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Autore: The Chemist    12/09/2012    2 recensioni
Era come un'ossessione, passavo davanti casa sua ogni singolo giorno, prima di andare a scuola, anche se la scuola era dalla parte opposta della strada in cui vive lui.
Ma c'era qualcosa, qualcosa che non andava. Le serrande sempre chiuse, per di più la macchina della madre non c'era mai.
FAN FICTION SOSPESA. NON SARA' PIU' RIPRESA.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ciao a tutti dhsfhjd siccome martina, la nostra giacopinzia mi ha minacciato di mettere il capitolo entro oggi, ecco che l'ho messo,seppur molto ma molto corto hdsfds. ancora non mi piace per niente 'sta storia, ma l'importante è che piaccia a voi dhgfs.
scusate l'ora, ma siccome ho iniziato il liceo, gia mi hanno dato i compiti lol e domani ho gli esami di ingresso. quindi sono tornata alle sette siccome sono andata a farmi un giro all'università di mio padre e ce ne siamo tornati insieme. scusate ancora.
grazie per le varie recensioni e per seguire la mia prima fan fiction, ne sono davvero grata.
baci baci.
xx
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"Chester, era proprio necessario che tu te ne andassi solo perchè provi dei sentimenti per me?" gli chiedo con aria ancora scossa per il bacio.
"Sì, non sai come soffrivo. Pensavo che tu non potessi mai innamorarti di me, non ho detto questo a nessuno se non a mia madre, che mi ha aiutato a staccarmi un po' da questa realtà, però non ci sono riuscito, mi mancavi da impazzire, e piangevo ogni notte" Mi parla Chester con un modo triste quasi come se volesse piangere. Parla tutto velocemente, senza neanche prendere fiato.
"Chaz, ho sofferto anche io non sentendoti. E neanche io pensavo di ricambiare, diciamo che questo c'è voluto per farmi capire questa cosa, ma forse potevo anche capirlo andando avanti con la nostra amicizia che c'era qualcosa di più tra noi, non credi?"
"Il punto che mi fotteva era anche lo stress. Per questa cosa ho smesso di studiare, ho iniziato a drogarmi, farmi le canne anche prima di andare a scuola, e mia madre questo non lo sa. Ho solo quindici anni, Mike, porca troia" La sua finezza è sempre alle stelle.
Chester si alza e si tocca il viso, quasi come segno di disperazione. Mi alzo anche io e gli poggio la mano sulla spalla.
"Usciremo da questa situazione, ora che entrambi sappiamo... Diverrà tutto più facile.." Faccio una pausa con la voce per poi riprendere il discorso "Tutto tornerà alla normalità, e comunque anche io ho smesso di studiare, tant'è che oggi la professoressa vuole parlare con mia madre per il mio rendimento scolastico". Mi guarda sbalordito, la sua faccia sembrava che dicesse 'oddio per colpa mia si prende le sgridate dalla madre'.
"Io... Non so cosa dirti, mi dispiace Mike"
"Non devi dispiacerti, alla fine mi sono invaghito anche io" Ecco, l'ho detto, mi esce spontaneo, non mi vergogno, e questo dovrebbe essere un grande passo, no? Ma io e lui non stiamo insieme, nè penso che lo saremo mai, ci sono troppe cose negative che ce lo impediscono, per esempio i nostri genitori. Che faccia farebbero i miei se dicessi che mi sono innamorato del mio migliore amico? Io non penso che i suoi gli dicessero qualcosa, ma i miei romperebbero il cazzo tant'è che mi impedirebbero di vederlo e addirittura farmi cambiare scuola. Un altro fatto sono i nostri compagni stessi, l'omofobia prende il sopravvento in tutto.
"Chester.. È meglio che questo episodio lo tenessimo solo per noi due, non voglio che si sappia" spero solo non s'offenda. Non perchè mi vergogno di essermi limonato un maschio, ma perchè ho paura di ciò che possa succedere in futuro. Tengo troppo a lui, diversamente rispetto a come tengo ad un amico, e di ciò me ne sono accorto solo ora.
"Facciamo qualcosa?" Mi chiede Chester
"Cosa vuoi fare?"
"Non lo so, ti piacerebbe andare a prendere un gelato?" Lo guardo con una faccia strana e con il sopracciglio leggermente alzato.
"Ma, siamo al quattro dicembre, Chester" Sembra che quasi non se lo ricordasse più.
"Oh. E quindi?" dice gesticolando
"Fa freddo per il gelato" quasi mi metto a ridere per come gesticola e parla. Sono sempre freddo quando a casa di Chester, non so mai cosa fare o dire... Mi siedo sul letto, e vedo che Chester va al bagno.
Metto le mani in tasca e sbuffo, non penso a niente, non faccio niente, sono privo di personalità in questo momento. Ad un tratto mi vedo Chester arrivare da dietro e mi abbraccia, baciandomi sul collo. Mi sussurra "allora stiamo qui e ci facciamo compagnia". Sto zitto, e mi lascio baciare, con il brivido che mi percorre lungo la schiena. Piano piano si avvicina sempre di più alle mie labbra, fino a che non le sfiora e mi bacia, mi bacia focosamente con tanta passione. Si fa strada con la sua lingua nella mia, e lo stesso faccio io, per poi portare Chester disteso sul letto e io su di lui, lo abbraccio, e mi abbraccia.
Con la mano destra gli accarezzo il viso, mentre continuamo a baciarci. Intreccia le sue gambe con le mie, e mi fa passare sotto di lui. I ruoli si sono invertiti, è come se lui dominasse su di me, come se comandasse lui in questo momento. È una sensazione piacevole, troppo. Faccio pressione con le mie labbra sulle sue, e lui si lascia andare tirandomi la maglietta, come se volesse togliermela. Non lo fa. Lo conosco, è troppo timido per fare ancora queste cose. In effetti, anche io non sono ancora pronto, insomma, ci siamo dichiarati solo oggi, e neanche stiamo insieme. Però ho una gran voglia di lui, di accarezzarlo, di baciarlo, di fare tutto con lui, niente di escluso.
Mi batte forte il cuore, e lo stesso a lui, lo sento che è sopra di me, riesco a sentirlo con la mano mentre gli tocco il petto.
Cooomunque, sento un qualcosa di anomalo sui miei pantaloni, beh, è facile da immaginare che sia la stecca di Chester ormai alzata.. Come d'altronde anche la mia. Chaz, stronzo com'è, si guarda in basso e nota il rigonfiamento per via dei miei pantaloni verdi e larghi, si mette a ridere tornando a guardarmi negli occhi.
"Ma che cazzo ti ridi?" gli dico giocherellando e spingendolo via da me.
"Tsk ti è diventato duro" mi risponde. Ciao Chester, come se non l'avessi notato.
"Anche a te" dico indicando le sue parti basse.
Ridacchiamo insieme, finchè non vedo l'ora. Cazzo sono gia le cinque e mezzo, possibile che sia passato così tanto tempo a ... ok, si ho capito.
"chester, ora devo andare, tra un'ora arriva la professoressa a casa mia, e quindi è meglio che vada ora così riesco a spiegare tutto a mia madre"
"Certo.. Ti accompagno alla porta"
Scendiamo le scale insieme, e arrivando alla porta mi metto le scarpe. Mi dispiace lasciarlo solo, mi dispiace davvero tanto. Ma comunque appena arrivo a casa e finisco di parlare con mia madre lo chiamo al cellulare tanto per farmi fare compagnia in camera mia.
"Ciao Chester.. Ci vediamo domani a scuola" dico abbracciandolo. Lui mi stampa un bacio sulle labbra. Prendo la giacca, e me ne vado, percorrendo a piedi la strada per andare a casa mia.

[...]

Apro la porta e urlo come al solito: "Sono a casa".
Mia madre si gira per vedermi, mi tolgo le scarpe e le lascio all'uscio della porta al proprio posto.
"Ciao mamma.. Jason ti ha detto?"
"Si, tranquillo vedo di cavarmela io.
Com'è andata da Chester?"
Si si mamma, ci siamo limonati tutto il tempo. Ecco cosa vorrei dirgli in questo momento ma mi limito a dirgli una stronzata.
"Abbiamo parlato un po' delle cose successe a scuola e dei compiti... Sono andato a mangiare con lui in un Burger King.."
"okay. Michael ora però voglio che ti metti di impegno a scuola. Siete di nuovo in contatto, quindi il tuo rendimento deve avanzare di nuovo, sono stata chiara?"
"Si mamma" Sembro un ragazzino alla quale stanno facendo la ramanzina.
Aspetta un momento. Me la sta facendo la ramanzina, e per di più sono ancora un ragazzo. Me la merito nonostante tutto. Ho ancora la giacca, ho fatto così in fretta ad andare da mia madre che mi sono dimenticato di togliermi la giacca. Quindi ritorno all'ingresso e poso essa nell'attacca panni.
"Vado in camera mia" dico a mia madre con un tono scocciato per l'emminente visita di quella rompipalle.
Prendo un libro dalla mia scrivania, e il mio fidatissimo iPod, quindi mi distendo con le cuffie all'orecchie e inizio a leggere.

[...]

Qualcuno suona al campanello, probabilmente è la professoressa.. Mi catapulto al piano di sotto per aprire la porta, in effetti è proprio lei. Abbasso lo sguardo, non la voglio vedere, nè tantomeno voglio parlarci. Mi limito solo al 'buonasera' che lei stessa ricambia, per poi vedere la presenza di mia madre, quindi mi congedo tornando in camera mia.
Mentre me ne vado vedi mia madre che le offre un caffè e la fa accomodare sul divano del nostro soggiorno.
Prendo il cellulare, e mi distendo nuovamente sul letto. Compongo il numero di Chaz, e lo chiamo.
"Pronto?"
"Ehy"
"Mike! Cosa succede?"
"Niente, c'è la professoressa qui!"
"Finirà che io poi ucciderò qualcuno, quella mi sta proprio sulle palle" dice con un tono serio.
"Eh, io cosa dovrei dire? Addirittura a casa mia è venuta, ma porca miseria" mi sto alterando e non poco.
"Stai tranquillo andrà tutto bene!"

[...]

La professoressa era andata via da una mezz'ora circa, due ore a parlare ormai erano già le otto di sera. Ho staccato la chiamata con Chester da poco, e mia madre ora mi chiama per mangiare.
"Arrivo" urlo per poi correre a tavola, lasciando il mio iPod e il libro sul letto ancora in ordine.
A tavola siamo sempre noi, io, mio fratello e mia madre.
"Allora?" chiedo a rigurdo della sua conversazione con l'insegnante.
"niente sono un po' delusi da te, ma gli ho detto che stai passando un brutto periodo" mi giro di scatto verso di lei.
"Spero che non gli abbia detto niente di ciò che stava succedendo!"
"No, ho mantenuto tutto sul privato..." grande mammina mia.
"...E gli ho detto che ora ritornerai a studiare come prima, e che se non è così sarò costretta a farti prendere delle ripetizioni, perchè lo studio a te non deve mancare" Abbasso lo sguardo e dopodichè vedo mia madre servirci la cena. Ho una fame, porca miseria.
Mia madre si siede e finisce col dire "buonappetito!", ringrazio e inizio a mangiare.
Mia madre mi accarezza la mano sinistra.
"Mi fa piacere rivederti mangiare, dopo due settimane che non toccavi cibo"
la guardo negli occhi e sorrido, per poi ritornare a mangiare.
Finito di mangiare resto a tavola, parlando del più e del meno con mia madre su questa giornata... Mi sento di buon umore dopo un lungo periodo di tristezza, mi sento meglio, mi sento rinato.
"Vado a farmi una doccia, e poi vado a dormire"
"Te la preparo io" dice mia madre con un sorriso sulle labbra.
"Okay"  dico andando al piano di sopra in camera mia, dove vi è il mio bagno personale.
Mi distendo sul mio letto e controllo se al cellulare ci sono messaggi. Effettivamente ce n'è uno di Chester
<< Mike, ti do la buonanotte, ci vediamo domani a scuola, ciao. >>
Wow, che tenero Chaz. Gli rispondo mandando anche ad egli la buonanotte, quindi spengo il cellulare e lo poso sul comodino.
Riprendo il libro che avevo lasciato e continuo a leggere dall'ultima parte in cui mi sono bloccato. all'improvviso arriva mia madre con tutte le cose stirate e in ordine. Me li poggia sul comodino, e quindi sono pronto per andare a lavarmi.
"Grazie mamma" la ringrazio seppur freddamente e corro in bagno.
Sono solo, mi spoglio e entro nella doccia, aprendo l'acqua calda.
Di solito si prendono le decisioni di vita sotto la doccia, ma io ora mi sento meravigliosamente bene, dopo aver capito che provo qualcosa per Chester, che mi fa stare bene anche solo un suo sguardo, che mi da tutto anche solo respirando. Sono fiero di provare tutto questo per un ragazzo splendido, per un ragazzo alla quale darei la vita, Chester.
   
 
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