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Autore: BrezzaEstiva    15/09/2012    1 recensioni
Tutti sappiamo che talvolta si fanno sogni assolutamente assurdi. Vi siete mai chiesti cosa potrebbe succedere se solo uno di quei sogni assurdi collidesse con la realtà?
Genere: Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so quanto ci sia vero nelle prossime parole. Mi limito a raccontarvi ciò che forse è successo.
Ricordo bene l'ora, guardai l'orologio del pc e questo mi segnaò le 1.30 a.m. Nonostante in quel momento  realizzai quanto fosse tardi restai al pc ancora un po' prima di andare fra le coperte e lasciarmi andare ad un bel sonnellino. Quando mi eh... Svegliai andai dritta a sedermi vicino al tavolo della cucina aspettando qualcosa. Aspettando qualcuno, la mia testa mi disse che un amico di vecchia data stava venendo a trovarmi ma in cuor mio seppi che nessun amico di vecchia data doveva venirmi a trovare quel giorno, anche se questa convinzione si insediò nella mia testa restai lì ad aspettare e dopo neanche cinque minuti...
Toc, toc, toc. Mi alzai ed aprii la porta e davanti ad essa c'era questo ragazzo dai capelli biondi e folti, così tanto che le sue stesse ciocche coprirono la sua visuale. Lo fissai, ma non lo riconobbi anche se la sensazione che quello fosse un mio amico si impadronì di me.
-Entra.- Dissi soltanto con voce bassa mentre mi spostai verso destra lasciando lui dello spazio per entrare.
-Ciao, come va?- disse il ragazzo dalla folta chioma muovendo i primi passi in casa mia, notai il suo abbigliamento: delle scarpe da ginnastica bianche, un paio di jeans larghi, un felpone caldo (a metà Luglio) ed infine un cappello messo di lato. I suoi vestiti erano anche fin troppo grande per lui e questo lo fece sembrare un alieno in vesti umane.
-Mha- DIssi sospirando e senza smettere di scrutarlo attentamente -Il solito- Conclusi rimettendomi a sedere. Il mio sguardo vagò per la camera, nulla mi sembrò fuori posto: La solita collezione di bottigliette di mia madre, i vari oggettini colorati, e la robaccia etnica di cui è tanto fissata ma... Quella non era casa mia. Un'altra sensazione, inquietudine mi si addossò mentre il ragazzo continuò a parlarmi anche se io non lo ascoltai, neanche mezza parola riuscì a percepire
-Dov'è il bagno...?- Mi disse infine, io non lo capii
-Cosa?-
-Dov'è il bagno?-
Mi alzai e indicai una porta infondo al mio corridoio -Lì.-
-Mi ci accompagni?-
Aggrottai le sopracciglia e poi lo fissai con fare interrogatorio ma poi lo precedetti nel passo e lo accompagnai in bagno. Una volta dentro stavo per uscire ma fece qualcosa che mi disturbò in quel momento.
-Scusa, ma è per consolidare l'amicizia.- DIsse con voce melliflua prima di girarsi e pisciamri addosso. Si avete capito bene, mi pisciò addosso.
-Ma che cazzo fai?!- Dissi con voce piena di rabbia mentre lo abbandonai lì ed uscii dal bagno ritrovando una sorpresa più o meno agghiacciante: Non c'era più casa mia ma un corridoio d'albergo dipinto di sangue e decorato di interiora. Abbassai lo sguardo e vidi un... Uomo... Per terra, il suo collo era lunghissimo, i suoi occhi uscivano dalle orbite, il capo era pelato e pieno di bitorzoli e la pelle giallastra e sulle mani unghie lunghe quanto artigli. Scommetto fossero anche affilate ma non ebbi il coraggio di verificare. Indietreggiai per cercare la porta del bagno ma con mia sorpresa non andai a sbattere contro nulla. Anzi! i girai e non c'era più nulla... Ero sola in quel corridoio agghiacciante, continuai a girarmi intorno ma più restavo lì più l'aria sembrò diventare buia e pesante, cominciai a respirare a fatica e gli occhi stavano per chiudersi da soli. Presi la prima porta che m capità sotto mano e quando l'aprii un altro di quei così spuntò.
 -ARGH!!!- Urlai cercando di strozzare la voce in gola vedendo questo coso di circa due metri di altezza venirmi addosso. Per fortuna anche questo era morto e non mi fece nulla.
-QUesto è un sogno...- MI dissi guardandomi intorno incredula guardandomi intorno ancora una volta per scorgere nuovi dettagli: altri cadaveri erano posti per terra, ma questi erano cadaveri di persoe normali, alcune con le gambe tagliate, altre con il capo mozzate, altre ancora con lo stomaco aperto e le interiore che ne uscivano come se fosse una pinhata umana.
-Uno stupido sogno...- Mi stropicciai gli occhi ed entari in questa casa chiudendo la porta dietro di me, nel fare questo non mi curai del cadavere del "coso" che prima mi cadde addosso, perciò gli schiacciai la testa nel tentativo di chiudere la porta lasciando dentroil corpo di quell'essere senza capo (più o meno, credo ci fosse anche un pezzo di mandibola ma non ne sono sicura)lì c'erano i miei genitori, i miei famigliari e i miei amici. La casa, oh quella casa potrei descriverla con un solo aggettivo: Stupenda. Mi diede il senso di casa, di fuoco, di famiglia e di amicizia nonostante fosse ricca di ogni sfarzo possibile: dalle infinite camere alla piscina nel soggiorno. Oh io adoro le piscine! Per questo mi precipitai nell apiscina a fare un bel tuffo rigenerante, dopo tutto quel trauma ci voleva no? E poi fui certa che quello fosse un sogno indi perché preoccuparsi di bagnarsi o meno? Aprii gli occhi sotto l'acqua e tutto quello che vidi fu una catacomba sotto di essa, piena di morti depositati dentro di essa. Urlai sotto l'acqua e mi apprestai ad uscire.
-USCITE TUTTI DALLA PISCINA- Dissi sconvolta andando alla finestra per guardare fuori .
.
.
-Oh merda.- RIuscii a dire solo quello mentre il mio più grande incubò si avverò: Un invasione di zombie, e la mia casa era "immersa" di morti -Cazzocazzocazzo!- Andai avanti ed indietro davanti alla finestra -Mettetevi al sicuro!- Dissi un paio di volte presa dal nervosismo, mi calmai solo quando ripensai che quello era tutto uno scherzo della mia mente. Prorpio quando riacquistai un po' di pace ecco che gli zombie sfondano la porta mettendomi di nuovo nel panico, urlacchiai un po' prima di uscire dalla finestra ed appendermi al cornicione.
-E' decisamente un sogno- Mi dissi per rassicurarmi -La situazione sta diventando troppo strana, voglio svegliarmi-
Continuai a dire un altro paio di frasi del genere per rimettermi calma ma non funzionarono motlo dato che le grida dei miei famigliari dilaniati dagli zombie continuarono a riecheggiare per la casa ancora per un bel po'.
-Merda. CHe faccio ora? Devo svegliarmi!-
Diedi una botta con il capo sul muro e giurerei di aver sentito dolore fisico.
Salii su per il palazzo scoprendo di avere un'abilità innata nell'imitare uno dei migliori scalatori di palazzi: Spiderman. INfatti non ci misi molto a salire una cinquantina di piani! Mi fermai soltanto davanti alla prima finestra che dall'altra parte aveva persone vive, bussai un paio di volte e due donne si girarono verso di me: una era bellissima, bionda e con un visino così dolce da fare tenerezza, l'altra era un'altra bella donna ma non le prestai tanta attenzione quanto ne prestai alla bionda.Cominciarono a discutere fra di loro ancora per un po' e dopo la donna bionda mi fece entrare.
-Ciao-
-Emh, ciao- DIssi impacciata e sentendomi sotto soggezione, inftti dopo essere entrata notai che quella non era una stanza normale, bensì una classe.
-Cosa ci fai alla facoltà di medicina?-
Mi girai intorno, e notai che la stanza era decoarata da vari poster di colon e uno scheletro gigante. Mi domandai il perché lei non mi avesse chiesto come mai scalassi i palazzi, ma vabeh.
-Non, non lo so è che giù...-
L'altra insegnante, la dottoressa dai capelli castani mi fermò -Vedi? Ti dicevo non farla entrare-
Aggrottai le sopracciglia e seguii il loro discorso senza fiatare.
-E' venuta dalla finestra, volevi lasciarla a mollo?- RIspose la dottoressa dai capelli biondi.
-Ma adesso cosa facciamo? DObbiamo farla entrare in facoltà?-
-Magari assiste alla lezione- Sospirò -Non c'è bisogno di fare tutto questo rumore, adesso lei si siede e continuiamo, okay?- Si girò verso di me sorridendo ed io annuii lievemente scordandomi per un attimo dell'imminente invasione zombie.
Cominciarono a parlare di malattie strane, che non avevo ai sentito in giro, malattie dagli effetti insoliti, le così dette malattie "rare" ed altre cose così. Purtroppo io mi fissai a guardare la donna che mi ha fatto entrare.  
-EMh...-
 Alzai la mano, mi ricordai il motivo per cui ero salita fino a lì. La proefssoressa dai capelli castani mi diede la parola mentre tutti gli studenti mi fissarono, mi sentii inquieta.
-Volevo solo dire che, di sotto c'è un invasione zombie...-
Le due donne non parvero spaventate da questo, e nemmeno gli studenti a dirla tutta. Mi ammutolii mentre la classe, anzi no, l'intero pianerottolo sembrò calare in un profondo silenzio... Un ruore in lontananza sebrò avvicinarsi sempre di più rompendo il silenzio solenne prima creatosi... Sempre di più... Sempre di più... Alla fine gli zombi comparvero anche in quella stanza e cominciarono ad attaccare tutti, iniziando proprio dalla dottoresa che catturò la mia attenzione sin dal primo istante che la vidi.
-NO!- Tornai ad urlare vedendo la massa di non morti divorare tutti uno ad uno, la stanza fu abbastanza piccola per essere riempita da quell'ammasso di carne putrida in pochi secondi.- Io tornai di nuovo fuori dalla finestra per scappare da loro e mi arrampicai su di essa tenendomi stratta all'angolo del palazzo ove le mani dei non morti faticarono ad arrivare.
-Svegliati, svegliati e svegliati.- Continuai a dirmi, chiusi gli occhi qualche secondo e dopo averli aperti vidi un fascio di luce avvolgermi, e poi? Il nulla...
-hey, svegliati-
Una voce famigliare mi richiamò dal mio sogno, ia madre..? No non fu la sua voce, ma mi sembrò calda e rassicurante uguale.
-Su che è tardi, dormi da due giorni!-
-COSA?!- Mi alzai di scatto e mi guardai intorno: Mi svegliai in una casa fatta di legno, di quelle che si vedono sulle montagne insomma,  c'era tutto! Dal camino allo scaffale in legno lavorato a mano, al baule un'ambientazione molto rustica. Mi piacque.
-Mà...?- richiamai ancora mia madre.
Mà, dove stai?- DIssi ancora sentendo un risolino, tornai a stropicciarmi gli occhi e dopo riconobbi la voce: Era la dottoressa/professoressa dia capelli biondi. Nella mia testa vagò l'idea di tirarmi qualche pugno per svegliarmi da questo sogno. Da questo incubo.
-Sta durando troppo...-
-come scusa?-
-Sta durando troppo, il sogno intendo.-
La donna sorrise e poi piegò il capo con fare infantile, oddio non potete immaginare quale spettacolo grazioso mi si presentò davanti!
-Quale sogno?- Mi disse senza perdere quel grazioso sorriso, e questo mi rafforzò l'idea che quello fu solo un sogno, difatti rispecchiava il modello della mia donna tipo.
-Questo, ma ovviamente tu non puoi sapere che è un sogno, tu fai parte del sogno- Dissi e la donna rise alle mie parole.
-Ti spiego, sei stata salvata da un'associazione segreta noi ci occupiamo di quell'invasione zombie da anni- La sua voce fu un qualcosa di soave per le mie orecchie.
-Non capisco- mi massaggiai il capo incredula
-Noi ci occupiamo di quell'invasione da un bel po' e cerchiamo di debellarla, abbiamo creato una macchina del tempo per poter tornare indietro ed abbattere la malattia.-
Sospirai e mi alzai. E' quasi logico pensare che questo è un sogno, chi crederebbe ad un'assurdità del genere.
- Non ti alzare l'effetto del viaggio temporale è ancora ...-
Caddi per terra sentendo i primi sensi andare via, non riuscii ad ascoltare le sue ultime parole e svenni.
Quando mi svegliai mi ritrovai nel mio letto, mi alzai di scatto battendo addirittura la testa sull'altro letto (dormo nel letto di sotto di un letto a castello).
-Ouch...-
Dissi alzandomi lentamente e andando in cucina, mi guardai intorno, niente più strane sensazioni, solo strani ricordi. -Che razza di sogno...- Parlai per un po' da sola girando per casa e tutto tornò come al solito: Sola in casa, tutti a lavoro tranne me insomma.
Vivo in un condominio perciò di solito la mattina esco e scendo per le scale per poter andare a prendere la posta nella cassetta della posta, in pigiama e con i segni del cuscino ancora in faccia. Anche quella mattina lo feci, e nello stesso preciso istante in cui raggiunsi la cassetta della posta con la coda dell'occhio notai dei bellissimi capelli biondi...
-Cosa...- Uscii per strada e vidi ancora quella chioma -HEY!- urlai la donna si girò. Mi paralizzai e mi vennero i brividi. Vidi lei, la stessa donna del sogno. Ma quello non mi parve un sogno, non mi parve  il sogno, no era la vita reale e ne fui sicura al cento e uno per cento! Lei mi sorrise ed il mio cuore cominciò a battere come non mai ed andò per la sua via senza dirmi null'altro, controllai la posta e fra le bollette scovai una lettera per me.  Quella lettera ce l'ho ancora ora in mano, e il fulcro di tutte quelle cose burocratice è scritta in tre righe scarse:

Gentile sig.na Talia Blesd la informiamo che lei è fra i pochi studenti ad aver superato il test d'ammissione per il corso di medicina con voti eccellenti. La invitiamo a raggiungere la sede dell'università per frequentare le lezioni.

Ma io  giuro di non aver fatto nessun test, come ho fatto a superarlo? Con voti eccellenti? E poi la donna dai capelli biondi è stata solo una visione da stress?
Non so quanto c'è di vero nelle precedenti parole.  Mi sono limitata a raccontarvi solo ciò che è forse successo.
  
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