No-sense
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-Endo!!- esclamò Kazemaru. –Endo, smettila di fare l’idiota!! Scendi di lì!-.

-No!-gridò il portiere, in piedi sul cornicione. –Mi butto!!-.

-Ma cosa gli ha preso??- chiese Hiroto arrivato in quel momento, col respiro ansante. Kazemaru lo guardò scoraggiato.

-Ha detto che non vale più la pena di vivere-.

-Cosa??-.

Kazemaru alzò le spalle:aveva sempre saputo che Endo era un po’ strano, ma fino a quel punto… Con gli occhi spalancati e il vento che gli scompigliava i capelli, sembrava proprio un pazzo.

-Endo, vieni giù- esclamò severo Kidou, guardandolo male attraverso gli occhialini. –Dai, non ti sei mai arreso alla prima difficoltà, vuoi iniziare adesso??-.

Il numero 1 scosse la testa. –Non ne uscirò mai! Non c’è soluzione!!-.

-Ma piantala!!-. Kazemaru gli si avvicinò e lo afferrò per un braccio, tirandolo giù dal davanzale della finestra. –Non è così grave!!-.
Endo lanciò un grido di pura disperazione. –Si invece!! Non voglio tornare a scuola domaniiii!!-.
 







Angolo Autrice
Ehm ehm…
Vi starete chiedendo cos’è sta roba.
Non lo so.
149 parole di puro sclero.
Il fatto è che oggi è ricominciata la scuola e io mi sento proprio come Endo… il suicidio è vicinoooo!!!
Lo so, è una storia ridicola. Ma non sempre si possono scrivere storie piene di significato no??
(Kazemaru: tu non scrivi MAI storie che abbiano un significato!
Io: -.- come ti permetti??
Endo: e poi perché devo essere io quello che vuole suicidarsi??
Io: mi sembravi il più adatto per quel ruolo!
Kazemaru: effettivamente…
Endo: che bello sentirsi amati -.-)
Bene, anche basta.
Vado a nascondermi in una buca per non riuscirne mai più.
Ciao ciao
Marty