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Autore: HayleyA_Carter    14/09/2012    2 recensioni
MacKenzie è sempre stata una dal carattere ribelle, che però ha sempre avuto tutto dalla vita.
Dopo la prematura morte del padre però, si sente persa, finchè un giorno non prende la difficile decisione di convincere suo fratello Shane così che si trasferisca a Londra da lui.
Dopo la sua partenza, la vita di MacKenzie cambierà.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                    Because of you.

                                       Prologue


16 anni prima.
-Andateve. Io non voglio più avere contatti né con te né con questa bambina. Andatevene e uscite dalla mia vita.- come può dire una cosa del genere?
-Nicole, come puoi dire questo? -mi sento spiazziato da questo cambio d'umore così repentino.
Si può tagliare con un coltello, l'evidente tensione creatasi in questa stanza, la stessa in cui due giorni fa nacque la mia prima figlia.
-Per me è tutto un errore, non lascerò che tu e questo sbaglio mi roviniate la vita.- ero appena tornato dalle compere, quando ho visto un pizzico di dubbio sul volto di Nicole. Le chiedo cos'è che non andava e lei mi risponde che vuole che io e la bambina usciamo dalla sua vita?
-Sai che ti dico? Hai ragione, questa creatura non merita una madre come te, non merita di essere trattata così, hai ventitre anni, ma ne dimostri 14. Fai gli stessi capricci di una ragazzina, quelli che una donna non dovrebbe fare. Ok, me ne andrò e porterò con me la bambina, ma sappi che non dovrai mai più cercarci, in caso ti venga un rimpianto.- detto questo prendo la bambina e quelle poche cose che ho comprato poco fa.
-Ah, buona fortuna, Nicole.- me ne sto andando, lasciando sola la madre della mia seconda figlia.
MacKenzie, sarò un ottimo padre, te lo prometto.
 
 
4 anni dopo.
Era una notte di Luglio e a Las Vegas faceva fin troppo caldo. Avvisai i miei che il mattino seguente sarei tornato a Nashville.
I miei non sapevano però che sarei tornato con qualcuno. Non gli avevo raccontato che sarei diventato padre. Sarebbe stato un ulteriore shock per loro. Ma di certo non potevo lasciar la bambina in una strada da sola.
Amavo troppo MacKenzie e l'idea di una possibile adozione non mi era passata neanche per l'anticamera del cervello.
Quindi, il mattino dopo, presentai ai miei MacKenzie, dicendo che durante il mio viaggio di lavoro, la trovai nel retro di un casinò e, di certo, non potevo lasciarla lì.
MacKenzie era la cosa più bella che mi fosse mai successa . Forse la seconda cosa più bella. Prima c'era mio figlio Shane.
Infatti, tre anni prima, all'età di vent'anni, la mia ragazza Cheryl, mise alla luce Shane. Sfortunatamente,morì subito dopo il parto.
Fu un vero colpo al cuore, sia per me che per la mia famiglia. Io amavo troppo Cheryl, nessuna sarà mai come lei. Cheryl era cresciuta nella mia famiglia, quindi per i miei, fu come perdere un figlio. 
Per questo non volevo che sapessero che MacKenzie fosse mia figlia: non avrebbero mai accettato che diventassi di nuovo padre così presto.
Ma in fondo, Nicole aveva ragione; è stato tutto uno sbaglio. Forse non tutto. MacKenzie no.
Nove mesi prima mi trovavo a Las Vegas per festeggiare la mia laurea in medicina, e così, dopo alcuni bicchieri di troppo, io e Nicole, la mia compagna di corso, facemmo sesso. Sfortunatamente non usammo alcun tipo di contraccettivo.
Oggi MacKenzie ha quattro anni e sta giocando in cortile con il suo amichetto Harry Styles. Ottimi vicini gli Styles, sempre gentili e disponibili.
A Nashville, questa mattina splende forte il sole e io sto preparando la merenda ai due bambini, mentre Shane è da mia madre.
All'improvviso suona il campanello: vado ad aprire e mi ritrovo un postino sulla soglia della porta.
-Scusi, è lei il signor John Mitchell? Avrei qualcosa da consegnarle!- -Si sono io, dia qui.-gli rispondo.
-Grazie mille e arrivederci. Buona Giornata.- -A lei.- rispondo al ragazzo e mi siedo per leggere in pace la lettera.[...]
Nel giro di pochi minuti ero diventato uno dei chirurghi del più importante ospedale di New York, quello a cui avevo fatto domanda qualche mese fa.

****

12 anni dopo.
Amavo New York in quel periodo dell'anno, ma in quel momento nulla poteva tirarmi su.
Non poteva essere successo. Non poteva essere successo proprio a mio padre.
-Buon sedicesimo compleanno tesoro. Ecco tieni.- disse mio padre, porgendomi un enorme pacco.
-Oh papà, non dovevi.- dissi mentre provavo a scartare il mio regalo.
-Per te bocciolo, questo ed altro. Sembra ieri che ti trovai in un casinò e guardati adesso, sei uno splen.- non gli diedi il tempo di terminare la frase che diedi un urlò dovuto alla reazione nel vedere il suo regalo.
-Cazzo papà è stupendo. - mi aveva regalato un vestito e uno skateboard. Sul bigliettino c'era scritto "Fanne buon uso. Di entrambi."
-Hei, frena frena con i termini. Senti MacKenzie, vorrei tanto che questa sera andassimo insieme a cena. Sempre se non hai impegni.- come rifiutare?
-E come potrei mai rifiutare papa'. Dammi solo un secondo e sono pronta.- così, scese di sotto, lasciandomi quei dieci minuti che mi servivano.
Ecco. Ero pronta, finalmente. Ero pronta, ma non a quello che mi aspettava di sotto.
Mentre scendevo le scale urlando un "Papa'? Possiamo andare.", mi venne una fitta al cuore quando lo vidi accasciato al pavimento.
Lo chiamavo, lo scuotevo, ma in nessun modo reagiva. Era immobile e non sembrava respirasse.
In preda al panico, chiamai l'ambulanza che arrivò dopo pochi minuti. Lo portarono così all'ospedale dove lavorava.
[...]
-Allora dottore, come sta?- chiesi preoccupata a colui che lo aveva operato. Ma niente. Silenzio. Nessuna risposta.
-Vuole dirmi come cazzo sta mio padre, allora??- chiesi incazzata, mentre stavo iniziando a piangere.
-Mi spiace, signorina. Suo padre non è riuscito a superare l'operazione.- se fino a quel momento le lacrime non erano uscite, adesso scorrevano freneticamente sul mio viso.
Rimasi lì una notte, a piangere di tristezza per la morte di mio padre.

Era passato un mese dall'accaduto ed io ero rimasta sola. A New York non avevo nessuno. Ma decisi che dovevo andarmene da quella casa. Avevo troppi ricordi lì.
I miei nonni erano ancora a Nashville, ma di loro non avevamo notizie da tempo.
La madre di Shane era morta dopo aver messo alla luce quella peste e lo stesso Shane non c'era. Da due anni viveva a Londra.
Non avevo amiche perchè mio padre decise di farmi studiare da privatista quando ci trasferimmo qui. In tutta la mia vita ho avuto un solo amico.
Harry Styles.
Molte volte mi domandavo che fine avesse fatto quell'adorabile bambino daglio occhi smeraldo e dal sorriso sorprendente. Mi mancava. In quel momento un suo abbraccio era la cosa che desideravo di più. Nelle sue piccole braccia mi sentivo protetta.
Ripensai a Shane e a cosa stesse facendo in quel momento.
-Trovato!- esclamai tra me e me.
Potevo chiedere a Shane di ospitarmi a casa sua, lui non avrebbe avuto problemi.
Lo chiamai, dimenticandomi completamente del fuso orario.
-Pronto?- disse lui con voce assonnata.
-Shane? Shane sono MacKenzie!- gli risposi entusiasta del fatto che avesse risposto.
-Diavolo, MacKenzie sono le quattro di notte qui, cosa c'è?- chiese con un tono un pò arrabbiato.
-Emh scusa eh. Comunque, devo chiederti un enorme favore.- -Spara.-
-Beh, posso venire a vivere lì con te? Shane ne ho assolutamente bisogno.- dissi tutto d'un fiato.
-Cosa? Non se ne parla. Chi pagherà l'affitto e con lo studio??- uffì fratellone quanti problemi.
-Porca puttana, Shane. La smetti di preoccuparti? Mi troverò un lavoro e verrò a studiare nella tua scuola.- al suon delle mie parole, scoppiò ridere.
-Cosa c'è?- -Aahahaha tu che lavori? E poi sticazzi MacKenzie. La mia scuola non è adatta a te.- dio mio, un giorno si farà crollare il mondo addosso.
-Dico sul serio. Dai Shane, farò la brava promesso. Allora che fai accetti?- non poteva rifiutare.
-Tanto tu un no come risposta non lo accetti. E va bene. Oggi stesso ti iscriverò alla scuola. Frà una settimana verrò a prenderti. Adesso però lasciami dormire. Ciaao.- lo sapevo.
-Cazzo. Grazie Shane. Emh, buonanotte.-
Era fatta.
-Bene, iniziamo a preparare le valigie.-dissi.
Una settimana dopo sarei andata a vivere a Londra e lì avrei iniziato una nuova vita.
 

 

                                                                                               Harry Styles :) 
Heeei salve lettori!
L'estate ormai è volta al termine e le scuole sono iniziate, per fortuna non tutte.
Io quest'anno frequento l'ultimo anno di scuola superiore, dopodichè andrò al college. 
E voi quest'anno cosa frequenterete?
Come alcuni di voi hanno visto, questa storia venne pubblicata per la prima volta ad agosto, ma per piccoli problemi tecnici, non ho potuto continuarla
e decisi di cancellarla per poi riscriverla nuovamente.
La storia è completamente diversa dalla prima intitolata "No Air".
Parla di MacKenzie e della sua difficile storia; tra l'abbandono della madre, la morte prematura del padre, MacKenzie decide di supplicare suo fratello Shane,
per convincerlo ad accoglierla nella sua casa a Londra.
Se molti di voi pensano che questa sia subito una MacKenziexHarry vi sbagliate. 
Almeno non nella prima parte della storia.
Vabè adesso non voglio spiegarvi tutti i particolari della storia, ma se volete sapere come andrà a finire la storia travagliata di MacKenzie, leggete la mia nuova 
fan fiction intitolata "Because of you".
Questo è tutto per ora.
Un grande bacio dalla vostra
Hayley Avalon Carter <3
XO XO

  
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