Il gigante di ghiaccio
-Tu sai
cos'è un gigante di
ghiaccio?-
Robin si fermò, con la pietra a
qualche centimetro dal rozzo tavolo, e mi guardò.
Sulle labbra gli si formò
l'ombra di un sorriso. -Eh?-
-Un gigante di ghiaccio.-
Ripetei, piuttosto imbarazzata.
Robin rise, e riprese a pestare
le bacche – che dovevamo preparare come cibo per loro
–
con la pietra. -No, mi dispiace.- Mi disse.
Ricominciai anch'io il mio
lavoro, scontenta.
Avevo già chiesto a tutti, in
pratica.
Avevo chiesto a Lily, avevo
chiesto a Madison, avevo chiesto ad Alex, che prima di finire
lì
dentro era un professore..
Nessuno aveva saputo darmi una
risposta, e in teoria la cosa non avrebbe dovuto stupirmi.
Però.. però il nome “gigante
di ghiaccio” mi ricordava qualcosa. Non qualcosa di alieno,
ma
qualcosa di conosciuto, terrestre.
Non mi era nuovo, ma non sapevo
dire dove lo avessi già sentito.
Le parole di Loki continuavano a
ronzarmi in testa..
“Non
capisci?! Io sono un gigante di ghiaccio”.
No, non capivo, ma avrei voluto!
E quello di cui ero certa era che avrei scoperto il senso delle sue
parole.
.. O per lo meno lo speravo,
cominciavo infatti a essere realista. Era già passata una
settimana
ormai. Io non sapevo nulla, e non avevo più visto lui.
Gli preparava da mangiare
un'altra schiava, e lui non si era fatto più vedere..
La voce di Robin mi strappò da
questi pensieri. -Hai sentito parlare di Anne?-
Lo guardai, interrogativa.
Lui mi sbirciò, e mi sorrise.
-Immaginavo. Anne è la più vecchia fra gli
schiavi, ha una
cinquantina d'anni. Loro l'hanno risparmiata
perché ha una
mente brillante e hanno pensato che potesse essere utile.- Disse.
-Ora, non so quanto ti può aiutare, ma se la tua domanda
è
veramente urgente so che lei è stata una donna molto colta e
ha
pubblicato diversi libri.-
I miei occhi brillarono. -E dove
si trova questa donna?-
-È nel gruppo della camerata a
fianco alla nostra, ci ho parlato qualche volta.-
-Credi che potrei avvicinarla,
senza farmi vedere dalla megera?-
-Credo di sì, però aspetta la
sera.- Mi guardò, con gli occhi un po' adombrati. -Non
voglio che ti
metti nei guai.-
-Ti giuro che starò attenta,
Robin, grazie mille!-
-Prego.- Sorrise di nuovo. -Ma
sinceramente non capisco che domanda sia, la tua, né che
senso
abbia.-
Nei primi
tempi di prigionia,
non appena si faceva buio la megera ci chiudeva nella nostra
camerata. Non le importava quanto le nostre notti fossero d'inferno,
usciva chiudendo la porta a chiave.
In quei primi tempi, la
convivenza con gli altri mi era stata insopportabile. C'era gente che
piangeva, gente che si sentiva male, gente che picchiava sulla
porta..
Eravamo tutti lì ammassati,
come animali. Non ci eravamo abituati.
Poi, col tempo, ci eravamo
calmati e la megera si era addolcita un poco.
Aveva incominciato con il
lasciare la porta aperta un'oretta, permettendo a chi doveva andare
in bagno di andarci, ma restando pur sempre lì davanti di
guardia.
Adesso, durante quell'ora
solitamente spariva. Sospettavamo che andasse a divertirsi con un
altro capo, e solo l'idea mi faceva venire il
vomito!
Ma quel giorno dovevo sfruttare
quell'ora, per andare da Anne.
Gattonai fino a Lily.
Durante quelle ore il buio era
completo, non si vedeva nulla. Era per questo che
la megera si
fidava a lasciare la porta aperta: potevamo raggiungere giusto il
bagno grazie alla forza dell'abitudine, e andando a tentoni.
Tutto il resto era un grande
spazio avvolto dal nero più assoluto.
Sapevo dove, nella mia piccola
camerata, erano gli altri solo grazie ai loro respiri, respiri che
avevo imparato a distinguere.
-Lily.- Sussurrai, quando fui
sicura di esserle vicina. -Mi serve uno dei tuoi fiammiferi.-
La sentii voltarsi verso di me.
-Sei matta, Leah?- Domandò, la sua voce era poco
più di un lieve
alito. -Dove vuoi andare?-
-Per favore, è importante e non
ho molto tempo.-
-E se il capo torna prima
del solito?- La sua voce vibrò di paura. -Se quando fa
l'appello tu
non ci sei ti farà frustare.-
Cercai di non pensarci.
-Lo so, Lily.- Mentii. -Per
questo devi fare in fretta. Dai, dammi uno dei tuoi fiammiferi, e
distrai Madison e gli altri mentre esco.-
Non che fossero delle cattive
persone, Madison, Josh e Alex.. Solo avevano molta paura. E avevo
imparato che una persona impaurita può fare qualsiasi cosa,
anche
tradire un compagno.
Lily non rispose per parecchi
istanti. Poi però parve decidersi.
La sentii gattonare e frugare
silenziosamente da qualche parte.
Poi tornò da me, e cercò la
mia mano. Quando la trovò, mi ci mise qualcosa.
Sentii al tatto un oggetto
sottile, ligneo.
Sorrisi. -Non so davvero dove te
li procuri, Lily, ma ti voglio bene.-
-Sbrigati.- Mi supplicò lei in
risposta.
Iniziai a gattonare lentamente
verso l'uscita della camerata, attenta a non urtare contro nessuno e
a non farmi sentire.
Alle mie spalle sentii Lily
chiamare Robin, per distrarre gli altri.
Stava usando un tono di voce
normale, ma in quel piccolo spazio, e nel silenzio assoluto della
notte, sembrava urlare a squarciagola.
Uscii dalla camerata, mi alzai
in piedi e svoltai a destra.
Allargai le braccia ai lati del
corpo e sfiorai le pareti di pietra..
Feci qualche passo per mettere
distanza, poi mi fermai in ascolto, per appurare di essere sola.
Non si sentiva nulla.
Allora sfregai il fiammifero
contro il muro, e la fiammella mi guizzò fra le dita,
sfolgorante e
accecante.
Sorrisi. Il piccolo alone di
luce mi svelava un lungo corridoio di pietra, mangiato
dall'oscurità.
Proseguii, più rapida e sicura.
Dopo pochi passi iniziai a
vedere la porta dell'altra camerata.
Il loro capo non era là
di fuori, probabilmente era andato anch'egli a divertirsi. Forse era
proprio quello con cui si divertiva la megera, chi lo sa.
Mi avvicinai cautamente alla
porta, e rimasi in ascolto.
Da dentro provenivano leggeri,
impalpabili sussurri.
Spinsi la porta, entrai e la
richiusi immediatamente dietro di me.
I sussurri si interruppero.
Guardai di fronte a me.
La fiammella mi svelava un
ambiente poco più ampio del nostro, e sette figure dai volti
ancora
nascosti dall'oscurità, e dalle ombre che danzavano sulla
parete..
Mi fissavano, stupite e ostili.
-Chi sei tu?- Tuonò una voce
maschile.
-Scusate l'intrusione.- Mi
affrettai a dire. -Me ne andrò subito, non voglio mettere
nei guai
nessuno.. S-sono del gruppo a fianco al vostro, mi chiamo Leah. Sto
cercando Anne.-
Le figure presero a bisbigliare
fra di loro.
In quel momento mi chiesi per la
prima volta se non stessi facendo una cazzata. E, cosa ancora
più
importante, mi chiesi per cosa lo stessi facendo.
Per Loki? Lo stavo davvero
facendo per Loki?
Poi però parlò una voce
femminile. -Vieni qui, ragazza. Sono io Anne.-
Guardai la figura che aveva
parlato, di cui distinguevo solo i lunghi capelli marroni che
iniziavano a stingersi nel grigio..
Mi avvicinai a lei.
Anne mi fece segno di sedermi di
fronte a lei, e io obbedii.
La luce le danzò sul viso, e io
potei scorgere tratti dolci, ma forti.
-Quello che stai facendo è
molto pericoloso..- mi sussurrò, per non farsi sentire dagli
altri,
che pure stavano in ascolto. -Spero che ne valga la pena.-
Deglutii. -Lo spero anch'io.-
-Perché hai bisogno di me?-
-Ti devo chiedere una cosa.-
Sussurrai. -Tu sai cosa sono i..giganti di ghiaccio?-
Pensai che una persona normale
avrebbe riso. Oppure mi avrebbe buttata fuori dalla camerata.. O
avrebbe anche chiamato il proprio capo, e mi
avrebbe fatta
frustare.
Anne invece prese la domanda sul
serio, e iniziò a riflettere. -Giganti di ghiaccio.. il nome
non mi
è nuovo.-
Il mio cuore diede un tonfo
sordo. -Sì, neanche a me. Per questo sono venuta a
domandartelo!-
-Shh..- Mi ammonì dolcemente.
-Dunque, il nome mi richiama alla mente alcune leggende nordiche.-
-Leggende nordiche?-
-Sì.- Sorrise. -Ma purtroppo su
questa materia non sono ferrata, non ti so dire più di
così..-
Mi sentii precipitare. -Oh..-
-Aspetta, ragazza. Fammi
finire.- Sorrise di nuovo. -Può esserci una persona che sa
risponderti.-
Dopodiché si voltò, e chiamò:
-Gretel. Gretel.. sì, tesoro, vieni qui.-
Vidi una figura alzarsi, un po'
esitante, e avvicinarsi a noi.
Ci misi poco a capire che era
una bambina.
Avrà avuto al massimo dieci
anni. Aveva dei meravigliosi capelli biondi, anche se un po' sporchi,
e occhi grandi e sorridenti.
-Siediti qui, amore. Brava.- Le
disse Anne, e le accarezzò la testa. -La nostra amica Leah
ha da
farci una domanda. La stiamo a sentire, cosa dici, Gretel?-
Gretel annuì, contenta. Mi
guardò.
Io mi sporsi verso di lei. -Sai
cos'è un gigante di ghiaccio, piccola?-
I suoi occhi brillarono. Annuì.
-Raccontaglielo, tesoro.- La
esortò Anne.
-La mamma mi raccontava sempre
le leggende degli dei nordici.- Trillò Gretel. -I giganti di
ghiaccio erano i nemici degli dei, gli Asgardiani. Erano creature
molto forti e crudeli, ma Odino riuscì a sconfiggere Lafi,
il re dei
giganti di ghiaccio, e a sottrargli la fonte del loro potere.-
-Odino?- Ripetei, confusa.
Annuì, allegra. -Odino è il
padre di tutti gli dei e il re di Asgard. Gli dei sono tanti, sai?
Thor il dio del fulmine, Tyr il dio della guerra, Skadi la dea della
caccia, Sif, Balder, Loki..-
-Loki?!- La interruppi.
-Shh.- Mi ammonì Anne.
-Sì, Loki è il dio della
magia, dell'illusione.- Mi disse Gretel.
Cercai di trovare un senso a
quello che avevo appena sentito, ma non ci riuscii.
-Ti ringrazio, piccola.- Le
dissi. -Dimmi ancora solo una cosa.-
Gretel annuì.
-Che senso ha dire che.. Loki è
un gigante di ghiaccio?-
Vidi i suoi occhioni farsi
confusi. -Non lo so. Loki è il fratello di Thor, non
è un gigante
di ghiaccio. Lui combatte contro i giganti di ghiaccio.-
-Ho capito.- Le feci un sorriso,
e una carezza sulla testa. -Grazie mille, Gretel.-
-Dì prego, tesoro.- Le disse
Anne.
Gretel però mi guardò,
eccitata. -La mamma mi raccontava tante altre storie, sai? Le vuoi
sentire?-
-Ora non posso.. Ma ti prometto
che appena riuscirò tornerò qui, e tu mi
racconterai tutto quello
che ti diceva la mamma.-
Gretel mi sorrise.
Entrai
senza farmi vedere
all'interno della piccola cucina.
La ragazza che stava ricurva a
mescolare il contenuto di una pentola, non appena sentì la
porta
chiudersi, sobbalzò.
Si voltò di scatto verso di me.
Era grassottella, aveva i
capelli scompigliati e l'aria spaventata. Non appena però
realizzò
che ero solo un essere umano, parve stizzita.
-Cosa vuoi?- Sbottò. -Sto
preparando il cibo per l'Illusore, non ci tengo ad avere guai.-
-Ah.- Misi una gamba davanti
all'altra, e mi appoggiai a braccia incrociate al muro. -Be', che
peccato. Se hai tanta voglia di trovarti davanti all'Illusore, stai
tranquilla, non ti disturbo più.-
Arrossì. -Mi stai prendendo in
giro?-
-No, macché! Ti volevo solo
chiedere se ti va di fare uno scambio. Se vuoi che vada io a portare
il pranzo all'Illusore, e tu torni a fare.. be'.. quello che stavi
facendo.-
-Certo!- Rispose, sarcastica. -E
se mi facessi passare dei guai?-
-E se oggi l'Illusore fosse di
pessimo umore?- La scimmiottai.
-Non vedo perché.. e poi come
fai a dirlo tu?-
-Oh, ma io lo so! E ti dirò una
cosa.- Sussurrai, facendomi seria. -Si vocifera che la scorsa
settimana l'Illusore si sia mangiato una ragazza, perché lei
aveva
starnutito.-
Impallidì. -Se.. se l'è
mangiata?-
Annuii, gravemente. -Ha lasciato
solo le ossa, in modo che potessero essere seppellite. Lo so..-
dissi, vedendo la sua espressione -.. a vederlo sembra umano, ma
quella non è la sua vera forma, e lui è un mostro
insaziabile.-
Deglutì.
-Allora!- Ripresi. -Ti va di
fare cambio?-
-E va bene.- Borbottò. -Le
pentole sono lì.-
Neanche un minuto dopo uscii
dalla piccola cucina carica di piatti e coppe.
Iniziai a percorrere la strada
che avevo imparato l'unico giorno in cui mi ero occupata del pranzo
di Loki. Come quella volta, mi stupì la grandezza degli
spazi e
l'intensità della luce.
Per un breve istante mi
soffermai a pensare quanto vicino fosse il sole..
Poi tornai in me, entrai nella
sala e vidi Loki.
Era di spalle, con la testa
leggermente inclinata in avanti, e non faticai ad immaginarmelo con
gli occhi chiusi.
Chissà cosa stava facendo.. ma
non mi importava più di tanto.
Posai tutto sul tavolo, con
molta meno cautela di quella che avevo usato la prima volta.
Loki si riscosse e si voltò,
stupito da quel baccano.
-Tu?- Domandò,
vedendomi.
-Ciao.- Ribattei.
-Cosa ci fai qui?-
Feci un bel respiro. -Sono
venuta a dirti che so cosa sono i giganti di ghiaccio.-