Vi starete
chiedendo come potrebbe funzionare questa storia. Insomma, parliamoci
chiaro.
Blaine è un uccello, Kurt è un uomo. Sembrava una
storia impossibile e Kurt
pensava lo stesso, ma si sbagliava. Quando l’amore
è quello vero, può superare
qualsiasi ostacolo. Anche il più difficile e Blaine era
pronto a correre
qualsiasi pericolo, pur di avere Kurt.
Non
sapevano, però, che i pericoli stavano arrivando. Il
pericolo di nome David.
Blaine non
sopportava quel ragazzo e aveva tutte le ragioni del mondo. Aveva
maltrattato
il suo ragazzo (ancora non ci credeva che fosse la realtà) e
i suoi amici. Non
sapeva cosa c’era di sbagliato, ma sapeva solo che doveva
fermarlo, prima che
facesse qualcosa peggiore di ciò che aveva già
fatto. Doveva proteggere Kurt. Costi
quel che costi.
Come
accordato,
Blaine doveva rimanere nella borsa di Kurt, almeno fino
all’ora del Glee.
Blaine odiava stare in quella borsa. Doveva cercare di non ammazzarsi
con i
libri e non si respirava. Era sicuro che sarebbe morto soffocato in
quella
borsa.
- Kurt, io non voglio starci qui dentro. Si
soffoca! – aveva detto più volte Blaine
al ragazzo ma Kurt gli dava due
opzioni: o rimanere nella borsa o restare a casa e Blaine non avrebbe
mai
lasciato solo Kurt con quel mostro di David in giro. Così,
doveva
accontentarsi.
E faceva
bene. Perché, mentre Kurt era occupato a far entrare Blaine
nella borsa, sentì
qualcosa di incredibilmente gelato arrivarci in faccia. Non dovette
nemmeno alzare
la testa, per vedere chi fosse. Fortuna che non l’aveva
colpito negli occhi, ma
i suoi capelli erano letteralmente ripieni di ghiaccio e colorante per
alimenti.
- Tutto ok? – domanda stupida di
Blaine,
ma che aveva fatto comunque.
- Ti sembra una domanda da fare? Ho i capelli
distrutti! – urlò, irritato, Kurt.
Blaine mise una specie di broncio, per
farsi perdonare, ma riuscì ad ottenere solo
un’espressione al quanto stupida e
buffa, che fece ridere Kurt. Beh, almeno lo aveva fatto ridere.
- Almeno non ti è andata negli occhi. –
tentò di consolarlo Blaine.
- Chi se ne frega degli occhi! –
tentativo fallito. Blaine sorrise nel suo piccolo becco e convinse Kurt
ad
andare in bagno. Era stata un’impresa difficile, visto che
Kurt non voleva
farsi vedere in pubblico con quei capelli.
Stavolta,
era stato Blaine quello a fare le opzioni: o tornare a casa per
lavarsi,
perdendo una giornata di scuola che avrebbe gravato sul suo curriculum
per la
NYADA oppure entrare in quella fottuta scuola, scusate il francesismo,
e andare
nei bagni che tutti gli studenti usano.
Inizialmente, Kurt aveva davvero scelto di tornare a casa ma Blaine lo
fece
rinsavire.
****
- Kurt, ti muovi? Sei da dieci minuti
sprofondato in quell’armadietto. – Kurt
sentì la voce di Rachel in
lontananza, ciò significava guai. Guai perché
avrebbe scoperto che stava
parlando con un uccello. L’uccello che era il suo ragazzo.
Quel maledetto
uccello, che non voleva stare fermo.
- Kurt, mi spieghi perché diavolo stai
combattendo contro la tua borsa? – chiese Rachel,
con un’aria metà tra il
divertito e il perplesso. La ragazza si sporse e vide Blaine beccare la
mano di
Kurt.
- Oddio, fallo uscire da lì.
Starà soffocando.
– disse Rachel, allungando una mano verso la borsa.
Ma Kurt la fermò subito
con uno schiaffetto sulla mano. Rachel lo guardò offesa.
- Rachel, non posso tirarlo fuori. Capisci
che casino, se la faccio uscire? – disse Kurt,
abbassando la voce e guardandosi
intorno, come se stesse cacciando fuori un coltello. Rachel si
portò una mano
sotto il mento, pensando. Dopo un po’, annuì.
- Sorry, Blaine. Ci ho provato. –
disse
la ragazza, rivolgendo lo sguardo all’uccello, che nel
frattempo era rimasto lì
a guardare i due discutere, sulla sua imminente morte.
- Muoviti. Io ti aspetto in classe. –
disse Rachel, allontanandosi. Nel frattempo, Kurt aveva ripreso a
lottare
contro Blaine.
****
Finalmente,
Blaine si era deciso a stare un minuto fermo, senza sbattere quelle ali
che
facevano spaventare a morte Kurt, quando le apriva senza preavviso.
Kurt non
voleva che il suo ragazzo rimanesse soffocato da una borsa, ma non
poteva farlo
uscire. Erano in una scuola e non poteva farlo uscire da lì.
Gli aveva ripetuto
più volte di rimanere a casa ma Blaine non ne voleva sapere.
Non sapeva il
perché, ma Blaine lo seguiva ovunque. Si era
“ribellato” al suo presunto padre,
quindi non doveva più controllarlo. Ma lo seguiva, comunque.
I suoi
pensieri furono scossi da una botta, contro un armadietto. Chi poteva
essere,
se non Karofsky? Si accorse che la borsa era finita spiaccicata tra
l’armadietto e il suo corpo e, in quel momento, si
preoccupò seriamente per
Blaine.
Aprì
la
borsa più in fretta possibile e le sue labbra si curvarono
in un sorriso,
quando vide che Blaine era accoccolato in una sacca e stava dormendo
beatamente. Kurt lo accarezzò dolcemente, senza farlo
svegliare e andò in
classe, sperando di non aver fatto tardi.
****
Finalmente,
era arrivata la tanto attesa ora del Glee. Era arrivata l’ora
di far uscire
Blaine dalla borsa, ma dormiva così bene che Kurt non
avrebbe avuto il coraggio
di svegliarlo. Così, lo chiese a Rachel. Almeno, avrebbe
potuto dire che era
stata Rachel a svegliarla, se non voleva essere svegliato.
- Perché non lo lasci dormire, ma lo tiri
fuori, comunque? Starà soffocando, lì dentro. –
propose Rachel ed era
un’opzione più che valida. Così fece,
sperando che nessuno lo svegliasse.
Tutto il
Glee si era già affezionato a Blaine. Per loro, era un
semplice uccello, ma era
come se stesse diventando la mascotte delle New Direction. Perfino
Schuster,
quando lo vedeva, non resisteva a dargli almeno una carezza.
- Oddio, è un amore. –
esclamò Mercedes,
accarezzando l’animale, ma cercando di non svegliarlo.
- Kurt, tu mi stai nascondendo qualcosa,
vero? – chiese, improvvisamente, Mercedes. Kurt
non sapeva a cosa si
riferiva, ma aveva una strana sensazione.
- Cosa vuoi dire?
- C’è qualcosa di Blaine, che
non mi hai
ancora detto. Lo guardi in modo strano, come se stessi guardando
qualcuno d’importante
per te. – spiegò la ragazza. Come
l’avrebbe spiegata quella? Mercedes aveva
ragione. Blaine, per Kurt, era una persona/uccello molto importante per
lui.
Insomma, lo aveva baciato.
Kurt sentiva
di doverne parlare con qualcuno. Non poteva tenersi tutto per
sé. Aveva baciato
un uccello. O meglio un ragazzo. O un ragazzo-uccello. Oddio, era
confuso.
Doveva parlarne.
- Puoi venire da me, dopo? –
chiese Kurt.
Mercedes annuì, sorridente. Voleva bene a Kurt e se il suo
amico aveva bisogno
di parlare, lei era più che disponibile.
****
Quella
giornata era, finalmente, terminata. Blaine dormiva ancora beatamente
sul letto
di Kurt, ora. Si era trasformato, improvvisamente. Come se sapesse che
fossero
arrivati nella stanza di Kurt. Mercedes rimase sbalordita e Kurt
capì che era
il momento giusto per confidarsi.
Non poteva
tenerselo più per sé. Precedentemente, non aveva
parlato, sapendo che le regole
del mondo di Blaine non gli permettevano di dire niente a nessuno. Ma
ora
Blaine viveva con lui. Si era ribellato a quel mondo e a quelle regole.
- Mercedes, ti devo confessare una cosa, ma
devi promettermi che non mi prenderai per pazzo e mi lascerai spiegare
tutto. –
esordì Kurt. Mercedes annuì, seria.
- Sono innamorato di Blaine. –
confidò Kurt.
Mercedes rimase a bocca aperta, senza sapere cosa dire o fare. Come ci
si
poteva innamorare di un uccello? O di un ragazzo, visto che si era
trasformato
in un ragazzo, bellissimo d’altronde.
- C-Cos-
- Blaine non è un uccello come tutti gli
altri. Mi ha parlato del suo mondo. O meglio, del mondo di tutti gli
uccelli. –
e così Kurt confidò tutto alla sua amica.
Gli
parlò di
com’era rimasto confuso, dopo averlo sentito parlare la prima
volta. Gli aveva
parlato di come Blaine lo aveva aiutato con Dave, di come
sognò e vide sul
giornale la faccia di quel ragazzo dagli occhi dorati che non
conosceva, ma che
poi aveva scoperto fosse Blaine. Gli parlò di ciò
che era successo a Blaine. Gli
raccontò del bacio e della promessa che gli aveva fatto.
Mercedes lo
ascoltò attentamente, senza dire parola. Rimase al quanto
sconvolta e confusa.
Voleva aiutare Kurt, ma non sapeva come. Quella sembrava essere una
delle
storie d’amore più complicate della storia. E
rimase anche abbastanza basita
del fatto che gli uccelli controllassero la vita delle persone e,
quindi, anche
la sua.
- Kurt, questa è una situazione difficile.
Mi
sembra una pessima idea.
- Ma io lo amo, Cedes. Lui mi ha aiutato come
nessuno ha mai fatto e, onestamente, bacia da Dio*. –
disse Kurt, ridendo e
facendo ridere Mercedes, con lui.
- Blaine sembra un ragazzo stupendo, ma come
puoi vivere con uomo con cui non puoi nemmeno uscire allo scoperto, se
non
nella tua stanza. – gli disse Mercedes, sentendosi
un po’ in colpa. Non
aveva mai visto Kurt così innamorato e voleva davvero che il
suo miglior amico
ricevesse il dono dell’amore, ma lo stava facendo per la sua
felicità.
- Cedes, io non so che fare. Lo amo. Lo amo
tanto, ma se fosse la via sbagliata? Se non stessi seguendo il mio
cuore?
- Tu stai seguendo il tuo cuore ed è
questo
il tuo sbaglio. Molte volte hai seguito la testa. Fallo anche stavolta.
È la
decisione giusta. – Kurt annuì triste.
Non voleva dire addio a Blaine, ma
doveva farlo. Era la decisione giusta.
Ma appena si
voltò e vide il voltò di Blaine avvolto nel
sonno, con quei ricci che gli
cadevano sulla fronte e quel sorriso accennato sulle labbra,
capì che una volta
nella vita voleva agire d’istinto e seguire il suo cuore.
Perché,
a
volte, le decisioni sbagliate sono quelle che, nonostante tutti i
pericoli e
tutti gli ostacoli, ti portano alla felicità.
Note
dell’autrice
Hola!
Come ve la passate? Ok, cerco
di fare la gentile per farmi perdonare, ma so che non ci
riuscirò. Davvero, vi
chiedo perdono per questo ritardo.
Ve
lo giuro, non è stata colpa mia.
Ogni giorno spuntava fuori un impegno, che non sapevo nemmeno
d’avere. Ok. *si
arrende*. Se volete linciarmi, frustarmi, fate pure. Ma non mi
ammazzate,
altrimenti non saprete come finirà la storia. LOL
Ok,
come vedete nel capitolo Kurt si
confida con Mercedes, che gli consiglia di lasciar perdere Blaine, ma
il nostro
caro Kurtie vuole seguire il suo cuore e il suo istinto e la frase
finale dice
tutto. Sappiate che Mercedes, non vuole il male di Kurt. Pensa solo che
non sia
una buona idea e come darle torto?
*=
sinceramente, non so come sia
baciare Blaine, anche se lo desidero molto sapere. Chi non lo vorrebbe
sapere?
LOL Ma sono sicura che baci benissimo. *sogna ad occhi aperti e
sbavando*
Bene,
il prossimo sarà il continuo di
questo capitolo e l’ultimo della storia. E vi chiedo di
nuovo, se volete avere
l’epilogo, per la fine della storia. Decidete voi.
Vorrei
ringraziare tutte le persone
che mi supportano e un grazie speciale a Drunkofshadows,
che ha pubblicizzato questa storia sulla sua pagina Facebook. Davvero,
grazie.
Bene,
ora sparisco.
Baci
P.S.: Happy Glee-day!! Da
quanto volevo dirlo!! Finally, Glee is back, bitches!