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Autore: Nana Kudo    12/09/2012    8 recensioni
Un sogno. È cominciato tutto così: come un sogno.
Ma poi qualcosa è cambiata, gli ingranaggi di quel orologio chiamato destino hanno deciso di andare avanti a muoversi lo stesso senza prendere minimamente in considerazione l'idea di ritornare indietro all'ora esatta. No. Hanno deciso di non farlo.
Ed ora l'unica cosa che posso fare io invece, per far sì che quel filo rosso che mi lega ancora a tutto ciò che non voglio assolutamente perdere, Ran, e ciò che ancora voglio ottenere, non si spezzi, è cercare in tutti i modi un raggio di luce in questo buio che vuole sembrare perenne, cercare in tutti i modi i Corvi e riuscire finalmente a liberare il cielo dalle loro piume scure e tetre.
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OAV 9. The stranger of ten years afters.
Abbiamo creduto tutti che fosse solo un sogno. Ma in realtà ci sbagliavamo.
Perché? Per saperlo non vi rimane altro che leggere.
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kogoro Mori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo tre
L'invito
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…Ora non resta che prepararsi a domani…
 
“Sono a casa!” esclamò Conan, aprendo la porta di casa Mouri.
Ormai il cielo era buio, il sole era uscito di scena e aveva dato spazio ad una luna bianca e lucente, e ad un vento fresco primaverile. Essendosi accorto di aver perso la cognizione del tempo dal momento esatto in cui vide i due membri degli Uomini in Nero in quel vicolo, si catapultò a casa.
Non sentì alcuna risposta, e così si limitò ad appoggiare la cartella alla porta d’ingresso e ad avvicinarsi alla cucina.
Nel farlo sentì le sue narici inondate da un odore particolare, un odore di spezie, o meglio, curry.
Varcò la soglia di quella stanza e si ritrovò davanti una Ran di spalle, intenta a tagliare gli ingredienti per la cena.
Sorrise, e senza far rumore si avvicinò di più a lei, per farle una sorpresa.
Ma nell’atto urtò contro un mobile, provocando un tonfo sordo, e facendo voltare di scatto la giovane donna dinanzi a lui.
“Conan-kun!” urlò lei notando la figura del liceale mentre si massaggiava il piede. Abbandonò qualsiasi oggetto che in quel momento era tra le sue mani e con passo spedito gli si parò davanti, con le mani ai fianchi e assunse uno sguardo a dir poco terrificante. “Si può sapere dove sei stato per tutto questo tempo?! Potevi almeno avvisare che avresti fatto tardi!” cominciò con la sua ramanzina la ventisettenne.
“Sono andato a trovare il professor Agasa, e mentre ero lì mi sono fermato a fare i compiti con Haibara” riuscì ad inventarsi al momento.
L’altra gli rivolse uno sguardo incerto, per poi sospirare rassegnata e tornare a lavare il riso per la cena.
“Almeno la prossima volta avvisa, ero così in pensiero per te non vedendoti tornare dopo tutte queste ore” aggiunse lei, con un tono molto dolce che addolcì perfino l’animo del ragazzo.
Socchiuse lievemente gli occhi, accennando un sorriso malinconico. Nonostante gli anni non era cambiata di una virgola, era rimasta la stessa ragazza dolce e premurosa di un tempo, e a lui quello non poteva far altro che piacere.
“Scusa” le rispose, per poi avvicinarsi al lavello e osservarla all’opera.
Passò qualche minuto a guardarla; non ci aveva mai fatto caso –o forse così credeva-, ma anno dopo anno diveniva sempre più bella.
Soprattutto i suoi occhi azzurro-lilla, nonostante le sofferenze che aveva dovuto patire –e che pativa ancora- in tutti quegli anni, non avevano mai smesso di brillare, che forse la speranza regnava ancora in lei?
Assottigliò gli occhi, mentre l’odio dentro di sé continuava a crescere.
Era un bel ragazzo, un detective famoso, con un’amica che per di più amava e che dopo ha scoperto di esserne ricambiato, una vita perfetta ecco.
Ma poi tutto cambiò. Tutto nel giro di poche ore.
Ripensò al caso, alla ragazza a cui aveva preso la mano solo per dare un esempio a Ran di come certi tagli sulle proprie mani possono portarti al mestiere che una persona fa abitualmente.
Alla prima volta in cui, durante il caso, aveva incontrato Gin e Vodka e li aveva trovati sospetti. Fino a quando li aveva seguiti.
 
“Ti prego, smettila di piangere!”
“Ma come puoi essere così insensibile?” gli chiese lei, ancora con le lacrime agli occhi.
“Quando vedi spesso scene così, ci fai l’abitudine purtroppo!” rispose Shinichi, allungando un braccio dietro la testa, com’era solito a fare.
Lei piangeva, non riusciva a smettere, ma la vista degli uomini vestiti di nero che prima l’insospettirono mentre correvano, non poté che attirare la tua attenzione. Fu la sua curiosità da detective ad indurlo a seguirli, senza pensare alle conseguenze.
“Scusa Ran, vai avanti tu intanto!” le urlò, correndo nella stessa direzione che l’uomo poco prima aveva seguito.
“Aspetta!”
 
“Aspetta”…
Forse Ran l’aveva capito che ciò che sarebbe successo da lì a poco gli avrebbe letteralmente rovinato la vita.
Forse aveva intuito che la scelta d’inseguire quell’uomo era estremamente pericolosa.
Chiuse gli occhi, assaporandosi quegli istanti in cui la sua amata canticchiava felice.
Almeno uno di noi riesce a pensare ad altro…
I suoi pensieri furono però interrotti dallo sbattere della porta, e da un odore tremendo di alcool inondare la casa.
“Ran! Dov’è la cena? Ho fame!” iniziò a lagnarsi l’uomo ancora vittima della sbronza ormai senza fine.
“Otousan! Guarda come ti sei conciato!” gli urlò la figlia, raggiungendolo in salotto e lasciando per la seconda volta la cena.
“Come sono mi conciato?” rispose Kogoro, ormai non riuscendo più nemmeno a connettere le parole.
“Smettila di bere! Non riesci neanche più a formulare una frase correttamente, te ne rendi conto?!”
“Ma io bere devo! Senza Yoko-Yoko, Yoko-chan non posso vivere!” continuò a lagnarsi il detective, estraendo una lattina di birra dalla borsa e ricominciare a bere.
“Otousan!”
Mentre i due litigavano, Conan non riuscì a trattenere le risate. Quella scenetta era a dir poco divertente, soprattutto il modo i cui l’uomo continuava ad urlare il nome della sua amata Yoko Okino.
Molto probabilmente se Eri fosse stata lì in quel momento non ne sarebbe stata molto felice, e a quanto pare non era l’unico a pensarlo.
“Se la mamma fosse qui e ti vedesse disperarti per un’attrice non ne rimarrebbe molto contenta, lo sai vero? Se proprio vuoi disperarti, disperati per lei che è tua moglie!”
“Mm…” mugugnò l’altro sbuffando.
 
                                                                                            ***
 
La serata passò in fretta.
Finirono presto di cenare e a Kogoro lo stato di ubriacatura era calato leggermente, almeno da potergli permettere di formulare una frase sensata.
“Ah, ora che ci penso” proferì parola Ran, tirando fuori dalle tasche del golfino una busta da lettera bianca, porgendola al ragazzo affianco a sé. “Conan-kun, ti hanno mandato questa lettera”
“Ah, grazie” rispose lui, girandosela tra le mani.
Busta bianca e semplice.
Davanti aveva il nome del destinatario, ovvero Conan Edogawa.
E dietro invece era completamente vuota, né un nome né una sigla. Il liceale, stupito, inarcò un sopracciglio per poi guardare l’amica d’infanzia come a chiederle una spiegazione.
“Oh… per il nome, è arrivata così. So solo che quando sono tornata dal supermercato c’era un uomo completamente coperto da una sciarpa che l’imbucava nella nostra cassetta delle lettere” cercò di spiegarsi la donna, mentre Conan sibilava un flebile “ah”.
“Neh, marmocchio, non sarà mica la tua ragazza?” lo stuzzicò l’uomo dall’altra parte del tavolo, facendo arrossire il diretto interessato fino alla punta dei capelli.
“O-Oji-san! Che ti salta in mente?!” sbottò pieno di rabbia, ma soprattutto, di vergogna.
“Oh insomma, hai diciassette anni!” continuò il padrone di casa, fino a quando l’urlo esasperato della figlia non rimbombò nelle sue orecchie.
“Otousan! Ma che discorsi sono questi?! Che Conan sia fidanzato o meno non deve interessarti!”
“Perché no? In fondo l’ho cresciuto io come fosse stato mio figlio!”
“Sì ma è giusto dargli la sua privacy. Non è così Conan-kun?” rivolse l’attenzione al piccolo di casa, facendogli l’occhiolino.
“S-Sì..”sussurrò più che imbarazzato il finto liceale. “Comunque io-”
“Ran-neechan lo sa che non hai la ragazza, tranquillo” lo rassicurò lei, facendogli nuovamente l’occhiolino. “Su, apri quella lettera adesso”
“Ok” rispose Conan, per poi estrarre una carta molto raffinata dalla strana busta.
La prima cosa che notò era che la lettera era stata scritta al computer e non a mano. La seconda invece, che il destinatario della busta e quello della lettera non coincidevano, e nel notarlo nascose subito la lettera in tasca, senza badare a stropicciarla o meno, per poi correre in camera sua.
“Conan-kun, dove vai?” gli chiese Ran, vedendolo inoltrarsi nel corridoio senza dare alcun minima spiegazione. L’altro non si degnò nemmeno di risponderle, si limitò ad entrare in camera sua e chiudersi dietro la porta.
“Mi piacerebbe sapere che gli è preso”
“Nah! È l’età figliola, sta tranquilla!” la rassicurò il detective in trans non più in trans, prendendo di nascosto una lattina di birra dal frigo.
“Sì, può darsi” sospirò rassegnata, prima di accorgersi di ciò che l’uomo stava facendo e raggiungerlo a passo spedito. “Otousan! Ti ho detto di smetterla con la birra!” gli urlò lei, tirandogli la lattina in testa.
“Ahio!”
 
Entrò in camera sua, e con modo brusco sbatté la porta, per poi chiuderla a chiave. Si sedé sul letto di Kogoro e tirò la lettera di poco prima dalla tasca del pantalone.
Rilesse la prima strofa e quasi gli tremavano le mani a quelle poche lettere.
Com’è possibile?!
Passò oltre e iniziò a leggere la lettera mandata da chissà chi.
 
“Caro Kudo Shinichi.
 Ne è passato di tempo dall’ultima volta che ci siamo visti, eh?
 Se ti ho mandato questa lettera è per invitare te e la tua amica Ran ad una cena al Beika Centre Building, alle 19:35.
È per un caso molto importante.
Mi raccomando non mancate!”
 
Cercò di percepire in quelle poche righe qualcosa di più, ma niente.
Sapeva solo che la lettera era indirizzata esternamente a Conan Edogawa, mentre al interno a Shinichi Kudo.
L’orario quasi combaciava con quello dell’appuntamento dei MIB, ed il posto era lo stesso.
Forse non era una coincidenza, forse era tutto programmato e quello centrava in qualche modo con il codice sentito dallo strano uomo qualche ora prima.
Mille teorie iniziarono ad impossessarsi della sua mente. Dalle più assurde alle più pericolose, per poi arrivare, come sempre, all’organizzazione.
Shinichi ma che vai a pensare! C’è scritto che è per un caso, perché farsi tanti problemi e non lasciar perdere per una volta?! 
... No, qui c'è qualcosa che puzza.
Si batté una mano sulla fronte, cercando di scacciare quella confusione dalla sua mente, per poi alzarsi e nascondere il biglietto in un libro scolastico di qualche anno prima.
Non so bene che scopo ha questa persona e questa lettera, ma potrebbe essere una scusa per spiare Gin e Vodka e passare inosservato. Basterà trovare una scusa con Ran.
Pensò per poi tornare in salotto, e spiegare la situazione alla donna.
Sono sempre più convinto che domani avrò le risposte a tutte le mie domande.
 
                                                                                           ***
 
 Intanto una figura nera li guardava dalla finestra di un palazzo di fronte.
Nell’oscurità di quella stanza, il suo sorriso vittorioso si poté notare, come le sue parole e le risate che rimbombavano nella stanza come echi in una grotta.
“Il piano prosegue come dovrebbe, non mi resta che prepararmi alla fase due”






Blacky's Corner:
Konbanwa popolo di EFP! ^^
Ok, so benissimo che questo capitolo è più di passaggio che altro, ma in realtà è essenziale per la storia, ma tranquille, più avanti capirete il perchè ;)
Comunque, hanno fatto la loro apparsa anche Ran e Oji-san! :D Visto visto? ho mantenuto la promessa U___U
E poi c'è la lettera... che non è una normalissima lettera.
Ed infine abbiamo questo "Uomo Misterioso" che spia "l'allegra famigliola" e la sua frase finale... ok, vi sto confondendo?? Quante teorie avete adesso???
Ah, dal prossimo capitolo, non seguirò più lo stesso ritmo d'aggiornamento. Perchè (come mezza EFP già saprà xD) domani comincio la scuola e con compiti, studio e robe varie non credo di farcela. Quindi aggiornerò appena posso, promesso ^^
Ora vorrei ringraziare aoko_90, Hoshi Kudo, Kaori13, Shana17, 88roxina94, Kaori_ e Sherry Adler per aver recensito lo scorso chap.
Kaori13 per aver inserito la storia tra le seguite e Sherry Adler per averla inserita tra le preferite.
Grazie ragazze <3
E grazie anche a chi legge solamente ovviamente ^^
Che dire, spero che vi sia piaciuto il capitolo e vi do appuntamento col prossimo.
A presto!!!

XXX,
Blacky

 
   
 
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