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Autore: nande no ai    15/09/2012    1 recensioni
una storia romantica e drammatica.shoichiro odagiri. 17 anni, studente. il giorno in cui incontra shin, nuovo studente della scuola, percepisce subito il legame possessivo, quasi morboso, che li lega; shin è schivo, non si fa toccare da nessuno è non parla con nessuno. cosa succedera però quando i due comiciano ad avere dei flash che gli ricordano traumi passati che sono inspiegabilmente connessi? è la mia prima storia, nata come passatempo, e adesso vorrei dei commenti, visto che non sono molto esperta... grazie
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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I tenui raggi del sole, filtrano attraverso le tende della camera di Shin, illuminando due figure, ancora dormienti, che di li a poco si sarebbero risvegliate dal lor placido sonno.
Il primo a lasciare le braccia di morfeo è Soichiro. Il ragazzo apre piano gli occhi, per poi richiuderli velocemente abbagliato dal sole. Mettendosi una mano a proteggere i due pezzi di cielo, riuscì ad aprirli, li sfrego leggermente e si guarda attorno. Non riconoscendo quella stanza tenta di alzarsi, ma un peso sullo stomaco glielo impedisce. Guardando in basso, verso la fonte di quel blocco, sorride teneramente a quella vista. L’albino ancora addormentato, lo sta usando come cuscino, mentre chiuso a bozzolo, gli arpiona delicatamente le gambe con le sue. Il biondo non può che definire quella scena paradisiaca, mentre accarezza piano, il viso dell’ albino. La piccola bocca leggermente schiusa e la tranquilla espressione sul suo viso, lo rilassano molto.
La mano del più grande, si sposta sui morbidi capelli. Li accarezza piano, godendosi la delicatezza di quei ciuffi, del colore della neve, che incorniciano il pallido viso del suo angioletto, per poi ricadere delicatamente sulle sue palle e sulle coperte.
- Sei bellissimo - sussurra, pensando che sarebbe fantastico svegliarsi tutti i giorni con quella meraviglia nel letto.
Come a volergli risponde, Shin strofina il viso sul ventre scolpito di questo, per poi alzare piano il viso verso di lui.
- Buon giorno angelo –
- Buon giorno – risponde il più piccolo.
Shin, ancora assonnato, si siede sul bacino del biondo, che ingoia a vuoto nervoso.
Il piccolo mette le mani sugli addominali di Soichiro. – Ma-ma non hai la maglietta – balbetta l’albino.
- Bhe, ecco avevo caldo – gli dice l'altro arrossendo leggermente.
Shin lo fissa, poi lentamente gli accarezza il petto, scendendo giù fino al ventre, tutto con lentezza esasperante.
- N-no no no, aspetta, fermo - lo interrompe il biondo togliendoselo da sopra e sedendosi sul bordo del letto.
L’albino un po’ offeso gli si avvicina da dietro, gli poggia le mani calde sulle spalle per poi farle scendere sul petto abbronzato.
Soichiro trema leggermente, ma non si muove.
- Che succede ? – sussurra, ingenuo, Shin direttamente nell’orecchio dell’altro, che sentendo un brivido attraversargli tutto il corpo si alza di scatto, facendo cadere l’altro all’indietro.
- Io … io … niente, solo che … - tenta di spiegare, interrompendosi poi quando capisce dov’era rivolta l’attenzione di Shin. Abbassa lo sguardo e arrossisce fino alla punta dei capelli, quando nota l’evidente rigonfiamento che sfoggia tra le gambe.
Mette velocemente le mani, a coprire l’erezione.
- Io .. io … torno subito – conclude correndo fuori dalla stanza.
Sfreccia nel lungo corridoio diretto al bagno, del secondo piano, cercando di fare il meno rumore possibile.
Arrivato davanti alla porta, fa per aprirla ma questa era chiusa – Dei, che faccio adesso ? – borbotta, guardandosi attorno.
Dopo poco, sente la serratura della porta scattare.
Il biondo comincia a sudare freddo. In quel bagno ci andavano solo due persone, e se una era ancora shockata nella sua stanza allora … - Kanata- san – sussurra timoroso, quando la porta aprendosi piano mostra il giovane uomo che vi stava dentro e che adesso lo fissa torvo.
Soichiro resta immobile, temendo ogni azione.
Il moro lo guarda dall’alto in basso, osservandolo scrupolosamente, finchè i suoi occhi non si posano sul “problema” del ragazzo, facendogli spuntare una venina sulla fronte.
Sospira piano.
– Che fai qui, Soichiro-kun ? –
- Io … hem io … stavo cercando il bagno ecco – balbetta l'altro raggelato.
- A capisco, e dimmi, perché non indossi la maglietta? – prosegue gelido.
- Hehehe sentivo un caldo e così... –
- Già in camera di mio fratello, fa proprio caldo –
- Già … cioè no, io non ero … -
- Non ti preoccupare Soichiro-kun è normale, sei giovane – gli dice, poggiandogli una mano sulla palla.
Kanata si allontana, per andare al piano di sopra. Prima di salire le scale però, si volta verso il ragazzo.
- A proposito Soichiro-kun … - comincia, mostrandogli un sorriso del tutto finto – Tieni lontano dal mio Otooto, il tuo amichetto, se non vuoi che ti mostri la mia collezione di Katana, che per l’appunto affilo tutti i giorni… Ci siamo capiti ? – conclude fulminandolo.
- S-si, sissignore – risponde terrorizzato il ragazzo, prima di catapultarsi in bagno.
Una volta dentro, si appoggia alla porta per prendere aria.
– Aiuto –

POV SHIN

- Era...era eccitato – riesco a pensare solo a quello mentre, ancora sul letto, guardo nel vuoto.
- L’ ho fatto eccitare – penso con una nota di entusiasmo, che svanisce presto al ricordo della sera prima.
- E’ troppo difficile- aveva detto, la notte prima.
Mi sento triste e in colpa. So che per lui è difficile, mi vuole molto bene lo so, ma anche lui ha dei bisogni e mi fa star male non poterli soddisfare. Anch’io voglio farmi amare completamente da lui. Ma non ci riesco. Ogni volta che andiamo un tantino oltre la paura mi assale. Non voglio perderlo.
Mi chiudo a bozzolo, mentre gli occhi mi cominciano a pizzicare. Non sopporterei di perderlo.
Le lacrime cominciano a scendermi dagli occhi mentre la paura mi assale ancora. Procurandomi un senso di angoscia che mi fa dolere il petto.
- Otooto ? –
Alzo velocemente il viso, rivolgendolo a mio fratello che è appena entrato.
- Nii-san – gli dico, tendendo le braccia verso di lui, per farmi stringere.
Mio fratello si avvicina veloce a me, e mi attira a se, consolandomi. Scoppio a piangere. Un pianto irrefrenabile e angosciante.
– Shhh Otooto, che succede? -
Non gli rispondo. I singhiozzi non me lo permettono.
Lui continua a stringermi e dopo aver placato in parte il mio pianto, mi prende il viso sollevandolo.
- Che succede … ti ha fatto qualcosa ? – scuoto la testa energico - No –
Sento un dito di mio fratello accarezzarmi piano un punto preciso del collo.
- Cos’è questo ?… non lo difendere Shin! che ti ha fatto ? – disse infuriato.
- Non mi ha fatto ni-niente … non-non mi h-ha forz-zato a fare niente – gli spiego, portandomi una mano a coprire il succhiotto.
- Se non ti ha fatto niente, allora perché piangi, è ? – era arrabbiato.
- P-perché io-io vorrei dargli tutt-to Kanata … ma-ma ho paura – vedo gli occhi di mio fratello sgranarsi dalla sorpresa.
- Anch’io lo voglio … v-voglio che lui … che noi … - mi interrompo, non riuscendo ad andare aventi.
-Shin- dice accarezzandomi i capelli.
- Non sei obbligato a farlo-
- Si invece, lui-lui non me lo chiede mai … si ferma sempre quando vede il mio disagio, ma lo so che vorrebbe andare avanti, e ha ragione – Gli urlo, arrabbiato con me stesso.
- Voglio solo riuscire a dargli tutto, perché io … i-io non lo voglio perdere … - confesso, ricominciando a piangere - … è troppo importante per me – concludo, tuffandomi nella braccia di mio fratello, che mi stringe forte, avvolgendomi nel suo calore.
- Shin, quel ragazzo stravede per te … non si allontanerà per così poco – mi dice gentile
- Non è una cosa da poco.. –
- Si che lo è, a lui non interessa quello, mi sembra si stia impegnando per non farti fretta, no? –
Annuisco.
- bene, allora non dubitare mai del suo amore per te Otooto … perché lui.. –
- SHIN –
Ci voltiamo entrambi verso la porta, da dove Soichiro mi guardava perplesso.
Si avvicina a me in un batter d’occhio, spostando in malo modo mio fratello, che finisce per terra, e stringendomi le mani nelle sue mi dice:    
- Angelo, che succede? Perché piangi ? –
Mi chiede protettivo, mentre mi accarezza piano una guancia. Guardandomi dritto negli occhi preoccupato, aspettando una risposta.
- Non è n-niente – gli dico cercando di tranquillizzarlo. Ma la voce spezzata dal pianto e gli occhi gonfi, non aiutavano.
- Come fai a dire che non è niente? … è colpa mia vero … Io-io... ti prego perdonami non succederà più Shin … vuoi che me ne vada? Me ne vado subito se vuoi, ma ti preg.. –
Interrompo quel fiume di parole senza senso, con un bacio. Un bacio lento a fior di labbra.
Mi stacco leggermente, mantenendo ancora il contatto.
- Non dire stupidaggini, non voglio che te ne vai – gli sussurro, portandogli le mani al collo e allacciando ancora le nostre labbra. Lui risponde subito al bacio,inizialmente riluttante poi rendendolo profondo e languido.
Mi stringe possessivo, portandomi una mano dietro la testa per approfondire il bacio.
Il suo sapote, il suo odore, il calore del suo corpo premuto sul mio, sono piccole cose che mi inebriano i sensi. Non ce più niente intorno, solo noi due.
Ci stacchiamo per riprendere aria. Socchiudo appena gli occhi tuffandomi, nel meraviglioso azzurro di quei pezzi di cielo.
Il suo sguardo languido, mi fa andare a fuoco.
– Non ti farei mai del male, angelo mio. –
Quella frase dettami, la sera prima con tanta premura, ebbe la forza di incoraggiarmi.
Impaziente mi avvento sulla sua bocca. Divorando quelle sensuali labbra. Cercando la sua lingua. Immergendo le dita nei morbidi fili dorati, che sono i suoi capelli. Mi sembra di annegare in queste sensazioni inspiegabili che ci riempiono, facendomi perdere il lume della ragione.
Lui mi accarezza una coscia, sollevandola leggermente, stringendomi a lui. D'istinto mi porto sopra il suo bacino, rendendo tutto più facile ad entrambi.
Stacca le labbra dalle mie, portandole al collo.
– ah – gemo piano, quasi impercettibilmente.
Le mie mani vagano, per tutto il suo petto, per poi scendere sugli addominali scolpiti.
–com’è bello – penso.
Lo spingo, sul materasso guardandolo ,dall’alto, direttamente negli occhi pieni di passione.
Mi allungo su di lui, e lascio una scia di piccoli baci sul collo, rendendogli irregolare la respirazione. Lo sento posare entrambe le mani sulle cosce, e stringerle piano.
In un attimo, mi ritrovo sul materasso con lui sopra posizionato fra le mie gambe. Mi guarda ghignante. Rispondo sorridendogli di rimando, cercando di nascondere almeno un pò il disagio, prima di riprendere quelle labbra che mi intossicano l’anima e ricominciare a giocare con la sua lingua.
Come la sera prima sento chè mi strofina l’erezione fra le gambe. Ma questa volta non ho paura. Spingo leggermente il bacino verso il suo, che non perde tempo e si struscia forte su di me, facendomi inarcare.
Immerso in quella passione non mi accorgo di lui che mi slaccia ogni singolo bottone del pigiama. Mi solleva di peso, e messomi sulle sue gambe, mi strappa letteralmente via la parte sopra del pigiama.
Quella violenza mi spaventa. Lo spingo via terrorizzato.
Mi sento abbracciare; scosso, alzo lo sguardo e vedo Kanata.
– è stato qui tutto il tempo – il pensiero mi fa arrossire.
- Cretino . Cerca di frenare un po’ i bollori – urla mio fratello a Soichiro ancora per terra confuso.
I nostri sguardi si incontrarono. Mi dispiace. Ho le lacrime aglio occhi.
È nervoso. Lo vedo chiaramente. Sta soffrendo. I suoi occhi me lo stanno urlando.
Si alza veloce.
– Mi-mi dispiace, sono un idiota. Me ne vado. Non ti disturberò più. – dice velocemente, con la voce roca, prima di correre fuori.
Resto ancora tra le braccia di mio fratello, facendomi cullare.Mi ci vuole un po’ per realizzare il tutto. Stava piangendo.
- Me ne vado. Non ti disturberò più
Che voleva dire? ... No .
Prendo la camicia e gli corro dietro disperato, rischiando di cadere più volte.
- Shin – sento mio fratello, ma non mi fermo.
Scendo veloce la scala. Percorro tutto il corridoi e mi precipito per l’altra rampa.
– Soichiro – chiamo .
- Boccchan ? che succede ?- mi sento chiedere da Karin.
- Dov’è ? – quasi l’aggredisco.
- Chi ? –
- Soichiro , dov'è Soichiro ? – le urlo, strattonandola per il bavero.
- Shin, calmati… - interviene Kanata
- È nella camera degli ospiti che prende le sue cose –
Non lo faccio nemmeno finire, che già corro al secondo piano. Arrivati alla stanza apro la posta veloce.
- Soichiro ?! –
Lui si gira, interrompendo quello che stava facendo. – Shin ? –
- N-non te ne andare ti prego … - lo supplico tra i singhiozzi – t-ti preg-go … n-non lasciar-mi … n-non mi lasciare d-da solo … -
Cado atterra disperato. L’idea di perderlo mi fa troppo male.

POV SOICHIRO

Vederlo così mi spezza il cuore. No ti prego.
Veloce mi inginocchio davanti a lui e lo stringo forte.
- Non piangere Shin, ti prego non mi fare questo – le lacrime cominciano a rigarmi le guance.
- N-non lasciarmi, non l-la-lasciarmi … - mi ripeteva stringendosi a me.

-"NON MI LASCIARE … ME LO AVEVI PROMESSO, ME LO AVEVI PROMESSO … NON LASCIARMI SOICHIRO -"

- Non ti lascio te lo prometto angelo , te lo prometto –
Lo prendo in braccio e lo sdraio nel letto. Gli accarezzo i capelli e faccio per alzarmi, ma lui mi ferma stringendomi saldamente la maglietta.
- D-dove vai ? – mi chiede spaventato.
- Vado a chiamare, Kanata-san –
- Perché ? –
- Non lo so … io pensavo che magari .. bhe –
- S-stai qui co-n m-me … ti … P-rego –
A quella supplica il mio cuore si scioglie. Non voglio vedere gli splendidi occhi del mio angelo gonfi di lacrime. Mai più.
Mi sdraio vicino a lui, che vi avvicina ulteriormente, facendo aderire perfettamente i nostri corpi.
Lo stringo un po’ riluttante. Gli accarezzo piano i capelli, mentre i singhiozzi lentamente si placano.
- Mi dispiace … – gli sento dire
- Pensavo veramente di farcela … solo … -
-Shhhhh tranquillo non è niente – lo rassicuro
- È stata colpa mia, mi sono fatto troppo trascinare … -
- Io voglio … io voglio fare l’amore con te … -
Fare l’amore . E' una frase cosi bella detta da lui che mi scalda il cuore. Mi sento le farfalle nello stomaco.
- Anchio … -
- Ho paura – la sua confessione mi spiazza. Avevo intuito che c’era qualche problema, ma non ha mai voluto parlarmene.
- Non ti farei mai del male –
- Lo so … vorrei poterti dire tutto –
- Puoi farlo –
- No, non posso-
Non puoi? perché?, perché Shin?. Questo mi fa star male. Perché no riesci a fidarti me?.
Lo stringo forte.
- Saprò aspettare Shin. Ci tengo troppo a te per buttare via tutto per una cosa cosi stupida. Tu sei molto di più di un bel culetto, angelo –
Lo sento sorridere piano e baciarmi la mascella.
- Grazie –
- Bhe è vero angelo, hai un fondoschiena da favola –
Lui mi spinge debolmente via – scemo –
-hehheh –
Ci guardiamo negli occhi per un po’, coccolandoci a vicenda. Poi lo vedo sdraiarsi su di me a gambe aperte e appoggiare le labbra sulle mie.
Ci scambiamo un bacio dolce e piano di amore.
Dopo poco, lo sento approfondire il bacio e lo seguo a ruota; anche se ho paura di cosa possa succedere non posso fare a meno di cadere sotto le sue avances.
Mi prende per il colletto della maglietta e mi guida su di lui, che se ne sta ora comodamente sdraiato mentere io sono posizionato tra le sue gambe. Sposta le sue labbra sul collo, dove lascia dei piccoli morsi, che mi fanno perdere la testa.
Gli accarezzo le cosce, una delle parti del corpo di quel ragazzo che adoro. Sono morbide e sode. Le stringo leggermente ribaltando le posizioni.
Lui comincia a leccarmi il lobo dell’orecchio.
– h-ha – dio mi farà impazzire un giorno.
- Do-dovremo a-andare giù – cerco di dire. Se continua cosi, il controllo che ho avuto fino a quel momento se ne andrà a farsi benedire.
Mi prende le mani e me le appoggia sui suoi fianchi, lasciati scoperti dalla camicia del pigiama sbottonata.
I suoi movimenti sono lenti e un po’ timorosi, ma non si ferma.
Il cavallo dei pantaloni, mi si indurisce ogni secondo di più e voraci le mie mani esplorarono tutto il suo petto, ben fatto. Le spalle morbide. La schiena, che inarca piano, facendomi perdere la testa.
Si solleva, rimanendo seduto sul mio bacino. Rimane a fissarmi negli occhi per interminabili secondi, come a volermi leggere dentro, assicurandosi di qualcosa.
- Shin ? –
La mia voce, involontariamente, esce più come una supplica e subito me ne pento. Non voglio obbligarlo a fare niente, voglio che arrivi fin dove se la sente.
Sto per aprire la bocca di nuovo, per dirgli di fermarci, ma lui appoggiava i palmi sul mio petto e fa oscillare piano i fianchi sul mio cavallo.
- Oh dei – esclamo tra i denti.
I suoi movimenti si fanno via via più veloci e profondi. Puntando precisamente alla mia erezione.
Stavo per impazzire dal piacere. Da dove gli è uscito tutto questo coraggio? Lo guardo mentre continua la sua lenta tortura. Il mio sguardo languido si posa su di lui, che mi fissa di rimando. Lo sto letteralmente divorando con gli occhi e per quanto mi sforzi non posso farne a meno. È stupendo.
Lui scende sul mio viso, piano, senza mai smettere di muoversi, anzi ora i movimenti sono più forti. Mi bacia piano le labbra, regalandomi un tenero contatto, per niente adatto a questa situazione, ma lo accetto volentieri.
Afferro forte le coperte del letto. So che se riprendo a toccarlo probabilmente andrebbe a finire male.
Shin continua a ondeggiare sul mio bacino, è una sensazione stupenda ma non è abbastanza.
Faccio un respiro profondo e cercando di essere delicato lo prendo per il bacino, capovolgendo le posizioni e comincio a muovermi. Veloce e forte.
Una scarica elettrica mi attraversa il corpo. Ora ci sono solo i suoi occhi, il suo calore, il profumo della sua pelle. Ora c'è solo Shin.
Mi avvento sul suo collo, affamato, lasciando una scia di segni rossi al mio seguito.
-Non la ce la faccio più – dico a denti stretti, in procinto di fermarmi ma sento le sue braccia, leggermente tremanti, stringermi forte come a incitarmi e continuo. Lo sta facendo per me.
Quella è l’ultima goccia. Con altre poche spinte raggiungo il culmine, sporcandomi.
Crollo al suo fianco con il fiatone. Mentre cerco di riprendere fiato, lui resta immobile senza muoversi.
Mi alzo a sedere veloce, credendo di averlo ferito di nuovo.
- Shin? – gli sussurro timoroso, avvicinando una mano alla sua guancia ma ritraendola subito, terrorizzato dal pensiero di spaventarlo. Lui si gira.
Smetto di respirare.
Mi sorride piano, alzandosi anche lui e baciandomi dolcemente. Di solito quando mi bacia sono sempre propenso ad approfondire il contatto, ma adesso no. Voglio ringrazialo. Regalandogli un bacio lento e pieno di tutto l’amore di cui il mio cuore si è riempito grazie a lui.
Quanto amo questo ragazzo.



ecco qui un'altro capitolo finalmente pubblicato. allora, spero di non avervi terrorizzato con queste scene un po ... diverse da quello a cui siamo abituati a leggere in questa storia. per quellI a cui la scena e piaciuta dico "grazie XD" e .... mi dispiace ma non ci saranno altre scene del genere (purtroppo) ... a chi invece non è piaciuta perche shin forse era troppo ooc, "mi dispiace, VI SUPPLICO PERDONATEMI "ma se la storia e arancione bisognava metterci qualcosa scusate, ma potete consolarvi al penisero che non ce ne saranno più e che da ora in poi sarà tutto rosa è fiori ... heheh scherzavo, le avventure non sono mica finite qui che pensavate ci sono ancora molte cose da svelare .... al prossimo capitolo e vi faccio notare che questo è un bel capitolone lungo per i miei standard (viva me) e.... COMMENTATE IN TANTE PER FAVOREE !!!! XD ciaoooo
  
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