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Autore: terra bagnata    15/09/2012    0 recensioni
Harry Potter, il Ragazzo Che È Sopravvissuto, ha nuovamente sconfitto il Signore Oscuro, e stavolta per sempre. Ma il Mondo Magico pretende delle risposte: per mesi incertezza e paura hanno dominato maghi e streghe la cui unica speranza era lui, Harry. Per questo ha deciso di rilasciare un'intervista per La Gazzetta del Profeta e, insieme a una giovane giornalista e un Auror schietto e spontaneo, Harry rivivrà i mesi passati con Ron e Hermione nell'attesa dello scontro finale con Voldemort.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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INTERVISTA A HARRY POTTER


Harry avvicinò la bottiglia di Burrobirra alle labbra e bevve un lungo sorso. Il liquido ghiacciato sembrò allentare un po’ della tensione che gli stringeva lo stomaco. Sospirò. Non si sentiva ancora pronto per rilasciare un’intervista. Erano passati appena due giorni da...tutto. Ma “lo doveva la Mondo Magico”, come gli aveva spiegato Kingsley, con la sua voce calma e profonda.  Harry si accasciò sulla sedia. Si sentiva stanco, è vero, ma era lo stesso tipo di stanchezza che provava quando usciva vittorioso dagli spogliatoi dopo una partita di Quidditch. E la sua era stata una partita davvero dura, fangosa, piena di pioggia e vento. “Ma ce l’ho fatta “ pensò, mentre, senza accorgersene, sorrideva “Ho vinto.” I ricordi dei due giorni precedenti gli affollarono la mente: il corpo di Voldemort a terra, bianco, immobile, umano; la McGranitt che, lasciandolo senza parole, lo abbracciava singhiozzando, in una perfetta imitazione di Hermione; Ginny che gli correva in contro e gli dava un bacio mozzafiato; i cori stonati  della gente che si univa a Pix e al suo canto di trionfo; le lacrime di gioia miste a quelle di dolore della signora Weasley. Quest’ultima immagine gli fece ritornare quella fastidiosa sensazione allo stomaco: aveva perso un figlio...Sbatté le palpebre e cercò di non pensare a Fred, a Lupin, a Tonks, ma tutto sembrava ricondurlo lì, ad Hogwarts... Hogwarts , la sua casa...Il castello che l’aveva accolto per così tanti anni e che adesso sembrava un misero rudere...

Harry si risistemò sulla sedia, irritato, non lasciando che il suo ultimo pensiero prendesse totalmente forma.

<< Hogwarts rinascerà >> disse ad alta voce, procurandosi un’occhiata di simpatia dall’Auror che l’aveva scortato ai Tre Manici di Scopa. Non che Harry fosse in pericolo, adesso, ma c’era molta, troppa gente che voleva incontrarlo e congratularsi con lui. Madama Rosmerta aveva acconsentito a riservargli il locale per l’intera mattinata, ma il Ministero aveva ritenuto opportuno offrirgli comunque un Auror. Harry osservò il ragazzo che guardava la strada assolata fuori dalla porta.

 “Certo” pensò Harry con un’altra fitta “non è Malocchio”. Il giovane Auror non doveva avere più di vent’anni e sul viso aveva un’ombra di barba e un’espressione di scanzonata serenità che non aveva mai visto su quello di Moody. Sentendosi osservato, il ragazzo si girò e gli sorrise: << Il giornalista dovrebbe arrivare tra poco >> disse << Comunque, io sono David >> aggiunse, avvicinandosi.

<< Piacere >> rispose Harry, notando come fosse totalmente diverso da Malocchio. Quest’ultimo non avrebbe tracannato in quel modo una bottiglia di Burrobirra se non dopo averla controllata mille volte, agitandola e odorandone il contenuto. Nonostante ciò, Harry decise che David gli stava simpatico. Doveva essere una di quelle persone che tutti cercano per la loro allegria e buonumore. Gli chiese l’ora.

<< Sono le undici, ventisette minuti e otto secondi >> rispose il giovane Auror tirando fuori un orologio di un brillantissimo azzurro cielo << Impaziente? O magari sei solo nervoso? Tranquillo, non durerà molto...ah, aspetta, arriva qualcuno >>. David posò la bottiglia ormai vuota, attraversò il locale e aprì la porta. Una ragazza di qualche anno più grande di Harry stava sulla soglia.

<< Mi dispiace >> disse David, guardandola con un misto di perplessità e interesse << Qui è chiuso. Potter deve solo rispondere a qualche domanda per La Gazzetta del Profeta >>.

La ragazza sorrise imbarazzata e si sistemò i capelli dietro l’orecchio: << Be’, vede...sono io. Voglio dire, la giornalista che aspettavate >>. La sorpresa di David fu così palese che Harry mascherò la sua risata con una sorta di sbuffo, che fece arrossire ancora di più la ragazza. Aveva avuto la convinzione, e forse anche lo stesso David, che la giornalista che lo avrebbe intervistato sarebbe stata una specie di Rita Skeeter. Anzi, forse si aspettava proprio lei. Ma la ragazza sulla porta non avrebbe potuto essere più diversa: i suoi capelli non erano biondi ossigenati, ma di un morbido castano chiaro; non aveva le unghie rosse e affilate, perché non portava alcuno smalto; non sembrava minimamente avere idea di cosa fosse una Penna Prendiappunti ma, notò Harry sorpreso, stringeva un taccuino di medie dimensioni con una normale penna babbana infilata negli anelli. David sembrava confuso almeno quanto lui, ma si riebbe rapidamente. Si passò una mano fra i capelli, in un gesto che a Harry ricordò moltissimo suo padre da giovane, e offrì l’altra alla ragazza, scusandosi e presentandosi. La ragazza la strinse timidamente e poi spostò lo sguardo su Harry. Un sorriso le illuminò il viso. << Harry Potter >> disse, con un tono che sembrava quasi commosso. Harry ricambiò il sorriso e si alzò per stringerle la mano: << Piacere di conoscerla >> disse, sincero.

<< Oh, per favore, dammi del tu >> gli rispose lei << Io sono Kate >>.

Harry vide David ascoltare con un’espressione di profondo interesse stampata in faccia e distolse lo sguardo, lieto che la ragazza fosse di spalle. Kate appoggiò la sua borsa a terra, si sedette di fronte a Harry e lo guardò dritto negli occhi. Non aveva ancora aperto il taccuino, osservò Harry, non potendo fare a meno di tranquillizzarsi ulteriormente. Kate gli era piaciuta da subito.

<< Allora, >> esordì lei <<  prima di tutto, Harry, voglio dirti quanto l’intero Mondo Magico sia orgoglioso di te. Ti dobbiamo ogni cosa. Hai dimostrato un coraggio e una prontezza di spirito sicuramente fuori dal comune. No >> disse, bloccandolo, quando lui tentò di abbassare lo sguardo e mormorare qualcosa << Harry, tu sei speciale. Non metterti in testa che la tua è stata solo fortuna e che chiunque non sia un viscido Vermicolo possa farcela perché non è vero >>. Harry rialzò gli occhi, spiazzato.

La voce di Kate si addolcì: << Hai degli occhi splendidi. Te l’hanno mai detto? >>

<< Oh, sì, qualcuno >>

Kate sorrise di nuovo: << Mi avevano detto che eri dannatamente modesto, Harry, ma insomma! Ci hai liberati, lo hai ucciso! Hai ucciso Voldemort! >>

Harry sentì un tappo di Burrobirra cadere e qualcuno trattenere bruscamente il fiato. Guardò Kate con un nuovo rispetto negli occhi. Anche se adesso Voldemort se n’era andato per sempre, la gente aveva ancora paura di pronunciare il suo nome.

<< Oh, l’ho sempre chiamato così >> disse lei, rispondendo alla sua muta domanda << Tu-Sai-Chi, Colui Che Non Deve Essere Nominato, ma andiamo >> scosse la mano, come a scacciare una mosca un po’ stupida << Forse è perché sono una Nata Babbana. O forse perché trovo ridicolo non chiamare le cose col proprio nome. Non è dei nomi che si deve avere paura >>concluse.

<< Anche Silente lo diceva >> disse Harry, fissando la strada << Ad Hogwarts io e lui eravamo forse gli unici a pronunciare quel nome. A proposito, >> aggiunse di colpo << anche tu hai studiato lì? >>

<< Sì, >> rispose Kate, illuminandosi << nella scuola migliore al Mondo >> disse, con orgoglio. << Mia madre voleva mandarmi a Beauxbatons solo perché ha una zia che vie in Francia e riteneva che stare all’estero mi avrebbe fatto bene. Ma figurati, io a Beauxbatons, tra quelle Veela >> ridacchiò << Ho sempre pensato che non ti accettino a meno che tu non sia bellissima e dotata di un fascino irresistibile >> terminò, alzando gli occhi al cielo.

<< Tu dovresti avere ottime possibilità, allora >> disse David, mentre soffiava sul collo della bottiglia di Burrobirra. Kate arrossì nuovamente ma fece finta di non aver sentito.

<< Ok, basta parlare di me >> disse, mentre Harry lanciava un’occhiata tra il rimprovero e l’ammirato a David per la sua sfrontataggine << sono qui per te, Harry. Cominciamo >>.


Angolo dell’autrice (?)

Allooora. È la mia prima fan fiction, e si vede, Dio. Siate clementi e pensate che i prossimi capitoli saranno migliori (spero). Lo so che non è tra le più entusiasmanti perché tutto quello che Harry racconterà a Kate e David voi, da bravi Potterheads, lo sapete già; ma provate, quando leggerete i prossimi capitoli, a mettervi nei panni di un mago o una strega che ha appena appreso che Harry Potter, il Prescelto, ha sconfitto nuovamente Lord Voldemort. Non vedreste l’ora di leggere una sua intervista, per sapere che diavolo è successo durante tutti questi mesi. Bene, ho cercato di venire in contro alle domande dei poveri maghi rimasti all’oscuro di tutto e contemporaneamente di immedesimarmi in Harry. Be’ questo è il risultato. Mi piacerebbe tantissimo ricevere qualche critica. Potete dirmi tranquillamente che il capitolo vi ha fatto schifo, davvero. Ok, la smetto. Ciao :3

  
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