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Autore: TooLateForU    14/09/2012    8 recensioni
Amavo tutto del mio migliore amico: il suo sorriso dolce, i suoi occhi brillanti, i suoi capelli a scodella, amavo anche il suo rene solitario, toh.Lo amavo, che potevo farci? Lo amavo, e lui non poteva amarmi.Nel senso, davvero non poteva, perché, ecco..Perché era frocio.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Lo sapevo come sarebbe andata a finire. Avrei gironzolato per la città per qualche ora prima di sgattaiolare dentro casa, afferrare il pacco di biscotti nella credenza e chiudermi nella mia stanza.
Poi domani mattina mamma sarebbe salita in camera mia dicendo ‘c’è qualcosa di cui vuoi parlare?’ prima di cominciare a blaterare sul fatto che il divorzio non era stato facile per nessuno e altre cose che si trovano sulla rubrica per ‘genitori single’ di Vanity Fair.
Dio, che palle. Normalmente sarei andata da Liam, ma quella sera non mi andava. Probabilmente lui non era dell’umore adatto, o magari stava già dormendo, o aveva i cavoli suoi per la testa..
Cavoli che non riguardavano me, ovvio.
Scrollai le spalle, decisa a non pensarci. Cominciava ad irritarmi questa mia vena drammatica, ed era meglio che raddrizzassi la mia vita prima di morire di depressione a soli sedici anni.
Lanciai un’occhiata al cellulare: zero chiamate, zero messaggi. Neanche Britney La Trasgry telefonava per sapere se la sua primogenita stesse bene. Ah no giusto, lei era una ‘mamma moderna’ che mi lasciava i miei spazi.
Il che era grandioso quando volevo andare a qualche festa, però ogni tanto mi avrebbe fatto piacere che si comportasse come..come un’adulta, ecco, e non come una ragazzina.
E chi era questo Frank, ora? Per colpa sua sarei stata accusata da tutta la famiglia di essere un’adolescente scontrosa, o una di quelle che non ha superato il divorzio dei suoi.
Cosa totalmente non vera.
Chi ha bisogno di un padre? Voglio dire, è come avere una madre, ma con la barba, quindi non ne vedo la necessità.
Ad esempio il padre di Liam si limita ad andare a lavoro, a tornare e a commentare a gran voce i campionati di calcio. O a dipingere la staccionata, o qualche altra cavolata simile.
Lui sì che era un padre come si deve, non come Kurt Il Fuggitivo.
Un fischio veloce mi riscosse, e mi guardai intorno spaesata. Su per giù dovevo essere ad High Street, verso la fine considerato quel lampione che andava ad intermittenza, e non mi sembrava che ci fosse qualcun..
“Qui, svegliona!”
Voltai la testa verso la destra, proprio sotto il lampione mezzo rotto, e riconobbi una figura slanciata appoggiata al muro. Ruotai gli occhi al cielo.
Ma tanto la serata era già andata a puttane, quindi..
“Sempre gentile, Styles.”commentai acida, avvicinandomi con calma.
“Hai da accendere?” tagliò corto, facendo cenno alla sigaretta spenta tra le sue dita. Lo osservai meglio, e mi domandai se non avesse freddo solo a mezze maniche.
E perché i suoi capelli sembrassero quelli di un barbone dopo una lotta con una tigre.
“No. Io non fumo.”
“E mi pareva..” sbuffò irritato, gettando con stizza la sigaretta a terra e calpestandola con forza.
Sembrava un tantino incazzato.
Almeno non ero la sola.
“Che ci fai qui?” chiesi, giusto per scaldarmi le labbra. Faceva un fottutissimo freddo, per essere ottobre.
“Cazzi miei.”
“Stai calmo, te l’ho chiesto solo perché mi si stavano congelando la bocca.” mi difesi, e subito dopo averlo detto vidi l’ombra di un sorriso sul suo volto.
“Avrei una soluzione molto divertente da dare, ma risulterei volgare.” commentò, malizioso.
“Tranquillo, non potresti essere peggio di così.” lo rasserenai, poi mi ricordai di una cosa “Che hai fatto oggi a Liam? Era sconvolto.”
Styles alzò le spalle incurante, appoggiandosi meglio al muro “E’ proprio una checca, sembrava sul punto di mettersi a piangere in mezzo al campo. Odio quando la gente piange, è così..patetico.” concluse, quasi sprezzante.
“Wow, sei un vero cattivone. Cosa mi dirai adesso? Che ha ucciso tu la madre di bambi?”
Incredibilmente, si mise a ridere. Non sapevo che sapesse ridere in modo spontaneo, pensavo conoscesse solo quell’idiota sorrisetto alla ‘oh, so che volete fottermi’.
Era molto meglio questa, di risata.
“Sei davvero buffa, sai? Te ne vai in giro con quell’aria incazzosa e non fai altro che insultarmi, ma poi vuoi che ti aiuti con la tua ridicola cotta. Sono un tipo sensibile, io, se mi offendi potrei smettere di aiutarti.” mi disse, divertito.
Sospirai, e mi appoggiai accanto a lui sul muro, mettendomi a guardare verso il cielo scuro “Non me ne frega niente del tuo aiuto, ora come ora.” confessai
Vidi la sua testa girarsi nella mia direzione, e pregai tutti i santi che non chiedesse oltre.
“Oh, ora dovrei fare l’amicone che ti dice ‘c’è qualcosa che non va, piccola’?” alzò la voce di un’ottava “..vero?”
“No.”
“Menomale, perché non lo avrei fatto.”
Cercai per qualche secondo una rispostaccia da dare, ma non mi veniva in mente niente se non l’espressione triste di Liam di poche ore fa, la litigata con mamma, Caroline..
Qualcosa mi pizzicò un fianco, e sobbalzai “C’è qualcosa che non va, piccola?” chiese Harry, con voce stridula.
Cercai di non sorridere, per non dargli soddisfazione, e mi venne fuori una strana smorfia.
“Devi cagare?”
“Che cosa?!”
“Non lo so, hai fatto una faccia da ‘devo cagare’ quindi..”
Scoppiai a ridere, senza trattenermi, prima di dargli una leggere spinta “Ma che schifo, Styles!” commentai.
Scrollò le spalle “E’ una cosa naturale, una liberazione, non puoi tenertela dentro..”
“Basta!” pregai, sempre ridendo “Sono molto schizzinosa.”
Mi fissò per qualche istante, come se non mi stesse ascoltando veramente.
Smettila di fissarmi, smettila! Basta!
..
BASTA!
“Insomma, da quanto conosci quel..coso..Pan..”
“Payne, Liam Payne.” lo corressi.
“Eh vabbè, lui..”
“Da quando sono nata.” risposi, prontamente “Le nostre madri si sono conosciute prima che nascessimo, e hanno scoperto di essere anche vicine di casa.”
“Che accollo!” fu il suo sensibile commento. Gli lanciai un’occhiataccia.
“Non è un accollo, Styles. Liam è un ragazzo fantastico, dolce, sensibile, spiritoso,
intelligente, attraente..Sa un sacco di cose, è un atleta fantastico, e ha sempre un buon profumo e…oh, ma piantala!” esclamai irritata, vedendo che Harry stava fingendo di tagliarsi le vene con un rametto trovato a terra. Molto maturo, vero?
“No scusa, ma deve essere il tipo più noioso sulla faccia della terra. Tanto varrebbe mettersi con una pianta!” ribattè, deciso
“Ma tu che ne sai? Nella tua vita hai frequentato solo troie.”
“Eccola, la suora di turno.” replicò, con uno sbuffo “Non c’è niente di male a godersi la vita, sai? Siamo g-i-o-v-a-n-i.” 
“E questo ti autorizza a fare lo stronzo?”
“No, essere figo mi autorizza a fare lo stronzo.”
“Magari in un locale poco illuminato, con molto gel su quella marmotta morta che hai in testa..” indicai i suoi capelli “..e con dei jeans attillati puoi risultare passabile. Ma dovresti vederti quando corri in palestra con quegli enormi pantaloncini azzurri.” lo informai, acida.
“Ehi!” esclamò, offeso “So che per mantenere la tua facciata da ragazza-dura devi fingere che non sei attratta da me, ma non spingerti troppo oltre.”
“L’unica cosa che spingerò stasera sarai tu giù da un ponte, se non ti tappi la bocca.”
Ci guardammo in cagnesco per qualche attimo, poi lui controllò il suo cellulare.
“Cazzo, sono in ritardo.” mormorò, cominciando ad allontanarsi “Ci vediamo, bionda.”
“Io non sono bionda!”
“Ah, davvero?” socchiuse gli occhi, per mettermi a fuoco.
“Ma vaffanculo, va’!”
“Ehi, non te la prendere! Dai, vieni qua.” continuò, e prima che potessi correre via urlando ‘aiuto, un maniaco’ mi tirò per un braccio e mi scoccò un sonoro bacio a stampo.
Oooooh.
Oooooooooooooooh.
Dopo pochissimo si staccò, mi fece l’occhiolino e se ne andò, tranquillamente.
Ma si rigirò subito “Ehi, come hai detto che ti chiami?” mi urlò.
Come mi chiamo. Facile, facilissimo. L’ho imparato a tre anni, che mi chiamavo Allison Stewart. A, elle, elle, i, esse..
“Stallist Allewart.”
Cazzo!
“Ehm, Allison! Allison Stewart.” mi corressi, sempre urlando. Lui fece un sorriso strano, e tornò sui suoi passi.
Come se niente fosse.
 
 
Ero un tantino frastornata, mentre infilavo le chiavi di casa nella serratura.
Okay, era stato solo un bacio a stampo, ma io non baciavo qualcuno da..bhè, da mai.
Va bene, forse mai era una parola un po’ esagerata. Non avevo mai baciato qualcuno se non si vuole contare Darren della vacanza in Galles in terza media, quel delizioso ragazzo francese dello scambio colturale in primo liceo (Basilè? Bastian? boh), Jake il porta-giornali, Nick l’amico di mia cugina..
E basta. Solo quattro esperienze.
Praticamente sono una monaca, no? E comunque risalivano tutte almeno ad otto mesi fa, potrei aver dimenticato come si tresca decentemente nel frattempo.
Mi accorsi che la chiave non girava, e cercai di mettere a fuoco nel buio della notte. Forse erano le due, o magari le tre.
Io ero una nottambula, una bad girl. Il mondo dormiva, e Allison Stewart se ne andava in giro a mietere vittime con le sue labbra infuocate.
Ridacchiai al mio stesso pensiero, quando mi cadde il mazzo di chiavi.
“Cazzo..” mormorai, chinandomi. Quando lo ripresi mi accorsi che stavo tentando di aprire la porta di casa con le chiavi della cassetta della posta.
E notai anche sul mio orologio che erano solo le undici e un quarto.
Fantastico.



smile on your face even though your heart is frowning..

madonna, sono tre ore consecutive che ascolto as long as you love me e scrivo.
non mi sento mai tanto ispirata come quando ascolto una canzone, e mi vengono in mente 8264376435462 fanfictions diverse, purtroppo per voi :D
comunque...E' VENERDI'! EEEEEEH, MACARENAAAAA!
basta. vi amo tantotantotanto, e me le cago le vostre recensioni, anche se non rispondo :)
love ya.
ah, per ciastinswife, giuro che appena ho tempo mi metto a leggere qualche tua fanfiction :)


   
 
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