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Autore: kithiara    01/04/2007    3 recensioni
Possono bastare poche parole dette col cuore a riportare il sole in una vita di sofferenze? Hermione lo scoprirà presto, grazie all'aiuto della persona più improbabile. Un sentito grazie a chi avrà la gentilezza di leggere e commentare questo nuovo parto della mia mente!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti/e, eccomi qui con una nuova ficcy

Ciao a tutti/e, eccomi qui con una nuova ficcy!

Ovviamente si tratta di un pairing atipico...come mio solito direi!! ^.^

Vorrei dedicarla a tutte le ragazze che mi hanno seguito nelle precedenti fic ed in particolare ad

Aurora, London, stellina250 e PiccolaBlack, con l'augurio che anche questa vi piaccia!!

Un bacio, buona lettura e magari lasciatemi una recensione per dirmi cosa ne pensate!

Grazie.


Chiara




Pioggia e sole


Capitolo1


Non ricordavo di aver più visto un tempo così grigio dal giorno in cui Harry Potter, ormai sette anni prima, aveva sconfitto e distrutto per sempre il suo nemico più grande.

Lord Voldemort ormai non era che un lontano e spiacevole ricordo; il solo fatto che ora il suo nome potesse essere pronunciato senza paura dimostrava come il tempo, effettivamente, abbia il potere di curare tutte le ferite...

La gioia e la prosperità degli ultimi anni, erano riusciti a stemperare il dolore di tutto il Mondo Magico e in particolar modo, quello delle persone che avevano combattuto e sofferto per quella inutile guerra.

Io stessa aveva perso quanto di più prezioso avessi avuto nella mia giovane vita...un'amore ancora in sboccio, l'amico di sempre...il mio Ron.


Un tuono in lontananza mi riscuote per un attimo dai miei pensieri...che temporale!

Delle case di Londra riesco ad intravedere solo le sagome scure dietro la fitta cortina di pioggia.

Anche quella maledetta notte pioveva, lo ricordo perfettamente...incantesimi e maledizioni volavano tutt'intorno...amici e nemici, feriti o colpiti a morte mi scivolavano a fianco mentre combattevo per non soccombere.

Poi un lampo verde dalla bacchetta di Lucius Malfoy diretto verso di me....era finita, non avrei mai avuto il tempo per pronunciare un incantesimo di protezione!

Ma quella maledizione non mi aveva mai colpita...Ron si era gettato, senza pensarci un attimo, davanti a me facendomi scudo con il proprio corpo ed era spirato così, fra le mie braccia, sulle labbra ancora il mio nome...Hermione.


Poi tutto era finito, la battaglia era stata vinta, ma a quale prezzo?

Chi aveva perduto un amico, chi un fratello, chi il proprio compagno...l'unica cosa che dava a tutti la forza di andare avanti, era la consapevolezza che c'era molto da fare per ristabilire una pace a lungo cercata.

Tutti si aspettavano ovviamente che fosse Harry a prendere in mano le redini della rinascita...e così fu.

Il giovane Auror, a fianco della donna che sarebbe di lì a poco diventata sua moglie, si adoperò per riportare fra i maghi e le streghe di tutto il mondo la serenità.


Sorrido di un sorriso malinconico al pensiero di come ora, lui e Ginny, siano così diversi dai ragazzi spensierati con cui avevo condiviso i miei anni ad Hogwarts...un anno dopo essersi sposati, la loro unione è stata benedetta dall'arrivo di un bel bambino, un maschietto, dagli occhi verde smeraldo e dai capelli fulvi...Ronald James Potter.

Quanto tempo era passato dall'ultima volta che ero andata a trovarli? Anni? Sì, almeno due...cioè dalla nascita della loro secondogenita, Lilian Silia Potter, una splendida bambina dai capelli neri e la pelle candida come la neve.

Faceva troppo male stare in loro compagnia...provavo vergogna per averli abbandonati, per quanto loro non mi avessero mai fatto pesare la decisione che avevo preso di ritornare a vivere nel mondo babbano, ma la loro vicinanza non faceva che procurarmi dolore e brutti ricordi.

Non riuscivo a smettere di pensare a come sarebbe stato diverso se Ron fosse stato ancora con noi...


Per questo avevo preso la decisione di abbandonare completamente la magia e avevo affittato un piccolo appartamento nella Londra babbana...volevo disfarmi di tutto ciò che mi ricordava il mio passato di strega, cosa veramente strana per me, che avevo fatto di tutto per essere accettata da quel mondo nonostante fossi solo una Mezzosangue...

Solo il vecchio e fedele Grattastinchi rimaneva al mio fianco, unica testimonianza di chi ero stata e di che cosa era successo.

Avevo trovato anche un buon lavoro in una casa editrice e non rimpiangevo di aver rifiutato la proposta di Harry di andare a lavorare con lui (o per lui?) al Ministero della Magia...non mi sarei sentita a mio agio.


"In fondo sono felice così!" mi dicevo...anche se, in giorni come quello, un profondo senso di tristezza mi coglieva e sentivo che la mia vita stava scivolandomi di mano, senza che io facessi nulla per riafferrarla.

"Quello di cui avrei bisogno è uno stimolo...un aiuto" ammettevo a volte a me stessa.


Neanche a farlo apposta, l'aiuto di cui avevo bisogno, suonò alla porta del mio appartamento dieci minuti più tardi...


Quando il campanello suonò, feci un salto dallo spavento e il povero Grattastichi scappò via dalle mie ginocchia, soffiando tutta la sua indignazione.

Chi diavolo può essere con questo tempo?? pensavo, mentre aprivo la porta e venivo investita da una folata di vento gelido, tuttavia non ero preparata a quello che vidi...


Sulla soglia di casa mia, stava un giovane alto e dalle spalle larghe che, così di primo acchito, avrei potuto affermare di non conoscere.

I folti capelli castani erano completamente fradici di pioggia e nell'insieme dava l'impressione di un grosso pulcino bagnato...

Quando alzò il viso e mi sorrise titubante, due caldi occhi scuri piantati nei miei, lo riconobbi...era passato così tanto tempo dall'ultima volta che l'avevo visto e lui era...così diverso.


"Neville?? Neville sei proprio tu?? Che ci fai qui? Entra! Sei bagnato fradicio..." ero sorpresa e un po' turbata, ma mi scostai lo stesso per farlo entrare.

Per la prima volta da anni, il passato si ripresentava alla mia porta nei panni, incredibilmente bagnati, di Neville Paciock.







  
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