Prologo.

"It is time to let you go,one last kiss" -- "È il momento di lasciarti andare,un ultimo bacio"

-Sì sì,capisco perfettamente..
No,cazzo, come è potuto accadere? Non capisco..
-Non preoccuparti per me,starò bene
Starò da schifo senza di te invece.
Che bello,ti trasferisci: ti farai un sacco di amici,cambierai scuola,magari trovi anche una fidanzatina eh..
Mi limito poi a stare zitta,mentendoti spudoratamente,ma tu non ci fai caso,no. Perchè sei felice così e non sarò di certo io a rovinarti tutto.
-Ma...Sicura? Prometto che ti scriverò! Ogni settimana! Ogni giorno!
Ridi. Ridi come un bambino,perchè sei felice. Ti sorrido ed è forse il primo sorriso sincero che ti rivolgo finora. Increspo le labbra e ti guardo bene per un'ultima volta. Non ti dimenticherò mai,lo so. Non dimenticherò mai quella tua spontaneità,la felicità sul tuo viso,i tuoi occhioni profondi e marroni, e il tuo sorriso. Ti avvicini esitante ed impacciatamente,mi accarezzi la guancia e io chiudo gli occhi tenendomi la tua mano ferma lì. È cosí calda e rassicurante che mi fa venire voglia di sospirare. Riapro gli occhi un'ultima volta. Ti guardo bene,un'ultima volta.
Vieni più vicino,dai. Si fa tutta una questione di sguardi.
Rimani lì fermo e immobile a guardarmi poi mi dai le spalle. Tu ti allontani,io resto a guardarti. Ti allontani sempre di più e io mi sforzo a sorridere mentre mi saluti,mi sforzo a mostrarti la mia felicità. Un'ultima volta.
Mi mordo il labbro inferiore e corro via dall'aereoporto con gli occhi bagnati dalle lacrime. Quasi non vedo dove sto andando,chiamo un taxi e mi faccio riportare a casa. Il tragitto è tipo la marcia per il mio funerale o qualcosa del genere.
Guardo fuori dal finestrino: un aereo che prende il volo. Aggrotto la fronte e guardo da un'altra parte. Il sole è tramontato da un bel po' e riesco a vedere le luci dei grattacieli brillare.
Mi ricordo ancora la prima volta quando sono arrivata in questa città; la prima cosa che mi colpì furono proprio i grattacieli illuminati quella notte. È sempre stato difficile per me trasferirmi da città a città e ricominciare sempre tutto da zero,ma mamma aveva promesso che questo sarebbe stato l'ultimo trasferimento. Già,l'ultimo.
Dovrei anche smetterla di comportarmi come se tu,mmh,lui fosse qui. Davvero,sono patetica.
Avevo solo un amico,quello era lui..ma era diventato più di un semplice amico per me. Mi ero innamorata di lui,non potevo essere così egoista da intrappolarlo qui in questa città però: aveva l'opportunità di andarsene e l'ha fatto senza pensarci troppo su,senza pensare a..me. Sarà a non-so-quanti-cazzo-di kilometri da me.
Prendo le mie cuffiette e imposto la riproduzione casuale sul mio iPod giusto per distrarmi un po'. Il blocco di appartamenti dove vivo è abbastanza lontano dall'aereoporto,sembra il taxi impieghi un'eternità.
Ma poi passa quella canzone. Quella stramaledetta canzone che mi ricorda lui,che mi ricorda noi. Non può essere finito tutto così in fretta,non posso crederci.
I sentimenti che provo per lui saranno per sempre.







*Ciaociaociao! Ecco un'altra storia,questa volta originale. Mi ha ispirata la frase sopracitata,presa da una canzone dei Papa Roach -dai quali proviene anche il titolo ahah- che dire, è solo il prologo! Lo so che è corto, ma giusto per farvi un'idea sulla storia (?); ma soprattutto sulla protagonista. Grazie per aver letto u.u
xoxo iluvvengenz*