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Autore: sakurainlove96    15/09/2012    5 recensioni
Ikuto, un ragazzo solitario e misterioso, non aveva mai provato il sentimento più bello che ci possa essere nella vita.
Quando si trasferisce con la sua famiglia in un'altra città, incontrerà una persona che gli cambierà la vita. Che gli farà provare il sentimento dolce e, per certi versi, doloroso, che almeno una volta nella vita, tutti vorrebbero provare: L'AMORE!
Vi ho incuriosito?? Spero di si! Baci XD
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 4

La mattina dopo, proprio come aveva detto mia sorella, ero fuori di casa alle otto meno venti precise e stavo andando a suonare ad Amu.
Utau, come al solito, era in ritardo e l’avevo lasciata indietro.
Io ero tutto un brivido! Non vedevo l’ora di rivederla. Potrò sembrare monotono ma non so come spiegare i sentimenti che provo vedendola. Non mi era mai capitato prima. Nonostante avessi avuto le mie esperienze (Utau ovviamente non ne sa niente), le mie emozioni non erano mai state così complesse. Non mi ero mai sentito così legato a una persona. Se ce ne fosse stata la necessità avrei dato tutto, pure me stesso, per lei. Da quando l’avevo vista il giorno prima avevo provato un forte senso di protezione nei suoi confronti come se fosse la cosa più cara che avevo e, in effetti, è proprio come la consideravo: il mio tesoro più prezioso, la persona per qui valeva mandare tutto e tutti a quel paese pur di aiutarla e starle vicino.
Il pomeriggio precedente avevo avuto modo di conoscerla ancora di più e avevo appreso lati di sé che, conoscendola poco, non sarei mai riuscito a scoprirli. Amu è allegria pura. E’ vivace, simpatica e disponibile con tutti. Ha un senso dell’umorismo abbastanza spiccato ed è testarda. Molto testarda. E ha un gran senso della giustizia.
Allo stesso tempo, però, è dolce e timida. Soprattutto nelle situazioni che la mettevano in imbarazzo.
A me mi piace farla arrossire e facevo di tutto per stuzzicarla.
Poi ogni volta che metteva il broncio era meravigliosa!
Poi la faccia che aveva fatto ieri sera quando le ho dato un bacio – sulla guancia purtroppo – era impagabile.
Però – anche se mi costa ammetterlo – io non ero da meno. Non avevo fatto altro che pensare alla sua pelle lisca e morbida che veniva sfiorata delicatamente dalle mie labbra. Dalla sua pelle calda e delicata. E nella mia mente – irrimediabilmente malata – immaginavo le mie labbra sfiorare anche il resto del suo bellissimo e sinuoso corpo. Ok. Sono un pervertito! Ma questo l’ho sempre saputo.
Comunque, ero così assorto nei miei pensieri perversi che, a tavola, mentre la mia “carissima” sorellina se la rideva, mia madre mi chiese a cosa stessi pensando così intensamente da non notare il dolce al cioccolato che mia madre mi aveva messo davanti.
Cosa molto insolita dato che io adoravo la cioccolata, e quel dolce era il mio preferito.
Dato che non avevo assolutamente intensione di raccontare i fatti miei a quelle pettegole di mia madre e mia sorella, quest’ultima iniziò a raccontare dell’incontro con Amu e del fatto che quando ero con lei ero un’altra persona. Avevo gli occhi che mi brillavano e non avevo occhi che per lei. Cosa altrettanto vera, ma non l’avrei mai ammesso. Almeno, non davanti a loro.
A quel punto iniziò la solita solfa. Cioè una madre tutta elettrizzata all’idea che il proprio figlio aveva trovato la persona giusta.
Ma io mi chiedo… perché cavolo le donne fanno sempre troppi castelli in aria?!
Dico io, non siamo nemmeno fidanzati! Figuriamoci se – per mia estrema fortuna – ci mettessimo insieme! Me l’ammazzano!
Meglio non pensarci se no mi rovino la giornata.
Arrivo davanti a casa di Amu e suono.
Dopo pochi secondi viene ad aprirmi un uomo sulla quarantina. Doveva essere il padre di Amu.
“Buongiorno. Posso esserti utile ragazzo?”
“Si grazie. Cercavo sua figlia Amu. Sono Ikuto Tsukiyomi, un compagno di classe di sua figlia. E sono anche il vostro nuovo vicino.”
Suo padre rimase a guardarmi, o per meglio dire a SQUADRARMI, con un espressione tra lo sbalordito e il protettivo nel suo volto.
Ecco! Il classico padre possessivo che vorrebbe vedere la propria figlia in convento piuttosto che con un uomo.
Dopo qualche secondo si riscosse. Ma non fece in tempo a dire niente che Amu spunto dalle scale con la divisa addosso.
Mio Dio! Non avrei mai staccato gli occhi da lei.
“Ciao Ikuto!” disse allegra “hai visto che sono puntuale?”
Io le sorrisi. “Già. Devo ammettere che sei la prima che non lascio indietro.”
“Oh che onore!” disse con tono di voce fintamente solenne.
Ci fissiamo per qualche secondo e scoppiamo a ridere.
Ad un tratto lei mi si avvicina e mi diede un bacio sulla guancia. Io ridevo e non mi ero di nulla ma appena sento le sue dolci labbra sulla mia pelle il mio cuore va letteralmente in subbuglio. Batteva così forte che credevo che avrei avuto un infarto da bacio da un momento all’altro.
D’altro canto lei non era da meno infatti aveva le guance rosse anche se cercava di non darlo a vedere a causa sei suoi genitori.
A quel punto capii che si comportava da dura anche con loro.
Doveva essere stato duro per lei fare la parte della sorella maggiore e responsabile anche se aveva solo 11 anni.
Da quello che mi aveva raccontato, i suoi genitori lavorano dalla mattina alla sera per mantenere la famiglia e, in quel periodo, non avevano parenti a cui lasciare le bambine, soprattutto Ami. Quindi Amu aveva dovuto adattarsi e diventare una persona responsabile troppo presto per potersi prendere cura di sua sorella e di sé stessa.
Intanto suo padre era sempre più rigido e io, nonostante non lo dessi a vedere, temevo in una scenata da parte sua.
La moglie invece ci guardava intenerita e con lo sguardo sognante.
Prese il marito sottobraccio trascinandolo in cucina e congedandoci con un semplice ‘Buona giornata ragazzi’.
Io e Amu uscimmo in silenzio. Aveva lo sguardo basso e il viso arrossato. Si vedeva che era imbarazzata per quel innocente bacio sulla guancia.
Io la fissavo intensamente beandomi anche solo della sua presenza.
Quando arrivammo al cancelletto sentimmo un urlo disperato dalla cucina di casa Hinamori.
“La mia bambina si è fidanzataaaaaa!”
Io scoppiai a ridere di gusto e il viso di Amu divento, se è possibile, ancora più rosso.
Era rigida. Sapevo che avrebbe voluto sprofondare ma io ero contento perché avrei veramente voluto che fosse vero. Che io e lei fossimo fidanzati.
Le presi la mano e la avvicinai a me.
“Amu tranquilla! Non è successo nulla…”
“Come non è successo nulla? Mio padre mi ha appena fatta vergognare come nessuno aveva mai fatto. Insomma… a te… di s-sicuro… ti ha dato fastidio. Non siamo fidanzati…” continuava a farfugliare.
“Amu… Ti ho detto che devi stare tranquilla… Non mi ha dato fastidio. Anzi…”
“Davvero?”
“Si.”
E piano piano ci dirigemmo verso la scuola.
Non ci eravamo accorti che le nostre mani erano ancora intrecciate.
Infatti quando arrivammo a scuola avevamo gli occhi della maggior parte degli studenti addosso.
Quelli pieni di stupore degli amici di Amu che, pensandoci, anche miei.
E, soprattutto, quelli pieni di rabbia e invidia di quel damerino con i denti da latte di Tadase!
Dento mi stavo piegando in due dalle risate! La sua faccia era la cosa più divertente che avessi visto nella mia vita.
Si vedeva che avrebbe voluto alzarmi le mani anche se sapevo che non sarebbe riuscito nemmeno a sfiorarmi.
Dopo lo stupore iniziale, Kukai e Naghiiko mi fecero l’occhiolino e io gli sorrisi compiaciuto.
Il giorno prima infatti avevamo anche parlato di quell’argomento.
Naghii infatti si era accorto – con mio grande stupore dato che mai nessuno aveva capito cosa provassi veramente – degli sguardi che lanciavo ad Amu e aveva uscito l’argomento davanti a Kukai.
Mi giro verso Amu e vedo che si è accorta delle nostre mani intrecciate e dello sguardo stupito e invidioso della maggior parte degli studenti ma, con mio grande piacere, lasciò che la sua mano rimanesse intrecciata alla mia.
Quando arrivammo dal gruppo ci presero subito d’assalto.
“Ragazzi! Adesso ci dovete raccontare TUTTO!” disse Rima.
“Come mai vi tenete per mano? Vi siete messi insieme?” domandò saltellando Yaya.
Naghii e Kukai mi guardavano maliziosamente.
Io e Amu iniziammo a sudare freddo.
Non che mi vergognassi. Non è affatto da me. Ma il fatto di parlare di queste cose davanti ad Amu mi bloccava perché sapevo che Kukai e Naghii avrebbero voluto sapere la verità e come mi ero sentito – Manco fossimo delle vecchie comari – e avevo paura che Amu si allontanasse da me.
Se ci penso non era neanche da me parlare dei fatti miei con qualcuno, ma a me, anche se non lo davo a vedere, mi faceva piacere avere degli amici con cui poter parlare di ragazze e delle cose che di solito facciamo noi.
Amu stava per aprire bocca quando, all’improvviso, si manifestò alle nostre spalle la nostra “salvezza”… se così la si poteva definire dato che era peggio di tutti e quattro messi insieme.
“Ikuto, Amu!!! Siete cattivi! Perché non mi avete aspettato?”
“Perché sei sempre la solita ritardataria!” risposi acido. In fondo, anche se ci aveva salvato da una situazione imbarazzante, era pur sempre la mia sorella rompiscatole.
Lei alzò gli occhi al cielo e si rivolse ad Amu.
“Capisco Ikuto. Ma tu Amu… Non me lo sarei mai aspettato!”
Ed ecco che tirava il suo lato facciamosentireincolpailprossimoperraggiungereimieiscopi.
Sembrava sul serio delusa… per chi non la conosceva bene.
Che doppiogiochista…
In quel momento suonò la campanella e ci dirigemmo in classe.
 
 
 
Ciao ragazze! Come state? Scusatemi per l’enorme ritardo ma ero in vacanza. Spero che possiate perdonarmi. Passiamo alla storia. In questo capitolo esce allo scoperto un comportamento di Ikuto che nemmeno nell’anime viene messo in luce: il romanticismo. A parer mio però, questo comportamento ha sempre fatto parte di lui anche nell’anime. In questo capitolo l’ho voluto mettere in luce. In una recensione che ho ricevuto nel capitolo scorso mi è stato detto che l’intraprendenza di Ikuto forse era da inserire  un po’ più in là e io ho risposto. La mia risposta vale anche per il romanticismo. Se per caso avete bisogno di chiarimenti potete andare a leggere le mie motivazioni. In più la storia è mia quindi Ikuto ha dei comportamenti che mi rispecchiano. Forse a voi non piacerà ma se è coì potete benissimo dirmelo e io modificherò qualcosa. Ripeto, a e fa molto piacere che mi diciate quello che pensate e sarò felice di rispondere a tutte le vostre critiche. Detto questo, passiamo alle buone notizie: il prossimo capitolo è già pronto e domani, quando accenderò il computer lo posterò subito ma volevo precisare che sarà un po’ speciale: perché sarà dal punto di vista di Amu. Voglio far capire anche le emozioni e le perplessità di lei prima di continuare… al prossimo capitolo allora! Baci! :)

  
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