La notte, però, era lunga; troppo per quanto era abituata a dormire Kat. Non voleva svegliare Shun, era talmente dolce quando dormiva... allora decise di andare afare un giro “di perlustrazione” della casa.

HYOGA: Ehi, che ci fai qui a quest’ora?!

KAT: MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO!

HYOGA: scusa, non volevo!

KAT: ...e poi....comunque....se lo vuoi proprio sapere......mi sono persa, ok?

HYOGA: tanto per cambiare...

KAT: ...Hyoga...

-ok, ho capito. No comment.-HYOGA

-...-KAT

-...-HYOGA

-...-KAT

-...ehm....vuoi che ti riaccompagni in camera?-HYOGA

-...no, grazie...troverò la strada da sola...cioè...ehm... adesso vorrei di starmene un po’ per conto mio...-KAT

-non fare la stupida! Ora tu vieni con me e torni nella tua bellissima stanza con Shun-HYOGA

-non ne ho molta voglia...-KAT

-sentimi, basta lamentarti! Vieni e basta!-HYOGA

-obbligami allora...-KAT

-ok, come vuoi-HYOGA

-va bene, scherzavo! Vengo, vengo! Ma non voglio che mi prenda di peso!-KAT

-allora andiamo-HYOGA

-devo proprio...?...-KAT

-se non vuoi stare tutto il giorno qui con quel pigiama...-HYOGA

-e adesso cos’ha di male il mio pigiama?-KAT

-niente! Solo che è un po’...-HYOGA

-è un po’ cosa?...-KAT

-non so come spiegarti...un po’...-HYOGA

-tu nella tua mente come l’hai definito?...-KAT

-un po’ infantile, ecco tutto.-HYOGA

-ah, perchè credi che il tuo sia migliore?...-KAT

-Guarda che me l’hai regalato tu!-HYOGA

-per questo è infantile! L’hai detto tu che i miei gusti sono infantili...-KAT

-no, io non ho detto che i tuoi gusti sono infantili, ho detto solo che...bha...lasciamo perdere, vah...-HYOGA

-...-KAT

-ciao. Io vado-HYOGA

-Hyoga!-KAT

-sì?...-HYOGA

-quell’invito a riaccompagnarmi in camera è ancora valido? Sai, non vorrei che Shun si preoccupasse non vedendomi...-KAT

-non cambierai proprio mai!-HYOGA

-beh, se è per questo nemmeno tu!-KAT

Voleva dirgli che in quei pochi mesi era cambiata, e non poco, ma non voleva. Ciò avrebbe significato dover dire al suo “amico” che era cresciuta, veramente cresciuta e pronta per affrontare la vita una volta per tutte. Erano loro due. Soli. Quanto avrebbe voluto parlare di Quello. La cosa che più le premeva sapere. Ma temeva, era terrorizzata...e se avesse toccato un tasto troppo doloroso? No, non poteva chiederglielo... ma per quanto tempo ancora non avrebbe saputo la Verità? Tra i due si era creato un silenzio imbarazzante, quasi snervante... non voleva passare subito alla domanda fatidica, doveva spianarsi la strada, riguadagnarsi la piana fiducia del ragazzo, come era successo dopo l’incidente con Abadir.

-allora... tti trovi bene con Flare?-KAT

-beh, sì, abbastanza...-HYOGA

Kat: e xkè nn me ne hai mai parlato nelle lettere?

Hyoga: bho... non avevo voglia...

Non aveva voglia??? Non aveva voglia??? Come poteva non avere voglia di dire le cose a LEI??? Li, che gli aveva sempre detto tutto. Era cambiato...eccome se era cambiato... mai e poi mai si sarebbe permesso di non dirle che aveva conosciuto una ragazza, una ragazza che molto probabilmente amava alla follia...

Kat: ah, bene...

Hyoga: dai, non ti sarai mica offesa perché non ti ho mai parlato della mia dolce Flare...

No, figuriamo ci se si era offesa! Era solo stata messa da parte per la “sua dolce Flare”! Ma cosa aveva Flare in più di lei???

Kat: no, figurati...

Hyoga:...

Kat:...

Hyoga:...

Kat:...

Hyoga:...

Kat:...

Di nuovo silenzio. Un’altra volta. E non era certo il momento di chiedere come aveva fatto a battere Camus...