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Autore: GreedFan    12/09/2012    4 recensioni
Raccolta di cinquanta frasi scritta utilizzando i prompt del Set Gamma dalla community 1frase.
"Ogni volta che ripensa al proiettile, a quell'unico frammento di metallo che sperava potesse finalmente ucciderlo ‒ e che è finito in briciole, invece, stritolato dalla mano possente dell'Altro ‒ non può che darsi dello stupido, perché negli occhi castani di Tony c'è il Sole, la speranza, e in un mondo dove esiste una persona così forse vale davvero la pena di vivere."
{Tony/Bruce}
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Bruce Banner/Hulk, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ok, qualche noticina introduttiva prima che voi decidiate di tirarmi appresso un'incudine:

1- Innanzitutto creditiamo chi va creditato. Questa fic è stata ispirata da Home di Hellstrom. So che non c'entra nulla, ma è grazie all'autrice della storia che ho trovato le liste di prompt per le phrases, quindi mi sembrava giusto darle un minimo di credito. Tra l'altro vi ordino di leggere quella fanfiction, perché è un'Ironfrost meraviglioserrima che merita tutto il vostro AMMOREH.

2- La cosa che vi apprestate a leggere è una raccolta di frasi legate da un filo conduttore. Molto probabilmente la troverete sconclusionata e stupida, e ci capirete ancora meno perché ‒ nutro la segreta speranza che si capisca ‒ ho apportato qualche leggerissima modifica alla trama del film.

Potrete bersagliarmi con tutto quello che vorrete dopo, non temete. Ah, è anche la prima volta che sperimento il pairing, per cui non odiatemi se Banner-ciccino (soprannomi bimbominchia1000000) è OOC.

Chiedo perdono.


















Crazy Little Thing Called Love




#45 - Incubo

Se Bruce Banner ripensa alla propria vita prima del progetto Avengers ‒ prima della guerra in cui è stato costretto a combattere tutte le sue paure più recondite ‒ non ricorda altro che un incubo terrificante e gelido, una lotta febbrile che gli strappava via l'aria dai polmoni e lo trascinava in un limbo da cui sembrava impossibile uscire.


#27 - Segnale

Il primo, vero segnale di cambiamento lo scorge negli occhi scuri di un certo genio miliardario playboy filantropo, nel modo smaliziato e niente affatto impaurito con cui si posano su di lui ‒ eppure sa, Stark, sa con che razza di creatura si trova a collaborare; nelle sue pupille, però, non c'è traccia di tentennamento o ribrezzo, solo una curiosità vivace e intelligente che Bruce, suo malgrado, si trova subito ad apprezzare più del dovuto.


#19 - Fratello

All'inizio è quasi come avere un fratello adottivo (un meraviglioso fratello adottivo che condivide i suoi stessi gusti e riesce a sostenere conversazioni lunghe ore sulla fisica quantistica senza dare segni di cedimento); lavorano spalla a spalla sul Tesseract, e non riesce a spiegarsi come faccia Tony a ironizzare con tanta leggerezza su una situazione che, se non ci fosse lui, rischierebbe di gettare Bruce sull'orlo di una pericolosa crisi di nervi.


#24 - Proiettile

Ogni volta che ripensa al proiettile, a quell'unico frammento di metallo che sperava potesse finalmente ucciderlo ‒ e che è finito in briciole, invece, stritolato dalla mano possente dell'Altro ‒ non può che darsi dello stupido, perché negli occhi castani di Tony c'è il Sole, la speranza, e in un mondo dove esiste una persona così forse vale davvero la pena di vivere.


#36 - Eclissi

Si odia ‒ totalmente, senza via di scampo alcuna, mentre una morsa di pena e imbarazzo va a comprimere il diaframma ‒ quando, davanti ai Vendicatori e a Fury, non riesce a trattenersi e racconta la sua patetica storiella strappalacrime, quella che si era ripromesso di tenere segreta; non soffre tanto per lo sguardo di pietà di Rogers o per l'indifferenza di Natasha Romanoff, quanto per l'ombra improvvisa che cala negli occhi di Tony ‒ un'eclissi totale di incredulità e paura.


#29 - Stupidità

Più tardi, nel laboratorio, Tony sbatte con violenza il pugno su un tavolo e lo guarda dritto negli occhi, quasi digrignando i denti; Bruce ha quasi paura - per lui, ovviamente, perché l'Altro non gradisce le dimostrazioni di forza - ma poi Tony emette un sospiro di stanchezza e dice: «Non importa quanti macchinari per il tracciamento delle radiazioni gamma inventi, Banner: finché non capirai che la tua vita ha valore esattamente come tutte le altre, rimarrai soltanto uno stupido».


#30 - Schiaffo

A quello schiaffo morale non segue che un silenzio teso, durante il quale Banner avverte distintamente lo sguardo di Tony, bruciante, fisso su di lui; si concentra su un grafico di frequenza, e piega la bocca in una smorfia amara impossibile da dissimulare.


#21 - Essere

«Non so più cosa sono, Tony» la voce è flebile, ma sa che Stark lo sta ascoltando «se un uomo o una bestia che può solo fare del male agli altri... e forse, in fondo, la risposta non voglio conoscerla».


#48 - Linea

La bocca di Tony è una linea dura e sottile, contratta; quando gli risponde, la sua voce vibra di collera: «Forse dovresti provare ad avere un po' più di fiducia, doc... non nel mondo, ma in te stesso».


#01 - Sonno

Quella conversazione toglie a Bruce le già magre ore di sonno che riuscivano a ricaricarlo e fargli dimenticare lo stress; per notti intere si rivolta a più riprese nel letto, ripercorrendo mentalmente la discussione, e pensa che non ha mai visto Stark così alterato ‒ litiga spesso con Rogers, è vero, ma il fastidio che guizza nei suoi occhi in quei momenti non è nemmeno lontanamente paragonabile alla rabbia con cui gli si è rivolto.


#06 - Cambiare

L'idea di cambiare germoglia in lui, cresce e si sviluppa e mette radici nel suo cuore ogni volta che si trova nel laboratorio a compiere le sue ricerche, o quando Tony gli chiede scusa e, per suggellare la pace appena fatta, tira fuori un sacchetto di noccioline americane ‒ di cui Banner, neanche a dirlo, è estremamente ghiotto ‒ e glie lo offre con un sorriso.


#13 - Acqua

La presenza costante e invasiva di Tony non ha, per Bruce, i connotati di un'imposizione fastidiosa; dà piuttosto una sensazione fresca e vitale, come di acqua che erode la roccia lasciandovi un solco gentile, smussandola senza patimenti; a poco a poco, lo scienziato finisce davvero per riversare tutta la sua fiducia nelle mani di Stark.


#10 - Sentimento

È sempre stato un tipo eccezionalmente timido e non ha mai capito nulla di sentimentalismi, ma non ci mette molto ad accorgersi del fatto che arrossire per un'occhiata un po' più partecipe delle altre e pensare costantemente a quanto devono essere calde le mani di Tony non fa esattamente parte di un tipico rapporto tra colleghi.


#34 - Meraviglia

Visto e considerato che Tony non ha mai dato l'impressione di essersene accorto, grande è la meraviglia quando gli affonda le mani tra i capelli e lo bacia, dopo avergli detto qualcosa di molto poco sensato su un parallelismo tra i costumi dei Vendicatori e le insegne dei movimenti gay anni Ottanta.


#33 - Collo

Bruce gli appoggia entrambe le mani sul collo, tremando, i battiti cardiaci che si impennano sempre di più ‒ merdamerdamerdamerda ‒ e una sensazione di benessere completo e totalitario che, nonostante la consapevolezza di star facendo una sciocchezza abnorme sotto le telecamere dell'Elivelivolo, gli impedisce di staccarsi.


#38 - Orrore

Orrore degli orrori, pochi minuti dopo Fury spalanca le porte del laboratorio e li guarda in cagnesco, entrambi, borbottando qualcosa di orribilmente simile ad una sequela di insulti ‒ anche se Bruce continuerà per molto tempo ancora a credere che si tratti di un invito a mantenere rapporti professionali sul posto di lavoro; recuperato il proprio ‒ proverbiale ‒ contegno, il capo dello Shield fissa Tony con un che di ironico, sillabando: «Stai attento, Stark... c'è mancato poco che Rogers avesse un collasso».


#02 - Treno

Banner pondera per un lunghissimo istante la decisione di salire su un treno che lo porti in una qualche regione sperduta del circolo polare artico ‒ e probabilmente lo Shield riuscirebbe a rintracciarlo anche lì, ma Tony rompe il silenzio con una delle sue solite frasi sarcastiche: «Dovresti essere contento, monocolo: i tuoi agenti la finiranno di pensare che hai radunato un gruppo di pudiche educande».


#17 - Delirio

Nel delirio che è diventata la sua vita, Bruce si rende conto che la priorità dovrebbe essere la battaglia contro Loki, la protezione del Tesseract e tutta una serie di altre cose su cui proprio non riesce a concentrarsi ‒ anche perché i baci di Tony si sono fatti più insistenti e i macchinari funzionano benissimo da soli.


#12 - Desiderio

E se, da un lato, ci sono le sue mani che gli trasmettevano un desiderio feroce e incontrastabile, quasi troppo per essere vero, dall'altro c'è lui che si ritrae e cerca di ritardare il più possibile il momento in cui verrà a galla la scomoda verità che ‒ ne è convinto ‒ rovinerà tutto.


#20 - Profumo

Così, quando il suo cuore si fa troppo agitato e il profumo di Tony troppo vicino, Bruce lo spinge debolmente via.


#37 - Stranezza

Lui piega la testa di lato, sorpreso da quella stranezza, e Banner si affretta a spiegare: «I miei... battiti cardiaci...» tra una parola e l'altra lunghi sospiri, il viso paonazzo «... se aumentano l'Altro potrebbe manifestarsi, quindi non posso... eccitarmi».


#26 - Amanti

Tony sgrana gli occhi, guardandolo senza capire; la verità affiora sul suo viso a poco a poco, colpendo Bruce con una violenza quasi crudele: non saranno mai amanti, non avranno quello che tutte le coppie normali hanno... ed è solamente colpa sua.


#39 - Miseria

Si sente misero e indegno, una volta di più.


#25 - Tentativo

Poi, però, gli legge negli occhi la voglia di fare comunque un tentativo; lo capisce da come si sporge verso di lui, dalla gentilezza estrema con cui gli circonda il busto con le braccia, posandogli il mento sulla spalla.


#23 - Garanzia

«Io non potrò mai darti alcuna garanzia, Tony» sussurra «perché dentro di me c'è qualcosa che non posso sconfiggere e che mi taglierà sempre fuori dal tuo mondo».


#28 - Bandiera

Ma il magnate delle industrie Stark non è tipo da sventolare bandiera bianca così facilmente; la sua presa si fa ancora più stretta e la sua voce è sicura e tranquilla, mentre parla: «Scordati che ti molli per così poco; ho fatto sesso con tanti corpi vuoti in vita mia, non ho nemmeno troppa voglia di metterti nella stessa lista».


#08 - Rugiada

Se Tony è acqua impetuosa e turbinante, si è ritrovato a pensare Bruce, allora lui è rugiada sottile e impalpabile che si deposita nei luoghi ombrosi senza essere scorta; lì aspetta, silente, che il Sole la tocchi una volta per tutte e le permetta di evaporare e fondersi con il vento.


#44 - Cristallo

Loki è rinchiuso nella cella all'interno dell'Elivelivolo ‒ la sua cella, costruita apposta per contenere qualcosa che non potrebbe comunque essere fermato ‒ e Bruce osserva pigramente il baluginio azzurro e bianco del cristallo alieno, il Tesseract; Tony gli passa accanto, l'aria giuliva nonostante lo scontro appena concluso, poi sembra accorgersi tutt'a un tratto della sua presenza e si blocca, di colpo.


#43 - Richiesta

«Sai,» dice, inclinando la testa di lato con aria quasi sbalordita «credo che quando questa storia sarà finita dovresti venire a vivere da me... voglio dire, potrei fornirti delle tecnologie per le tue ricerche che non troveresti da nessun'altra parte, e poi non deve essere troppo divertente lavorare in una favela».


#18 - Rana

Poi, senza lasciargli il tempo di ribattere, appoggia una chiave sul tavolo; attaccata al metallo lucido c'è una ranocchia di un verde brillante ‒ e Bruce vuole davvero credere che si tratti di una coincidenza - con indosso una maglietta degli AC/DC.


#35 - Bambini

"Siamo dei ragazzini, ecco cosa..." pensa Bruce, gli occhi che si soffermano alternativamente su ogni membro degli Avengers ‒ anche su Tony, sì, perché lui e Rogers si comportano con un'immaturità quasi vergognosa ‒ e sente il sangue accelerare e le tempie che pulsano dolorosamente.


#50 - Particolare

E anche quando i colori intorno a lui sfasano, inghiottiti dal verde cupo della furia omicida, anche quando il dolore atroce dell'Altro che prende il sopravvento si diffonde per tutto il suo corpo,  l'ultimo particolare che rimane impresso nella retina di Bruce è lo sguardo di Tony, i suoi meravigliosi occhi castani che si spalancano in un moto di terrore.


#46 - Specchio

Hulk, l'Altro, è sempre stato il suo incubo più grande; ogni volta che si guarda allo specchio Bruce teme di scoprirsi simile a lui, teme di scorgere tracce della sua presenza nel nero delle pupille - ed è come precipitare in un baratro.


#22 - Ritmo

Il ritmo dei battiti rallenta, riesce a recuperare il controllo del proprio corpo; quando apre gli occhi, in alto c'è un soffitto sfondato e in basso un cumulo spaventoso di macerie ‒ anche così, nudo in mezzo alla polvere, il primo pensiero che lo colpisce è: "Avrò fatto del male a Tony?"


#05 - Ritornello

Pensieri come questo sono così frequenti da formare una sorta di macabro ritornello: non c'è momento della sua vita in cui Bruce non nutra un terrore folle nei confronti di quello che potrebbe fare alle persone che ama, e quando le sue paure si concretizzano e il rimorso lo dilania non può nulla, nulla; perfino la morte gli è preclusa.


#14 - Favola

La favola dell'amore non può avere senso, per lui, ma deve sforzarsi di proteggere la persona che per un attimo gli ha fatto credere di poter vivere come chiunque altro; si rialza, e improvvisamente la consapevolezza arriva, violenta come una stoccata ‒ adesso sa qual è il suo posto.


#04 - Ora

«Io sono sempre arrabbiato» dice, e poi il mondo sfuma e perde di significato, e c'è solo l'ora, l'adesso, perché il passato e il futuro si mescolano e vengono inghiottiti dalle fauci del mostro gigantesco che precipita sull'asfalto e distrugge la facciata di un palazzo; l'Altro ruggisce, e per una volta Bruce se ne sta quieto in un angolo, senza tentare di ostacolarlo.


#47 - Muro

Il muro si sbriciola sotto i piedi dell'Altro e l'adrenalina scorre nelle vene come acido di batteria, e gli occhi verdi della creatura vagano da un palazzo all'altro alla ricerca della sagoma familiare di un'armatura rosso fuoco che solca il cielo.


#16 - Regno

La promessa è che non permetteranno all'invasore alieno di fare della Terra il suo regno, ma la verità è che Bruce non combatte per quello; anche se sa che dovrebbe pensare da eroe, lottare per proteggere tutti gli innocenti, la sua mente è egoista e non si sposta dal viso di Tony, mentre il Sole impietoso brilla sulle placche dorate dell'armatura di Iron Man.


#09 - Vento

Il vento fischia nelle orecchie dell'Altro e la mente è confusa dalla rabbia, ma Bruce riesce a capire perfettamente che c'è qualcosa che non va; poi, alzato lo sguardo verso il cielo, vede un missile bianco che si dirige verso la Stark Tower e non capisce.


#49 - Impressione

Bruce ha l'impressione che qualcosa lo stia dilaniando dall'interno, perché ha scorto la sagoma di Iron Man sotto il razzo e in un attimo tutto è stato chiaro; grida, inascoltato, e cerca di rivaleggiare con la coscienza dell'Altro al punto di piegarlo alla sua volontà.


#31 - Accendere

È come se qualcuno avesse acceso la luce dopo una vita di oscurità; Bruce spalanca gli occhi ed è lì, è lui, è se stesso nel corpo gigantesco del mostro e può percepire la rabbia fremere sotto la pelle senza alcun rimorso, come non faceva da una vita.


#11 - Strappo

Lo strappo nel cielo ha smesso di vomitare mostri, e risucchia il missile e l'armatura come un buco nero; trattiene il fiato, tutti trattengono il fiato: può vedere la gente dietro le pareti dei grattacieli che si affolla per assistere all'esito di un gesto tanto folle, e vorrebbe soltanto poter fare a cambio con Tony - essere lui, insomma, quello che verrà annichilito dall'immensità nera dell'Universo.


#42 - Illuminare

Ormai ha perso la speranza, quando il varco si illumina di una luce accecante e il boato di una detonazione lontanissima si infrange contro le sue orecchie; un secondo prima che il portale si richiuda, Bruce vede la sagoma di Iron Man che lo oltrepassa e precipita verso il suolo ad una velocità vertiginosa, apparentemente priva di vita.


#32 - Velocità

La velocità del corpo in caduta libera aumenta sempre di più, e persino l'Altro si rende conto che nessuno riuscirà a fermarlo.


#15 - Premio

Bruce non vuole credere che il premio per Tony ‒ che ha appena salvato il mondo, dannazione! ‒ sarà la morte; si piega sulle gambe e salta, imprimendo tutta la forza possibile nel movimento, mentre gli attimi sembrano dilatarsi e durare ciascuno quanto un secolo.


#07 - Pietra

Lo afferra, e sotto la pelle dura come pietra il sangue brucia e il cuore batte forsennato, irrefrenabile; cadono sull'asfalto, il gigante che abbraccia l'umano come una bambola rotta, e l'unica cosa che conta adesso è che Tony si alzi in piedi da solo e dica qualcosa di stupido, come fa sempre.


#40 - Luce

Non è solo Bruce a gridare davanti al corpo apparentemente morto di Stark, perché anche l'Altro si unisce a lui e ruggisce di dolore; improvvisamente il reattore Arc si illumina di una pallida luce blu e l'armatura ‒ il corpo di Tony ‒ sobbalza, prima che il supereroe apra gli occhi ed esclami: «Ma che‒ oh, per favore, ditemi che nessuno mi ha baciato».


#41 - Fine

«È finita» dice Capitan America, lo sguardo azzurro puntato verso il cielo finalmente compatto «abbiamo vinto».


#03 - Fermata

Dopo quelli che sembrano anni, seduto insieme agli altri vendicatori attorno ad un tavolo in un locale semidistrutto, con del cibo turco vagamente immangiabile sulla lingua e l'espressione soddisfatta di Tony a riempirgli gli occhi, Bruce si sente sollevato: la sua vita è sempre stata un viaggio, e forse finalmente ha trovato un posto in cui stare.


   
 
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