Tears and
Rain
Ogni minuto di questa pazza
vita, dovrebbe essere assaporato nel modo giusto. A volte mettendoci gioia
sfrenata ed esultanza, a volte riempiendolo di passione e romanticismo, a volte
inondandolo di lacrime e pioggia. Ogni minuto è vario, cambia la nostra storia
in maniera perfetta rendendola unica. O quasi. In ogni minuto della nostra vita
ci sono successi e sconfitte, sbagli e scelte esatte. E poi, improvvisamente,
questa grande opera d’arte finisce. A volte senza un perché, a volte con un
finale troppo triste e doloroso, a volte con applausi, a volte con un finale da
eroe. Non tutti possono permettersi un finale da eroe. Eppure lui, nel suo
finale, ha raccolto tutto. Per lui la vita ha riservato un finale troppo triste
e doloroso, un finale conclusosi con applausi e con una dipartita dalla scena da
eroe. Se ci fosse stato un solo velo di romanticismo, in quel velo ci sarebbe
stato tutto il mio amore. O meglio, tutto il nostro amore. Perché Sirius Black
ha amato, ed è stato amato. Una notte le sue labbra si incontrarono con le mie,
ed io capii il vero significato dell’amore. Sembrava un sogno in una notte di
mezz’estate. Mi donai a lui con tutta me stessa, tra i brividi ed i sospiri. Il
mio corpo si trasformò: ero diventata piacere puro per me e per chi stava
condividendo con me quegli attimi troppo intensi per due giovani innamorati come
noi. Ero un tutt’uno con la persona che avevo deciso di amare e che aveva deciso
di amarmi. Tra i suoi occhi blu potevo perdermi in un cielo infinito e con lui
camminavo per quel cielo, libera e spensierata. Tra i suoi capelli rimaneva
impigliato l’odore del sesso, l’odore dell’atto che ci univa. Un odore
dolcissimo e acre allo stesso tempo. Tra le sue labbra ogni gusto prendeva il
giusto sapore, tra le sue mani ogni cosa prendeva la giusta consistenza. Tra i
suoi baci potevo cogliere il tocco di un primo amore, tra le sue coccole
avvertivo la paura di un sentimento più grande di lui. Ma nel momento in cui lui mi promise che
la sua passione sarebbe stata infinita e immortale, avrei dovuto capire che
stava mentendo. Che stava mentendo non solo a me, ma anche a se stesso. Ma ero
troppo ingenua, troppo innamorata per porre fine a tutta quella passione che
ogni notte mi prendeva insieme a lui e mi trasportava nel piacere e nella
lussuria eterna. Faceva di me quel che voleva, ma con dolcezza e vero amore. Ma
gli uomini, come ho detto prima, fanno promesse da marinai. Presto fatte e
presto dimenticate. Ma nella mia opera, doveva esserci spazio per questa follia.
Forse è stata quella l’unica volta in cui mi sono amata veramente. L’unica volta
in cui mi sono sentita viva, donna. L’unica volta in cui sapevo che stavo
recitando la mia parte più perfetta e magnifica. E l’unica volta in cui ho
recitato bene la mia parte, ricevendo applausi dal mio ego. Ma tutto è sfumato
il giorno in cui ho deciso di ritornare a recitare un lungo e noioso monologo
della mia vita. Un monologo eterno e senza fine. Ogni minuto di questa pazza
vita, dovrebbe essere assaporato nel modo giusto. A volte mettendoci gioia
sfrenata ed esultanza, a volte riempiendolo di passione e romanticismo, a volte
inondandolo di lacrime e pioggia. E adesso, mentre cerco di assaporare di nuovo
quegli attimi che non torneranno più, comprendo la pura e semplice verità.
Limpida e trasparente, fresca e pesante come l’acqua. So che il mio finale, che
il mio ultimo minuto non sarà troppo triste e doloroso, non sarà con un finale
da eroe, non sarà con gioia sfrenata ed esultanza e non sarà riempito di
passione e romanticismo. E il mio finale, non finirà neanche tra le braccia di
Sirius. Ma soprattutto non finirà con applausi. Il mio finale, il mio ultimo
minuto sarà inondato di lacrime e pioggia.
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor