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Autore: weownthenight    14/09/2012    1 recensioni
Da quella notte, la vita del piccolo Ted sarebbe cambiata, del tutto.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Il cielo era completamente nero.
Si stava per aprire la battaglia a Hogwarts e pochi ce l’avrebbero fatta.
Una donna dai capelli di un rosso acceso e quasi felice, stringeva tra le sue braccia un bambino. Il piccolo aveva i capelli blu, ma quando rideva diventavano di un verde intenso.
Lei cambiava il colore dei suoi capelli e il neonato rideva, rideva come solo i bambini riescono a fare.
Lo stringeva forte, sapendo che presto lo avrebbe lasciato lì, nella casa di sua nonna, perché aveva un compito. Lei doveva combattere, per garantire un futuro migliore a suo figlio.
Una lacrima scivolò via da un occhio azzurro come il ciel sereno.
“Sarai un’ottima madre, Nimphadora” disse una voce sulla soglia della porta.
Lei odiava essere chiamata per nome, ma in quel momento non le importava. Andromeda la guardava, mentre giocava con il suo bambino, con un briciolo di orgoglio nello sguardo.
Le ricordava lei, quando era nata la piccola Dora. Piccola si, ma con grandi poteri. Cambiava il naso, il colore dei capelli e quello degli occhi a suo piacimento.
Era una bambina allegra, ignara di avere due perfide zie.
Era una bambina che non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe dovuto abbandonare tutto e combattere le forze del male. Ma lei non era sola, aveva il suo splendido marito. E una fantastica squadra di auror, unita contro Voldemort e i suoi seguaci.
La pioggia cadeva fitta, dalla finestra non si riusciva a distinguere nulla, a parte le gioccioline che gareggiavano sulla superficie di vetro.
Andromeda si avvicinò a lei a piccoli passi.
Guardò il suo nipotino. Quando sorrideva mostrava solo le gengive, era così carino, dolce e innocente.
Tratteneva le lacrime. Aveva provato tante volte a convincere sua figlia a restare casa e lasciare che solo Lupin andasse a combattere, ma lei era irremovibile. “E’ anche la mia battaglia” diceva.
Andromeda aveva paura. E se quella fosse stata l’ultima volta che avrebbe visto sua figlia? E Ted? Con chi sarebbe cresciuto? Lei lo avrebbe sicuramente tenuto con amore, ma poteva mai sostituire l’amore di una mamma? No, quello è troppo speciale.
Remus era entrato senza far rumore, si godeva la scena super colorata appoggiato al muro, vicino alla finestra.
Un tuono spaventò Ted, che cominciò a piangere, i suoi capelli erano diventati viola.
Erano di un viola scuro, triste e malinconico.
Non smetteva di frignare, neanche con la canzone che aveva iniziato a intonare Dora.
Un fulmine lanciò un flash così forte da riuscire a illuminare l’intera stanza.
Remus e Nimphadora si guardarono.
Era quasi arrivata l’ora di andare, di lasciare loro figlio lì, con Andromeda.
Era arrivato il momento tanto atteso. Cosa sarebbe accaduto? Nessuno lo sapeva. Tutti speravano che il giorno successivo sarebbero tornati a casa, ad abbracciare i loro cari.
Una luce azzurra entrò nella stanza, facendo placare il pianto del piccolo. Era un patronus.
“E’ ora” disse. Era l’inconfondibile voce di Arthur.
Dora guardò Teddy che riprese a piangere, quasi consapevole che i suoi genitori lo stavano per lasciare lì, per intraprendere un’impresa che avrebbe cambiato per sempre la storia della magia.
Baciò la fronte del neonato, mettendolo delicatamente nella culla.
Fu in quel momento che le lacrime cominciarono a cadere senza sosta sul suo viso. Remus l’abbracciò, come solo un’anima gemella saprebbe fare.
Andromeda guardò sua figlia, gli occhi gonfi cercavano ancora di trattenere il pianto, la strinse forte, sussurrandole quanto fosse orgogliosa di lei.
Remus e Dora si guardarono di nuovo.
“Andiamo Tonks” disse.
Si smaterializzarono.
In pochi sanno cosa successe quella notte.
Io vi dirò solo che, il piccolo Ted non cessò di piangere, come la pioggia non cessò di cadere, quasi come se entrambi sapessero cosa fosse accaduto a Remus e Tonks.
 
 
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Avevo sempre immaginato questa scena in questo modo.
Ho messo il cognome “Tonks” due sole volte e alla fine, quando ormai il personaggio era chiaro. E’ stato espressamente fatto a posta :P
Spero vi piaccia, tanto amore! xx
  
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