Ciao a tutti/e, eccomi qui con una
nuova ficcy!
Ovviamente si tratta di un pairing atipico...come mio solito direi!!
^.^
Vorrei dedicarla a tutte le ragazze
che mi hanno seguito nelle precedenti fic ed in
particolare ad
Aurora, London,
stellina250 e PiccolaBlack, con l'augurio che anche questa vi piaccia!!
Un bacio, buona lettura e magari
lasciatemi una recensione per dirmi cosa ne pensate!
Grazie.
Chiara
Pioggia e sole
Capitolo1
Non ricordavo di aver più visto un tempo così
grigio dal giorno in cui Harry Potter,
ormai sette anni prima, aveva sconfitto e distrutto per sempre il suo nemico
più grande.
Lord Voldemort ormai non era che un lontano e spiacevole ricordo; il solo fatto
che ora il suo nome potesse essere pronunciato senza paura dimostrava come il
tempo, effettivamente, abbia il potere di curare tutte le ferite...
La gioia e la prosperità degli ultimi anni, erano
riusciti a stemperare il dolore di tutto il Mondo Magico e in particolar modo,
quello delle persone che avevano combattuto e sofferto per quella
inutile guerra.
Io stessa aveva perso
quanto di più prezioso avessi avuto nella mia giovane vita...un'amore ancora in sboccio, l'amico di sempre...il mio Ron.
Un tuono in lontananza mi riscuote per un attimo
dai miei pensieri...che temporale!
Delle case di Londra riesco
ad intravedere solo le sagome scure dietro la fitta cortina di pioggia.
Anche quella maledetta notte pioveva, lo ricordo
perfettamente...incantesimi e maledizioni volavano tutt'intorno...amici
e nemici, feriti o colpiti a morte mi scivolavano a fianco
mentre combattevo per non soccombere.
Poi un lampo verde dalla bacchetta di Lucius Malfoy diretto verso di me....era finita, non avrei mai avuto il tempo per pronunciare
un incantesimo di protezione!
Ma quella maledizione non mi aveva mai colpita...Ron si era gettato,
senza pensarci un attimo, davanti a me facendomi scudo con il proprio corpo ed
era spirato così, fra le mie braccia, sulle labbra ancora il mio nome...Hermione.
Poi tutto era finito, la
battaglia era stata vinta, ma a quale prezzo?
Chi aveva perduto un amico, chi un fratello, chi
il proprio compagno...l'unica cosa che dava a tutti la
forza di andare avanti, era la consapevolezza che c'era molto da fare per
ristabilire una pace a lungo cercata.
Tutti si aspettavano ovviamente che fosse Harry a prendere in mano le redini della rinascita...e così
fu.
Il giovane Auror, a
fianco della donna che sarebbe di lì a poco diventata sua moglie, si adoperò
per riportare fra i maghi e le streghe di tutto il mondo la
serenità.
Sorrido di un sorriso malinconico al pensiero di
come ora, lui e Ginny, siano
così diversi dai ragazzi spensierati con cui avevo condiviso i miei anni ad Hogwarts...un anno dopo essersi sposati, la loro unione è
stata benedetta dall'arrivo di un bel bambino, un maschietto, dagli occhi verde
smeraldo e dai capelli fulvi...Ronald James Potter.
Quanto tempo era passato dall'ultima volta che
ero andata a trovarli? Anni? Sì, almeno due...cioè
dalla nascita della loro secondogenita, Lilian Silia Potter, una splendida bambina dai capelli neri e la pelle
candida come la neve.
Faceva troppo male stare in loro
compagnia...provavo vergogna per averli abbandonati, per quanto loro non mi avessero mai fatto pesare la decisione che avevo preso di
ritornare a vivere nel mondo babbano, ma la loro
vicinanza non faceva che procurarmi dolore e brutti ricordi.
Non riuscivo a smettere di pensare a come sarebbe
stato diverso se Ron fosse stato ancora con noi...
Per questo avevo preso la decisione di
abbandonare completamente la magia e avevo affittato un piccolo appartamento
nella Londra babbana...volevo disfarmi
di tutto ciò che mi ricordava il mio passato di strega, cosa veramente strana
per me, che avevo fatto di tutto per essere accettata da quel mondo nonostante
fossi solo una Mezzosangue...
Solo il vecchio e fedele Grattastinchi
rimaneva al mio fianco, unica testimonianza di chi ero
stata e di che cosa era successo.
Avevo trovato anche un buon lavoro in una casa
editrice e non rimpiangevo di aver rifiutato la proposta di Harry
di andare a lavorare con lui (o per lui?) al Ministero della Magia...non mi sarei sentita a mio agio.
"In fondo sono felice così!" mi dicevo...anche se, in giorni come quello, un profondo senso
di tristezza mi coglieva e sentivo che la mia vita stava scivolandomi di mano,
senza che io facessi nulla per riafferrarla.
"Quello di cui avrei bisogno è uno
stimolo...un aiuto" ammettevo a volte a me stessa.
Neanche a farlo apposta, l'aiuto di cui avevo
bisogno, suonò alla porta del mio appartamento dieci minuti più tardi...
Quando il
campanello suonò, feci un salto dallo spavento e il povero Grattastichi
scappò via dalle mie ginocchia, soffiando tutta la sua indignazione.
Chi diavolo può essere con questo tempo?? pensavo,
mentre aprivo la porta e venivo investita da una folata di vento gelido,
tuttavia non ero preparata a quello che vidi...
Sulla soglia di casa mia, stava un giovane alto e
dalle spalle larghe che, così di primo acchito, avrei
potuto affermare di non conoscere.
I folti capelli castani erano completamente
fradici di pioggia e nell'insieme dava l'impressione di un grosso pulcino
bagnato...
Quando alzò il viso e mi
sorrise titubante, due caldi occhi scuri piantati nei miei, lo riconobbi...era
passato così tanto tempo dall'ultima volta che l'avevo visto e lui era...così
diverso.
"Neville?? Neville sei proprio tu?? Che ci fai qui? Entra! Sei
bagnato fradicio..." ero
sorpresa e un po' turbata, ma mi scostai lo stesso per farlo entrare.
Per la prima volta da anni, il passato si ripresentava
alla mia porta nei panni, incredibilmente bagnati, di Neville Paciock.