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Autore: Kekkafox    13/09/2012    2 recensioni
Blaine è un uccello particolare, che deve controllare la vita di Kurt. Improvvisamente, Blaine decide di aiutare Kurt, che è sempre triste.
E chissà cosa succederà dopo.
Dal Capitolo II
- Ciao. – esordì Blaine, facendo sobbalzare Kurt. Il ragazzo si allontanò in preda allo spavento e crollò sul letto, senza accorgersene.
- Non aver paura, Kurt. – continuò Blaine, con una tranquillità disarmante, come se fosse normale che un uccello parlasse. Kurt si alzò dal letto e si avvicinò lentamente a Blaine.
- Io sono Blaine. – disse Blaine. Kurt pensò che forse aveva delle allucinazioni molto reali, ma da come parlava quell’uccello non sembravano per niente allucinazioni. L’aveva perfino chiamato per nome.
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vi starete chiedendo come potrebbe funzionare questa storia. Insomma, parliamoci chiaro. Blaine è un uccello, Kurt è un uomo. Sembrava una storia impossibile e Kurt pensava lo stesso, ma si sbagliava. Quando l’amore è quello vero, può superare qualsiasi ostacolo. Anche il più difficile e Blaine era pronto a correre qualsiasi pericolo, pur di avere Kurt.

Non sapevano, però, che i pericoli stavano arrivando. Il pericolo di nome David.

Blaine non sopportava quel ragazzo e aveva tutte le ragioni del mondo. Aveva maltrattato il suo ragazzo (ancora non ci credeva che fosse la realtà) e i suoi amici. Non sapeva cosa c’era di sbagliato, ma sapeva solo che doveva fermarlo, prima che facesse qualcosa peggiore di ciò che aveva già fatto. Doveva proteggere Kurt. Costi quel che costi.

Come accordato, Blaine doveva rimanere nella borsa di Kurt, almeno fino all’ora del Glee. Blaine odiava stare in quella borsa. Doveva cercare di non ammazzarsi con i libri e non si respirava. Era sicuro che sarebbe morto soffocato in quella borsa.

- Kurt, io non voglio starci qui dentro. Si soffoca! – aveva detto più volte Blaine al ragazzo ma Kurt gli dava due opzioni: o rimanere nella borsa o restare a casa e Blaine non avrebbe mai lasciato solo Kurt con quel mostro di David in giro. Così, doveva accontentarsi.

E faceva bene. Perché, mentre Kurt era occupato a far entrare Blaine nella borsa, sentì qualcosa di incredibilmente gelato arrivarci in faccia. Non dovette nemmeno alzare la testa, per vedere chi fosse. Fortuna che non l’aveva colpito negli occhi, ma i suoi capelli erano letteralmente ripieni di ghiaccio e colorante per alimenti.

- Tutto ok? – domanda stupida di Blaine, ma che aveva fatto comunque.

- Ti sembra una domanda da fare? Ho i capelli distrutti! – urlò, irritato, Kurt. Blaine mise una specie di broncio, per farsi perdonare, ma riuscì ad ottenere solo un’espressione al quanto stupida e buffa, che fece ridere Kurt. Beh, almeno lo aveva fatto ridere.

- Almeno non ti è andata negli occhi. – tentò di consolarlo Blaine.

- Chi se ne frega degli occhi! – tentativo fallito. Blaine sorrise nel suo piccolo becco e convinse Kurt ad andare in bagno. Era stata un’impresa difficile, visto che Kurt non voleva farsi vedere in pubblico con quei capelli.

Stavolta, era stato Blaine quello a fare le opzioni: o tornare a casa per lavarsi, perdendo una giornata di scuola che avrebbe gravato sul suo curriculum per la NYADA oppure entrare in quella fottuta scuola, scusate il francesismo, e andare nei bagni che tutti gli studenti usano.
Inizialmente, Kurt aveva davvero scelto di tornare a casa ma Blaine lo fece rinsavire.

****

- Kurt, ti muovi? Sei da dieci minuti sprofondato in quell’armadietto. – Kurt sentì la voce di Rachel in lontananza, ciò significava guai. Guai perché avrebbe scoperto che stava parlando con un uccello. L’uccello che era il suo ragazzo. Quel maledetto uccello, che non voleva stare fermo.

- Kurt, mi spieghi perché diavolo stai combattendo contro la tua borsa? – chiese Rachel, con un’aria metà tra il divertito e il perplesso. La ragazza si sporse e vide Blaine beccare la mano di Kurt.

- Oddio, fallo uscire da lì. Starà soffocando. – disse Rachel, allungando una mano verso la borsa. Ma Kurt la fermò subito con uno schiaffetto sulla mano. Rachel lo guardò offesa.

- Rachel, non posso tirarlo fuori. Capisci che casino, se la faccio uscire? – disse Kurt, abbassando la voce e guardandosi intorno, come se stesse cacciando fuori un coltello. Rachel si portò una mano sotto il mento, pensando. Dopo un po’, annuì.

- Sorry, Blaine. Ci ho provato. – disse la ragazza, rivolgendo lo sguardo all’uccello, che nel frattempo era rimasto lì a guardare i due discutere, sulla sua imminente morte.

- Muoviti. Io ti aspetto in classe. – disse Rachel, allontanandosi. Nel frattempo, Kurt aveva ripreso a lottare contro Blaine.

****

Finalmente, Blaine si era deciso a stare un minuto fermo, senza sbattere quelle ali che facevano spaventare a morte Kurt, quando le apriva senza preavviso.

Kurt non voleva che il suo ragazzo rimanesse soffocato da una borsa, ma non poteva farlo uscire. Erano in una scuola e non poteva farlo uscire da lì. Gli aveva ripetuto più volte di rimanere a casa ma Blaine non ne voleva sapere. Non sapeva il perché, ma Blaine lo seguiva ovunque. Si era “ribellato” al suo presunto padre, quindi non doveva più controllarlo. Ma lo seguiva, comunque.

I suoi pensieri furono scossi da una botta, contro un armadietto. Chi poteva essere, se non Karofsky? Si accorse che la borsa era finita spiaccicata tra l’armadietto e il suo corpo e, in quel momento, si preoccupò seriamente per Blaine.

Aprì la borsa più in fretta possibile e le sue labbra si curvarono in un sorriso, quando vide che Blaine era accoccolato in una sacca e stava dormendo beatamente. Kurt lo accarezzò dolcemente, senza farlo svegliare e andò in classe, sperando di non aver fatto tardi.

****

Finalmente, era arrivata la tanto attesa ora del Glee. Era arrivata l’ora di far uscire Blaine dalla borsa, ma dormiva così bene che Kurt non avrebbe avuto il coraggio di svegliarlo. Così, lo chiese a Rachel. Almeno, avrebbe potuto dire che era stata Rachel a svegliarla, se non voleva essere svegliato.

- Perché non lo lasci dormire, ma lo tiri fuori, comunque? Starà soffocando, lì dentro. – propose Rachel ed era un’opzione più che valida. Così fece, sperando che nessuno lo svegliasse.

Tutto il Glee si era già affezionato a Blaine. Per loro, era un semplice uccello, ma era come se stesse diventando la mascotte delle New Direction. Perfino Schuster, quando lo vedeva, non resisteva a dargli almeno una carezza.

- Oddio, è un amore. – esclamò Mercedes, accarezzando l’animale, ma cercando di non svegliarlo.

- Kurt, tu mi stai nascondendo qualcosa, vero? – chiese, improvvisamente, Mercedes. Kurt non sapeva a cosa si riferiva, ma aveva una strana sensazione.

- Cosa vuoi dire?

- C’è qualcosa di Blaine, che non mi hai ancora detto. Lo guardi in modo strano, come se stessi guardando qualcuno d’importante per te. – spiegò la ragazza. Come l’avrebbe spiegata quella? Mercedes aveva ragione. Blaine, per Kurt, era una persona/uccello molto importante per lui. Insomma, lo aveva baciato.

Kurt sentiva di doverne parlare con qualcuno. Non poteva tenersi tutto per sé. Aveva baciato un uccello. O meglio un ragazzo. O un ragazzo-uccello. Oddio, era confuso. Doveva parlarne.

- Puoi venire da me, dopo? – chiese Kurt. Mercedes annuì, sorridente. Voleva bene a Kurt e se il suo amico aveva bisogno di parlare, lei era più che disponibile.

****

Quella giornata era, finalmente, terminata. Blaine dormiva ancora beatamente sul letto di Kurt, ora. Si era trasformato, improvvisamente. Come se sapesse che fossero arrivati nella stanza di Kurt. Mercedes rimase sbalordita e Kurt capì che era il momento giusto per confidarsi.

Non poteva tenerselo più per sé. Precedentemente, non aveva parlato, sapendo che le regole del mondo di Blaine non gli permettevano di dire niente a nessuno. Ma ora Blaine viveva con lui. Si era ribellato a quel mondo e a quelle regole.

- Mercedes, ti devo confessare una cosa, ma devi promettermi che non mi prenderai per pazzo e mi lascerai spiegare tutto. – esordì Kurt. Mercedes annuì, seria.

- Sono innamorato di Blaine. – confidò Kurt. Mercedes rimase a bocca aperta, senza sapere cosa dire o fare. Come ci si poteva innamorare di un uccello? O di un ragazzo, visto che si era trasformato in un ragazzo, bellissimo d’altronde.

- C-Cos-

- Blaine non è un uccello come tutti gli altri. Mi ha parlato del suo mondo. O meglio, del mondo di tutti gli uccelli. – e così Kurt confidò tutto alla sua amica.

Gli parlò di com’era rimasto confuso, dopo averlo sentito parlare la prima volta. Gli aveva parlato di come Blaine lo aveva aiutato con Dave, di come sognò e vide sul giornale la faccia di quel ragazzo dagli occhi dorati che non conosceva, ma che poi aveva scoperto fosse Blaine. Gli parlò di ciò che era successo a Blaine. Gli raccontò del bacio e della promessa che gli aveva fatto.

Mercedes lo ascoltò attentamente, senza dire parola. Rimase al quanto sconvolta e confusa. Voleva aiutare Kurt, ma non sapeva come. Quella sembrava essere una delle storie d’amore più complicate della storia. E rimase anche abbastanza basita del fatto che gli uccelli controllassero la vita delle persone e, quindi, anche la sua.

- Kurt, questa è una situazione difficile. Mi sembra una pessima idea.

- Ma io lo amo, Cedes. Lui mi ha aiutato come nessuno ha mai fatto e, onestamente, bacia da Dio*. – disse Kurt, ridendo e facendo ridere Mercedes, con lui.

- Blaine sembra un ragazzo stupendo, ma come puoi vivere con uomo con cui non puoi nemmeno uscire allo scoperto, se non nella tua stanza. – gli disse Mercedes, sentendosi un po’ in colpa. Non aveva mai visto Kurt così innamorato e voleva davvero che il suo miglior amico ricevesse il dono dell’amore, ma lo stava facendo per la sua felicità.

- Cedes, io non so che fare. Lo amo. Lo amo tanto, ma se fosse la via sbagliata? Se non stessi seguendo il mio cuore?

- Tu stai seguendo il tuo cuore ed è questo il tuo sbaglio. Molte volte hai seguito la testa. Fallo anche stavolta. È la decisione giusta. – Kurt annuì triste. Non voleva dire addio a Blaine, ma doveva farlo. Era la decisione giusta.

Ma appena si voltò e vide il voltò di Blaine avvolto nel sonno, con quei ricci che gli cadevano sulla fronte e quel sorriso accennato sulle labbra, capì che una volta nella vita voleva agire d’istinto e seguire il suo cuore.

Perché, a volte, le decisioni sbagliate sono quelle che, nonostante tutti i pericoli e tutti gli ostacoli, ti portano alla felicità.

Note dell’autrice

Hola! Come ve la passate? Ok, cerco di fare la gentile per farmi perdonare, ma so che non ci riuscirò. Davvero, vi chiedo perdono per questo ritardo.

Ve lo giuro, non è stata colpa mia. Ogni giorno spuntava fuori un impegno, che non sapevo nemmeno d’avere. Ok. *si arrende*. Se volete linciarmi, frustarmi, fate pure. Ma non mi ammazzate, altrimenti non saprete come finirà la storia. LOL

Ok, come vedete nel capitolo Kurt si confida con Mercedes, che gli consiglia di lasciar perdere Blaine, ma il nostro caro Kurtie vuole seguire il suo cuore e il suo istinto e la frase finale dice tutto. Sappiate che Mercedes, non vuole il male di Kurt. Pensa solo che non sia una buona idea e come darle torto?

*= sinceramente, non so come sia baciare Blaine, anche se lo desidero molto sapere. Chi non lo vorrebbe sapere? LOL Ma sono sicura che baci benissimo. *sogna ad occhi aperti e sbavando*

Bene, il prossimo sarà il continuo di questo capitolo e l’ultimo della storia. E vi chiedo di nuovo, se volete avere l’epilogo, per la fine della storia. Decidete voi.

Vorrei ringraziare tutte le persone che mi supportano e un grazie speciale a Drunkofshadows, che ha pubblicizzato questa storia sulla sua pagina Facebook. Davvero, grazie.

Bene, ora sparisco.

Baci

P.S.: Happy Glee-day!! Da quanto volevo dirlo!! Finally, Glee is back, bitches!

   
 
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