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Autore: Flaine    12/09/2012    9 recensioni
[IeGo; Longfic][Tante, tante coppie. Anche di sfondo]
Helloo everyone. c: Con l'occasione dell'inizio della scuola -si sentono pianti in lontananza- ho deciso finalmente di postare questa longhina ambientata al liceo. Non è un'idea molto originale, ma almeno proverò a renderla coinvolgente, spero. ◡‿◡
Parlerà della vita di alcuni ragazzi liceali abbastanza problematici, in sintesi.
Protagonista Masaki. All'inizio sembrerà rose e fiori, ma rating arancione per fumo, alchool, botte, alcune scenette e parolacce. Ho provato anche a trattare tematiche come l'omosessualità.
Beh, grazie mille a chi proverà a leggere ♥
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Ma la sorte volle che il ragazzo bellamente addormentato si intorpidisse di nuovo, trovandosi tremendamente a suo agio nelle coperte che la sera prima non sembravano abbastanza calde, il materasso sembrava troppo scomodo, il cuscino messo male.
Per rappresentare tutto ciò con un paragone fuori luogo, ti accorgi di quello che hai proprio quando lo perdi.
Ed ecco arrivare prima un leggero scuotere, poi un coltello di voce più tremendo della sveglia.
-In piedi, soldato.- Ora avrebbe detto che doveva lavorare.
-Che devi lavorare.-
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Piccole pillole da una rompiscatole ~ YO, gente! (?) aww, era da tanto che non postavo una long. -machitivuole.- T_T beh, è iniziata la scuola. non posso dire di esserne dispiaciuta, perché finalmente sono tornata ad essere una persona 'normale', cioè frequentandola come tutti i miei amici e liberandomi del peso di essere privatista. Non è stato un bel periodo, ma è finita, dai çç
Ho colto l'occasione (?) per pubblicare una piccola long a cui tengo abbastanza, spero di riuscire a farci affezionare qualcuno, anche se dubito :''
!! Alcuni personaggi, come Yuuichi e Taiyou, non hanno più malattie come la paralisi o la cardiopaticità. Amemiya ha la pressione molto bassa, ma non così tanto da costringerlo a stare in ospedale. E' passata la fata turchina, insomma.
Beh, Ci becchiamo sotto, a chi ci arriva ~


*

  Poche nuvole. ☼  
the worst things in life come free to us.



#1. Tre brioches. Una al cioccolato, una alla crema e una all’albicocca. ~


Non era un granché, svegliarsi con tutto quel trambusto all’alba. Almeno poteva evitarsi lo scossone quotidiano delle sette e tredici minuti –guarda caso, il numero della sfiga– che Su gli affibbiava con la consueta gentilezza aprendo un occhio color miele, avvisandolo mutamente di essere sveglio.
Così Su avrebbe allontanato le mani per portarle sui fianchi, poi aperto le tende chiare facendole svolazzare come nei film quando si alzano le ragazzine tutte contente di esser state buttate giù dal letto e dei primi giorni di scuola.
Ma la sorte volle che il ragazzo bellamente addormentato si intorpidisse di nuovo, trovandosi tremendamente a suo agio nelle coperte che la sera prima non sembravano abbastanza calde, il materasso sembrava troppo scomodo, il cuscino messo male.
Per rappresentare tutto ciò con un paragone fuori luogo, ti accorgi di quello che hai proprio quando lo perdi.
Ed ecco arrivare prima un leggero scuotere, poi un coltello di voce più tremendo della sveglia.
-In piedi, soldato.- Ora avrebbe detto che doveva lavorare.
-Che devi lavorare.-
Appunto.” Pensò il ragazzo avvolto nel piumone, lasciando che un piede sbucasse da sotto le coperte e fosse la prima vittima dell’amore per le finestre aperte d’inverno del venticinquenne.
-Oh, andiamo, guarda che prendo la vuvuzela.-
A quella minaccia rientrò immediatamente la prima vittima –il piede- al sicuro, e il fagotto bianco prese la forma di un bozzolo, bitorzoluto e scosso da grugniti assonnati.
Poi entrò a passo pesante e trascinato, Gogo, con una mano sotto la maglietta e i capelli in uno stato indicibile –anche se non lo vedeva ci poteva giurare.
Strano, si disse, non si alza quasi mai presto, lo scansafatiche con la testa bollente.
Ringhiò contrariato, la voce arrochita dal sonno. -Aaaaargh, Kariyaaaaaaaaaaaaagh!-
Una lagna, una lamentela trascinata come una nenia.
Maledisse le abitudini così perfette di quello di svegliarsi più tardi quando sentì due braccia forti prendere il suo fagotto, cercarlo, afferrarlo sotto le spalle e tirarlo fuori dal paradiso.
-Gogo, non voglio, non vogliooo!- Masaki iniziò ad agitare le gambe come un disperato, mentre Gogo a gambe divaricate e camminando strano lo trascinava in cucina.
-Anche io devo lavorare, cosa credi-
-Ho preso le brioches.- E Su lo ignorava palesemente, neanche a farlo apposta. Lui era fatto così, o gli importava qualcosa o no.
-Prima cosa intelligente che fai in un mese, Su.-
-Chissà da chi l’hai preso quel caratteraccio, Masa.- fece sottovoce Gogo con un sorrisetto, soffiandosi via un ciuffo dagli occhi mentre adagiava Masaki sulla sedia e accendeva la tv ad un canale a caso, dove il vento mattutino avrebbe spinto il suo dito.
Intanto Su gli aveva pestato un piede, a cui fece seguito un ahia borbottato.
-Guarda come sei trattato, Kariya, ti portiamo noi in braccio fino alla sedia.- Masaki sbuffò, giocherellando con la tovaglietta bianca e nera e osservando la schiena dei due che trafficavano coi vassoi.
-Lo porto io in braccio fino alla sedia.-
-Rimane comunque un trattamento da principessa.- A questo Kariya sembrò svegliarsi per un attimo, controbattendo con un ehiii scocciatissimo, l’unica risorsa che il suo cervello assonnato gli permetteva a quell’ora. Poi veniva stroncato con un nuovo -La prossima volta mi paga.-
Neanche glielo diceva in faccia, l’imbecille, lo comunicava al fidanzato come un trofeo.
La televisione era accesa sul secondo canale, c’era il meteo.
Su intanto portava sul bancone bianco la colazione. Tre tazze di latte, un cappuccino per Gogo, dei biscotti, pane, marmellata di pesche, fragole e lamponi a seconda dei gusti e appoggiò infine le tre brioches. Una al cioccolato, una alla crema e una all’albicocca.
Insomma, in quella casa bisognava svegliarsi prima solo per la colazione.
Kariya appoggiò la fronte al bancone, esattamente come Gogo. Quando si misero a grugnire entrambi Su minacciò ancora una volta di prendere la vuvuzela per Masaki. Tanto Gogo l’avrebbe svegliato in altri modi puri e casti che si dovevano parare ogni tanto davanti agli occhi sconvolti di Kariya, che quando sparava imprecazioni da record diceva di avere quindici anni come se fosse adulto e quando i due amoreggiavano lo strillava come fosse un bambino.
Quando alzò la testa, sentì una voce lontana e meccanica dire che ci sarebbero state poche nuvole, quella mattina.
-Kariya.- Alzò la testa, al richiamo di entrambe le voci. Quando alzò lo sguardo sorrisero. -Una sera che ne dici se cuciniamo una shortcake?- All’ultima parola si svegliò del tutto, ma lo nascose ancora con una delle sue frasette.
-Sembreremo tre casalinghe disperate.-
-Qui l’unica casalinga disperata è Su, ?-
Dandogli il tempo di alzarsi in silenzio, andare in camera e tornare sarebbe risuonato terrificante il ronzio di una vuvuzela dritto nelle loro orecchie, seguito da un fermo Buongiorno.


Uno -Studia, Kariya!- accompagnato da un -E fai a botte con qualcuno!- lo salutarono quando uscì di casa, anche se sapeva che, girandosi, avrebbe trovato i due fermi sulla soglia finché non fossero scomparsi dietro uno svicolo.
Sarebbero stati fermi sull’uscio tutte le volte finché non girava il primo angolo a sinistra.
Certe volte, per quanto Masaki fosse pessimista, era costretto ad ammettersi che per certi versi era davvero fortunato. Per certi versi, sì.
Nel cielo di piombo poche nuvole. Non era il primo giorno di liceo, tantomeno uno particolare, solo un’altra noiosa giornata. Forse avrebbe fatto a botte di nuovo con quel suo senpai.
Salutò Aki e Ichinose seduto fuori con la pelliccia di sua moglie a leggere il giornale con un cenno della testa.
Essersi trasferito dall’America al Giappone non era cosa da poco.
Ogni tanto si chiedeva se avrebbe fatto grandi cose, ma poi passava a pensare ad altro, come se si fosse chiesto qualcosa che non l’avrebbe mai riguardato.
Di solito era quella domanda insignificante, ai suoi occhi, a fermarlo dal marinare certe volte.
Prima di passare davanti al Sun Garden gli squillò il telefono. Si fece scivolare davanti lo zaino e prese a frugare nelle tasche, finché non lo trovò e se lo portò all’orecchio.
Lesse il nome. -Rompi di ancora prima che entri a scuola?-



*


Sono cattiva. mi sento perfida ogni volta che finisco un capitolo così. anche se non fregherà a nessuno (?)
Ben arrivati. Cioè, siete arrivati.
Allooora, inizio col dire -che poi è sempre scrivere, ma vabbè- -cosac'entraesattamente- che Su e Gogo non sono due OC. Sono due personaggi che chi mi conosce bene -povere anime- avrà già individuato :') Quindi sì, avrà capito che ho già smontato uno degli headcanon più popolari e condivisi dal fandom: Kariya vive con Hiroto e Midorikawa. E mi sento un po' uno schifo :I insomma, spero di non essere presa a badilate. lul /viene badilata (?)
Poi... beh, le cose si complicheranno già dal prossimo capitolo. Non ho mai trattato sui personaggi di Go quindi spero tantissimo che siano IC! se c'è qualcosa che non va dite pure, anzi, DITE. çç
Il tema dell'omosessualità non l'ho mai trattato, come altri, ad esempio i problemi con l'alchool. Non vorrei rovinarli o scrivere baggianate -feels like mia nonna(?)-, ma darò il mio meglio, promesso. (?)
Ultima cosa. Che ne dite se cambio nick in 'gump' ? *3*
Non è vero, era la penultima. Grazie un botto a chi legge e recensisce. 

- cccha.

  
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