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Autore: LyraB    16/09/2012    2 recensioni
Che non fosse bellissima lo sapeva, ma Mira era certa di avere così tante qualità da essere certa che non sarebbe rimasta sola per sempre.
Sì, forse era noiosa, timida, magari non molto spiritosa… ma era anche una persona gentile e premurosa, che si preoccupava tanto per gli altri. Poteva il suo aspetto non molto appariscente impedirle di trovare qualcuno che notasse il suo animo gentile?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 6, grigio argento




Quando si fermarono era già quasi mezzogiorno: si accamparono in una piccola radura nascosta alla vista da una fitta siepe di rovi e decisero di riprendersi dalla disavventura accendendo un fuoco e mangiando quello che avevano recuperato. Il resto della giornata trascorse lentamente e nelle lunghe ore di riposo Mira si rese conto che non aveva mai parlato con Luke: lo raggiunse dove si era disteso per riposare un po' e gli diede un bacio per svegliarlo. Il ragazzo ricambiò il bacio, ma Mira si allontanò, cercando di intavolare una discussione:
- Cosa farai quando torneremo a casa. -
- Continuerò il mio addestramento per diventare cavaliere. E ovviamente continuerò a volerti frequentare. - Disse con un'occhiata maliziosa.
Mira arrossì, mettendosi i capelli dietro le orecchie, e continuò.
- Beh, ma avrai dei progetti, no? Dei sogni. -
- Diventare cavaliere, ottenere un buon castello e sposarmi con una bella donna. Per l'ultima parte ho già delle idee... - Luke le prese una mano e le baciò il palmo con tanto calore che Mira si sentì ribollire il sangue.
Sottrasse la mano alla stretta di Luke e cercò di continuare il discorso tirando fuori tutti gli argomenti di cui disponeva, ma il giovane continuava solamente fare allusioni e a tentare di rubarle qualche bacio. Alla fine del pomeriggio le uniche cose che Mira era riuscita a capire di lui erano che amava il vino, le donne e i combattimenti con gli amici, che sapeva di essere bello... e che per lui l'espressione “per sempre” non aveva nessun significato.

Quella scoperta fece male a Mira: il pensiero che quel ragazzo stupendo di cui era tanto innamorata era così freddo e vuoto l'aveva ferita profondamente.
Quando scese la sera e i cavalieri si furono distesi per dormire un po', la ragazza si rese conto che aveva proprio voglia di una discussione seria e interessante, così cercò Arianna, ma scoprì che la ragazzina era già crollata addormentata vicino al fuoco; con Olimpia le discussioni profonde non erano nemmeno lontanamente pensabili... e Mira si ritrovò a desiderare la compagnia di Viridian.
Se all'inizio, dopo quel loro abbraccio nella foresta, era stata lei ad evitarlo, ora era il giovane ad essere sfuggente: era difficile vederlo in giro e non scambiava due parole con lei da molto tempo. Lo trovò seduto all'ombra di un abete dal tronco enorme, con la testa tra le mani.
- Viridian, ti senti bene? -
- Le ferite si sono rimarginate, sto bene. - Rispose lui.
Mira si sedette accanto a lui e gli posò una mano sulla spalla, titubante.
- Che succede? - Domandò.
- Niente. Non succede niente di strano. Tutto normale. -
- E allora perché ti comporti così? -
- Devi dirmi qualcosa? -
- Volevo parlare. Mi mancano le nostre discussioni. -
Viridian si voltò appena verso di lei, fissandola con i suoi occhi ciechi.
- Davvero? -
- Sì. - Disse in un sussurro, trovando assurdo quello che stava dicendo.
Viridian sembrò illuminarsi e subito tornò quello di sempre; si misero a parlare delle stelle, dato che la notte limpida e perfetta era colma di scintille argentate e Mira aveva manifestato a voce alta tutto il suo stupore per quel firmamento meraviglioso.
- Ormai la costellazione del Cigno dovrebbe essere sorta. - Disse Viridian ad un certo punto.
- Conosci le stelle? -
- Credo di sapere i nomi di tutte quelle che brillano sui  Sette Regni. -
- Dev'essere bellissimo... -
- Posso dirti i loro nomi, se vuoi. -
- Ma come fai? Tu non puoi vederle! Come le riconoscerai? -
- Quando conosci una cosa non ti serve vederla per sapere dov'è: da bambino ho imparato le mappe celesti di ogni periodo dell'anno. Dimmi solo dove si trova il nord e con il tuo aiuto potremo guardare il cielo insieme. -
Per il resto della notte le parlò della Via Lattea, di Orione, Andromeda e Cassiopea, e di tutte le leggende che le stelle portavano con loro dalla notte dei tempi; le parlò di stelle che indicavano la via, di stelle che non si muovevano mai e di stelle che invece apparivano solo in determinati momenti dell'anno, di stelle vicine e di altre lontanissime. Mira lo ascoltava a bocca aperta e con suo grande stupore si accorse che mentre parlava non sembrava nemmeno così brutto.
Viridian si fermò, le chiese di nuovo dove fosse il nord e l'ora della notte, poi le prese una mano e le indicò un punto nel cielo.
- Tra quelle stelle che stanno sorgendo adesso ce n'è una che si chiama Sirio: è l'unica stella che si vede dovunque, all'interno dei Sette Regni. -
Mira però non lo stava ascoltando: la mano del ragazzo stretta attorno alla sua le aveva causato una tale scarica elettrica nel corpo che sentiva il cuore palpitare più forte che mai. Abbassò lo sguardo, fissandolo sull'erba scura accanto all'orlo della sua gonna, e sentendo le guance roventi. Viridian si accorse dell'esitazione della ragazza e strinse più forte la sua mano, posandola sul proprio cuore: attraverso la casacca la ragazza sentì il cuore del ragazzo battere forte quanto il suo.
Mira lo sentiva battere, tremava e quasi non riusciva a respirare, paralizzata in quella situazione di cui non stava capendo il significato.
- Mira. - Disse Viridian, e la sua parola fu poco più che un sussurro nel buio della notte.
Mira si allontanò di scatto e si precipitò all'accampamento: entrò nella tenda di Luke senza pensarci due volte, si rifugiò al suo fianco avvolgendosi nel suo mantello e posando il proprio capo contro la spalla solida del giovane. Sperava di riuscire a riprendere sonno prima di sentire i passi di Viridian sull'erba umida, quando sarebbe tornato indietro.

La mattina dopo, Mira era ancora inquieta e turbata: camminava al fianco di Luke, ma sentiva nettamente la presenza di Viridian alle sue spalle. All'improvviso decise di spostarsi in coda alla comitiva, dove Arianna camminava accanto ad Olimpia.
- Come mai sei qui? - Chiese Olimpia all'improvviso.
- Ho bisogno di pensare. - rispose Mira.
- Ti dispiace se io intrattengo Luke, nel frattempo? -
- Fai pure, Olly. -
Olimpia avanzò contenta verso il giovane e Mira si mise a camminare piano lasciando ruota libera ai suoi pensieri.
A lei Luke piaceva: era bellissimo, galante e spiritoso, si divertivano insieme, ridevano e scherzavano. Con lui però non riusciva a parlare: era superficiale, infantile e decisamente un ragazzo troppo dedito ai piaceri della vita per essere il tipo giusto per lei, oltre al fatto che era una persona che non amava chiacchierare. D'altronde fino a quel momento era passata sopra a quei difetti: quando lui la baciava e la guardava con aria ammirata, era così facile dimenticarsene!
“È così bello che quando lo guardi ti dimentichi tutti i suoi difetti.” Pensò.
Poi c'era Viridian. L'aveva cercato, e questa cosa la spaventava: non aveva mai sentito il bisogno della compagnia di Luke, mentre di quella di Viridian sì... e la terrorizzava il pensiero che sentiva il bisogno di chiacchierare con lui, di scambiarsi opinioni e perfino di discutere, come era capitato qualche volta.
Con Luke si sentiva bella e ammirata, si sentiva fortunata, ma non provava mai quella scossa elettrica che Viridian le scatenava dentro appena la sfiorava. Era anche vero che guardare Viridian in faccia faceva sparire tutte le belle sensazioni che le trasmetteva, lasciandole solo una terribile sensazione di orrore e raccapriccio.
Mira sospirò: avrebbe voluto trapiantare l'anima di Viridian nel corpo di Luke, se solo fosse stato possibile!
Non era una cosa realistica, così si rese conto di dover prendere una decisione, prima di tutto con sé stessa. A conti fatti, però, Mira pensò che tra i due avrebbe preferito Luke: forse non era il massimo per farci un discorso serio, ma per quello poteva cercarsi un professore o una dama di compagnia... se non altro sarebbe stata felice di vederlo sempre camminare al suo fianco.
Decidere tra i due non era una cosa che faceva con piacere, ma se il pensiero di stare con Luke non la faceva impazzire, quello di dover guardare un ragazzo che le metteva il voltastomaco le faceva proprio ribrezzo.
Quando si accamparono sotto uno spuntone di roccia Luke le avvicinò.
- Ho parlato con Olimpia tutto il pomeriggio, ma ho sentito la mancanza del tuo bel viso, mia amata. -
- Volevo stare un po' sola a pensare. -
- Ora che hai pensato fammi un po' compagnia. -
- Sempre a tua disposizione. - Disse lei sorridendo.
Si sedettero l'uno vicino all'altra, mangiarono qualcosa e si addormentarono abbracciati.
Mira fu svegliata dal rumore di una pioggia battente che scrosciava sul fianco della montagna.
- Dobbiamo rimetterci in marcia! - Disse Adam.
- Perché? Piove da morire! - Esclamò Arianna.
- Perché con questa pioggia c'è il rischio di frane ed è meglio allontanarsi da questo punto del costone, qui la roccia è particolarmente friabile. Dobbiamo raggiungere la Grotta, lì non dovremo temere la pioggia! - Esclamò il giovane.
Adam era stato scelto come capitano perchè era indubbiamente
quello che aveva più esperienza sul Picco Cristallo, così nessuno osò fare obiezioni e tutti si rimisero in marcia, anche se sotto la pioggia battente però camminavano molto lentamente.
Adam era davanti a tutti e cercava di tenere un passo abbastanza spedito per raggiungere la loro meta il prima possibile; alle sue spalle c'era Luke e Mira aveva tentato di stargli vicino, ma aveva dovuto rallentare, non essendo abituata a camminare in montagna con quelle condizioni, così si era ritrovata all'improvviso accanto a Viridian. Il giovane camminava svelto, ma la sua cecità gli rendeva difficile camminare agevolmente su quello stretto sentiero che si snodava sul fianco della montagna. La consapevolezza della sua vicinanza fece contrarre violentemente lo stomaco di Mira e la ragazza alzò gli occhi verso di lui per cercare di intravvedere i suoi lineamenti tra le pieghe del cappuccio e le cortine d'argento della pioggia che continuava a scrosciare.
Come se si fosse accorto di essere osservato, Viridian parlò, all'improvviso.
- Mira. -
- Come... come sapevi che ero io? -
- Hai un buon profumo. 
Posso farti una domanda? -
- Ma... ma certo. - Rispose lei, vagamente imbarazzata all'idea che un ragazzo la riconoscesse dall'odore.
- Cosa provi per Luke? -
Mira rimase interdetta.
- In che senso, scusa? -
- Sei innamorata di lui? -
- Sono affari miei. - Disse Mira imbarazzata.
- Non volevo impicciarmi, era solo per sapere... mi sembra che tu abbia qualche problema ad affrontare le tue emozioni. -
L'imbarazzo della ragazza si era trasformato in irritazione: cosa voleva capirci uno come Viridian di ragazze? Sicuramente non ne aveva mai avuta una nella sua vita e adesso faceva tanto il grande esperto solo per fare colpo su di lei. Fiera del suo amore per Luke, Mira rispose:
- Cosa ne vuoi sapere tu delle mie emozioni, non puoi nemmeno vedermi! E comunque sì, sono innamorata di lui. -
- E perché? -
- Beh, per prima cosa è bellissimo no? È innegabile. -
- Ah. -
- E cosa vorresti dire con questo "ah"? -
- Vuol dire che è colpa del fatto che sono cieco. -
- Che cosa intendi? -
- Il fatto che non ci trovo niente di interessante in lui. È colpa del fatto che sono cieco. -
Mira rimase a bocca aperta, senza sapere cosa dire.
Se lei fosse stata cieca, cosa ci avrebbe trovato, in Luke? Niente, ad essere sinceri. Quell'improvviso pensiero la fece trasalire: aveva ragionato come ragionavano quelli che la giudicavano dal suo aspetto fisico. Si era comportata esattamente come le persone che detestava.
Aveva preferito uno come Luke, bellissimo e con cui poter andare orgogliosamente in giro, a Viridian, il cui aspetto fisico era terribile ai suoi occhi ma che aveva un anima affine alla sua.
   
 
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