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Autore: Miss Wixen    13/09/2012    1 recensioni
Summer è nuova al liceo McKinley, viene da Chicago ed ha sempre studiato in casa. La sua vita cambia quando ritrova il diario che il padre teneva da giovane in una scatola nascosta nella cantina. In questo diario infatti, è nascosto un segreto che riguarda la vita di suo padre, e quella di una ragazza che lei è determinata a ritrovare a tutti i costi.
Rachel invece dal McKinley ormai è andata via, vive a New York e frequenta la NYADA e sta per realizzare il sogno più grande della sua vita, eppure sente che le manca qualcosa.
Un ritratto personale di un’ipotetica quarta serie ( non sono presenti spoiler è tutto inventato), una commedia romantica nella quale la vita dei nostri amati personaggi di glee si intreccia con quella di altri studenti nuovi in un coctail che spero possa farvi divertire e perché no, farvi restare con il fiato sospeso.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piccola premessa:  (Sposto qui l’angolo della scrittrice )Questo capitolo mi era venuto un po’ troppo lungo, per cui ho deciso di dividerlo in due parti, per questo avrà lo stesso titolo e la pagina di diario sarà solo questa per entrambi. Posto questo oggi e il prossimo lunedì sera, massimo martedì mattina, perché questo weekend non ci sono xD
Entrambi i capitoli sono incentrati sul matrimonio di Will ed Emma e ho pensato di strutturarli come se fossero davvero la puntata di un telefilm, raccontando la storia nella prospettiva di ogni personaggio.
Il passaggio tra un personaggio e l’altro è scandito da una canzone ( così sarà strutturato anche il prossimo).
Le canzoni in questione sono: “ Be carreful it’s my heart”, un classico intramontabile di Irving Berlin che vi consiglio di ascoltare. L’altra è “Set fire to the rain”, che penso conosciate già, di Adele e infine la canzone cantata da Will è “ I’ve got you under my skin” di Cole Porter, un altro meraviglioso classico che vi consiglio di ascoltare.
Un bacio.
                                                              
Settembre 1994
 
Se ami qualcuno devi lasciarlo libero di andare via.
E quindi io l’ho fatto: ti ho lasciata libera.
Di andare a New York, di vivere la tua vita e di essere felice.
Ecco cosa avrei voluto poterti scrivere, ma non l’ho mai fatto perché sapevo anche che non era la verità.
Era la bugia che mi raccontavo, in realtà, forse, ho solo liberato me.
O più semplicemente, sei stata tu a lasciare andare via me.
Hai permesso che io vivessi la mia vita e che fossi felice, senza di te, sebbene inizialmente sembrasse impossibile.
Forse la verità , e un po’ mi piace immaginarlo, è che tu mi abbia lasciato andare via senza dire nulla perché mi amavi.
Ed è questo che si fa quando si ama davvero, si antepone la felicità dell’altro alla propria.
Ma che ne so io, infondo, che vuol dire amare? Sono mai stato capace di amare?
Non so se esiste una risposta a queste domande. Forse un giorno lo capisci e basta, e tutto ti sembrerà chiaro, anzi, ti sentirai stupida perché non l’hai capito sin dall’inizio.
Oppure non ci capirai mai niente, perché l’amore non è fatto per essere spiegato.
Non ci capiva niente manco Shakespeare!
Io so che per capire certe cose bisogna lasciare e farsi lasciare, innamorarsi e soffrire, vivere le cose nel momento in cui accadono.
Ci sono situazioni in cui dovrai aggrapparti all’amore con tutte le forze che hai, stringerlo e non lasciarlo andare mai più. Altre in cui devi semplicemente, lentamente mollare la presa e lasciare che l’amore si allontani.
Rimanere in silenzio, immobili e lasciare che le cose seguano il loro corso naturale.
Bisogna vivere di assenze per poter apprezzare davvero una presenza.
Quando ti troverai in questa situazione, piccola mia, chiudi gli occhi e impara a lasciare andare.
 

 
Be careful, it's my heart
It's not my watch you're holding, it's my heart
It's not the note that i sent you that you quickly burned
It's not the book i lent you that you'll never return

 
La voce di Blaine risuonava dolcemente per tutta la sala che Will e Emma avevano scelto per il matrimonio.
La cerimonia si era svolta velocemente agli occhi di Rachel.
Si era seduta al banco accanto ai genitori di Emma perché non aveva molta voglia di parlare con gli altri ragazzi.
Si era fatta spostare dal tavolo dove erano seduti Finn, Kurt, Blaine, Quinn e Mercedes e si era seduta accanto a Sam e Joe nel tavolo più lontano che aveva trovato.
Dopo l’antipasto si erano quasi tutti alzati, e lei era rimasta immobile al suo posto torturando con la forchetta il contenuto del suo piatto ancora intatto.
Non aveva molta fame e non aveva voglia di socializzare.
 
Remember, it's my heart
The heart with which so willingly I part
 

 
Tutti applaudivano e ridevano felici mente Blaine cantava e così si unì anche lui a quel coro di persone festose.
Anche se per lui c’era poco da festeggiare. Mostrava qualche sorriso di circostanza perché era il testimone e non voleva rovinare la festa ad Emma e Will.
Ogni tanto dava un’occhiata a Rachel, seduta da sola al tavolo con gli occhi fissi sul suo piatto, ma distoglieva subito lo sguardo. Vederla così gli mandava il sangue al cervello. Era tutta colpa sua, ma non sapeva cosa fare.
E in tutto questo non aveva nemmeno più aiutato Summer a parlarle, dopo l’accaduto aveva pensato che sarebbe stato troppo da sopportare per Rachel.
Così adesso anche Summer era in un angolino triste ed imbarazzata.
Stava solo collezionando casini.
 
It's yours to take, to keep or break
But please, before you start
Be careful, it's my heart.

 
Blaine terminò e si propagò per tutta la sala un caloroso applauso, ma Rachel a stento se ne accorse.
<< Hey >> disse Brittany dolcemente sedendosi al posto accanto a Rachel.
<< Ciao >> rispose la ragazza cercando di mostrarle un debole sorriso.
<< Mi dispiace, Rachel, io non…>>
<< Tranquilla. Non è colpa tua, anzi tu sei stata l’unica sincera>> le disse accarezzandole un braccio.
Gli occhioni di Brittany le sembravano davvero dispiaciuti, ed era grazie alla sua ingenuità e la sua buona fede che Rachel aveva finalmente aperto gli occhi.
Se non fosse stato per lei avrebbe continuato a vivere in una bugia aspettando il ritorno di qualcuno a cui probabilmente nemmeno importava di ritornare.
Avrebbe solo sprecato tempo.
<< Anzi ti devo ringraziare>> le disse con un sorriso amaro.
<< Rachel sei la prossima a cantare!>> le disse Blaine avvicinandosi.
<< Arrivo >> rispose Rachel alzandosi e tirando su con una mano il lungo strascico di organza blu che Emma aveva scelto per le damigelle.
Salì sul palco e si avvicinò al microfono.
L’unica cosa che aveva voglia di fare era cantare. Significava sfogarsi e si accorse che ne aveva un gran bisogno.
Il giorno prima aveva avvertito Will di voler cambiare la canzone da cantare.
All’inizio aveva optato per “ To make you fell my love” nella versione di Adele, ma in quel momento non c’era nessun amore di cui voleva far sentire la presenza.
C’era solo rabbia.
Quindi aveva deciso di cantare una canzone della stessa cantante che fosse più appropriata a quel suo stato emotivo : “Set fire to the rain”.
Arrivata al microfono non disse nulla, l’orchestrina ingaggiata per l’evento cominciò subito a suonare.
 
I let it fall, my heart,
And as it fell you also claim it.
It was dark and I was all right,
Until you kissed my lips and you saved me.
My hands they’re strong, but my knees were far too weak,
Stand in your arms without fall into your feet,

 
Finn non si aspettava quella canzone, in realtà sembravano tutti un pò sorpresi.
Insomma non era proprio una scelta da matrimonio.
Ma Finn sapeva perché avesse scelto quella canzone.
Era il suo modo di comunicare, cantare, quello che aveva sempre trovato più facile.
Non che le fossero mai mancate le parole, di solito quello che restava in silenzio era lui, ma quando le parole non sono abbastanza, allora i sentimenti li canti, perché tramite la musica arrivano dritti al cuore, e lo spezzano.
 
But there’s a side to you that I never knew, I never knew.
All the things you say that where never, where never true,
And the games you play, you always, always win.

 
Quelle parole Rachel le sentiva particolarmente.
Era quello che voleva dire a Finn. Lo guardò negli occhi per la prima volta da quella mattina.
Era così “ c’era un lato di lui che non aveva mai conosciuto, e tutte le cose che le aveva detto non erano vere”, esattamente come diceva la canzone.
Non gli avrebbe più permesso di prenderla in giro.
Se era necessario, avrebbe dato fuoco alla pioggia.
 
But I set fire to the rain,
Watch it pour as I touched your face,
Let it burn while I cry,
Cause I heard it screaming at your name, your name!

 
Il ritmo di quella canzone colpiva al cuore Finn, come se le note fossero proiettili.
Ma la cosa peggiore era guardarla negli occhi. Non l’aveva mai vista così arrabbiata.
Tutti li guardavano, cercavano di sorridere facendo finta di niente, ma la tensione si tagliava con il coltello.
Nessuno dei due sembrava accorgersene, erano troppo impegnati in quel litigio silenzioso.
 
When I’m with you I could stay there,
Close my eyes, feel you’re here forever,
You and me together, nothing is better

 
Summer si sentiva sempre più a disagio, l’unica cosa che voleva era fare amicizia con sua sorella ma none era stata in grado di dirle nulla, non era mai il momento giuste e poi le cose erano precipitate.
Ora si tormentava ogni minuto perché non c’era più tempo. Rachel sarebbe tornata a New York il giorno successivo, ma come faceva a parlare ora?
Ora che era così arrabbiata con Finn, la guardò mentre cantava e si sentì triste per lei.
Sapeva che Finn lo faceva in buona fede, ma in realtà lei pensava che stava sbagliando tutto.
Che nel tentativo di fare la cosa giusta a tutti i costi stava distruggendo entrambi e lei non voleva incasinare la vita di Rachel ancora di più.
 
Sometimes I wake up by the door,
…gone…waiting further.
Even that…
I can’t help myself from looking further.
I set fire to the rain,
Watch it pour as I touch your face,
Let it burn when I cry,
Cause I heard it screaming your name, your name
I set fire to the rain,
And I feel lost into the…
Cause I knew that was the last time
The last time, oh, oh!

 
La canzone finì e lentamente partì un applauso un po’ incerto, non per l’esibizione, ma per il clima che si era creato.
Rachel deglutiva respirando a fatica.
Will salì sul palco nel tentativo di stemperare la situazione.
<< Bene, bravissima Rachel, grazie mille! Continuiamo con le esibizioni!>> disse poco prima che l’orchestrina ricominciasse a suonare.
Rachel scese dal palco e Kurt le corse incontro.
 
I've got you under my skin.
I've got you deep in the heart of me.
So deep in my heart that you're really a part of me.
I've got you under my skin.
I'd tried so not to give in.

 
Aveva cominciato a cantare Will guardando dolcemente la sua Emma che era seduta e sorrideva per la dedica.
Rachel superò Kurt accelerando il passo desiderando solo di ritornare nell’ombra al suo posto.
<< Rachel, stai bene? Ti prego parlami>>
<< Ora non mi va Kurt>> lo zittì lei senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Kurt si fermò e lasciò che tornasse a sedersi al suo posto da sola.
Blaine gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla.
<< Le passerà, Kurt…. Dalle tempo>> gli sussurrò dolcemente all’orecchio.
<< Lo spero Blaine, lo spero>>

Continua…









  
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