Ten years ago...

 

Tutto è iniziato circa dieci anni fa, nella mia scuola materna.

Quel giorno noi bambini dovevamo essere davvero eccitati: era appena iniziato l'ultimo anno, e oramai eravamo noi i più grandi. 

Entrati nella nostra stanza ci guardavamo intorno, magari pensando a quanto ci erano mancati i giochi insieme. Sul viso di ognuno di noi era dipinto un sorriso, di quelli carichi di furbizia a allegria, e nelle nostre testoline già cominciavano a farsi strada mille pensieri: nuovi giochi da mostrare con orgoglio agli amici, marachelle per far arrabbiare la maestra, e cose di questo genere, cariche di semplicità, a cui i bambini sanno attribuire importanza meglio di ogni altro.

Aspettavamo con ansia l'arrivo della maestra, che ci avrebbe salutati con un abbraccio, complimentandosi con noi su come eravamo diventati grandi e belli.

Eccola che arriva, sorridendo raggiante al pensiero che avrebbe ricominciato a fare il mestire che tanto ama, e che le regala una gioia immensa, perchè, come ancora oggi sostiene, non c'è niente di più appagante del sorriso di un bambino.

Viene verso di noi con passo svelto, ma non è sola.

Per la mano tiene una bimbetta piuttosto carina, con una folta chioma di capelli neri raccolti in due codine perfettamente uguali. 

Noi ci avviciniamo, curiosi di conoscere la nuova arrivata. Si chiama Sarah, e dimostra subito di aver voglia di giocare insieme a noi. Io in lei trovavo qualcosa che mi piaceva, era una bambina intelligente e sicura di se, e sapeva come divertirsi e far divertire gli altri.

Seppure in un primo momento tra di noi si era sviluppata una strana rivalità, probabilmente dovuta alla nostra somiglianza di carattere, con il tempo che passava abbiamo cominciato ad avvicinarci, e già un anno dopo, arrivate alle elementari, eravamo una coppia inseparabile.