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Autore: nuccetta    13/09/2012    7 recensioni
A volte il destino ti porta ad incrociare strade che non pensavi di conoscere, ti porta in quei posti che non credevi esistessero, ti crea delle amicizie alle quali non rinunceresti mai, ti fa innamorare di uomini che spesso ti faranno soffrire. Mi chiamo Nina e questa è la mia storia.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Paul Wesley, Un po' tutti, Zach Roerig
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov Nina.

 

Lo incenerisco con lo sguardo. Odio quando la gente ruba la roba dal piatto e odio soprattutto quando Paul inzuppa i biscotti nella mia tazza di latte.

“Tieni dentro gli artigli, gattina”. Se la ride, simpatico lui.

“Mia sorella non ti ha preparato la colazione questa mattina?”.

Lo squadro con aria di sfida, poi gli sorrido. Intanto qualcuno ha addentato il biscotto che custodivo gelosamente in mano.

“Ehi, questa è una congiura!”. Metto su il muso, ma basta un suo sorriso per non capire più niente. E' così bello! So già che quel sorriso malizioso, quegli occhi di ghiaccio e quel fisico statuario mi faranno fare una brutta fine. Ma sì, se devo morire, tanto vale farlo in gran stile.

Inoltre, queste cinque settimane con lui sono state le più belle della mia vita, credo di non aver mai provato delle sensazioni così grandi. Con Ian anche le cose più piccole ed insignificanti assumono valore. Ogni suo bacio è per me una boccata di ossigeno, ridere con lui, andare a cena fuori, farci l'amore per ore, sono diventati i miei unici svaghi.

Non riesco ancora a realizzare ciò che sta succedendo, sembra tutto troppo irreale, forse è solo un lungo sogno, dal quale mi sveglierò fin troppo presto. O forse sono morta! Cavolo, a questo non ci avevo mai pensato. Beh, se questo è l'inferno, o paradiso che sia... non è così male come dicono.

Comunque, pazzie a parte, Ian è un uomo speciale. Forse questo è il punto, è un uomo. Con lui mi sento totalmente al sicuro, è come se fossi nata per vivere tra le sue braccia.

Cinque settimane... non è possibile. Stando con lui ho imparato molte cose. Prima fra tutte che l'amore vero sa' tacere, non ha bisogno di pubblicità e di condivisione, ma è fatto solo di due persone, di due cuori che battono all'unisono. Altra cosa che ho imparato è che la felicità non arriva mai tutta insieme. Vi starete chiedendo che cosa abbia da lamentarmi ancora. Sono riuscita a farmi coraggio, ho il cuore dell'uomo che amo ed entrambi sogniamo una vita insieme, un qualcosa che sappia realmente di noi. E allora che c'è?! C'è che sono stanca di dovermi nascondere, sono stanca di quei baci rubati negli angoli bui del set, sono stanca, ogni notte, di dover camminare per casa come una ladra per raggiungere la sua camera e soprattutto, sono stanca di doverlo condividere con lei. Ancora.

Non ha avuto il coraggio di lasciarla, Megan sta attraversando un momento abbastanza difficile e lui non se la sente di darle quest'ulteriore batosta. In questo posso anche cercare di comprenderlo, so che comunque lei è stata importante, ma non riesco a pensarlo tra le sue braccia, non riesco più ad accettare la loro vicinanza così intima, non voglio più piangere tutta la notte mentre loro due staranno facendo l'amore. Io voglio essere l'unica. E se anche so che per lui, Megan non ha nessun significato, non ho intenzione di concedergli altro tempo. O me o lei.

“Nina, ci sei?”.

Come sempre mi ero persa tra i miei pensieri. Ian e Paul stanno facendo colazione, sento la mano del mio “ragazzo” sfiorarmi teneramente un ginocchio, subito brividi di eccitazione attraversano il mio corpo.

“Sorpresa!”. Mia sorella mi salva da quell'attimo di follia.

“Torrey! Che ci fai tu qui?”. Ci abbracciamo forte, poi lei saluta Ian dedicandogli uno sguardo strano, a metà tra il divertito e il minatorio. Sempre la solita!

“Beh, oggi non avevo nulla da fare e sono venuta a seguire le riprese di Paul. Tu che intenzioni hai?”.

Mi stiracchio un po' la schiena, con tutta questa storia di Ian, anche le mie ossa sembrano risentirne. “Io ho la giornata libera. Pensavo ad una bella doccia, un po' di nuoto e tanto, tanto shopping”.

Sì, è decisamente il tipo di giornata che mi ci vuole.

Mia sorella mi guarda con gli occhi da cerbiatta. Odio quando lo fa. “Ma perchè non guardi con me le riprese? Solo quelle del mattino”.

No. no. no. “Ma Tor, vieni con me. Paul girerà anche domani, io il giorno libero non ce l'ho tutti i giorni”.

Dopo quasi due mesi che giriamo, proprio oggi le è venuta la voglia!

“Dai facciamo così! Guardiamo la prima scena, poi andiamo a pranzare tutti e quattro insieme e quando tornano sul set, io e te andiamo a fare shopping”.

Un po' desolata rispondo. “Come dici tu”. Ma è possibile che non riesca mai a dirle di no?!

“Perfetto”. Paul solleva le braccia e mi guarda con una faccia alla iochepossofarci?dopotuttoètuasorella. E in effetti lui non può farci niente e neanche io. Addio bagno turco, ci rivedremo quando qualcuno tra kevin e Torrey si deciderà a farmi respirare per una giornata.

“Ecco, oggi è il giorno giusto per iniziare con i regali di Natale”.

“Natale?!”. Sono talmente presa dalle mie cose, la serie ed Ian, che ho completamente perso la cognizione del tempo.

“Nina, ma dove vivi? Tra meno di venti giorni sarà Natale”.

“Cavolo, ed io devo ancora prenotare l'aereo”.

“Oh, non preoccuparti, quello anche noi. Quando cerco il volo, faccio che prenotarlo anche per te”.

“Grazie, mi faresti un grosso favore”.

Mi sorride compiaciuta, poi sposta inspiegabilmente lo sguardo da me a Ian. Io alzo un sopracciglio interrogativa e allora torna a dedicarsi a me. Chi la capisce è bravo.

“Sai, ieri sera ho sentito mamma su facebook?”.

“Su facebook? Mamma? Ma sei sicura?”. Questa è una barzelletta, mia madre è negata con qualunque oggetto a batterie, a meno che non siano pentole.

“Sicurissima. E comunque mi ha parlato un po' di Natale, vuole fare le cose in grande quest'anno”.

“Wow”. Mi è uscita una considerazione sarcastica, non l'ho fatto apposta, però mia sorella mi fulmina comunque. La festaiola della famiglia è decisamente lei.

“Sai, la famiglia si allargherà per questo Natale”. Ha uno sguardo così luminoso che quasi salto sulla sedia. Incrocio Ian, anche lui sembra totalmente assorbito dalle parole di Torrey e incredulo almeno quanto me. Possibile che mi sia persa qualcosa?

Mia sorella afferra il concetto e scoppia in una fragorosa risata, seguita a ruota da Paul, che secondo me in realtà non ci è ancora arrivato.

“Ma che avete capito? La famiglia si allarga, mica io”.

Tiro un sospiro di sollievo, poi mi accorgo che diventare zia non mi sarebbe affatto dispiaciuto.

“Allora, perchè si allarga? Se è perchè viene anche zia Lucy, dimmelo perchè io rimango qui”.

Alza gli occhi al cielo, non la pensiamo allo stesso modo per quanto riguarda i nostri parenti. “no, tranquilla. Però avremo tante new entry. Franklin ha avuto il congedo per una settimana”. Franklin è il fidanzato storico di Maryelle, sono contenta che lui trascorra il Natale con noi, ma sinceramente non riesco a vederci proprio nulla di eclatante e soprattutto non lo farei proprio rientrare nel “new”.

“Tutto qui?”.

“No, a quanto pare anche Devon si è decisa a presentare il suo compagno a papà e Alex verrà accompagnato... non sappiamo ancora da chi, ma mamma è in visibilio, pensa sia una ragazza”.

“Nostro fratello fidanzato? Figurati!”.

“Ehi, donne di poco fede! Sono uscito spesso con Alex e non sapete quanto acchiappa”. Faccio uno sguardo contrariato, da quando siamo arrivati all'età dei primi amori, mio fratello non ha portato mai nessuna a casa. Comunque mai dire mai nella vita.

“Nina, tu chi porterai?”.

Guardo sbalordita mia sorella. Perchè mai dovrei portare qualcuno? “E' il ballo della scuola o la cena di Natale?”.

“Beh, saremo tutti accoppiati, sarebbe carino se anche tu fossi con qualcuno”.

“Potresti portare Zach”. Ian lascia cadere nel lavandino una tazza che fa parecchio rumore, è paonazzo, Paul sembra non farci caso, però.

“E' un periodo in cui non vi vedo tanto insieme, ma sono convinto che se glielo chiedessi non ti direbbe di no, quello non vede l'ora di portarti a letto”.

“Wes, dobbiamo correre, si è fatto già tardi e dobbiamo ancora cambiarci”. Ian si affretta a chiudere il discorso, mi saluta con uno sguardo dolcissimo e si dilegua con Paul verso l'uscita. Intanto un ghigno malefico sta deformando il bel visino di mia sorella. Questa donna mi preoccupa!

 

Pov Ian.

 

 

Indosso la camicia nera di Damon, i bottoni proprio non vogliono saperne di chiudersi. Dannato Wes, quando chiuderà quella boccaccia. Ogni volta che ne spara una delle sue, il mio umore deve andare a farsi un giro sottoterra. Come se non fosse già difficile, come se fosse facile per me non riuscire a liberarmi di Megan, non riuscire a vivere in tutto e per tutto la donna che amo.

Ma poi come diavolo gli è venuto in mente di parlare di quell'idiota? So benissimo che Zach è un bravo ragazzo, so che non farebbe nulla a meno che non sia Nina a dargli il permesso, ma l'idea che qualcuno di così vicino a noi, possa fare pensieri poco casti su di lei... ma poi dico, perchè mai dovrebbe portarlo a casa sua? Va beh, meglio che stia calmo o non riuscirò a concentrarmi.

Provo a ripetermi mentalmente le poche battute che mi toccano per questa scena. Qualcuno bussa alla mia porta, dal vetro bianco riesco ad intravederne la sagoma minuta e longilinea. Sorrido e vado ad aprire.

“Hola, Som”.

“Ehi Dobrev”. E' bellissima. Riesce a sorprendermi ogni giorno di più. Il suo essere così donna ma bambina al tempo stesso, la sua malizia, i suoi capricci... amo tutto di lei e so che non potrei mai fare a meno di tutto questo.

“va tutto bene? Sei andato via così velocemente che non ho potuto neanche salutarti”.

“Scusami tesoro, è che sai che certe cose mi fanno andare fuori di testa”.

Si avvicina a me, mi cinge la vita con le braccia e mi sorride compassionevole. “Ian, lo sai che Zach non conta nulla, non ha mai contato nulla”.

Le bacio delicatamente la fronte. “Lo so, Nina, ma l'idea di voi due a casa tua, con i tuoi genitori, i tuoi fratelli...”.

“Ian, Ian tranquillizzati, Paul l'ha buttata così, sai che non lo porterei mai, uno perchè la sua presenza a casa mia non avrebbe nessun significato, due perchè non è lui il mio ragazzo”.

Il suo sguardo diventa più serio, è carico di tristezza ed io ne conosco il motivo. Riesco ad immaginare i pensieri che le attraversano la testa, lo capisco dall'ultima frase che ha detto, sono gli stessi che tormentano anche me.

So che questa situazione è sbagliata, so che sarei l'ultimo a dover fare scenate di gelosia, ma purtroppo non posso impedirlo. Non posso lasciare Megan in questo momento, non posso immaginare Nina con un altro uomo... Che cazzo sto facendo? Lei è la mia donna, io devo pensare a renderla felice e se questo vorrà dire che mille altre persone dovranno soffrirci, allora soffriranno. Nina, amore mio, ti prometto che questa storia finirà presto, tra poco tu sarai l'unica.

Mi chino verso di lei e inizio a baciarla con passione. La sua lingua si intrufola complice e maliziosa nella mia bocca. Questo è il sapore del paradiso. Prima che possa aggiungere qualcosa o fermarmi per il ritardo, introduco la mia mano nei suoi pantaloni. Allontano delicatamente l'elastico delle mutande e la lascio abbandonare al suo piacere. I suoi gemiti mi fanno sorridere, sembra così piccola ed indifesa, eppure così donna da farmi girare la testa.

Mi toglie bruscamente la mano e inizia a spingermi verso il divano. Devo farmi spazio tra le tremila cianfrusaglie che ci sono appoggiate sopra. Lei si mette a cavalcioni sopra di me, mi sbottona la camicia, facendo saltare due o tre bottoni e inizia a leccarmi vogliosa il petto.

Sono dentro di lei, si muove esperta sopra di me, non mi lascia neanche il tempo di respirare, si lascia andare al suo piacere in una maniera quasi illegale.

La lecco il seno, il collo, lei sorride compiaciuta.

“Toccami”. Ha la voce roca per quel momento di profonda estasi. Io ubbidisco. Mi ritrovo a stuzzicarle i capezzoli con le dita e a baciarle dolcemente le labbra.

Nina inizia ad accelerare il ritmo, segue le direttive del suo piacere ed intanto soddisfa anche il mio. Raggiungiamo l'apice insieme.

Si siede al mio fianco, ha ancora il fiatone, ma ride divertita.

“Dio mio, Ian”.

“No, non essere blasfema. Per così poco, poi”. Mi tira un pugnetto sul braccio, non ci mette la solita forza, è ancora troppo provata da questo momento di puro erotismo.

Inizio a prepararmi velocemente, guardo l'orologio, avrei dovuto essere sul set almeno cinque minuti fa.

“Kevin non sarà per niente contento della mia camicia. Devo per forza chiederne una nuova”.

Nina si sta infilando i pantaloni, alza lo sguardo pensierosa, ha realizzato solo adesso.

“O Dio, Ian è tardissimo, Julie ti farà un casino di storie”.

Mi volto ad abbracciarla, mi perdo ancora una volta nel cioccolato fondente dei suoi occhi. Ian, concentrati, devi LAVORARE.

“Probabilmente si arrabbierà, ma devo ammettere che ne è valsa la pena”.

Arrossisce ed io la bacio ancora.

“Cosa dirai della camicia?”.

“Che Nina Dobrev è entrata nel mio camerino come una furia e mi ha assalito, assoggettandomi senza pudore al suo piacere, ovvio”.

Mi giro verso la porta e lei mi tira un calcio nel sedere. Ahi, fa male.

 

 

 

Pov Nina

 

 

Devo ancora riprendermi. Oltre al sentimento e tutto il resto, il sesso con Ian è davvero uno dei migliori che abbia mai fatto in vita mia. Ok, è migliore di quello fatto con Julian, così va meglio.

Sono seduta sulla sedia del mio pseudo fidanzato, mia sorella è al mio fianco. Ancora non ha pronunciato parola, cosa molto strana se si tratta di lei.

Siamo in casa Salvatore, Arielle è già pronta, sta scherzando con Paul e... sbaglio o mia sorella ha assunto uno sguardo assassino?

“Ciao, Dobrev, ciao...”. Ian è passato di lì appena adesso, anche lui è rimasto sbalordito dall'espressione fredda che si è disegnata sul viso di Torrey. Mi guarda interrogativo, io gli rispondo con un'alzata di spalle.

“Ciak, azione”.

 

 

Allora questa Elena si farà viva, ne sono più che sicura. Avete già fatto sesso?”. Lexi è molto maliziosa, oltre che molto sexy.

No”. Risponde Stefan quasi turbato da quella domanda.

Il sesso funziona sempre, la sconvolgerai a tal punto con il tuo sesso vampiresco che sarà tua a vita”.

Già, ma vedi?!Non si tratta di sesso o di compulsione o di qualcuno dei nostri trucchi. Perchè lei deve voler stare con me e come vuole lei”.

Wow, è un discorso da persona molto matura”.

Non per niente sono più vecchio”.

OH, oh”. Lexi infilza una sacca di sangue con una cannuccia, lo sguardo di Stefan è corrucciato...

no cavolo si è messo a ridere e Arielle con lui.

 

 

Mia sorella sta tormentando con le mani l'ignaro braccialetto che Ian ha lasciato nel contenitore della sedia. Ora realizzo. E' gelosa! Ma di Arielle? E' qui solo per questa settimana, avrà lasciato il set prima ancora di essere arrivata.

“Prima che Ian si metta a piangere per avergli distrutto il suo braccialetto preferito, hai intenzione di dirmi che cosa ti prende?”.

“Niente, non mi prende assolutamente niente. Perchè?”.

Ora sono terrorizzata, ho quasi paura tiri fuori una pistola giocattolo per sabotare le scene.

“No niente e che mi sembri un po' strana oggi, hai voluto venire a vedere le prove a tutti i costi, sembri leggermente nervosa, mi stavo chiedendo se...”.

“Se?”. Cerca di tenere la voce a bada, ma a me non può sfuggire l'acuto che le esce fuori quando qualcosa la infastidisce. Lo fa da quando eravamo bambine.

“Se magari sei un po' gelosa”.

“Gelosa io?! Ma figurati, sono un attrice, certe cose le capisco”.

“Guarda che non ti devi vergognare, io posso immaginare che non sia facile per te”.

La capisco eccome. Mi ricordo di come una settimana fa ero andata in crisi mentre osservavo la complicità tra Ian e Kayla. E' stata poi Candice a farmi ragionare, altrimenti mi sarei già precipitata sul set a strapparle tutti i capelli.

“E' che Paul e Arielle si conoscono da diversi di anni, l'ho vista parecchie volte a qualche cena di beneficenza, ho sempre avuto l'impressione che non gli staccasse gli occhi di dosso. Probabilmente è solo una mia impressione...”

“Ma dai, Tor, Paul è stracotto di te, non si lascerebbe abbindolare da nessuno, anche se questo nessuno porta lunghi capelli biondi e ha un fisico da favola”.

Mi guarda sconvolta. “Non sei per niente d'aiuto, Nina”. Oh, oh.

“No, intendevo dire che ha già una strafiga al suo fianco, ne è completamente perso, non andrebbe mai a rovinare tutto per una qualunque. Poi il suo biondo è sbiadito e ha le tette cadenti”. Mento spudoratamente, ma almeno riesco a salvarmi in calcio d'angolo.

Sembra essersi calmata. Prende un respiro. “Lo so, sono una stupida, ma tu come reagisci quando Ian recita con qualcuna che non sei tu?”.

“Ma lì è divers... scusa cosa c'entra ora Ian?”. Mi ha teso una trappola, brutta sorella pazza, maniaca e pure gelosa!

Mi guarda con aria esperta, vorrei tanto poter scappare ma la scena sta andando avanti e non posso rischiare di disturbare.

“Sono più grande di te e soprattutto sono tua sorella. Quanto pensavi di tenermelo nascosto?”.

“Tenerti nascosto cosa?”.

“Non prendermi in giro, Nina. La vostra relazione”.

Ops... e adesso che le dico? “ Che ne sai tu?”. Optiamo per il vago, la bugia spudorata non serve a nulla, non con Torrey almeno.

“Nessuno, ma anche un cieco lo capirebbe. No, forse un cieco no, siete troppo silenziosi. E neanche Paul, è troppo stordito per vedere qualcosa di diverso dal solito, ma tutto il resto del mondo sì. Da quanto va avanti?”.

Sbuffo. “Cinque settimane”.

“E Megan?”.

“Megan cosa?”.

“Mi pare stiano ancora insieme, altrimenti Paul me ne avrebbe parlato”.

“Infatti stanno ancora insieme”.

“Oddio, Nina, fai l'amante???”. E' scandalizzata, io le tappo subito la bocca con la mano, guardandomi in giro speranzosa che nessuno si sia accorto di nulla. Solo Ian cerca di intercettare il mio sguardo e mi osserva allibito. Gli faccio segno che non è successo nulla e torna ad osservare la scena.

“Stai zitta! Ancora per poco”.

“Già sono passate solo cinque settimane, che vuoi che siano”.

“Mi devi fare la paternale ancora a lungo?”.

“No, mi rifiuto”.

Intanto Arielle e Paul si sono nuovamente fermati, lei gli sta facendo il solletico. La ringrazio con tutto il cuore, le attenzioni di Torrey ora sono tutte per loro.

“Bene, adesso che abbiamo assodato che Paul non metterà a rischio la vostra relazione per Arielle e che io ho altro a cui pensare, possiamo andare?”.

“Mi guarda con un'espressione affranta, sembra una bambina che non vuole scendere dall'altalena.

“Restiamo ancora un pochino. Poi andiamo via. Anche perchè mi devi raccontare un bel po' di cosette”. Il suo tono cambia nuovamente. Sto seriamente pensando di prenotarle una seduta da uno psicologo, questi cambi di umore non sono per niente normali.

“E poi guarda, sta per entrare il tuo amante. Io odio gli amanti”. E lancia di nuovo un'occhiata di fiamme verso Arielle.

 

 

Sono gelosa della tua forza di volontà. Io non ne ho. Sguazzo nell'edonismo. Parlando di edonismo, cosa facciamo questa sera?”.

Entra in casa Damon. “E' buffo che tu lo chieda”.

Non lo stavo chiedendo a te”

C'è una festa, al Grill, ti piacerà, il posto è squallido e il servizio è scadente,ma ci saranno gli amici di Stefan”.

Sì, ma io non voglio una festa di compleanno”.

Beh, non è per te. E' una festa festa, nessuno saprà che è il tuo compleanno. Caroline la sta organizzando”.

Damon, sta' lontano da Caroline”.

Siamo amici, è forte. E' importante che in città ci vedano andare in giro come tutte le persone normali, dobbiamo inserirci. Oh, io lo preferisco a 36, 7 gradi”. Aggiunge osservando la sacca di sangue.

“Stoop”.

 

Torrey si precipita a baciare passionalmente Paul, anche lui ne rimane colpito. Ian si volta verso di me ridendo, io alzo gli occhi al cielo

 

 

 

Pov Ian.

 

Sento i passi di qualcuno alle mie spalle, li riconosco.

“Ehi, Dobrev”.

Si ferma un po' perplessa. Le sorrido.

“Mai arrivare alle spalle di un vampiro, soprattutto se il tuo passo no è così leggiadro!”.

Cerca di tirarmi uno schiaffo, io le blocco la mano e la avvicino un po' di più a me.

“Sei venuta a prenderti il resto?”. Le dedico uno sguardo molto alla Damon.

“No, sono venuta a congratularmi con lei, Signor Somerhalder, ottima performance”.

La bacio delicatamente.

“Mi sembravi impegnata a fare altro, non pensavo avessi visto la scena. Eri troppo presa dal soffocare tua sorella”.

“OH, quello. Lasciamo perdere che è meglio”.

Mentre mi tolgo i vestiti di scena, lei si stravacca sul mio divano e mette piedi sul tavolino.

“E' gelosa”.

“E di chi?”.

“Di Arielle”.

“Di Arielle? E perchè?”.

“Chiedilo a lei”.

“E' un'attrice, sa come funzionano le cose. E poi, scusami un attimo, tra Stefan e Lexi non è prevsta nessuna scena di sesso, sono amici e basta. E poi tra qualche giorno, Arielle ha finito”.

“Prova a dirglielo. Cerca solo di non finire sbranato”.

“E' così grave?”.

“Gravissimo”.

“Io non capisco”.

“Io sì. Non è piacevole guardare il tuo ragazzo mentre fa il cretino con un altra”.

“Ma Paul non fa il cretino”.

“No, ma c'è complicità”. Ok, la conosco bene, sta cercando di dirmi qualcosa. Mi volto verso di lei e incrocio le braccia.

“Sputi il rospo, signorina Dobreva”.

Mi guarda spaesata. “ Cosa vuoi da me?”.

“Con chi è che avrei avuto tutta questa complicità?”.

“Con nessuno”.

“Nina, tesoro, sono più grande di te e ti conosco. Forza!”.

“Perchè oggi me la menate tutti con la storia dell'età?”. Non capisco quest'ultima battuta, ma la ignora.

“Sto aspettando una risposta”.

“Ok, ok. Mi ero leggermente infastidita quando ti ho visto giocare con Kayla”.

“Kayla? E quando ci avrei giocato?”.

Mi ghiaccia con lo sguardo, inizio ad avvertire anche qualche brivido di freddo.

“Sul set, o almeno credo”.

La adoro quando è gelosa. E' troppo orgogliosa per farmi scene di gelosia continue, ma quando si lascia andare è un uragano.

“Ma è solo un'amica. E' simpatica e girare con lei è divertente. Poi che sia pure figa è un altro paio di mani”.

“Ian!”. Fa per alzarsi dal divano e raggiungere la porta, la blocca con il mio peso. E' in gabbia.

“Dai, scemotta, davvero sei gelosa?”.

“Fammi alzare, voglio uscire”.

“No”. La mia bocca si avvicina pericolosamente alla sua, lei fa per girare il viso. Sorrido compiaciuto.

“Ian, davvero, se non ti alzi, mi metto ad urlare e ti denuncio”.

“Wow, vai subito alle maniere forti”. Mi avvicino ancora un po'. “Nina, non puoi essere gelosa di Kayla”.

“E' simpatica, divertente, figa... l'hai detto tu, mica io! Ergo, posso essere gelosa quanto voglio di Kayla”.

“Non puoi esserne gelosa, perchè io amo te, solo te. Non ci sarà mai nessuna abbastanza adatta a prendere il tuo posto. Tu sei l'unica”.

Mi guada scocciata. Non ha funzionato.

“Sì, l'unica insieme a Megan. Anzi prima viene Megan, subito dopo io... sai sono l'amante dopotutto”.

No, di nuovo con questa storia.

“Nina...”.

“Siete nudi o posso entrare?”. Candice sta bussando alla porta del camerino.

“Vieni, entra pure”.

Sorridente si fa strada verso di noi. “Stasera ci state per una serata al Pick up. Michael ha prenotato un privè”.

“Oh, io ci sto, se viene Nina ovviamente”.

Mi annienta con il suo sguardo, che paura! “Nina verrà. Anzi, visto che ci siamo, perchè non torni con me a casa?! Devo fermarmi in un negozio, c'è un vestito che mi piace. Te la posso rubare, vero Ian?”.

“Certamente”. Certo, Candi, portatela dove vuoi. Riportami il leoncino solo quando si sarà calmato.

Mi sporgo per dare un bacio sulla guancia a Candice e, ignorando completamente il suo piccolo broncio , strafottente, stampo un grosso bacio sulle labbra della mia “ragazza”. Riesco a strapparle anche un principio di un sorriso. Ogni tanto anche lei si lascia andare.

Si chiudono la porta alle spalle. Cavolo, nella stessa giornata è già la seconda volta che mi parla di Megan. Non la biasimo, ma ho bisogno di qualche giorno per farle metabolizzare bene la notizia, dopo di che sarà davvero l'unica.

Non fosse arrivata Candice, me la sarei vista davvero brutta. Mi devo ricordare di offrirle da bere questa sera.

 

Pov Nina.

 

Candice mi osserva critica mentre mi vesto. Mi ha regalato un bellissimo completino intimo di pizzo nero, un po' eccessivo per quanto riguarda la mia personalità, ma dice che farà impazzire Ian ed io mi limito ad assecondarla.

“Che c'è?”.

“Perchè non ti metti quello blu che hai preso per la festa di Kath?”.

“Questo?”. Lo tiro fuori dall'armadio, più che blu è un turchese lucido. E' stretto in vita con un piccolo fiorellino dello stesso colore del tessuto, e scende libero sulle mie cosce. E' il preferito di Ian, anche se si lamenta del fatto che sia troppo corto. Ci abbino il cardigan bianco di Candice che riprende il colore della scarpe e sono pronta.

Al privè ci sono proprio tutti, anche Arielle, per la gioia di mia sorella.

Cerco Ian con lo sguardo, è seduto su un divanetto, chiacchiera allegramente con Michael e tiene un bicchiere di vino bianco tra le mani. Quando si accorge della mia presenza, mi fa segno di avvicinarmi, il suo sorriso è, se possibile, ancora più splendente. Mi avvicino e mi siedo in un angolo della sua poltroncina. Saluto entrambi con un bacio sulla guancia, ancora nessuno può sapere della nostra storia, a meno fino a quando non sarà tutto sistemato con Megan. Quindi invecchieremo così, ancora amanti e felici.

“Sei bellissima, amore mio”. Il suo sorriso mi fa mancare il respiro, è il mio piccolo miracolo ultraterreno sceso dal cielo solo per amare me.

Gli sorrido mentre bevo un po' di vino dal suo bicchiere.

“Vuoi qualcosa?”. Scuoto la testa, ancora sorridendo. Riprenditi Nina, sembri scema. Sembri.

“Ho voglia di ballare, mi accompagni?”. Alleluia!

Ci dirigiamo verso la pista, mi tiene per mano, non lo aveva mai fatto, non davanti ai nostri amici, non davanti alle persone che potrebbero riconoscerci.

Balliamo complici come siamo sempre stati, ogni tanto Candi ci raggiunge scherzosa buttandosi addosso a Ian. Continuiamo così per un bel po' di tempo, io e Ian abbracciati come una normalissima coppia di innamorati, Candi e Michael, un po' più distanti tra loro, che interagiscono con noi.

“Vado a bere qualcosa. Voi avete sete?”. Ian si dilegua tra la folla dopo aver urlato a Michael: “Tienimela d'occhio”.

Rimango sulla pista con i miei amici, ci divertiamo un sacco. Passa un bel po' di tempo e Ian non ha fatto ritorno. Si sarà stufato, tranne la Damon-dance, il ballo non fa proprio per lui.

“Andiamo a bere qualcosa anche noi? Ian si è perso e deve aver bevuto anche la mia birra”.

Torniamo al privè. Lo trovo lì, è un colpo allo stomaco. Sento un rumore assordante, supera di gran lunga il fracasso della musica. No, Nina, quello è il rumore del tuo cuore che sta andando in frantumi.

Non me l'aspettavo, mi hanno preso in contropiede. Candice mi guarda preoccupata, anche Michael sembra aver capito qualcosa, almeno, questo spiegherebbe la sua mano amica sulla mia spalla.

Ian è con lei, lei è con lui. Non adesso, non proprio quando stavo per godermi la serata, la nostra serata.

I suoi occhi incontrano i miei, il suo viso è una maschera di dispiacere, sembra voglia dirmi qualcosa, ma il corpo di Megan è troppo vicino al suo per potersene disfare.

Ignorando i miei amici che cercano di fermarmi a tutti i costi, inizio a correre. So che è un atteggiamento infantile, so che non dovrebbe essere una novità, so che Megan c'era anche prima di questa serata, ma oggi avremmo dovuto esserci solo noi due, me lo doveva.

 

 

 

Pov Ian.

 

Non posso crederci, che cosa ci fa lei qui? Ho lasciato Nina in pista per andare a prendere qualcosa da bere, ci stavamo divertendo come matti, questa serata era nostra a tutti gli effetti.

Eppure Megan è lì, seduta nel nostro privè, in attesa di qualcuno, in attesa di me.

Vorrei tornare in pista, rapire Nina e scappare con lei, ma non posso, sono un uomo e come tale devo prendermi tutte le mie responsabilità. Adesso andrò da Megan, cercherò di parlarle in maniera civile e poi me ne andrò via, tornerò dalla mia donna ed inizierò la mia nuova vita con lei.

“Megan, che cosa ci fai tu qui?”. Il mio tono è freddo, distaccato, eppure lei non sembra accorgersene. Mi accorgo solo ora che dai suoi occhi scendono grossi lacrimoni, mi viene istintivo passarle un braccio intorno al collo.

In quello stesso istante incrocio lo sguardo di Nina, è uno sguardo de delusione, di rabbia, di dolore. Vorrei poterle spiegare come stanno le cose, vorrei poterle dire che io la amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma Megan non mi permette di muovere neanche un passo.

Le sollevo il viso. “Perchè piangi?”.

“Perchè mi sei mancato tanto, Ian”. Ed io che pensavo a qualcosa di tragico. Suo padre ha avuto un incidente abbastanza grave un mese fa, pensavo fosse successo qualcosa a lui. Invece le mancavo. Certo, perchè già così non era abbastanza difficile.

“Megan, io devo parlarti”.

Si asciuga le lacrime e tira su con il naso. “Io.. io, perdonami Ian, ma devo andare via”.

“Se sei appena arrivata”.

“Scusa, però non posso, davvero. Qualunque cosa sia può aspettare domani, ok?”. Mi lascia un bacio bagnato sulle labbra, rimango a fissarla come un deficiente mentre si allontana. Davvero la sua reazione mi è oscura. Prima arriva qui disperata per chissà quale motivo, poi dice che era solo per la mia mancanza e quando cerco di parlarle corre via come fosse rimasta scottata. D'altronde non ho mai imparato a capirla e non voglio iniziare adesso. Anche perchè ho una questione molto più importante da gestire.

“Michael, hai visto Nina?”. L'ho cercata per tutta la pista, ma invano. Ora, grazie al cielo ho trovato Trevino, non può essere molto distante da lui. Spero.

“E' fuori con Candice. Ian che cosa è successo?”. E' preoccupato, Nina è una sua amica, immagino non voglia vederla soffrire ed immagino che probabilmente mi vorrebbe spaccare la faccia in due. E me lo meriterei.

“Te lo racconto domani, promesso. Ora devo trovare Nina e Candi”.

Mi precipito fuori, le vedo. Nina è seduta su un gradino, una mano tiene la sigaretta, mentre l'altra le regge la testa. La sua espressione è vuota, spenta. Candice è in piedi di fronte a lei, si sta arrabbiando per qualcosa o forse cerca solo di farla reagire.

Mi avvicino lentamente, la bionda mi incenerisce con lo sguardo, Nina sembra neanche essersi accorta della mia presenza.

“Candi, posso parlare con Nina, per favore?”.

Non risponde, mi guarda solo con faccia schifata, quasi avesse appena visto un verme spiaccicato sul terreno. In fatto di vermi in effetti ci siamo. Si allontana, lasciandoci soli.

Mi abbasso sulle gambe, prendo il suo viso tra le mani, mi guarda disperata, come se in un secondo avessi distrutto tutti i suoi sogni.

“Questa era la nostra serata”.

“Lo so, amore mio, lo so”.

“Che cosa sai tu, Ian? Dici tanto di amarmi, di voler rinunciare a tutto per me, però non riesci a mollare la donna che dici di non aver mai amato. Che uomo sei? Non sei stato neanche capace a regalarmi una serata solo nostra, pensavo che tutto sarebbe cambiato, che prima o poi saremmo diventati una coppia a tutti gli effetti. Sono passate cinque settimane, cinque. Non è cambiato nulla, se non che il mio sentimento per te è aumentato senza ricevere però un riscambio”.

“Non dire così, non puoi. La storia con Megan è troppo difficile, tra suo padre, il licenziamento e tutto il resto non ho avuto il coraggio di dirle la verità. Ma dammi solo un giorno, domani stesso gliene parlerò. Lo avrei già fatto questa sera stessa, se solo non si fosse precipitata fuori come una pazza”.

Scuote la testa, non riesco a vedere più la luce dei suoi occhi, fa male. “Sono cinque settimane che aspetto come una stupida”.

“Tu mi ami?”. La prendo per le braccia quasi come a scuoterla da quello stato di shock. “Tu mi ami, Nina? Ho bisogno di saperlo, perchè io ti amo all'infinito. Dimmelo: mi ami?”.

Piange ancora di più, però annuisce con la testa.

“Allora se mi ami mi dammi quest'ultimo giorno, ti prometto che da domani saremo io e te, noi due e basta. Sei la mia vita, Nina. Non rinuncerei a te neanche per tutto l'oro del mondo. Scusami se sono stato così idiota”.

Si fa spazio tra le mie braccia. L'accolgo e le bacio con dolcezza la testa. Il cuore batte ancora all'impazzata, la paura di perderla mi ha fatto perdere almeno dieci anni di vita.

“Io ti amo, Ian”. Non ha niente di romantico, è soffocato dalla sua bocca che sfrega sulla mia maglietta, è bagnato di lacrime che io le ho fatto versare, ha preso vita in una notte senza stelle e dopo una lunga litigata, eppure quel ti amo così sussurrato mi ha aperto le porte del paradiso. Ora so che sapore ha la felicità.

“Ti amo anche io, mia piccola Dobrev”.

 

 

 

 

 

 

Ciao ragazze. Questo capitolo è iniziato bene, ha continuato male, ma si è concluso di nuovo bene. Mi sembra doveroso lasciare ai Nian un po' di pace e tranquillità.

Allora è stato un capitolo molto lungo e ne abbiamo viste delle belle. Prima la gelosia di Ian, subito dopo quella ingiustificata di Torrey, la scena di sesso tra la nostra coppietta felice,la chiacchierata tra le due sorelle, la gelosia di Nina, superiore persino a quella della sorella ed infine una normale serata in discoteca in cui Ian è riuscito a toccare gli abissi dell0inferno per ritornare poi in paradiso_:: Nina ha finalmente detto le due paroline più belle del mondo.

Adesso, Ian riuscirà a dire la verità a Megan? Come la prenderà lei?

Vi aspetto nel prossimo capitolo, sarà ambientato nel periodo di Natale.

Grazie a tutte, siete stupende. Un bacio, a presto

  
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