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Autore: Marta_R92    02/04/2007    10 recensioni
Una piccola one-shot di mia invensione, dove Draco e Ginny,costretti a rimanere in una stanza soli, durante il compleanno della ragazza, si scambiano opinioni... a voi e buona lettura^^
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Restava in quella stanza sola. Le sue amiche, per il suo compleanno, l’avevano chiusa là dentro dicendole di aspettare il vero e proprio regalo. Era piccola e calda. Era parte della Stanza delle Necessità.

Non era nella pelle di sapere che sorpresa era per essere così speciale. La porta si aprì e lei si alzò, automaticamente dalla sedia, poi vide un ragazzo spintonato nella camera da qualcuno e la porta che si richiuse.

-ehi! Aprite!- urlò quel ragazzo battendo alla porta. Ginny restò lì con il fiato sospeso.

Non poteva essere!

Capelli color platino, schiena possente e abiti eleganti. Restò li ferma immobile, quando la musica nell’altra stanza si accese e la fece ritornare, bruscamente, alla realtà.

Il ragazzo si arrese guardando la porta, poi si girò e posò gli occhi sulla ragazza. Per un attimo restò immobile, poi arretrò contro la porta. Ginny si precipitò sulla porta e cercò di aprirla.

-apriteci!-urlò la rossa seguita dal bussare irrefrenabile di Draco Malfoy vicino a lei. Era sicuramente ripugnante restare lì da soli in compagnia l’uno dell’altra.

Sentì che di là la musica si alzava pericolosamente, così, Ginny, chiuse gli occhi per far materializzare la chiave per quella porta, ma non accadde nulla!

-no!-fece lei esplorando tutta la stanza in cerca della chiave.

-ora che succede?!- chiese disperato Draco cercando anche di sfondare la porta, ma quello che ottenne fu solo un forte male alla spalla.

-non funziona!- ribattè lei riferendosi alla magia della Stanza della Necessità.

-si poteva sapere! Avranno calcolato tutto nei minimi particolari!- rispose Draco guardando la porta e poi le pareti, ma non vide nessuna via di fuga, poi posò lo sguardo sulla Weasley che controllava sotto il letto della stanza e restò a fissarla, non tanto per la curiosità, ma per il suo fondoschiena.

La rossa riemerse impolverata da sotto il letto, poi ritornò alla porta, infine fissò gli occhi grigi di Draco.

-e ora come facciamo ad uscire, Malfoy?- chiese lei acidamente.

-non lo so! È stata prenotata da te la stanza, non di certo da me!- fece il biondo allargando le braccia.

-non fare il cretino ed aiutami ad escogitare qualcosa!- fece la rossa irata contro le sue amiche.

-scommetto che ti hanno preso la bacchetta!- Ginevra annuì. Draco ridacchiò divertito. Che situazione strana! Loro due insieme a combattere per la stessa cosa, dal fronte uguale.

-ecco qua… siamo fregati…- commentò Draco, poi si diresse verso il letto e, con le mani tra i capelli si buttò di schiena sul letto.

Ginevra sospirò rabbiosa, poi cercò di nuovo di girare la maniglia, ma nulla! La porta rimaneva immobile e chiusa a chiave dall’esterno.

-è il peggior compleanno che abbia mai festeggiato!- commentò aspramente cercando di aprirla in tutti i modi.

Di certo non se lo sarebbe mai aspettato di rimanere chiusa in una camera da letto con Draco Malfoy, in camicia aderente e minigonna, con calze a rete e stivale da cowboy.

Il biondo sbuffò.

-è inutile che ci provi! Comunque auguri…- rispose il ragazzo non avendo niente di meglio da fare.

-ah… grazie…- disse lei sarcastica, poi si arrese e si gettò di schiena al fianco di Draco guardando il tetto insieme a lui. Con suo stupore, era stato incantato e, sopra di loro, ora, brillavano milioni di stelle immobili e lucenti. Le guardò con meraviglia, poi si accorse di avere la bocca aperta e la richiuse arrossita.

-che fai, rimani sconvolta per qualche stella che brilla?- chiese lui freddo come il ghiaccio.

-almeno io so apprezzare il lato romantico di questa serata, anche se è difficile percepirlo!- ribattè lei con lo stesso tono rifiutandosi di guardarlo. Draco ridacchiò divertito, poi la guardò di profilo.

-allora sei convinta che ci sia questo lato romantico? Io non lo vedo da nessuna parte!- ribattè lui sarcastico. Ginny lo guardò con quegli occhi caldi e blu. Draco rimase incantato, poi la ragazza tolse lo sguardo dopo pochi secondi.

-ora vedo che lo hai colto…- sussurrò avendo percepito il rossore sulle guance di Draco appena lo aveva fissato negli occhi.

Il biondo non parlò e più rosso di prima continuò a guardare le stelle, infine si alzò interrompendo il silenzio che si era formato.

-su riproviamo ad aprire!- fece il biondo, poi poggiò la mano sulla maniglia, ma questa volta fu peggiore. La ritrasse subito appena si scottò.

-cazzo!- sbottò prendendo la mano dolorate. Ginny si alzò immediatamente e con pochi passi raggiunse Draco.

-che hai fatto, ora?- chiese lei come una mamma ad un bambino dispettoso. Draco mostrò la mano segnata dalla maniglia.

-è bollente!- disse, poi cominciò a soffiare sulla scottatura.

Ginny girò gli occhi, poi lo guardò.

-sei un tonto!- gli disse pungente.

-anche tu avresti fatto lo stesso, Schiffindoro!-

-Ma almeno io non ho cercato di aprire la porta anche se sapevo che è inutile!- ribattè lei fissandolo negli occhi. Draco levò lo sguardo indispettito e massaggiandosi la mano, poi ritornò al letto e ci si sdraiò per bene mettendosi di spalle alla rossa.

-e ora che fai?- chiese lei disperata.

-non si può uscire, quindi io dormo! Ho sonno!- disse lui, poi si sistemò per bene il cuscino e ci poggiò di nuovo la testa.

Ginny sbuffò, poi si sdraiò di spalle a Draco e si sistemò il cuscino fissando la porta davanti a lei. Seguirono attimi di silenzio dove il biondo e la rossa si tolsero le scarpe.

La rossa sentiva un lontano sonno coinvolgerla, ma decise di non addormentarsi.

-Malfoy…- sussurrò lei. Avevano spento la luce e quella flebile delle stelle sopra di loro, conferiva un’atmosfera confortevole.

Draco grugnì per tutta risposta movendo leggermente le spalle.

-sei sveglio?- chiese lei.

-ora si…- disse lui senza tanto entusiasmo. Ginny si girò verso il ragazzo e guardò la sua schiena.

-hai mai pensato cosa sarebbe accaduto se…- iniziò lei tristemente, poi s’interruppe dandosi della stupida. Come poteva aprire certi argomenti in quelle situazioni?!

-se?- insisté Draco improvvisamente interessato alla discussione.

Ginny sospirò.

-beh… che sarebbe stato se io non fossi una Weasley e un Malfoy?- chiese lei cercando di trattenersi dallo sfogarsi su lui tutto il dolore che il suo cuore sopportava per quei nomi.

Draco ebbe un tuffo al cuore e spalancò gli occhi, poi sospirò cercando di restare calmo.

-credo che… che sarebbe stato tutto uguale… che, però, ci saremo parlati da persone serie e non prendendoci in giro e… a quest’ora non eravamo qui…- rispose lui calmo allargando, di nascosto, un sorriso dolce. Ginevra abbassò lo sguardo malinconicamente.

-posso farti un’altra domanda?- chiese lei rialzando lo sguardo sui suoi capelli biondi che rilucevano, poi si mise di schiena al letto e guardò le stella mentre sentiva gli occhi riempirsi di lacrime.

-si…- rispose lui, poi si girò a guardare le stelle insieme a lei.

-perché quello che hai detto non potrebbe accadere anche se siamo quel che siamo?- chiese lei, poi lo guardò –perché dobbiamo essere per forza una Weasley ed un Malfoy e non solo Ginny e Draco?- chiese lei con la voce che iniziava a tremare. Draco restò a guardare le stelle, poi sospirò, ma non rispose lasciando ancora la parola alla ragazza.

-io… non sto chiedendo molto, io sto chiedendo solo di essere amici… ma molte volte più ci provo e più credo che tu pensi solo ai pensieri degli altri! Ai loro gusti e a ciò che a loro piace- rispose lei, poi guardò il cielo con le lacrime che le solcavano le guance. Draco non rispose.

-perché dobbiamo accettarci così come siamo e se ci impongono di fare due strade parallele che non s’incrociano mai…beh noi dobbiamo stare a ciò che ci dicono…- rispose lui, poi si girò verso di lei. Ginny non lo guardò.

-e perché… per esempio, noi non possiamo unire le nostre strade qui? In fondo ci hanno spinto loro a farlo…- rispose lei girandosi verso il ragazzo e cercando di slegare il nodo che aveva in gola. Il biondo la guardò, poi l’abbracciò senza rispondere e le baciò la testa mentre lei continuava a piangere silenziosamente.

-Ginny… a volte le persone fanno la scelta sbagliata e non possono rimediare… e quindi tutti coloro che sono intorno a lui si allontanano risentendone…- fece Draco guardandola. Ginny alzò lo sguardo.

-ma tu non hai ancora fatto quello sbaglio, tu sei ancora qui… con me…- ribattè lei indecisa su ciò che dire. Il biondo le baciò la fronte, poi si allontanò da lei sciogliendo l’abbraccio.

-a volte, però, ci rimettono anche gli eredi, Ginny…- rispose il biondo, poi si girò di spalle a lei.

-tu volevi questa vita?- disse la ragazza spontaneamente. Draco sembrò pensarci, ma la risposta fu quella che generò più caos di quanto già ce n’era nella testa della rossa.

-no- disse malinconico -tu?- chiese poi.

Ginevra fissò le sue spalle.

-no…- gli fece eco. Restarono attimi di silenzio con la musica ovattata che entrava nella stanza riempiendola con suoni melodici.

Draco si mosse appena, poi Ginny si girò.

Il biondo fece lo stesso e guardò le spalle della rossa, infine le si avvicinò e l’abbracciò.

-Io volevo una vita diversa da tutte le altre, che rompesse gli schemi, ma ho avuto sempre paura…- sussurrò accarezzandole la vita.

Ginny si tirò dietro facendo leva con i piedi ed incontrando il petto di Draco. Ci si accoccolò riscaldandosi.

-e ora? Che cosa è cambiato?-chiese lei mentre si asciugava le ultime lacrime.

-ora sono qui con te… ecco cosa è cambiato… e sto parlando come un normale mortale…- disse. La rossa ridacchiò, poi si girò guardandolo negli occhi.

-e…- fece Draco rapito improvvisamente dai suoi occhi blu –ti posso fare una domanda?- chiese.

Ginny annuì appiattendosi sul corpo del ragazzo con la voglia di parlare con lui per tutta la notte e di baciarlo che cresceva dentro di lei.

-posso baciarti?- Ginny sorrise raggiante, poi si rifece seria guardando gli occhi del ragazzo. Si avvicinò a lui e lo baciò. Draco l’assecondò e la strinse a sé, poi la portò sotto di sé senza staccare le loro bocche ed aprì la sua facendo giocare le lingue.

Ginevra sentì tutti i muscoli rilassarsi sotto il calore del biondo che le toglieva gli indumenti ad uno ad uno, quando lo fermò mentre le stava togliendo le calze. Il biondo restò immobile a guardarla.

-Draco… che stiamo facendo?- gli chiese con la paura negli occhi. Draco guardò da una parte, poi la guardò di nuovo negli occhi.

-non lo so, ma qualsiasi cosa sia… so che ci cambierà…- sussurrò il biondo restando a guardarla. Ginny guardò le stelle sopra di loro, poi i suoi occhi.

-e io so… che sarà bellissimo…- disse. Draco sorrise di rimando, poi la baciò di nuovo.

-Ti amo…- le sussurrò. Ginny gli circondò il collo con le braccia e lo baciò di nuovo.

-anche io…- Draco continuò a baciarle il collo. Poi si staccò leggermente ed finì di toglierle gli ultimi indumenti. Ginny continuò a baciarlo senza fermarsi anche quando il biondo si mosse sensualmente sopra di lei e le provocava gemiti di piacere. Infine, stanchi, si coprirono sotto le coperte e si addormentarono.

Non gl’interessava più cosa sarebbe accaduto,se qualcosa sarebbe cambiato e se qualcuno ci avrebbe rimesso, sapevano di amarsi e questo valeva più di tutto l’oro del mondo.

Sapevano dei rischi e dei pericoli che avrebbero passato… non gl’importava nulla, solo che insieme fossero felici…

Poi avvenne il fatto. Un giorno Ginny andò al San Mungo insieme ad Hermione. Erano giorni che sentiva dei crampi allo stomaco che, anche se piccoli, le facevano leggermente male e lì seppe ciò che stava accadendo dentro di lei.

Ritornò ad Hogwarts e si presentò davanti a Draco con una mano poggiata sulla pancia. Non ci volle nulla per capire che ora erano in tre…

   
 
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