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Autore: Road_sama    15/09/2012    1 recensioni
“Tu…” sollevò la katana e la puntò verso Allen che si irrigidì all’istante. Vi fu qualche istante di silenzio tombale. “Tsk, tu sei troppo mammoletta per fare un tiro del genere.” disse voltandosi a fissare uno ad uno nella stanza.
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Un po' tutti, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Eccomi arrivata dopo parecchio con l’ultimo capitolo su i Bookman! E’ un capitolo piuttosto lungo rispetto agli altri e sinceramente non so nemmeno perché l’ho fatto così lungo xD Non so quando pubblicherò il prossimo (spero molto presto ovviamente ^^) perché comincio ad avere veramente poco tempo per scrivere. Quindi fatevi bastare questo capitolo :) buona lettura!! :D                            
                             
                                                      In piedi, Bookman

 


O mio Dio! C’eravamo insinuati in affari seri. Non pensavo così seri! Io ed Allen ci osservammo e lui mi mandò un’occhiata del tipo –o cazzo vorrei essere una mosca!-
A peggiorare tutto, c’era il fatto che l’aria nella stanza era più pesante di una balena bianca sovrappeso. Sia Lavi che Bookman fissavano il bordo del tavolino, sembrava non respirassero nemmeno. Ad un tratto Lavi si posò una mano sulla benda all’occhio destro, poi chiuse la mano a pugno e la batté violentemente sul tavolino che si inclinò leggermente. Io, Allen e Bookman trasalimmo.
“Quando avevi intenzione di dirmelo?! Tu non sai quello che ho passato in questi anni a causa della tua fottuta scelta!” Lavi scattò in piedi e si diresse verso la porta.
“Oltre a rovinare la vita di mio padre sei riuscito a rovinare anche la mia.” Sibilò quelle ultime parole che arrivavano ad essere taglienti quanto la lama di una spada poi chiuse violentemente la porta alle sue spalle. Ricadde il silenzio nella stanza. Dopo qualche istante anche Bookman si alzò in piedi e si passò una mano sulla faccia.
“Alla fine doveva succedere no?”
 
“Mi dispiace un casino per Lavi…sapere così tutto all’improvviso! Perché Bookman gliel’ha tenuto nascosto per tutto questo tempo?!” ero furiosa. I sentimenti di Lavi erano stati completamente calpestati e tutto pochi minuti. Perché la verità fa così male certe volte?
“Ehi voi!!!!” ecco, ora ci mancava solo Kanda a peggiorare la situazione. Infatti il ragazzo si ergeva dietro di noi abbastanza spazientito.
“Non sono in vena di litigare Kanda…” rispose Allen a bassa voce.
“Non voglio litigare Moyashi! Che cazzo avete fatto a quel coniglio idiota?!” ci voltammo e osservammo attentamente il volto incazzato del moro.
Mentre l’albino accanto a me borbottava un “mi chiamo Allen”  mi rivolsi a Kanda.
“Che è successo?!” esclamai allarmata.
“Mi ha fatto uscire con una scusa e adesso si è chiuso in camera…e io ho sonno!!!!!!!!!” Ad Allen arrivò la bocca al pavimento dallo stupore mentre a me per poco non scappò una risata. Kanda ha sonno e Lavi chiuso in camera! Sembrava una Candid Camera!
“Per ora dobbiamo lasciarlo da solo, ha bisogno di pensare.” Tagliai corto.
“Per sta notte dormirai nel mio letto in camera con Allen, io vado da una mia amica a dormire, vi va bene?”
“Ma stai scherzando vero?!” gridarono all’unisono. Non sembrava possibile ma a volte la pensavano allo stesso modo.
“Io in camera con Bakanda?”
“E io in camera con il Moyashi?” mi parve di vedere un fulmine andare dalla tempia dell’uno fino alla testa dell’altro.
“E’ per Lavi e voi sta notte non litigherete altrimenti vi faccio pulire i bagni! Intesi?” Sia Allen che Kanda ammutolirono.
“Domani cercheremo un modo per farlo ragionare. Per sta sera è tutto.” Loro annuirono e ci separammo per la notte.
 
Allen girò la chiave nella serratura mentre Kanda, dietro di lui, tentava di mascherare uno sbadiglio.
“Tu dormi li.” L’albino indicò un letto ad una piazza e mezza vicino ad una piccola finestrella. La stanza dei due ragazzi era semplice e di media larghezza. Alle pareti c’era della carta da parati argentea, tempestata di fiori rosa. A dividere i due letti c’era un tavolino di legno chiaro con due sedie ai bordi. Il bagno era in una seconda stanza ed era costituito da una doccia, un lavabo e una tazza, tutti in ceramica azzurra. Era una stanzetta proprio accogliente.
“Beh…come dire…” Allen si grattò la testa.
“Non hai niente con cui andare a letto?” Kanda lo guardò storto.
“Un pigiama, una camicia da notte…” Allen ridacchiò.
“Forse le usi tu le camice da notte, magari anche con i fiorellini!” il moro si sedette sul letto e si tolse la giacca di pelle nera.
“Io non uso le camice da notte…” brontolò l’altro ragazzo.
“E poi che ne so che ti frulla in testa!” incrociò le braccia al petto e si sedette sul lettino opposto.
“Tranquilla mamma vado a letto così.” Nel frattempo Kanda si era alzato e si era chiuso in bagno.
“Piuttosto di essere tua mamma preferirei morire!!” rispose l’albino cambiandosi.
Si misero a letto dopo qualche minuto.
“Hey…Moyashi?” il giapponese chiamò Allen con tono stanco.
“Che vuoi Bakanda?” rispose l’altro con tono altrettanto assonnato.
“Che è successo al coniglio?” l’albino aprì gli occhi di scatto e rimase in silenzio per qualche istante. Kanda si era preoccupato per Lavi…possibile?
“Bookman, il direttore di questo albergo è suo nonno.” Molto brevemente gli spiegò quello che aveva sentito dire da Bookman qualche ora prima.
“Ed è per questo che si è chiuso in camera?!” il moro sembrava quasi irritato da quella storia.
“Si…insomma venire a sapere ora di avere qualcuno che al posto di prendersi cura di te ti ha lasciato al tuo destino, è un po’ difficile da accettare.”
“Che idiota quel coniglio.” Ok Kanda non si stava preoccupando affatto per Lavi, voleva solo un pretesto per insultarlo, riuscì a concludere Allen nella sua mente. Stava per dire al moro “ sei senza cuore!” ma, venne anticipato dall’altro ragazzo.
“Cazzo ha appena scoperto di avere qualcuno dovrebbe essere felice! Finalmente sa che può contare su qualcuno, non è più solo!” Questa volta l’albino scatto in su sedendosi sul letto. Non l’aveva considerata quella ipotesi. Kanda aveva ragione e non aveva insultato Lavi, anzi l’avrebbe aiutato così!! Lo fissò nel buio della stanza e gli parve di vedere la sua sagoma sdraiata sul letto di Kitty.
“O mio dio Kanda non l’avevo pensata questa soluzione…” ammise il ragazzino.
“Sai quando si è soli sapere di avere qualcuno su cui contare ti da la forza.” Oddio ora Kanda si stava confidando!! Quel lato di lui non l’aveva mai visto e tantomeno si aspettava che ce ne avesse uno! Non pensava che ci fosse un Kanda cinico e freddo a mascherare un altro lato sensibile. Allen si lasciò cadere sulle candide lenzuola bianche.
“Per dire questo devi aver sofferto molto…anche tu Kanda…?” domandò il più piccolo cercando di scoprire che passava per la testa al moro.
“Ah, ci basta Lavi depresso! Ora ho sonno lasciami dormire!” il Kanda sensibile era venuto fuori improvvisamente ed era anche andato altrettanto presto.
“Notte Bakanda.”
“Notte Moyashi.”
 
I due ragazzi si svegliarono di soprassalto. Qualcuno bussava alla porta e molto energicamente.
“Vai tu Bakanda…” disse Allen tra qualche sbadiglio. Kanda si mise in piedi ed andò ad aprire.
“Allora! Sono quasi le 8! Lavi è stato tutta la notte da solo non pensate che sia anche troppo?!” Kanda sbadigliò, osservò la ragazza, guardò Allen, poi si chiuse in bagno. Kitty ci restò male, ma solo per qualche secondo, quel bel tenebroso non smetteva mai di incuriosirla!
Non appena i ragazzi si furono ricomposti dalla lunga dormita, tutti e tre si presentarono davanti alla stanza di Lavi. Kitty bussò. Nessuna risposta.
“Per me si è ubriacato ed è svenuto per la sbronza.” Affermò Allen per sdrammatizzare; almeno Kitty sperò che fosse per sdrammatizzare.
“Lavi forza apri! Devi mangiare qualcosa…” provò Kitty.
Nessuna risposta.
“Cazzo Lavi apri questa fottuta porta ! Per colpa tua ho dovuto dormire con il Moyashi! Apri che ti faccio a fettine!” urlò Kanda cercando di forzare la maniglia.
“Stai zitto Bakanda! Così non farai altro che peggiorare la situazione!” gli sbraitò l’albino in faccia.
“Oh e mi stai dicendo che se non ha intenzione di uscire io devo passare una settimana senza lavarmi e per di più in stanza con te?!”
“Idiota di un…”
“State zitti! Ora voi andate a chiamare Bookman e io cerco di convincere Lavi a ragionare, intesi?!” Allen e Kanda annuirono di malavoglia, poi spintonandosi camminarono verso la stanza del direttore.
“Lavi…vieni fuori, non concluderai niente stando li, anzi butti via dei momenti preziosi che potresti passare molto meglio con i tuoi amici.” Vi fu un rumore molto basso all’interno della stanza .
 
(Da qui ascoltate "Fix you" dei Coldpaly)

“Capo!!!” urlò Allen.
“Che vuoi?!” il vecchio fece capolino dalla porta.
“Vieni a convincere Lavi ad uscire dalla sua camera!!” disse Allen irritato. Quella situazione non piaceva a nessuno e tutto perché Bookman era stato un irresponsabile!
“Che dovrei fare io? Voi non sapete quello che ho provato, non dovete più ficcarvi in questa storia e poi se tutto va bene appena sente la mia voce si butta giù dal balcone.” Bookman stava per chiudere la porta quando Kanda la bloccò con il piede.
“Questo tuo comportamento non fa altro che mettere in evidenza quanto tu sia un ipocrita ma, per me tu potresti anche morire è solo che io rivoglio la mia stanza e se per riaverla devo torturarti chissene frega.” Kanda piantò su Bookman uno sguardo di ghiaccio. Allen fu scosso da un brivido di inquietudine e curiosità verso quel ragazzo così ricco di facce e lati nascosti. Booman sospirò poi uscì dalla stanza.


“Lavi!” Bussai ancora. Era ormai da 10 minuti che parlavo con la porta della stanza e ormai mi dolevano le nocche. Appoggiai una mano sulla parete fredda dell’uscio.
“Mi distrugge vedere le persone ridotte così male a causa di qualcun altro…ma, non ha senso buttarsi giù in questo modo! Tu sei riuscito a sopravvivere grazie all’aiuto dei tuoi amici fino a questo punto, no? Come mai dopo che hai saputo di avere una persona in più su cui contare sei triste? Il passato è passato e quello che conta è solo il presente!”  Ancora nessuna risposta. Adesso cominciavo veramente a stancarmi, cazzo più di quello che dovevo fare?!
“Dai Lavi cazz…” la porta si aprì all’improvviso e una figura alta e slanciata mi strinse le braccia attorno a i fianchi incastrando la testa tra la mia spalla ed il mio mento. All’inizio ne fui stupita ma, poi, lo sentii tremare e lo strinsi più forte. Gli passai una mano tra i capelli rossi e pensai che fossero incredibilmente morbidi nonostante fossero così ribelli. Non appena si staccò ci guardammo negli occhi e gli rivolsi un sorriso, uno dei più dolci che avessi mai fatto.
“Grazie.” Mi disse solo.
 Il capo arrivò dopo qualche istante e li lasciammo discutere. Bookman rimase a circa due metri di distanza dal ragazzo. Si fissavano.
“Ragazzo…io…ho sbagliato, lo so e molte volte ci ho pensato. Pensavo a te ogni giorno, pensavo a quello che era successo a tuo padre e temevo che se fossi rimasto con me avresti fatto la stessa fine. Ma, non potevo accettare di perdere anche te. Forse sono stato solo un codardo e ho scaricato la responsabilità di crescerti a qualcun altro. Forse è anche troppo tardi per dirti questo ma ho sofferto davvero molto quando ti ho visto e…” il rosso sorrise.
“Da quello che mi hai raccontato i Bookman registrano la storia senza esprimere i loro sentimenti, si vede che sei invecchiato vecchio panda!” Lavi rise e Bookman lo atterrò con un calcio. Lui cadde dolorante, il più anziano gli tese una mano e i due si scambiarono un sorriso.

“In piedi, Bookman.”

 
Allora..? ne valeva la pena? Spero vi sia piaciuto xD
To Be Continued…
Finalmente Lavi ha accettato questo suo passato tenutogli nascosto fino ad ora. Che succederà ancora in quell’albergo? Un arrivo in aspettato cambierà ancora le sorti di questi poveri ragazzi. Chi riporterà un pò di tranquillità in questo albergo? Tutto questo nella prossima puntata! xD
  
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