Sotto la suola delle mie scarpe nere picchiettava lo scroscio delle foglie autunnali posate per terra.In quel silenzio così triste,la mia testa era sottoposta a mille ricordi,mille sfumature non tutte chiare,non tutti semplici da ricordare.

-"Ti aspetto a casa.-" ribattè la voce di mia sorella mentre i miei occhi fissavano il vuoto,per la millesima volta in cerca di qualcosa,in cerca di una spiegazione.

Non risposi,mi limitai ad accennare un "sì" con il capo,cercando di renderlo il minimo striminsito possibile.

Dov'era finito?

Dov'era Liam James Payne? Ma soprattutto perchè non riuscivo a darmi pace,perchè non mi arrendevo a cioè che era palese davanti ai miei occhi?

Liam dove sei? Adesso non ha più senzo sorridere perchè non trovo un motivo per farlo.

-"Non ti ho lasciata,sono quì!-" sentì dire da una voce calda e rassicurante mentre mi voltavo lasciando scorrere le lacrime sul volto.

-"No,io non ti credo.Non questa volta,so' che non tornerai.-" risposi cercando di mantenere meno contatto.

-"Ti amo Taylor,a queste parole ci crederai ne sono sicuro.-" disse cercando di mascherarsi,di non farsi vedere.

-"Liam io ho bisogno di te.Ho bisogno di sentirmi dire che sono bella anche senza tre chili di trucco,ho bisogno di vederti sorridere al mattimo quando apro gli occhi,ho bisogno di parole carine che non si limitino solo a dire bugie ma che mi facciano stare bene.Ho un fottuto bisogno di sapere che non sono l'unica che si è sentita tante volte delusa dalla vita,che non si è sentita ben accetta,ma più di tutti ho bisogno di sapere che ci sei e che questa volta non vai via,ma più.-" risposi,singhiozzando senza fiato nei polmoni.I suoi occhi scrutavano il nulla,erano gli stessi da quattro mesi,incomprensibili,impotenti,distrutti.

-"Se solo sapessi amarti allo stesso modo in cui tu vuoi essere amata.-" disse guardandomi e avvicinandosi senza più paura di avermi tra le sue braccia.

-"Tu,mi hai amata più di chiunque altro su questa terra e l'amore di cui ho bisogno è il tuo,ma voglio sentirmi dire che non ci sarà più un giorno in cui mi sveglierò e tu non ci sarai al mio fianco,non voglio più avere la paura di trovarti a piangere dentro la macchina,non voglio vederti soffrire perchè quando lo fai sento il respiro mancarmi.-" le parole uscirono automaticamente senza fronti e limiti,con la voglia di fargli cambiare idea ma la consapevolezza di non poterlo fare.Era così,così ribadisco da quattro mesi.

-"Era tutto bello,era tutto stupendo.Perchè doveva andare così?-" rispose chinandosi e incrociando le gambe,pronto a emettere nuove lacrime.

-"Loro non vogliono questo Liam,non vogliono quella persona che si è data per vinta e si accasciata davanti all'ennesima difficoltà,sanno quanto sei forte,ti hanno messo alla prova devi solo dimostrargli che puoi trovare una ragione per sorridere ancora.-" 

Si alzò su in piedi,come fanno i maghi,lo ritrovai davanti le mie labbra in poco tempo,il cielo avrebbe cominciato a piangere di lì a poco.

Qualche goccia bagnò i suoi capelli e nuovamente dopo due settimane riassaporai un suo bacio.

Quei suoi baci che sapevano d'amore,di gioia,orgoglio e tristezza.

Sentivo i suoi occhi chiudersi poco a poco a contatto con il mio viso,nulla in quel momento ci avrebbe fermati,nemmeno la più grande tristezza del mondo,neanche il dispiacere più assoluto.

Nuovamente si staccarono le nostre labbra senza chiedere per l'ultima volta un'altro bacio.

Gli occhi di Liam erano pronti a scoppiare da un momento all'altro.

Aveva sempre avuto qualcosa per cui piangere dopo una vittoria e ogni volta si chiedeva perchè fosse toccato a lui.

Questo ci accomunava,l'amore per qualcosa che si sarebbe autodistrutto quando avremmo raggiunto il massimo della felicità.

-"Quella sera sarei dovuto andare io.Sarebbe stato meglio morire che rimanere in vita a piangermi addosso.-" riprese cercando con le mani di farsi capire.

-"Forse sei semplicemente rimasto perchè dovevi prenderti cura di me,dovevi non farmi sentire incompleta.-" continuai abbracciandolo,come ero solita fare.

-"Puo' darsi,ma resta il fatto che in quella maledetta macchina Zayn,Harry,Louis e Niall non avrebbero dovuto starci,non quel giorno,non per farmi diventare così.-" ribbadì.

Quel grande cuore per la prima volta non aveva saputo reggere una situazione simile.Perdere i suoi amici,i suoi fratelli in un'incidente,senza averli per prima salutati.Me lo ripeteva sempre,diceva sempre che Harry e Zayn prima di incitarlo a venirmi a trovare quella settimana l'avevo salutato con un "Ciao fratello" mentre Louis e Niall si erano semplicementi avventati sopra di lui abbracciandolo.Il suo cuore non riusciva a darsi pace di fronte a cio'.Era rimasto solo,con tanto amore da dare e poco da ricevere.L'amore l'aveva sotterrato,gli aveva dato alla testa.Era diventato completamente matto.La notte aveva gli incubi,lasciava il letto e non tornava per dieci o quindici giorni e io rimanevo lì ad aspettarlo.

Sì,era diventato pazzo,perchè era troppo buono e quelli buoni prima o poi lo diventano se non riescono ad essere ricambiati.

Io riuscivo a dargli un quarto dell'amore che avrebbe dovuto ricevere ma quel poco bastava a fargli tornare il sorriso e quello mi faceva stare bene.

-"Mi prometti che questa volta,cerchi di vivere?-" chiesi tenendolo stretto tra le braccia.

-"Te lo prometto,ma vivere non significa ritornare a essere normali.-"