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Autore: LyraB    13/09/2012    2 recensioni
Che non fosse bellissima lo sapeva, ma Mira era certa di avere così tante qualità da essere certa che non sarebbe rimasta sola per sempre.
Sì, forse era noiosa, timida, magari non molto spiritosa… ma era anche una persona gentile e premurosa, che si preoccupava tanto per gli altri. Poteva il suo aspetto non molto appariscente impedirle di trovare qualcuno che notasse il suo animo gentile?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 5, bianco



N
ei giorni seguenti Mira prese ad avere una sorta di routine: di giorno si beava della compagnia di Luke e delle sue attenzioni, continuava a sopportare a malapena Olimpia, che la guardava come se volesse incenerirla, e Arianna, che la guardava piena di malcelata invidia. Quando però il sole scendeva e tutti andavano a dormire, passava ore intere con Viridian, a parlare di cose grandi: avevano parlato dell'amore, della famiglia, perfino dell'importanza di saper governare; avevano parlato dei loro sogni, di quello che avrebbero voluto per il futuro e di quello che non avrebbero mai potuto avere... e Mira si era resa conto di non riuscire a fare a meno di quelle chiacchierate che duravano tutta la notte.
Ogni sera, quando l'orrendo sorriso di Viridian le augurava la buonanotte, il suo stomaco si contraeva violentemente; quando per caso le capitava di sfiorarlo, sentiva un brivido piacevole correrle lungo la schiena. Temeva di dare un nome a quello che provava, perché non voleva ammetterlo.
Una sera la pioggia forte aveva obbligato tutti ad accamparsi con diverse ore di anticipo.
- Fa davvero freddo, accidenti! - Aveva esclamato Olimpia.
Arianna si era stretta nel suo pesante mantello turchese e Olimpia era rannicchiata nel suo mantello di seta rossa che - pur essendo bellissimo - non riusciva a proteggerla dal freddo. Mira vide la sua amica tremare ignorata da tutti perché non era bella e si rese conto di rivedersi in lei: si tolse la cappa di lana bianca e la avvolse attorno alla sua amica.
- Mira... tu non hai freddo? -
Mira scosse la testa e vide un sorriso spuntare sul viso di Olimpia.
- Pensavo che, siccome ora sei bella, tu fossi diventata acida e antipatica e che ti credessi superiore a me solo perché sono brutta. Invece no! -
- Una persona non è superiore a un'altra in nessun caso. Men che meno per quanto riguarda l'aspetto: l'ho imparato quando quella brutta ero io. -
Dopo un momento di silenzio, Olimpia mormorò:
- Pensavo, Mira, che magari potresti evitare di specchiarti nella fonte. Ci specchieremo solo Aria e io, così saremo tutte e tre bellissime. -
- E se così l'incantesimo non funzionasse? -
- Funzionerà. Anche perché sei troppo buona per dover essere per forza anche brutta. -
Mira sentì lacrime di commozione pungerle gli occhi e gettò le braccia al collo della sua amica ritrovata, stringendola forte in un abbraccio sotto la pioggia battente.
- Andiamo a mangiare, ti va? - Le propose Olimpia.
Si rifugiarono sotto la tenda reale e rimasero lì a mangiare e parlare in compagnia di Arianna fino a notte fonda, quando le principesse si addormentarono.
In quel momento una figura incappucciata fece capolino nella tenda.
- Mira? Anche se piove... ti va di fare due passi? -
Mira annuì e uscì, camminando accanto a Viridian sotto la pioggia tiepida che scivolava sulle foglie del bosco creando un sottofondo musicale delicato e suggestivo. Si sedettero su un tronco caduto e Mira rabbrividì, nell'aria fredda della sera.
Un istante dopo, il suo mantello blu era di nuovo attorno a lei per scaldarla: aveva un odore strano, buono e forte... un odore di uomo che lei non si era mai sentita addosso. Avvampò e si strinse nel mantello per cercare di sentirsi meno in imbarazzo.
Viridian si sedette più vicino a lei e Mira alzò gli occhi verso il giovane al suo fianco: il suo profilo era imperfetto e atroce e fu costretta a distogliere lo sguardo.
- Pochi giorni ancora e arriveremo alla Grotta Cristallo. - Iniziò Viridian.
- Già. -
- Ho sentito Luke e Adam che ne parlavano. Hai ancora freddo? Prima tremavi. -
- Sto bene, ora. Ma sei tu che hai la pelle d'oca, adesso. Tieni tu il mantello. -
- No, tienilo tu. Dopotutto è tuo. -
- Io sto bene, ora. -
Viridian scrollò le spalle, ripetendo che non sentiva freddo.
Mira rimase a guardarlo per un momento, poi sciolse il mantello e lo posò tra le mani del giovane. Invece di prenderlo, Viridian la abbracciò di slancio.
La pioggia continuava a sussurrare attorno a loro e Mira non capiva se il cuore di cui sentiva ogni battito fosse il suo o quello del ragazzo che la teneva stretta. Il tepore del suo corpo e del mantello blu scivolato sulle loro ginocchia le impediva di pensare a quanto stesse piovendo e Mira chiuse gli occhi: non aveva mai provato quel piacevole dolore alla bocca dello stomaco, quella lieve sensazione di piacevole stordimento, e senza pensarci due volte ricambiò l'abbraccio di Viridian, stringendolo con la stessa intensità. Sentì le labbra di Viridian posarsi sui propri capelli e si sciolse dall'abbraccio, guardandolo in viso: all'improvviso, il pensiero che quel volto orrendo le si fosse fatto così vicino la fece inorridire e Mira balzò in piedi.
- Che... che c'è? - Disse Viridian.
- Niente. Io... devo tornare all'accampamento. - disse Mira.
La ragazza si precipitò nella tenda che divideva con le principesse senza mai voltarsi indietro.
Per i due giorni seguenti evitò metodicamente Viridian, lasciandosi cullare dalle attenzioni di Luke e dalla rinnovata amicizia con Olimpia e Arianna: la sera lasciava sempre detto che era stanca e che non voleva essere disturbata e sprofondava nel cuscino sperando di addormentarsi il prima possibile.
Una sera, poco prima di andare a dormire, fu Luke ad andare da lei.

- Mira, posso avere l'onore di un momento con voi nella mia tenda? -
- Ma certo. - 
Si sedette sul giaciglio di Luke nella sua tenda e Luke si abbandonò mollemente al suo fianco guardandola con un sorriso ambiguo.
- Ti piaccio, Mira? -
- Siete molto bello, sir Luke, lo sapete. -
- E vi piacerebbe se io facessi così? - Disse Luke, posandole una mano sulla nuca e premendo le proprie labbra su quelle di lei.
Mira rimase immobile, irrigidita: non riusciva a pensare, né a fare niente. Poi sentì le labbra di Luke danzare sulle sue e cercò di seguirlo in quella danza appassionata. Qualche secondo dopo Luke si allontanò con un sorriso.
- Credo che le tue labbra abbiano risposto per te, Mira. -
Mira avvampò, ma non riuscì a trattenere un sorriso.
- Sei quanto di più bello io abbia mai visto. - Disse lui con dolcezza, avvicinandosi di nuovo a lei.
La nuvola del suo buon profumo la avvolse e la stordì, unita all'incredibile bellezza di Luke.
- A-anche voi, mio signore. -
- Smettila di trattarmi da lord. Io sono un ragazzo e tu una ragazza. Una bellissima ragazza, aggiungerei. -
Mira però non riuscì replicare, perché Luke le chiuse la bocca con un bacio. Un bacio, poi un altro, e un altro ancora. Per diverse ore Mira rimase distesa sul giaciglio di Luke, con il suo corpo premuto sul proprio e le labbra incollate a quelle di lui.
Era indubbiamente piacevole sapere che Luke, il più bello tra i giovani di Marinia, aveva un debole per lei: sentire i suoi lineamenti perfetti sotto le dita e sotto le labbra e sentire i suoi riccioli scorrerle tra i polpastrelli era una sensazione divina.

Fu la luce dell'alba a svegliare Mira, che si ritrovò abbracciata a Luke, sulle coperte del suo giaciglio. La ragazza sorrise davanti all'espressione pacifica del giovane addormentato e scivolò fuori dalla sua tenda. Tornò in quella di Arianna e Olimpia, si pettinò e si lavò per poi uscire solo quando anche le sue amiche si furono svegliate.
- Buongiorno, mia amata. - Disse Luke, inchinandosi davanti a lei con un guizzo divertito negli occhi castani.
- Buongiorno a voi, Luke. Avete dormito bene? -
- Mai dormito così bene in vita mia. - Rispose lui.
Mira gli sorrise complice e si andarono a sedere vicino al fuoco mentre i soldati smantellavano l'accampamento e caricavano i cavalli.
Si rimisero a cavallo e iniziarono l'ultima parte di marcia: Mira cavalcava ancora con Luke e ridevano di gusto alle chiacchiere dei soldati attorno a loro.
All'improvviso una freccia trapassò il soldato alla loro destra e un drappello di uomini uscì dalla boscaglia per accerchiarli.
- Siete circondatevi! Arrendetevi! - Gridò un uomo.
- Non senza combattere! - Esclamò Luke, scendendo da cavallo.
Uno dei briganti lo attaccò e Luke si difese con maestria: uno dopo l'altro, tutti gli uomini del drappello si ritrovarono a combattere con qualcuno dei briganti e Mira corse a raggiungere Olimpia e Arianna, che tremavano terrorizzate. Erano abbracciate le une alle altre, quando un uomo afferrò Olimpia per i capelli.
La ragazza iniziò a gridare e tutti si fermarono. L'uomo - che pareva il capo dei briganti - le teneva un coltello puntato alla gola.
- Pensate che non avremmo riconosciuto i colori della casa reale? Se non volete che il prezioso sangue blu di queste fanciulle vada a dissetare la nostra foresta fareste meglio a buttare le armi. -
- Non mi fate del male! Io sono una principessa, mio padre potrebbe ricompensarvi! Anche Arianna è una principessa, teneteci in vita! - Piagnucolò Olimpia.
- Ma bene, quindi qui abbiamo due principesse brutte e una fanciulla bella... e tu chi saresti, carina? -
- Sono la loro dama di compagnia. Non sono una principessa. - Disse Mira.
- Poco importa. - Disse il secondo brigante, puntando un pugnale allo stomaco della ragazza.
Mira si immobilizzò immediatamente, spaventata.
- Buttate le armi. -
Luke fu il primo a gettare la spada e fu imitato da tutti, compreso Viridian, che aveva combattuto con il lungo bastone che gli serviva per camminare.
Il brigante lasciò andare Olimpia e pochi minuti dopo erano tutti legati e imbavagliati mentre i briganti si dividevano i loro cavalli e i loro averi. Quando scese la sera la combriccola di fuorilegge banchettò con il cibo e il vino che la comitiva aveva portato per il viaggio di ritorno.
Decisamente ubriachi, iniziarono a parlare di donne e delle loro abilità con il gentil sesso.
- Siete dei palloni gonfiati. Buoni solo a parlare e non a mettere in pratica. - Disse il capo, ridendo e vuotando un altro boccale di vino.
- Invece è vero, Bonn! Le donne cadono ai miei piedi dopo solo un momento! - Rispose l'altro.
- Ah sì? E dimostramelo, se ne sei capace! -
- E come faccio? -
- Io ho un'idea. - Rispose un altro dei briganti.
Si alzò in piedi e sollevò Arianna per i capelli.
- Un bocconcino prelibato, non trovate? -
Mira e Olimpia si dimenarono e anche i soldati della guardia cercarono di liberarsi per aiutare la principessa, ma Bonn e lo spilungone non erano della stessa opinione. Mentre il resto dei briganti rideva e continuava a bere, i due si avvicinarono alle ragazze. Il capo di quella marmaglia avvicinò il suo viso a Mira e sogghignò divertito.
- Io mi prendo questa. -
- Ma capo, io... -
- A te piacciono le bionde, no? La principessa bionda è perfetta per te, Dover si prende la ragazzina e facciamo vedere a questi damerini come si tratta una donna. -
Sollevò Mira di malo modo e le strappò le corde di dosso.
- Allora, carina, da cosa cominciamo? - Disse ridendo.
Mira lanciò uno sguardo supplicante a Luke e ad Adam, ma entrambi si stavano dimenando per liberarsi dalle corde senza nessun risultato. Viridian era alle loro spalle ed era immobile, con il viso contratto in una smorfia anche peggiore della sua solita espressione orrenda.
Il capo accarezzò i riccioli di Mira con le grandi mani sporche: la ragazza si divincolò e diede con tutte le sue forze una ginocchiata nello stomaco dell'uomo. Bonn si piegò in due, ma solo per un attimo: il suo fisico robusto non risentì a lungo del colpo e Mira aveva fatto appena pochi passi quando il brigante riuscì ad afferrarla di nuovo per un braccio. Tutti i componenti della banda ridevano e incitavano il loro capo a farle vedere di cosa era capace.
Mira cercava di scappare, ma la stretta dell'uomo era veramente troppo forte per lei: fu afferrata e gettata a terra con così tanta forza che per un momento le mancò la vista. L'uomo le sorrise in modo orribile e le biascicò qualcosa. Disgustata dall'alito pesante che sapeva di alcol, Mira non lo ascoltò nemmeno e cercò di ribellarsi, ma il brigante rise al suo patetico tentativo di fuga.
- Adesso basta! - Gridò una voce alle sue spalle.
Il brigante, distratto, alzò gli occhi e guardò verso i prigionieri: in piedi in mezzo alla folla, ancora con le mani legate, stava il ragazzo mostruoso con il mantello blu.
- Non vedi che sono impegnato, ammasso di carne andata a male? -
- Ti ho detto di lasciarla stare! - Gridò ancora Viridian.
L'uomo rise di gusto e con lui tutta la banda.
- Oho, ma guardate: il mostriciattolo è innamorato della bambolina! Che storia romantica... peccato che lei non sarà mai tua, schifoso! -
- Neanche tua, se è per quello! - Gridò Luke, alzandosi in piedi.
- Guardate cos'abbiamo qui: un triangolo amoroso! Chissà chi preferisce la nostra bella eroina. - Disse il capo dei briganti, torcendo un braccio di Mira dietro la sua schiena e strappandole un grido di dolore.
Fu un attimo: Luke e Viridian fecero un passo avanti ed entrambi si avventarono sul grosso brigante, allontanandolo dalla ragazza con la forza dei pugni e dei calci. Mira riuscì a tornare dal resto della comitiva e slegò le mani ai cavalieri prima ancora che i briganti riuscissero a capire cosa stava succedendo: riuscivano solo a vedere due giovani, un bel cavaliere e un mostro, che combattevano contro il loro capo come due demoni usciti da qualche leggenda popolare. Il capo della banda perse i sensi battendosi con i due ragazzi e tutta la banda fece un passo indietro al vedere il più forte di loro sconfitto. Quando Viridian, mostruoso e coraggioso com'era, si volse verso il resto della banda, i briganti non ebbero nessuna idea migliore se non fuggire a gambe levate.
Dopo aver aiutato Olimpia e Arianna, Mira si precipitò a slegare le mani di Luke e Viridian.
- State bene? - Domandò preoccupata, guardando il sopracciglio sanguinante di Luke e le braccia graffiate di Viridian.
- Noi stiamo bene, Mira. Tu come stai? - Chiese Luke, apprensivo.
- Bene, grazie a voi. -
Aveva avuto veramente paura: il terrore l'aveva assalita e l'aveva paralizzata, lasciandola immobile tra le mani di quell'orribile brigante. Per una volta, aveva sinceramente maledetto quella incredibile bellezza che faceva di lei un bersaglio tanto facile.
- Ora è tutto a posto, stai tranquilla. - Disse Viridian, con dolcezza.
- Ha ragione. Forza, vediamo se ci sono rimaste delle provviste. - Disse Luke.
Qualche ora dopo avevano recuperato tre cavalli e qualche forma di pane, accompagnata da un paio di borracce d'acqua e da un po' di formaggio.
- Non ci basterà mai per il viaggio di ritorno e saremo rallentati dalla perdita dei cavalli. - Disse cupo Adam.
- In qualche modo ce la caveremo. - Rispose Viridian.
Decisero di spostarsi subito, anche se stava scendendo la notte, per non rischiare di essere rintracciati dal resto della combriccola di malviventi.
Mentre viaggiavano a piedi, sotto la luce della luna, Luke prese Mira sottobraccio.
- Voglio che tu stia vicino a me, in ogni momento. - Disse lui.
Mira gli sorrise e appoggiò la sua tesa sulla spalla del giovane annuendo dolcemente: le piaceva la sensazione di sicurezza che gli dava camminare al suo fianco.
   
 
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