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Autore: night_fly    13/09/2012    1 recensioni
Quanto male può fare il Coraggio della Paura....
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Rosaria guarda con distaccato interesse le sue unghie. Lunghe. Come piacciono a Lui. Passa il pollice sul loro contorno per rilevare ogni piccola imperfezione.
Rosaria non sorride più da molto. Adesso che è sola può liberamente esprimere l'assoluta mancanza di desiderio, di fantasia. Ricorda quando i giorni erano pieni
di attenzioni e le notti di parole appassionate. Un tempo così lontano che nemmeno riesce a calcolare. Come quando prova a contare le stelle e sistematicamente si perde nel farlo e ricomincia ancora fino a quando il suo orizzonte diventa una distesa di punti brillanti nei quali può desiderare di perdersi. Ricorda quando l'essere sola voleva dire cominciare a gioire. Quando non vedeva l'ora che suo marito uscisse di casa per mandare il solito sms: “Sono sola. Chiama”. E guarda nel vuoto. In quel vuoto che nemmeno i suoi figli, ormai troppo grandi, riescono a riempire. Muove le mani in quel gesto che Lui amava tanto. Si accarezza il collo. Ricorda quando Lui, incantato, si tuffava nel nero dei suoi occhi con una passione più grande di qualsiasi cosa conosciuta. E pensa a suo marito che la prende in un buio troppo scuro, in silenzio, con amore tacito, orfano di quelle parole che le fanno vibrare l' Anima. “Non sono capace” dice lui. “Non riesco ad esprimere i miei sentimenti”. Cazzate, pensa Rosaria. Tutte cazzate. E' un modo come un altro per dire che non hai il cuore. Ma ormai è troppo tardi. E sinceramente non vorrebbe veramente ritornare a quei tempi in cui Lui era diventato un problema perché la costringeva a fare confronti che altrimenti non avrebbe mai fatto.
“Chissà dove sei...”. Rosaria prende il cellulare e comincia a scrivere il solito, distaccato, inutile sms ad un numero che non sa nemmeno se esiste ancora. “Come stai ? “. Si rende conto di essere incapace di scrivere qualcosa di più personale. “Meglio mantere le distanze. Che poi chissà chi legge questi sms.”
Lei lo sa. Lui è lontanissimo. Così lontano che nemmeno il suo pensiero può raggiungerlo. Ricorda quando, l’anno scorso, le ha inviato quel pacco pieno di libri. L'Irlanda. Ricorda quando Lui le diceva “prima o poi ti mando un biglietto e ci vediamo lì”. Sorride. Un leggero velo di lacrime imperla i suoi occhi. Non è un vero pianto. E' solo un moto dell'Anima.
Adesso tutto è andato a rotoli. Le stesse sicurezze che tanto ha voluto salvaguardare l 'hanno travolta. L'illusorio benessere che si reggeva su stupidità e menzogne è finito. Sms inviato. “Tanto non ci sarà risposta, lo so”.
E Rosaria resta lì seduta con nel petto tutto il peso della sua Anima vuota, col pensiero che tra poco, quando suo marito tornerà, dovrà sorridere ancora per farlo stare sereno. E intanto un pensiero nasce e cresce nella sua mente: “Non sai che provo ancora il bisogno di farmi accarezzare il cuore. Non sai come sia difficile rendere tutto semplice e accettabile; riportare tutto ad una dimensione vivibile. Non sai che se potessi far brillare i Tuoi occhi di quella luce sfolgorante,
forse avrei ancora voglia di Vita...”

 

  
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