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Autore: Ale666ia    13/09/2012    2 recensioni
Da Gesù Cristo a Nelson Mandela, da Rosa Parks a Martin Luther King, la legge é sempre stata infranta per permettere cambiamenti sostanziali.
(Gary Yourofsky, vegano, attivista per i diritti animali)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il sole è calato completamente e la spiaggia è illuminata dai riflettori del palco e dai lampioni dello chalet e da quelli stradali.
Praticamente, dopo che le band suonano, i giudici danno qualche dritta, sganciano il peso dei loro pensieri sui musicisti senza però dare il minimo indizio riguardo all'ipotetica vincita del contratto discografico, poi congedano tutti con sorrisi più o meno tirati.
Infine, si riuniscono parlottando tra loro per circa quindici o trenta minuti.
È una tortura.
Nel giro di qualche ora mi sono sorbito i più disparati generi musicali: dal rockabilly al math-rock, fino all'emo per poi passare al metalcore.
E adesso tocca alla nostra musica post-grunge/neoprogressive/nu-metal, per citare la tipa che ci sta presentando, ed ogni passo che mi avvicina al microfono mi fa morire sempre più.
Insomma, questa donna ci chiede a turno i nostri nomi, e posso distinguere chiaramente la voce di Natalie che strilla come se fosse l'ultima groupie al mondo: “VAI JARED” non appena io le rivelo il mio. 
Le racconto da dove veniamo e qualche altra robaccia tipo 'con la nostra musica vogliamo trasmettere questo e quello'. Il tutto, naturalmente, con l'espressione di uno che deve fare l'ultima camminata lungo il miglio verde.
“Signori e signore, ragazzi e ragazze, ecco a voi i 30 Seconds to Mars!” la donna ci lascia soli sul palco.
Applausi e grida.
Sento i jack far crepitare gli amplificatori quando io e Tomo li inseriamo nei nostri strumenti: siamo andati a tirarli fuori dalla macchina qualche minuto prima che ci invitassero a salire sul patibolo. La batteria di Shannon invece è rimasta chiusa nel bagagliaio perché gli hanno vietato di portarla sul palco con il pretesto che montarla e smontarla avrebbe rallentato i tempi dell'esibizione, suscitando l'ira di mio fratello.
Non hanno avuto tutti i torti, a parer mio.
Il brusio si cheta sempre più, il pubblico è silenzioso ed inquietante e io sto tremando.
Sul serio... mi tremano le gambe. Spero non si noti poi così tanto.
Da quassù posso vedere chiunque.
La folla è immensa.
Non la paragono a Woodstock, ma c'è comunque un sacco di gente.
Natalie si è posizionata proprio sotto il palco. Accanto a lei c'è Anne -chissà quando è arrivata- che mi guarda raggiante. Ci sono Frank e i componenti del suo gruppo, i Pencey Prep. Ci sono Carrie, Emilie, gli AFI al completo, c'è Alissa, circondata da gente cazzuta. C'è Colin, che mi guarda gasato, aspettando che io faccia una mossa, accanto ai suoi amici.
Ci sono tante persone che conosco a malapena, gente che ho incontrato una sola volta in vita mia, miriadi di sconosciuti.
Sistemo meglio la fascia che sorregge il mio basso, e avvicino le labbra alla testa del microfono. Chiudo gli occhi.
E canto dolcemente, senza musica.
 
So I'll run...
 
E' quasi un sussurro
 
...and hide...
 
Ci sono solo io che scaccio la paura dal mio cervello
 
...and tell myself...
 
Allungo la nota finale, lasciando tutto quanto in sospeso, trovando la pace che cercavo.
Io sono Jared.
Sono Jared Leto.
Sono un cazzutissimo figo che sa cantare, suonare, recitare, filmare e disegnare.
E adesso questo microfono se la vedrà con me, e questa gente andrà in visibilio perché io, noi, siamo una band con i controcazzi.
“CAPRICORN” urlo al pubblico, aprendo gli occhi di scatto, e loro mi rispondono, e dio, è la sensazione più bella del mondo.
È come se ci fosse una sorta di campo energetico che io, Shannon e Tomo riusciamo a far scontrare sul pubblico in un flusso senza fine.
Il plettro di Tomo che batte sulle corde, le bacchette di Shannon che gemono ad ogni colpo che ricevono sbattendo sulla plastica tirata, le mie dita che scivolano sul ponte del basso e la mia voce, dio, la mia voce che accarezza tutto e tutti, che si insinua strisciando come un rettile nella mente e nell'anima di chiunque.
È come fare l'amore.
È come affondare con lussuria nel corpo di qualcuno, è come il migliore degli orgasmi, solo che non dura qualche secondo.
Questo è un orgasmo che dura dieci minuti, mentre accarezzo il microfono, mentre le mie mani si aggrappano saldamente all'asta portandola sotto di me, reclinando la testa, socchiudendo le palpebre.
Mi affaccio sul pubblico e canto di occhi che scrutano nell'infinito.
Allargo le braccia nel tentativo di abbracciare il mondo intero quando immagino se tutto attorno a me crollasse.
Inarco la schiena e spingo il bacino in avanti con lentezza indescrivibile, accusando qualcuno di aspettare nel cielo.
Il resto è solo musica.
 
Finisce tutto troppo presto.
Rido istericamente quando mi rendo conto che prima non volevo salire sul palco ed adesso non voglio scendere.
Sorrido raggiante a tutti, ciao pubblico, lo so che mi adorate.
Li saluto pure con la mano!
Simpatica adrenalina, ahahah.
La gente continua a fare versi strani tipo 'WOOOO' e 'FIUT FIUT' (tecnicamente urla e fischi, ma è più divertente presentare il concetto attraverso le onomatopee), ed io continuo ad avere un sorriso a 32 denti che mi deforma il viso anche quando, assieme a Shan e Tomo, mi inchino, ricevendo una sottospecie di boato pieno d'eccitazione per risposta: roba da far venire la pelle d'oca.
Sono un sacco emozionato.
La tipa di prima torna sul palco: “Wow!” esclama “Che energia, ragazzi. Signori giudici, volete dire qualcosa a questi baldi giovani?”
I giudici le sorridono, scuotendo la testa all'unisono. Hanno tutti quanti delle enormi facce da cazzo, e questo pensiero mi strappa un'altra risata che riesco a soffocare malamente infilando la testa nell'incavo del collo di mio fratello.
“Ok, visto che i giudici non hanno nulla da dire, potete scendere dal palco. Ancora un applauso per i 30 Seconds to Mars!” e ci congediamo, lanciando baci e saluti in stile 'Ave-Cesare' al pubblico.
Scendo velocemente le quattro scalette di ferro col basso ancora allacciato attorno al corpo, e vengo investito da una marea di gente. La cosa che più mi stupisce è che ci sono anche degli sconosciuti che mi vengono a stringere la mano e a darmi pacche sulla schiena! C'è anche qualche ragazza ubriaca (e anche qualche ragazza sobria) che ci vuole provare palesemente con qualcuno di noi. Più o meno con tutti e tre.
Prevedibilmente, Shannon approfitta subito della situazione infilando le braccia attorno alla vita di due pretendenti, mentre io e Tomo corriamo a rimettere gli strumenti nelle loro custodie per non perdere i festeggiamenti.
“Jared!” quando torno nei pressi della folla sento una voce che mi chiama “Jared, io non ho parole!” è Frank, mi è venuto incontro, ultra gasato.
“Perché non hai parole?” sorrido alla grande.
“Cazzo, sembravi tipo il dio del sesso. La lussuria in persona!” è sconvolto, ha i capelli vagamente appicicati al viso dal sudore. “Ho praticamente avuto un'erezione!” e scoppiamo tutti e due a ridere, euforici.
“Sì, mi sentivo un po' pornodivo...” sospiro quando riprendo un minimo di autocontrollo.
“D'ora in poi anche io ai concerti con i Pencey Prep farò il porcello. E quando sarò famoso nelle interviste dichiarerò che sei stato tu ad insegnarmi tutte queste cose perverse. Tipo, che so, strusciarsi contro l'asta del microfono o leccarlo, o fare le cose contemporaneamente- CRISTO! E' STATO FANTASTICO!” urla alla fine gettando le braccia verso l'alto e ridendo come un bambino. “Okay, devo darmi un po' di contegno... andiamo a vedere il prossimo gruppo!”
Annuisco felice e torniamo assieme in mezzo alla folla, cercando di sovrastare la voce della tizia senza nome: ha cominciato a presentare il prossimo gruppo, che a quanto pare suonerà musica electropop. Ci facciamo largo tra la gente continuando a ridere come coglioni, e dopo un po' raggiungiamo gli altri. Tutti mi saltano addosso, Natalie mi stritola il collo, Anne la cassa toracica, e mentre mi guardo attorno per cercare Colin mio fratello mi da una gran pacca sul culo, così forte che strillo dal dolore.
“CAZZO, SHANNON! MI HAI FATTO MALE!” grido, massaggiandomi la chiappa offesa. Che stronzo.
“Eeeh, e che sarà mai. Sicuramente il tuo culo ha dovuto sopportare cose peggiori visto che ti circondi di splendide donne ma non ci provi neanche con una di loro...” e rivolge un sorriso galante alle mie amiche criminali (perché agli occhi dello stato potremmo essere dei vandali/rapinatori/terroristi). Loro rispondono con frasi fatte, fingendo per scherzo un imbarazzo che non provano.
All'improvviso mi si illumina la famosa lampadina sul cervello. “E se fossi gay?” chiedo indignato “Qualche problema?”
Non attendo una sua risposta e continuo a cercare Colin. Lo trovo poco lontano da noi, immerso in una conversazione che a quanto pare deve trovare terribilmente noiosa, infatti smania dalla voglia di venire a complimentarsi con me... o almeno credo.
Dio, sono proprio un narcisista.
Mi dirigo a passo di carica verso di lui, deciso a strapparlo dalle grinfie di chiunque gli stia rompendo le palle, e per la seconda volta nella serata non me ne importa nulla se quest'ultimo trovi il mio gesto sgarbato.
“Grazie Jay” lo sento dire “Non ne potevo più, mi hanno incastrato in una discussione inutile sul corso di recitazione e non la volevano smettere di parlare, ma questo non è importante perché Jay, sei stato fantastico! Anzi, siete stati fantastici... ma tu di più! Cioè, forse è perché le attenzioni si concentrano sempre sui cantanti ai concerti e allora bho, o forse è perché mentre ti guardavo fare sesso con l'asta del microfono sentivo una certa costrizione nelle mutande e...” si blocca, ignorando la gente che lo urta in continuazione, fissando il cielo e schiarendosi la voce “...scusa, è che sono un po' brillo. Ho una specie di problema con l'alcool, mi sa che da grande finirò per entrare negli Alcolisti Anonimi. E comunque non ho comprato la Guinness, ma un'altra marca.”
Mi avvicino a lui, cingendogli i fianchi con le mani “Bravo il mio... ragazzo.” dico esitante.
Ricevo per risposta un sorriso a 3200 denti, il peso che avevo sul cuore si alleggerisce e penso che Colin sia proprio bello. Quest'ultimo pensiero mi aiuta a trovare le forze per tornare da Shannon evitando di baciare le splendide labbra dell'irlandese che sto trascinando con me.
“Ehi, fratellino” adesso devo alzare ancora di più la voce perché quelli sul palco hanno cominciato a far volare le dita sulle tastiere o su qualsiasi altro strumento stiano suonando “Fratellino caro, guarda che grado di omosessualità riesco a raggiungere!”
E detto questo comincio a muovere il mio splendido culetto fasciato dagli stretti pantaloni neri che indosso, mandando a quel paese il contegno ed affidandomi totalmente al ritmo primordiale che pompa fuori dalle casse.
Per facilitare il processo di perdita delle inibizioni chiudo gli occhi e quando sento le urla di approvazione (per lo più femminili) sorrido, mordendomi il labbro inferiore.
Continuo a sculettare in modo osceno e socchiudo gli occhi per lanciare uno sguardo di sfida a mio fratello.
“Jay, questo non si chiama 'omosessualità'. Questo si chiama 'ballare'.” mi urla, e lo sento a malapena perché siamo molto vicini alle casse.
“Lo so, infatti l'omosessualità è questa!” rispondo, e allaccio all'improvviso il mio bacino a quello di Colin. La mia schiena inarcata struscia leggermente contro il suo petto, faccio scorrere le dita lungo il collo del ragazzo, i gomiti sollevati in aria.
Non so che faccia abbia l'irlandese, perché io sto fissando negli occhi quel simpaticone di mio fratello che inorridisce sempre più.
E quando lo vedo arrossire all'inverosimile porto le mani sulle anche di Colin, piegandomi leggermente in avanti, strusciando in maniera oscena contro il suo amichetto lì sotto.
Attraverso le palpebre semichiuse vedo Tomo fischiare a rifilare una gomitata a Shannon, ridendo. Anne e Natalie fendono l'aria con i pugni chiusi, entusiaste -un sacco di ragazze hanno questa strana inclinazione per guardare gente omosessuale che fa cose zozze ed io non ho mai capito il perché.
Sento che Colin porta le sue mani sui miei fianchi, e mi giro verso di lui, portando le braccia attorno al suo collo. Io mi muovo come l'ultima ballerina di striptease al mondo e lo sento biascicare nelle mie orecchie che sarebbe meglio smettere perché mio fratello ci sta guardando ed io rido nelle sue, gli dico languidamente di non preoccuparsi e di concentrarsi sulla musica.
Le nostre fronti schifosamente sudate si toccano e scivolano vagamente prima di trovare un punto stabile. Chiudo gli occhi, sorridendo quando sento qualcuno dire “Cazzo, una seconda erezione” o roba del genere... sicuramente è stato Frank, e mi viene un'idea malsana.
Continuo a sfregarmi spudoratamente contro il corpo di Cole fino a quando la musica non si interrompe, lasciandomi vagamente interdetto.
“Frankie” cinguetto “vieni a placare la tua dolorosa erezione assieme a noi!”
Lui si mette a ridere, ma rifiuta gentilmente, forse preso da un improvviso attacco di decenza.
“Ci ripensi se ti rivelo che Colin, questo simpatico ragazzone, è vegano?”
“COSA?” urla Shannon “E da quando?”
“Da quando sta con me” sento Cole irrigidirsi a queste parole, ma poi si rende conto che Shannon di certo non mi prenderà sul serio, quindi si rilassa. “Vuoi unirti a noi, fratellino?” trillo io.
“Bleah, no, non vorrei che i germi dell'omosessualità e del veganismo mi contagino.”
“Non sai cosa ti perdi, Shanny” starnazzo, sovrastando la musica che è ripartita con un ritmo, se possibile, ancora più veloce a quello di prima.
Mio fratello sa essere proprio uno stronzo insopportabile a volte, quindi tutti questi lunghi minuti di disagio se li meritava alla grande, però adesso mi sta facendo un po' pena. Mi slaccio a malincuore da Colin (che rimane lì spaesato fino a quando non arriva Natalie a scuoterlo dal coma in cui era caduto, tentando di fare conversazione/ballare) e gli rifilo una pacca immensa sulla schiena.
“Visto quanto posso essere omosessuale?”
“Imbarazzante, oserei dire.”
“Nah, l'ho visto che ti è piaciuto... se vuoi posso ripetere la performance con te! Anzi, adesso facciamo un panino, vero, Tomo?”
“Appoggio in pieno, Jay!”
“Cosa? No, cazzo, dai, mi vergogno!”
“Ma di che ti vergogni? Sono tutti ubriachi fradici e poi ci divertiamo!”
Detto questo io e Tomo cominciamo a ridere sguaiatamente, bloccando Shannon nella morsa dei nostri corpi.
Credo che mio fratello voglia morire.
O finire sottoterra, o sparire nel nulla.
E a me viene da ridere perché forse sono una persona un po' spregevole.
 
 
 
ANGOLO DELL'AUTRICE
Mi si stringe il cuore a leggere le vostre recensioni perché mi pare di aver capito che sperate questa storia duri ancora a lungo... e invece, questo è il penultimo capitolo.
Quindi: “ciao paperini! L'appuntamento è sempre qui a Go-Kart Mattina!”
  
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