Piccole
pillole da una rompiscatole ~ YO, gente! (?) aww, era da
tanto che non postavo una long. -machitivuole.- T_T beh, è iniziata la
scuola. non posso dire di esserne dispiaciuta, perché
finalmente sono tornata ad essere una persona 'normale',
cioè frequentandola come tutti i miei amici e liberandomi
del peso di essere privatista. Non è stato un bel periodo,
ma è finita, dai çç
Ho colto l'occasione
(?) per pubblicare una piccola long a cui tengo abbastanza, spero di
riuscire a farci affezionare qualcuno, anche se dubito :''
!! Alcuni personaggi, come
Yuuichi e Taiyou, non hanno più malattie come la paralisi o
la cardiopaticità. Amemiya ha la pressione molto bassa, ma
non così tanto da costringerlo a stare in ospedale. E'
passata la fata turchina, insomma.
Beh, Ci becchiamo
sotto, a chi ci arriva ~
*
Poche nuvole. ☼
the
worst things in life come free to us.
#1. Tre
brioches. Una al
cioccolato, una alla crema e una all’albicocca. ~
Non
era
un granché, svegliarsi con tutto quel trambusto
all’alba. Almeno poteva
evitarsi lo scossone quotidiano delle sette e tredici
minuti –guarda caso, il numero
della sfiga– che Su gli affibbiava con la consueta gentilezza
aprendo un occhio
color miele, avvisandolo mutamente di essere sveglio.
Così Su avrebbe allontanato le mani per portarle sui
fianchi, poi aperto le
tende chiare facendole svolazzare come nei film quando si alzano le
ragazzine
tutte contente di esser state buttate giù dal letto e dei
primi giorni di
scuola.
Ma la sorte volle che il ragazzo bellamente addormentato si
intorpidisse di
nuovo, trovandosi tremendamente a suo agio nelle coperte che la sera
prima non
sembravano abbastanza calde, il materasso sembrava troppo scomodo, il
cuscino
messo male.
Per rappresentare tutto ciò con un paragone fuori luogo, ti accorgi di quello che hai proprio quando lo perdi.
Ed ecco arrivare prima un leggero scuotere, poi un coltello di voce
più
tremendo della sveglia.
-In piedi, soldato.- Ora avrebbe
detto che doveva lavorare.
-Che devi lavorare.-
“Appunto.”
Pensò il ragazzo avvolto
nel piumone, lasciando che un piede sbucasse da sotto le coperte e
fosse la
prima vittima dell’amore per le finestre aperte
d’inverno del venticinquenne.
-Oh, andiamo, guarda che prendo la vuvuzela.-
A quella minaccia rientrò immediatamente la prima vittima
–il piede- al sicuro,
e il fagotto bianco prese la forma di un bozzolo, bitorzoluto e scosso
da
grugniti assonnati.
Poi entrò a passo pesante e trascinato, Gogo, con una mano
sotto la maglietta e
i capelli in uno stato indicibile –anche se non lo vedeva ci
poteva giurare.
Strano, si disse, non si alza quasi mai presto, lo scansafatiche con la
testa
bollente.
Ringhiò contrariato, la voce arrochita dal sonno. -Aaaaargh,
Kariyaaaaaaaaaaaaagh!-
Una lagna, una lamentela trascinata come una nenia.
Maledisse le abitudini così perfette di quello di svegliarsi
più tardi quando
sentì due braccia forti prendere il suo fagotto, cercarlo,
afferrarlo sotto le
spalle e tirarlo fuori dal paradiso.
-Gogo, non voglio, non vogliooo!- Masaki iniziò ad agitare
le gambe come un
disperato, mentre Gogo a gambe divaricate e camminando
strano lo trascinava in cucina.
-Anche io devo lavorare, cosa credi-
-Ho preso le brioches.- E Su lo ignorava palesemente, neanche a farlo
apposta. Lui
era fatto così, o gli importava qualcosa o no.
-Prima cosa intelligente che fai in un mese, Su.-
-Chissà da chi l’hai preso quel caratteraccio,
Masa.- fece sottovoce Gogo con
un sorrisetto, soffiandosi via un ciuffo dagli occhi mentre adagiava
Masaki
sulla sedia e accendeva la tv ad un canale a caso, dove il vento
mattutino
avrebbe spinto il suo dito.
Intanto Su gli aveva pestato un piede, a cui fece seguito un ahia borbottato.
-Guarda come sei trattato, Kariya, ti portiamo noi in braccio fino alla
sedia.-
Masaki sbuffò, giocherellando con la tovaglietta bianca e
nera e osservando la
schiena dei due che trafficavano coi vassoi.
-Lo porto io in braccio fino alla sedia.-
-Rimane comunque un trattamento da principessa.- A questo Kariya
sembrò
svegliarsi per un attimo, controbattendo con un ehiii scocciatissimo,
l’unica
risorsa che il suo cervello assonnato gli permetteva a
quell’ora. Poi veniva
stroncato con un nuovo -La prossima volta mi paga.-
Neanche glielo diceva in faccia, l’imbecille, lo comunicava
al fidanzato come
un trofeo.
La televisione era accesa sul secondo canale, c’era il meteo.
Su intanto portava sul bancone bianco la colazione. Tre tazze di latte,
un
cappuccino per Gogo, dei biscotti, pane, marmellata di pesche, fragole
e
lamponi a seconda dei gusti e appoggiò infine le tre
brioches. Una al
cioccolato, una alla crema e una all’albicocca.
Insomma, in quella casa bisognava svegliarsi prima solo per la
colazione.
Kariya appoggiò la fronte al bancone, esattamente come Gogo.
Quando si misero a
grugnire entrambi Su minacciò ancora una volta di prendere
la vuvuzela per
Masaki. Tanto Gogo l’avrebbe svegliato in altri modi puri e
casti che si
dovevano parare ogni tanto davanti agli occhi sconvolti di Kariya, che
quando
sparava imprecazioni da record diceva di avere quindici anni come se
fosse
adulto e quando i due amoreggiavano lo strillava come fosse un bambino.
Quando alzò la testa, sentì una voce lontana e
meccanica dire che ci sarebbero
state poche nuvole, quella mattina.
-Kariya.- Alzò la testa, al richiamo di entrambe le voci.
Quando alzò lo
sguardo sorrisero. -Una sera che ne dici se cuciniamo una shortcake?-
All’ultima parola si svegliò del tutto, ma lo
nascose ancora con una delle sue
frasette.
-Sembreremo tre casalinghe disperate.-
-Qui l’unica casalinga disperata è Su, né?-
Dandogli il tempo di alzarsi in silenzio, andare in camera e tornare
sarebbe
risuonato terrificante il ronzio di una vuvuzela dritto nelle loro
orecchie,
seguito da un fermo Buongiorno.
Uno -Studia, Kariya!- accompagnato da un -E fai a botte con qualcuno!-
lo
salutarono quando uscì di casa, anche se sapeva che,
girandosi, avrebbe trovato
i due fermi sulla soglia finché non fossero scomparsi dietro
uno svicolo.
Sarebbero stati fermi sull’uscio tutte le volte
finché non girava il primo
angolo a sinistra.
Certe volte, per quanto Masaki fosse pessimista, era costretto ad
ammettersi
che per certi versi era davvero fortunato. Per
certi versi, sì.
Nel cielo di piombo poche nuvole. Non era il primo giorno di
liceo,
tantomeno uno particolare, solo un’altra noiosa giornata.
Forse avrebbe fatto a
botte di nuovo con quel suo senpai.
Salutò Aki e Ichinose seduto fuori con la pelliccia di sua
moglie a leggere il
giornale con un cenno della testa.
Essersi trasferito dall’America al
Giappone non era cosa da poco.
Ogni tanto si chiedeva se avrebbe fatto grandi cose, ma poi
passava a
pensare ad altro, come se si fosse chiesto qualcosa che non
l’avrebbe mai
riguardato.
Di solito era quella domanda insignificante,
ai suoi occhi, a fermarlo dal marinare certe volte.
Prima di passare davanti al Sun Garden gli squillò il
telefono. Si fece
scivolare davanti lo zaino e prese a frugare nelle tasche,
finché non lo trovò
e se lo portò all’orecchio.
Lesse il nome. -Rompi di ancora prima che entri a scuola?-
*
Sono
cattiva. mi sento perfida ogni volta che finisco un capitolo
così. anche se non fregherà a nessuno (?)
Ben
arrivati. Cioè, siete arrivati.
Allooora, inizio col
dire -che poi è sempre scrivere, ma vabbè-
-cosac'entraesattamente- che Su e Gogo non sono due OC. Sono due
personaggi che chi mi conosce bene -povere anime- avrà
già individuato :') Quindi sì, avrà
capito che ho già smontato uno degli headcanon
più popolari e condivisi dal fandom: Kariya vive con Hiroto
e Midorikawa. E mi sento un po' uno schifo :I insomma, spero di non essere
presa a badilate. lul /viene badilata (?)
Poi... beh, le cose si
complicheranno già dal prossimo capitolo. Non ho mai
trattato sui personaggi di Go quindi spero tantissimo che siano IC! se
c'è qualcosa che non va dite pure, anzi, DITE.
çç
Il tema
dell'omosessualità non l'ho mai trattato, come altri, ad
esempio i problemi con l'alchool. Non vorrei rovinarli o scrivere
baggianate -feels like mia nonna(?)-, ma darò il mio meglio,
promesso. (?)
Ultima cosa. Che ne
dite se cambio nick in 'gump' ? *3*
Non è vero, era la penultima. Grazie un botto a chi legge e
recensisce. ♥
- cccha.