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Autore: _Girella_    14/09/2012    5 recensioni
Prima fic su Chrono Stone, ep. 18
Kariya ha ceduto il proprio posto a Kirino, e lui lo ringrazierà in un modo... un po' particolare.
[KariyaxKirino]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringraziamento speciale
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Fino al giorno prima aveva diluviato e numerose pozzanghere si erano formate lungo il ciglio della strada.
Il cielo era ancora grigio e minaccioso, ma almeno aveva smesso di piovere, e Kirino chiuse l’ombrello, affondando il volto nel colletto del cappotto per ripararsi dal freddo.
Camminava a passo svelto, immerso nei suoi pensieri.

Il gesto di Kariya lo aveva lasciato senza parole, quel pomeriggio.
Non lo credeva capace di una cosa del genere.
E adesso si dirigeva a casa sua per chiedere spiegazioni e ringraziarlo.

Aveva saputo da Tenma che viveva in centro, da quando aveva lasciato l’orfanotrofio.
Si fermò davanti a una casa e rischiò di scivolare lungo le scale di marmo.
Cercò il campanello giusto e suonò.

Per qualche minuto nessuno andò ad aprire, e Kirino pensò che magari non c’era nessuno, ma proprio quando stava per andarsene sentì dei passi al di là della soglia e la porta si aprì.
Davanti a lui c’era un uomo alto dai capelli rossi. Lo osservò sistemandosi gli occhiali sul naso e sorridendo.

Kirino quasi non resse l’emozione. –Io ehm… ero venuto a trovare Kariya. Ma lei ecco… lei è…-.

Quello tese la mano –Hiroto Kiyama, piacere. Entra, Masaki è in camera sua-. Gli chiuse la porta alle spalle. –Tu sei Kirino della Raimon Eleven vero??-.

Kirino annuì, osservando l’ampio locale in cui era entrato. Non solo era in casa di un componente della leggendaria Inazuma Japan, ma quello conosceva pure il suo nome!

Avrebbe ucciso Kariya per non averglielo detto.

La porta della sua camera era chiusa, e dovette bussare un paio di volte prima che la voce annoiata di Kariya rispondesse –Mmmh??-.

-Sono Kirino-.

Kariya quasi cadde dal letto dove era seduto a osservare le nuvole e le gocce di pioggia che scorrevano lungo il vetro della finestra. Kirino?? Cosa ci faceva lì??
Non rispose, e pochi istanti dopo la porta si aprì cigolando.

-Kariya, io…- iniziò Kirino, ma si fermò non sapendo bene come andare avanti e osservò la stanza del ragazzo.

Era abbastanza grande, vi trovavano comodamente posto due armadi, una scrivania e il letto dove stava semi sdraiato Kariya. Si sentì arrossire.

-Ciao, Kirino senpai-.

Il ragazzo dai capelli rosa sorrise. Com’era che Kariya riusciva sempre a essere così sprezzante??

Decise di mantenere la conversazione su un terreno neutro. –Ehi, non sapevo che vivessi con Hiroto Kiyama-  esclamò con entusiasmo.

Kariya continuava a osservare fuori dalla finestra. Non si era voltato a guardarlo, non lo aveva invitato a sedersi. Decisamente non era un buon ospite.
Forse non voleva che Kirino leggesse la sua espressione.

-Non lo sa nessuno, e se è per questo qui vive anche Midorikawa Ryuuji-.

Kirino spalancò gli occhi –Wow- e poi iniziò ad avvicinarglisi.

Gli fu alle spalle e gli toccò il braccio, e Kariya non potette continuare ad ignorarlo. Lo guardò sperando di non essere arrossito troppo.

-Volevi qualcosa, senpai?-.

Kirino si sedette accanto a lui. –Ecco, in realtà… volevo ringraziarti. Per quello che hai fatto oggi, intendo-. Prese a giocare con un ciuffo di capelli. Kariya non disse niente, tornò a rivolgere la sua attenzione alle nuvole.

-No, non è soltanto questo- esclamò a un certo punto Kirino, afferrandolo per le spalle e costringendolo a guardarlo negli occhi. –Perché l’hai fatto Kariya?? Non mi sembra di esserti particolarmente simpatico, eppure mi lasci partire al tuo posto… Perché??-.

“Non gli sembra di essermi particolarmente simpatico… se solo sapesse” pensò Kariya con un sorriso, poi alzò le spalle, come a indicare che l’argomento non gli sembrava della massima importanza.

-Te l’ho detto, avevo mal di pancia-.

-Non dire sciocchezze. Non posso dire ti conoscerti, ma so che ami il calcio e come tutti noi faresti qualunque cosa per proteggerlo. Eppure nonostante questo…-.

Kariya sospirò. Si divincolò dalla sua presa e si allontanò impercettibilmente.

-Per me non fa alcuna differenza. Volevo che partissi, almeno la smetterai di rompere le scatole con Shindou, okay?? E il capitano di qua, e il capitano di là… così puoi partire con il tuo amato e sei contento-.

Inizialmente, Kirino sorrise. Quando però si rese conto di quello che Kariya aveva detto, la sua espressione cambiò repentinamente. –Amato??- ripetè.

Kariya sbuffò. –Come se non fosse evidente…-.  

“Fin troppo evidente…”.

-Evidente??-. Inaspettatamente Kirino scoppiò a ridere.-Ciò che è evidente, caro Kariya, è che tu hai capito male. Non mi piace Shindou, sia mai! Siamo vecchi amici, ci conosciamo fin da prima di frequentare la Raimon, ma è tutto qua-.

Suo malgrado, Kariya sentì il cuore alleggerirsi. Cercò di darsi un contegno. –Bene- mormorò alzando le spalle.

Di nuovo Kirino lo costrinse a guardarlo. I suoi occhi brillavano. –Un secondo, Kariya, ma tu… sei geloso o sbaglio??-.

Masaki si sentì mancare. –Cosa??- esclamò spalancando gli occhi e assumendo una lieve sfumatura di rosso che a Kirino non dispiacque per niente.

-Già-.

-Tu… tu sogni, senpai!-.

Sembrava nel panico più completo. Il suo balbettio confuso, però, venne soffocato dalla bocca di Kirino che si posò dolcemente sulla sua.
In seguito, Kariya si sarebbe reso conto che lo scampanellio di campane che sentì era solo nella sua testa, ma lì per lì non se ne preoccupò. Diciamo che perse completamente il lume della ragione.

Dischiuse le labbra e lasciò che la lingua di Kirino esplorasse la sua bocca mentre gli passava le mani dietro al collo e lo attirava a sé.
Si staccarono solo per la mancanza d’aria, entrambi ansanti, rossi in volto e felici.

-Senpai, sappi che se fai tutto questo perché ti sentì in colpa, io…- iniziò Kariya, ma Kirino sorrise e gli poggiò un dito sulle labbra.

-Non l’hai ancora capito, Masaki?? Tu mi piaci- e lo baciò di nuovo.

Kariya si sarebbe voluto mettere a saltare per tutta la stanza dalla gioia, ma per farlo avrebbe dovuto interrompere il contatto con Kirino, ed era semplicemente impensabile.
Le calde mani di Kirino iniziarono ad accarezzargli la guancia e il collo, slacciandoli i primi due bottoni della camicia, per poi scendere verso posti pericolosi.

-Masaki- ansimò staccandosi da lui giusto lo stretto necessario per riuscire a parlare. –Masaki, se vuoi che mi fermi, devi dirmelo adesso, perché non so se ne sarò capace da qui in avanti-.

Per tutta risposta Kariya sorrise e si sdraiò sul letto, attirandolo a se e riprendendo a baciarlo mentre le sue mani si facevano meno timide e più intraprendenti.
 

Il giorno dopo Kirino partì con la Raimon e Kariya non andò a salutarlo. Al buio sotto le coperte, le tapparelle abbassate, cercava di impedirsi di piangere.
Lo avrebbe rivisto. Lo avrebbe rivisto presto.

E nel frattempo lo avrebbe aspettato col vivido ricordo dei suoi baci impresso nella mente.

 






*Angolo Autrice*
KAWAIIII io ADORO Kariya e Kirino!!!!!!!!!!!!!!
*sospiro profondo*
Okay, mi calmo.
Questa è la mia storia a rating un po’ più alto, pensò che metterò arancione. Non sono ancora pronta al rosso ;)
L’ho scritta in pochi minuti (e si vede) ma non mi ci voglio soffermare troppo, è giusto per divertimento.
E perché sono cariiiini ^A^
Okay, grazie a tutti. Lettori e recensori :D
Vado a vedere i Cesaroni ^^
Ciaooo *evapora* 
   
 
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