampiro accanto a me e gli diedi un bacio molto casto ma bisognoso di essere ricambiato. Damon mi riservò un sorriso mozzafiato. Anche lui era molto ansioso di vedere la bambina appena nata.
Sospirai e cercai di abbandonare un po’ l’ansia che si era impossessata del mio corpo, ma non so come mai, continuavo a essere agitata e attenta a qualunque passo, uomo, gesto che i miei occhi percepivano.
Ero all’erta poiché avevo paura che, da un momento all’altro, sarebbe successo qualcosa di brutto.
“Elena tutto bene?”
“si si Damon, non vedo l’ora che la bambina nasca” dissi cercando di sorridere.
Damon mi accarezzò la guancia dolcemente e incatenò i miei occhi al suo profondo blu oceano “ non succederà niente piccola, te lo prometto”. Misi la mia mano sopra la sua e la strinsi forte. “grazie di essere sempre con me Damon; senza di te non saprei cosa fare, te lo giuro. Tu mi dai la forza di andare avanti e di non mollare.”
“no Elena, non devi dire così. Se dovesse succedere qualcosa a me, tu devi essere forte e determinata, e non devi farlo per me ma per nostro figlio.” Mi disse con una tale intensità da sconvolgermi.
“sono io a contraddirti questa volta Damon.”cercai di rispondergli trattenendo le lacrime “non provare a lasciarmi o a farmi ammazzare perché non posso farcela senza te. Ti amo troppo amore.” Sussurrai abbandonando la testa nell’incavo del suo collo.
Quello era il mio posto. Stare tra le braccia del mio vampiro era il mio paradiso personale.
Uno schiarirsi di voce ci riportò alla realtà e Stefan si accomodò accanto a suo fratello.
“questa attesa è snervante.” Sussurrò stremato. A quella affermazioni risi e ritornai, anche se per un solo attimo, alla spensieratezza che possedevo da un paio di settimane.
“piccola dovevi vederlo quando è nato Nathan! Camminava su e giù per la sala d’attesa e poi si arreso andando direttamente a casa. Sei proprio un coniglio, fratello!” lo prese in giro il mio Damon. Sorrisi a quella battuta e sperai dentro di me che tutta quella felicità sarebbe stata amica per tutta la nostra esistenza anche se l’ansia che provavo da quando mi ero seduta su quella sedia, mi diceva il contrario. Cercai di non pensarci troppo e di godermi quel senso di famigliarità che solo i fratelli Salvatore riuscivano a farmi provare.
Guardai il mio bambino stringere un dito della mano di suo padre e pensai a quanto può essere così strano quell’amore che solo la madre prova per suo figlio.
Nathan aveva cambiato completamente la mia vita, rendendola piena e soddisfacente; assieme a suo padre mi sentivo completa e amata.
Credo che una donna non può desiderare altro.
“Damon, forse dovrei portare Nathan a casa. Sono tante ore che siamo qui e forse ha bisogno della sua culla.” Dissi sorridendo al mio cucciolo.
“è in braccio a suo padre. Non gli serve nessuna culla piccola. Poi ha mangiato e ha dormito. Però Elena appena la bambina nasce ritorniamo a casa così ci riposiamo tutti e tre.”
“come sei diventato autoritario signor Salvatore.” Scherzai.
“non immagini quanto futura signora Salvatore” rispose folgorandomi con lo sguardo malizioso.
Dio, riusciva ancora a farmi battere il cuore come la prima volta. Damon era fantastico e io lo desideravo così tanto.
Mi avvicinai a lui con fare malizioso, senza però dimenticandomi che, accanto a lui, era seduto suo fratello. Ad un soffio dal suo orecchio gli sussurrai “allora spera che la bimba nasca il prima possibile.”
Mi guardò stralunato e sorpreso dalla mia audacia. Gli sorrisi con fare innocente. Un’idea mi era saltata in mente e speravo con tutto il cuore che avrebbe funzionato.
Come se l’avessimo chiamato, zio Alaric sbucò dalla porta della stanza con una brutta cera in faccia. Probabilmente stava per svenire a causa del parto di sua moglie.
“sta per nascere.” sussurrò con voce roca ma piena di attesa e curiosità. Rick appoggiò una mano al muro e prese un lungo respiro. Mi alzai e gli andai incontro e l’abbracciai senza parlare. Era come un padre per me e in quel momento avevo il bisogno di sentire il calore famigliare di Rick.
“stai per diventare padre, Alaric e…” cercai le parole giuste per esprimermi “ tu e Jenna meritate questa felicità, Rick. Io sono così contenta di poter condividere questa straordinaria esperienza assieme te… e corri dentro prima che ti perdi il primo strillo della tua bimba!” gli dissi commossa. Rick mi guardava con gli occhi lucidi e pieni di affetto.
“grazie Elena, ti voglio bene come una figlia.” Quella frase mi colpì dritto al cuore, riscaldandolo.
“vai Rick, e sostieni Jenna che ne ha bisogno!” gli risposi trattenendo lacrime di felicità.
 
Minuti.
Ecco cosa ci separava dalla nascita della piccola.
Io, Damon e Stefan, seduti uno accanto all’altro, guardavamo la porta della stanza di mia zia, trattenendo il fiato e aspettando di sentire piangere la bambina.
Un guaito catturò la nostra attenzione ma non preveniva dalla stanza ma bensì da Nathan che si muoveva frenetico tra le braccia di Damon.
“vuoi venire dalla mamma amore mio?” gli chiesi dolcemente, accarezzandogli la fronte liscia. Il suo secondo guaito lo interpretai come un si e quindi presi in braccio il mio fagottino e mi alzai cullandolo. Damon non mi staccava gli occhi da dosso e mi lusingava tutta questa sua attenzione.
Camminavo su e giù per il corridoio, quando uno strillo acuto catturò la mia attenzione.
E questa volta proveniva dalla stanza.
“credo che sia nata, ragazzi.” Disse neutro Stefan. Secondo me tutto questo aspettare e sapere cosa stava succedendo a mia zia lì dentro, rendeva Stefan ansioso e preoccupato.
Dopo circa dieci minuti la porta si aprì e spuntò Alaric con un fagottino tra le braccia. Sorrisi all’istante e cercai di non saltellare su me stessa per la felicità. Tutti e tre ci avvicinammo per ammirare la bambina e quando Rick spostò la copertina rosa sul suo visetto angelico, tutti e tre rimanemmo di stucco. La bambina, nonostante i pochi minuti di vita, era bellissima e la sua pelle era liscia e morbida.
“congratulazioni amico.” Damon gli diede una pacca sulla schiena in segno di rispetto.
Stefan era incantato, quanto me, dalla bambina.
“congratulazioni zio. Jenna sta bene?” chiesi quando mi ritornarono le parole.
“sta benone, Elena. I medici hanno detto che tra venti minuti possiamo entrare tutti. È bellissima, non è vero?” chiese tutto orgoglioso e emozionato.
“è meravigliosa Rick.” Rispose Stefan.
 
“Elena hai visto che è meravigliosa?”  zia Jenna non riusciva a stare più nella pelle. Sprizzava gioia da tutti i pori mentre stringeva al seno la sua piccola.
“non ci avete ancora detto come l’avete chiamata.” Disse il mio vampiro mentre accarezzava la mia schiena dolcemente.
I miei zii si guardarono negl’occhi e poi Alaric iniziò a parlare. “ ecco a voi Alice Elena Saltzman”
Rimasi a bocca aperta e mi portai la mano sul cuore.
“le avete dato il mio nome?” sussurrai commossa.
“sei come una figlia per noi Elena. E tu e Damon siete tanto per noi.” disse sorridendo mia zia.
“e non vedo l’ora che i nostri bimbi crescano insieme Elena.” Continuò radiosa.
“saranno bellissimi insieme zia.”
“eh si saranno bellissimi ma io e Elena dobbiamo andare a casa a far fare la ninna a Nathan.” Disse malizioso il mio vampiro interrompendo la magia di quel momento.
“si come no.” Rispose Rick sorridendo.
Arrossendo mi alzai dal letto dove era sdraiata mia zia e mi avvicinai al mio uomo.
“impaziente eh?” chiesi stizzita. Damon non sapeva aspettare.
“mai.” Rispose.
 
Avevamo salutato tutti e in quel preciso momento ero seduta accanto al mio vampiro, impegnato a guidare verso la pensione Salvatore.
Damon continuava a fischiettare tranquillo mentre io ero intenta a guardare il paesaggio fuori dal finestrino. Nathan dormiva tranquillamente nel seggiolone posto nei sedili posteriori ed ero contenta che, dopo un bel po’ di ore, potevamo ritornare a casa e tranquillizzarci tutti.
Quella strana idea che mi era venuta mentre aspettavamo la nascita della bimba mi ronzava in testa. Possibile che non ci avevo pensato prima? Eppure il sangue di vampiro guarisce qualunque cosa!
Non vedevo l’ora accidenti. Mi mancava l’intimità con Damon e quella sera potevamo…
“Elena siamo arrivati. Prendo io Nathan.” Disse spegnendo l’auto nel vialetto della casa.
Scendemmo insieme dall’auto e ci dirigemmo verso il portone. L’attesa era snervante e tutta quella voglia che avevo per Damon mi sorprendeva. Alla fine non ero mai stata così vogliosa!
“perché stai arrossendo piccola?” chiese malizioso Damon, chiudendo la porta alle sue spalle.
“andiamo su, Damon” sussurrai con voce roca.
Dio quanto lo volevo.
In un tempo che mi parve lunghissimo, salimmo le scale, uno accanto all’altro, senza sfiorarci ma con un’elettricità nell’aria tale che poteva illuminare tutta Mystic Falls.
Arrivati in camera, Damon stampò un leggero bacio sulla fronte di Nathan. Mi avvicinai, baciai le sue manine profumate, quindi Damon lo posizionò nella culla.
Non ero mai stata così vogliosa e agitata prima di quell’attimo e questo mi rendeva agitata ancora di più!
“adesso mi dici che cos’hai?” mi chiese avvicinandomi pericolosamente. Arretrai con fare lento e malizioso. Dovevo spiegarli la mia idea e quindi formulai una frase, anche se la mia mente era attratta dai muscoli che la maglietta nera nascondeva.
“il sangue di un vampiro può guarire qualunque cosa?” chiesi con voce roca. Mi schiarii la voce, arretrando, fino ad arrivare con le spalle al muro.
Damon mi guardava pensieroso ma non allentò la camminata verso di me. La preda e il cacciatore.
“mmmm…ho capito dove vuoi arrivare piccola principessa guerriera. E mi maledico per non averci pensato io prima!” disse riducendo a nulla le distanze tra il mio corpo e il suo. Torreggiava su di me e non vedevo l’ora che mi baciasse.
“ho voglia di te, Damon” dissi spingendomi verso di lui. Sentivo che anche lui mi voleva, altroché.
Mi prese in braccio e subito circondai la sua vita con le mie gambe. Quella vicinanza mi fece gemere e quando le nostre bocche si unirono, mi vennero i brividi lungo la schiena. Morivo dalla voglia di averlo dentro di me. Poco ma sicuro.
In un batter di ciglia mi ritrovai schiacciata dal suo possente corpo sul letto. La bocca di Damon raggiunse ogni minimo angolo del mio viso, baciandolo e succhiandolo avidamente.
Mi tolse la maglietta con estrema rapidità, risultato del suo desiderio nei miei confronti.
“oh Damon.” sussurrai gemendo sotto I suoi tocchi esperti. Dopo avermi slacciato il reggiseno con abilità si fermò. Avvicinò il suo polso alla bocca e trafiggendo i canini nella pelle, incise due buchi pronti per essere succhiati dalla sottoscritta.
Mi porse il polso e io, avida come non mai bevvi guardando negl’occhi il mio vampiro. Le vene intorno agl’occhi erano ancora rimaste, forse per il desiderio che aveva per me.
Smisi di succhiare e subito dopo mi ritrovai la sua bocca sulla mia, mentre leccava e succhiava il suo stesso sangue rimasto sulle mie labbra.
Gemetti, dimenandomi sotto di lui. Le mie mani cercarono di togliere la sua maglietta, invano. Damon si tolse da solo pantaloni e maglietta lasciando che io ammirassi tutto ciò che il suo corpo mi lasciava ammirare.
“vieni qua signor Salvatore” scherzai aprendo le gambe e invitandolo su di me. Non se lo fece dire due volte e, con estrema dolcezza, si sdraiò su di me lasciando baci su ogni parte di me non coperta dai jeans.
“questi non servono. E neanche questi.” Disse mentre mi toglieva jeans e mutandine. Ero gia pronta per lui, accidenti e non vedevo l’ora.
Cambiando posizione mi misi a cavalcioni su di lui e con estrema lentezza gli tolsi i boxer che intrappolavano tutta la voglia che aveva per me.
Sempre in quella posizione gli diedi un bacio per niente casto e piano piano scivolai sul suo membro facendo si che fossimo una cosa sola.
Gememmo insieme e i nostri respiri corti si unirono per creare la melodia che ci portò all’amplesso tanto atteso. Venni sotto le sue spinte per niente delicate e dopo aver gridato il suo nome, venne anch’egli, crollando sul mio corpo.
Mi mancava far l’amore con il mio Damon, accidenti. Ero proprio contenta che il sangue di vampiro guarisse ogni cosa.
Proprio ogni cosa.
Damon scivolò fuori dal mio corpo lentamente e dopo avermi sussurrato che mi amava alla follia mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla.
“mi mancava fare l’amore con te, Damon. Non sai quanto.” Dissi baciandogli l’incavo del collo.
“non dirlo a me piccola. Sono moooolto contento!” disse scherzando e accarezzandomi i capelli.
Quella pace serena che stavo provando in quel momento era così giusto che non desideravo altro che il tempo si fermasse; proprio lì, in quel letto, coccolata dall’amore della mia vita, con, a pochi passi da me, mio figlio che dormiva con il sorriso sulle labbra.
Quando entrambi stavamo cadendo tra le braccia di Morfeo, dei strani rumori catturarono la nostra attenzione, mettendoci all’erta. Provenivano dal giardino interno della casa e non dall’ingresso e questo fece alzare di scatto il mio vampiro. Il cuore mi prese a battere fortissimo e subito andai verso la culla, dopo avermi messo una maglia di Damon, presa dal suo cassetto.
“resta qui, Elena e per favore non uscire. Per favore.” Disse serissimo.
“resta qui Damon, ho paura.”
I rumori si fecero più vicini e frequenti e non so per quale motivo, Nathan si svegliò iniziando a piangere sommessamente.
Damon si avvicinò immediatamente a noi e rivolgendosi al suo bambino disse “Nathan shh. Non piangere. Fallo per la mamma scricciolo.”
Mi guardò e trattenendo le lacrime cercai di non farlo andare trattenendolo per la maglietta si era infilato.
“ti prego. Chiama Stefan. Ti prego non andare da solo. Non ci lasciare per favore.” Singhiozzai liberando le lacrime che aspettavano di rigarmi il viso.
“sono un vampiro Elena. Nessuno mi può far male.” Mi rassicurò. Nessuno dei due però menzionò ai paletti conficcati al cuore, al fuoco e soprattutto ai licantropi.
Dio, sapevo che stava per succedere qualcosa.
Guardando andare via Damon, iniziai a pregare cullando il mio bambino tra le braccia sperando che nulla accadesse all’uomo che amavo.
Ti prego torna da noi, pensai.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: vampirellasperduta