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Autore: CharlieMadison1    14/09/2012    3 recensioni
«Perché credi che Eclipse non sia un cattivo ragazzo?» Domandò Rein alla sorella.
Fine non volle rispondere anche perché non lo sapeva neanche lei perché sentisse ciò.
«Capisco.» Continuò la turchese: «Però io rimango della mia idea. Penso sempre che Eclipse non sia un ragazzo sui cui fidarsi.»
«Ma quante volte ti ha salvato sorellina?» Disse Fine con tono pacato.
«Beh..» [...]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bright, Fine, Rein, Shade
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8.
«Shade sei totalmente impazzito?» Urlò Bright già fuori di senno, appena scoprì che il cobalto voleva organizzare una specie di festa nel regno della Luna.
«Perché saresti contrario alla mia idea?» Domandai di rimando. Certo, non ero il tipo che amava partecipare a questo tipo di eventi, ma pensando alla frase di Fine: «Perché dover recuperare i vecchi ricordi? Ne costruirò di nuovi, ancora più belli.» Mi sentii in obbligo di fare qualcosa per lei e poterla aiutare.
«Le principesse Fine e Rein stanno vivendo una situazione difficile e tu, vorresti essere così frivolo?»
«Avresti un'idea migliore?» Chiesi. «So, che una persona quando si trova sul letto d'ospedale, si stanca e si domanda se un giorno, quella attesa avrà mai fine. Non è piacevole provare quella sensazione...» Mi fermai guardando la porta chiusa di Fine. A momenti si sarebbe svegliata e anche oggi avrei trascorso la giornata con lei.
Notai Bright fissarmi e non aggiunse nient'altro.
Onestamente non volevo che quel dialogo morisse lì, avrei voluto sapere qualcosa su di lui e Rein.
Ultimamente la turchese non si confidava più con me, come faceva un tempo. Sarà perché la stavo trascurando per via di Fine.

-Anche se accadono degli imprevisti, non potrai cambiare il tuo destino. Sappilo.
-Sarò condannato a stare da solo fino alla fine dei miei giorni?

Recentemente avevo passato diverse notti senza dormire. Non che facessi incubi, ma sentivo delle voci, come se quelle frasi dette mi coinvolgessero direttamente. Non capivo che senso avessero e il continuare a pensare mi rendeva stanco.
Pure Fine se ne era accorta e più volte mi aveva chiesto di non venire a farle visita, se non mi sentivo bene. Ogni volta le dicevo che andava tutto bene, e che non si doveva preoccupare.
Però quel giorno, ero così esausto e fiacco che non riuscii a tenere gli occhi per molto tempo.
«Shade!» Gridò Fine, scrollandomi le spalle, cercando di svegliarmi.
Udii ancora la sua voce fino ad addormentarmi proprio.

Era notte fonda, e la luna splendeva limpida nel cielo; oltre al luminoso astro che vi era in quel manto blu quasi nero, c'erano milioni se non miliardi di stelle a fare compagnia alla sfera argentata. Due figure camminavano insieme lentamente, tenendosi per mano.
«Si chiamerà Shine.» Disse una voce femminile fermandosi in mezzo alla strada, toccando il pancione piuttosto evidente.
«E se fosse maschio?» Domandò un uomo, invece, poggiando anch'egli la propria mano sul ventre della donna.
«Eclipse.» Rispose con tranquillità.
Shade non capiva chi fossero quelle due persone che stavano parlando tra loro; era buio e anche quella fioca luce che proveniva grazie alla luna, non gli permetteva di scorgere i volti dei due; però i loro timbri gli erano così famigliari. Era sicuro che gli avesse sentititi già da qualche altra parte. E poi perché proprio il nome Eclipse?
«Non devi lasciarmi, hai capito.» Continuò il giovane.
«Te-te lo prometto.» Disse balbuziente.

Mi alzai di scatto come una molla e posai la mia mano sulla fronte, notando che era sudata. Avevo il respiro affaticato, come se quel sogno mi avesse prosciugato le energie.
Che diavolo di visioni stavo avendo?
Senza senso, ecco.
Notai che ero sdraiato su un letto e che non c'era nessuno in quell'enorme stanza. Mi ricordai, poi che ero con Fine e che poi mi ero addormentato.
Probabilmente mi stavo facendo trascinare troppo da questa situazione. Perché mai stavo trascorrendo così tanto tempo con Fine?
Perché dovrei aiutarla a recuperare la memoria? Perché non potrei stare con Rein?
Da quando avevo cominciato a stare con quella golosona, non stavo passando dei momenti belli. Avevo visioni strane, voci che mi rincorrevano durante la notte. Tutto ciò mi stava rendendo debole.
D'un tratto di nuovo i miei occhi cominciarono a vedere qualcosa che non era più la stanza che mi stava circondando.
Stringevo una mano, e poi vidi una chioma rossa. Spalancai gli occhi quando capii che si trattava di lei.
Stava male.
Era sofferente.
Mi guardava con gli occhi stanchi e con quello sguardo mi stava comunicando:-Non ce la faccio più.-
Stavo per parlare, ma d'un tratto la voce di Bright mi riportò in quella camera.
«Bel addormentato, buongiorno.»
Non risposi al sarcasmo di Bright e mi alzai dal letto, dirigendomi verso l'uscita.
«Fine sta dormendo. Mentre tu eri qui, sia Fine che Rein sono svenute improvvisamente. I medici sono intervenuti immediatamente; adesso stanno bene e si stanno riposando. Ti consiglio di rimanere qui.» Disse con tono serio il biondo.
Avevo ancora la mano poggiata sul pomello della porta e rimasi bloccato nel sentire le parole di Bright.
Non poteva essere coincidenza.
Stavo cominciando a pensare che sia Fine che Rein, fossero legate a me, ma come?

Shade non sapeva assolutamente che tutto ciò che stava vivendo in quel mondo, era una seconda possibilità per lui. Lui non si ricordava di aver accettato di poter cambiare il suo passato per poter essere di nuovo felice.
-Shine, tesoro vuoi sapere come papà ha conosciuto la tua mamma?-
-Sì.- Rispose la bambina.
-Sai, papà e mamma prima non andavano molto d'accordo. E spesso io ero freddo con lei. Però passando del tempo insieme, ho cominciato a guardarla sotto un'altra luce, fino ad innamorarmene. Aiutai la mamma e Rein a sconfiggere il potere oscuro, frequentammo la stessa scuola. Un giorno decisi di farmi avanti e le chiesi di uscire. Devi sapere che la mamma fin da sempre è stata un gran golosona. Ed è stato il mio unico rivale in amore.-
-La mamma ha voluto bene solo a te?-
-La mamma vuole bene a tutti, poi io sono stato fortunato.-
-Avrei voluto conoscerla.- Confessò la bambina rattristandosi. Il padre vedendola giù di morale continuò a raccontare, spiegandole che Fine era una ragazza sempre forte e coraggiosa e che se aveva paura di mostri e fantasmi, affrontava le difficoltà con il sorriso.
-Il sorriso?-
-Sì. Shine, tu hai lo stesso sorriso della mamma.-
-Davvero?-
-Sì.-
I due continuarono a parlare, fino a quando la bambina esausta si addormentò sulle gambe dell'uomo.
I giorni successivi Shine si allontanava spesso dal castello e andava a fare delle gite e andava molto nel regno Solare. Le piaceva camminare in quei giardini di fiori, che alla mamma piacevano tanto. In quei momenti la bambina si rattristava e guardava il cielo. Si chiedeva se quel mondo, era quello giusto per lei, per suo padre e per la mamma.
Papà le disse che la mamma si ammalò proprio quando lei era nel suo pancino. E per questo motivo che lei non c'era più.
Papà soffriva per questo, però non le mostrava mai le sue lacrime. Lei, voleva aiutarlo ma come?
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Hola!
Ecco il nuovo capitolo! Spero vi piaccia.
Ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo, chi ha messo la fic tra le seguite, ricordate e preferite.
Come sempre la pubblicità per pagina fb.
Non ho niente altro da aggiungere.
Quindi passo e chiudo.
Agente PiccoloKoala.




   
 
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