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Autore: Cheshire_Blue_Cat    16/09/2012    1 recensioni
La mia prima storia di Soul Eater *felice*
Non vorrei anticipare nulla anche perché non so neppure io cosa sarò capace di scrivere O.O
Aggiungerò un nuovo personaggio, una ragazza dal passato rubato e che è stata dormiente per più di ottocento anni, la sorella di Ashura, il Kishin.
La storia è ambientata dopo la prima serie ed è basata sull'anime ^.^
... a Soul bastò solo un’occhiata per capire che quello non era per niente un comportamento da Maka oltre ad aver captato quella piccola distorsione nell’onda della sua anima.
- Maka? Non eri tu quella che correva dicendo che siamo in ritardo? - chiese prendendola per una spalla e dandole un piccolo scossone.
Lei si girò fissando un punto lontano nel deserto che circondava Death City: - Un’anima… - mormorò...
Tratto dal primo capitolo.
//Dolore al cuoricino ma *sigh* ho deciso di farlo, cambiato modo di scrivere, cambiato città, cambiato casa, ... incompiuta... ma prima o poi finirà anche questa uwu//
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Justin Law, Kishin Ashura, Nuovo Personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Di nuovo sola.
 
Trovare quella ragazza era l’ultima cosa che Shinigami si aspettava, l’aura tanto potente che percepiva al limite di Death City era lei, si chiedeva come aveva fatto ad accorgersene solo dopo tanto tempo.
- Lei è Shinigami, giusto? Ashura mi ha parlato di lei. - disse Shine guardandogli attentamente la maschera: - Me lo immaginavo diverso. -
Shinigami si riscosse dai suoi contorti pensieri: - La maschera l’ho cambiata parecchio tempo fa. - disse agitando la mano con noncuranza mentre un grosso gocciolone gli compariva sulla tempia, ci mise però un secondo a recuperare la sua mise seria: - Ashura? - chiese.
Lei annuì: - Ora ricordo! - disse battendo le mani: - Gli Otto Grandi Guerrieri, lei è QUEL Shinigami? - chiese.
Lui annuì: - Tu come lo sai? È successo tutto molto tempo fa. -
- Anche Ashura ne fa parte, no? Mi parla spesso e non fa che ripetermi che non mi devo avvicinare a lei… però, non mi sembra cattivo… - continuò scrutandolo come incuriosita.
Shinigami sembrò capire il tutto solo con quella frase e se la sua maschera avesse potuto esprimere stupore l’avrebbe fatto in quel momento, si voltò di spalle: - Maka e Soul, vi affido la ragazza. Portatela domani alla Shibusen. - disse prima di scomparire oltre la porta della scuola.
I due rimasero abbastanza sconcertati da quel comportamento, Maka andò verso Shine, che ancora fissava incuriosita la facciata della scuola: - Conosci Shinigami? - le chiese cauta.
La ragazza annuì anche se poco convinta: - Si, l’ho visto parecchie volte insieme ad Ashura. -
Maka sospirò, Shine non aveva la più pallida idea di dove fosse e di cosa era successo, e come avrebbe potuto? I suoi ricordi più recenti appartenevano a quel pomeriggio.
- Avanti vieni. - le porse la mano: - Starai a casa con me e Soul stasera così magari ti togli la sabbia da dosso e ti trovo qualcosa da mettere. -
Shine le sorrise accettando di seguirla, mentre percorrevano le vie di Death City non smetteva di guardarsi intorno attratta da tutto quello che per lei sembrava nuovo per niente a disagio con quelle poche bende addosso, si distanziò di qualche passo da Maka e Soul precedendoli per curiosare in giro.
- Ehi Soul. - bisbigliò Maka.
- Mh? -
- Shinigami sembrava molto turbato da quella ragazza, tu che ne pensi? -
Lui ci pensò un attimo: - Shine ha detto di essere la sorella di Ashura, di aver dormito e che le sue armi sono scomparse… - disse facendo sintesi: - Non saprei, ma non sembra un Kishin. -
Maka annuì: - Neanche a me. - ebbe come un sussulto: - Soul, quando eravamo nel deserto l’hai sentita cantare? -
L’arma la fissò con un sopracciglio alzato: - Cantare? Io non ho sentito niente. -
- Bhe, io si… era qualcosa di terribilmente triste. E poi ha parlato delle sue armi, dove pensi che siano? -
Soul sbuffò con impazienza: - Io lo devo sapere? Tutto quello che sappiamo su di Shine è che era rinchiusa in una cella sotto il deserto e che il Kishin è suo fratello. -
- È vero. - sospirò lei prima di raggiungere Shine per prenderle la mano e guidarla fino a casa.
Appena aprirono la porta Blair saltò loro addosso: - Soul! Maka! Non ne potevo più di stare sola! Meno male che siete tornati! - miagolò la gatta-strega.
Shine, appena la vide, si nascose dietro Maka.
- Tranquilla, lei è la gatta Blair, vive con noi. - cercò di tranquillizzarla la maestra, anche se solo dopo qualche minuto Shine si decise ad avvicinarsi facendo un timido saluto con la mano.
Blair rispose allo stesso modo: - È una tua amica? - chiese poi rivolta a Maka.
- L’abbiamo trovata nel deserto. - rispose Soul.
- Ow… - La gatta abbassò le orecchie: - Povera cara, devi essere molto stanca. -
Shine arrossì, non era abituata a ricevere tutte quelle attenzioni e ciò la metteva a disagio, Maka dovette accorgersene perché si parò tra lei e Blair: - A questo punto… ehm… avresti qualcosa da prestarle? Non credo che i miei vestiti le stiano. -
Blair annuì e si avviò verso l’armadio che condivideva con Maka saltellando e mentre lei trafficava con gli abiti, Shine venne trascinata nel bagno.
- Questo è per te e appena hai finito chiamami che metto fuori uso Soul e vediamo se Blair ha trovato qualcosa. - le disse Maka porgendole un asciugamano bianco e un ampio sorriso.
Shine restò qualche minuto ferma con l’asciugamano tra le braccia prima di decidere che era il caso di spogliarsi lasciando le sue bende per terra.
Si era anche dimenticata di chiedere a Maka come doveva fare e non aveva la più pallida idea di come si accendesse una doccia quindi andò ad intuito e provò a ruotare uno dei rubinetti.
Per sua fortuna l’aveva azzeccata anche se l’acqua era ghiacciata, ci mise quasi dieci minuti a levarsi tutta la sabbia di dosso e a frizionarsi i capelli, quando ebbe finito si avvolse alla bel e meglio nell’asciugamano: - Maka? - chiamò.
Sentì qualche rumore provenire dall’altra stanza, tipo Soul che si lamentava e “MAKA-CHOP!”, poi Maka aprì la porta.
- Cosa…? - cominciò a chiedere vedendo Soul riverso nel divano con sulla testa l’incavo di quello che poteva sembrare un libro.
- Dorme. - le rispose evasiva Maka prima di tirarla dentro quella che doveva essere la sua stanza e chiudere a chiave.
Subito le furono passati due quantomeno strani indumenti: - Ehm… cosa è? - chiese.
Maka si girò a guardarla, era in mutande e osservava con occhio critico il reggiseno taglia terza(ovviamente di Blair) che le aveva messo in mano, non seppe perché, ma le venne da ridere.
- Perché ridi? -
- Niente… - le andò vicino: - Devi metterlo così. - le spiegò facendole infilare le spalline e chiudendole il gancio.
Era pallidissima e anche piuttosto magra, ma manteneva sempre un certo fascino, se l’avesse vista Soul sarebbe morto dissanguato.
Shine si guardò brevemente nello specchio dell’anta dell’armadio: - E a che serve? -
- Credimi, i ragazzi sono molto sconsiderati. - affermò passandole poi una maglietta enorme, che avrebbe potuto benissimo usare per dormire.
Le arrivava all’incirca sopra le ginocchia ma poteva andare: - Stai parlando della tua arma? - chiese riferendosi all’ultima frase.
- Non parlo solo di Soul… In generale. - sviò lei senza evitare di arrossire un po’.
Shine si grattò una guancia: - Oh capisco! Lui ti piace, per questo sei arrossita… -
- Ma che dici?! - strillò Maka chiudendo di scatto l’armadio, non prima di averne tirato fuori una maglietta larga arancione e un paio di pantaloncino che le aveva dato Blair: - Puoi dormire qui, domattina devi venire con noi alla Shibusen. -
Lei annuì: - Grazie Maka. - le disse quando proprio era sulla porta, dopo che Maka se ne fu andata calò un certo silenzio.
Cautamente salì sul letto e appoggiò la schiena sul muro abbracciandosi le ginocchia: Maka è tanto gentile con me… e pensare che non mi conosce neanche… ma… che starà mai succedendo? Ora che ci penso non ricordo niente…si strinse nelle spalle: Proverò a chiedere domani…
Ripose i vestiti che Maka le aveva dato ai piedi del letto e tentò di prendere sonno.
 
Appena lasciò Shine trovò Soul seduto sul divano che si massaggiava la testa, si impose di passare dritta ignorandolo: - Si comporta come una bambina. - quelle poche parole però la inchiodarono sul posto.
- È abbastanza strana, secondo te che ci vuol fare Shinigami? - chiese l’arma.
- Vedremo, comunque adesso Shine non sa neanche dove si trova o perlomeno quanti anni abbia quindi non creda la definirà pericolosa. - gli rispose senza voltarsi, ripensava a quello che le aveva detto Shine, se le piaceva Soul e non poteva far a meno di arrossire: - Potresti stare sul divano stanotte? - chiese.
- Va bene. -
 
Stranamente quella mattina arrivarono a scuola in orario, Shine seguiva Maka per i corridoi della scuola verso la classe Crescent Moon, si sentiva un tantino fuori posto, lei abituata solo alla presenza delle sue armi, lì invece ovunque si girava c’erano ragazzi più o meno grandi di lei.
Maka la fece sedere affianco e lei poi la trascinò verso una ragazza con una lunga coda nera, alta e avvolta in una vestito bianco.
- Tsubaki? -
La ragazza si voltò sorridendo: - Ciao Maka, oggi stai meglio? - chiese premurosa.
- Mai stata male, ero solo che percepivo un’anima e non capivo chi fosse. - spiegò tirando poi Shine in avanti: - Era lei la misteriosa anima ed era intrappolata nel deserto. -
Tsubaki ne sembrò stupita prima di sorridere e porgere la mano alla nuova arrivata: - Molto piacere, sono Tsubaki. -
Shine le strinse timidamente la mano: - Shine. - disse solo, stava ritirando la mano che qualcuno gliela riprese stringendogliela con forza.
- Io sono il grande Black*Star! Mi devi conoscere prima che ti faccia fuori! Nessuno può rubarmi la scena, tantomeno tu! - le urlò un ragazzo con degli strani capelli azzurri prima di scoppiare a ridere mentre lei arrossiva vistosamente indietreggiando di un passo.
Un secondo dopo quello là si ritrovò con la testa sfondata da un gigantesco volume: - Black*Star! Si può sapere che fai? È il suo primo giorno, lasciala in pace! -
- Si può sapere perché fate tanto baccano? -
Shine sobbalzò: Shinigami?… pensò mettendosi di riflesso sulla difensiva anche se disarmata sapeva di non poter fare niente. La presenza era praticamente uguale, ma era solo un ragazzo vestito di nero.
Lo accompagnavano due ragazze bionde, lui salutò cortesemente Maka e Black*Star poi fissò Shine: - Chi è? -
- Shine, è nuova. - rispose prontamente Maka, facendo le dovute presentazioni tra i quattro.
Mentre Shine rispondeva a monosillabi alle domande di Liz, Maka si affiancò a Tsubaki: - Dov’è Crona? - chiese.
- Non lo so, dev’essere in ritardo. -
Maka fece spallucce e tirò fuori Shine da tutte quelle attenzioni: - Dobbiamo andare, Shingami voleva vederla. - spiegò agli altri lasciando Soul indietro.
Mentre camminavano Shine sembrava agitata e si tormentava le mani: - Senti Maka… mi conosci si e no da un giorno e già mi tiri fuori dai guai di continuo… - affermò la mora.
- Mi sembra ovvio, ti vedo in difficoltà in mezzo a troppe persone. -
Shine annuì: - Mi sento soffocare quando ci sono troppe persone o sono in uno spazio stretto. -
Maka la guardò comprensiva: - Claustrofobia. - disse.
- Ecco… - cominciò Shine tenendo un volume di voce bassissimo: - Ti dispiace non parlarne con nessuno? -
- Non dirò niente, promesso. -
Chiusero la discussione che stavano attraversando il corridoio di ghigliottine, Shine si teneva d’istinto mezzo nascosta dietro Maka, non era mai stata brava a percepire le anime altrui, ma in quella stanza ne sentiva decisamente troppe.
Ingoiò un nodo che aveva in gola quando Maka si fermò e fu costretta a mettersi lì affianco.
- Tranquilla. - si sentì sussurrare da Maka, un po’ si calmò, ma quella sensazione di disagio alla bocca dello stomaco permaneva, cercò di concentrarsi solo su Shinigami.
- Molto bene piccola Shine immagino di doverti spiegare un po’ di cose dato che ti sei svegliata solo ieri. - cominciò Shinigami.
Shine annuì: - Potrei sapere perché tanto pubblico? - domandò con voce flebile.
Il dio della Morte agitò la mano: - Oh niente. Sono le mie armi e volevo un loro parere riguardo la faccenda e lui è il Dottor Stein. - disse indicando una tipo, a parere di Shine, parecchio bizzarro, con i vestiti rattoppato e un chiodo infilato nella testa.
In più aveva uno sguardo agghiacciante, cosa che fece rabbrividire la ragazza che dovette imporsi con tutte le proprie forze di stare immobile e ascoltare Shinigami.
- Credo che tu sia stata “ibernata” per più di ottocento anni quindi non puoi sapere che Ashura è diventato un Kishin… -
- Cos’è un Kishin? - lo interruppe subito lei.
- Un essere che dà ascolto solo alla propria follia e con essa agisce… -
Shine tremava, aveva davvero un brutto presentimento, anche Maka era rigida come un pezzo di legno.
- … stava mettendo in serio pericolo questo mondo quindi la Shibusen, come organizzazione in protezione della pace, è stata costretta ad eliminarlo. -
Shine fu sorda per qualche secondo, le orecchie le fischiavano, gli occhi le pizzicavano ma si costrinse a ricacciare giù qualsiasi debolezza: - L’avete ucciso? - chiese spirando tra i denti.
Non le arrivò risposta: - Shinigami, voglio sapere dove sono le mie armi, qualcuno me le ha tolte mentre dormivo. -
- Ti chiedo solo il nome delle tue armi. - disse Shinigami.
- Kaim e Meru, qualcosa mi dice che sai dove si trovano. -
Shinigami sospirò: - Firenze. -
A Shine bastò quello, si voltò e uscì lasciando da sola Maka, Shinigami aveva la faccia bassa e sembrava pensieroso.
- Come faceva a saperlo? - chiese Maka dopo alcuni minuti di silenzio rotti solo dall’eco insistente degli auricolari di Justin.
Shinigami sospirò: - Chi ha ibernato Shine evidentemente voleva prenderle le armi, che non sono state sotterrate, io le ho trovate per caso e le ho nascoste prima che finissero in mani sbagliate; ho saputo solo ora a chi appartengono. Non avevo mai visto armi come quelle, credo che l’unica in grado di maneggiarle sia Shine. -
Maka scosse la testa, non le interessava sapere quello, vedere Shine tanto aggressiva l’aveva fatta rabbrividire. Di lei aveva capito che era taciturna e estremamente timida, questo le bastava a capire che quello non era un comportamento da lei: - Cosa intende fare ora? Lei non sa neanche dove deve andare. -
Shinigami non rispose, Maka intanto rimase immobile battendo impazientemente un piede a terra.
- Justin. - chiamò Shinigami. Il biondo intanto continuava a muovere la testa a tempo di musica.
Shinigami sospirò: - Stain potresti farmi da interprete? Justin non mi può leggere le labbra se ho la maschera. -
- Va bene. - Stain si avvicinò a Justin e lo chiamò tirandolo per una manica.
- Vorrei che seguisse la piccola Shine dato che l’Europa è il tuo territorio. -
Stain ripeté cercando di scandire bene le parole, Justin annui: - CERTO SOMMO SHINIGAMI!!! - urlò avendo la musica altissima.
- Puoi andare. - disse Stain.
- Intende riportarla qua? - chiese Maka dopo che Justin fu uscito e le sue orecchie riacquistarono la capacità di sentire.
- Vorrei saperne di più su di lei. -
 
Non si era mai sentita sola come in quel momento, se Ashura era morto che avrebbe fatto?
Bastardi… pensò stringendo i denti, si sentiva esattamente come quando era rinchiusa nel deserto, vedeva tante anime passare, ma nessuno sentiva la sua, poi si era addormentata.
Scosse la testa: Ma che dico? Non sono mai stata brava a percepire le anime… Ashura non faceva che ripeterglielo.
Si morse il labbro, non doveva pensarci. Scese la scalinata della scuola e corse fino a casa di Maka, forse c’era Blair: - Blair! - chiamò da sotto la finestra cercando di sorridere.
La gatta comparve sopra un tetto dopo un po’: - Shine! Perché già di ritorno? Dove sono Soul e Maka? - miagolò scendendo a terra e trasformandosi.
- Tu sai come arrivare a Firenze? Shinigami mi ha detto che le mie armi sono lì. - chiese.
Blair ci pensò un po’ su poi fece spallucce: - Devi attraversare il mare, non so come fare, ma io per viaggiare usavo questa. - rispose porgendole una zucca.
Shine se la rigirò tra le mani scettica.
- La devi lanciare e la controlla con l’onda dell’anima. - spiegò Blair prendendogliela e tirandola in alto. La zucca divenne gigantesca e fluttuava in aria.
- Tranquilla Blair, con Maka e Soul ho già parlato. - mentì.
La gatta fece un saluto con la mano: - Spero troverai le tue armi, buon viaggio! Miah! - fece per poi tornare un gatto e salire su un altro tetto.
Stava per salire sulla zucca che sentì chiaramente dei passi ben distinti avvicinarsi e… andavano a ritmo di musica?
Si fermò un secondo ad ascoltare e proprio quando si convinse che non era niente da dietro l’angolo spuntò un ragazzo biondo, con la musica sparata a tutto volume nelle cuffiette e vestito da prete.
Shine rimane un po’ disorientata: Non era l’arma di Shinigami? si chiese riuscendo a sedersi a gambe incrociate sulla zucca.
- Che ci fai qui? - chiese.
Niente.
- Ehi? - scese dalla zucca: - C’è nessuno in casa? - fece avvicinandosi finché non lo ebbe davanti, in effetti aveva la musica accesa e Shine cominciava a scocciarsi: - Ci senti? -
Niente.
Shine sbuffò e gli strappò gli auricolari tanto velocemente che lui non fece in tempo a reagire: - Ora mi spieghi che ci fai qui? - disse scandendo bene.
Justin sobbalzò e finalmente sembrò guardarla, non disse niente e con un gesto secco si riprese le cuffie: - Vengo con te. - disse prima di tapparsi di nuovo le orecchie.
Shine sbuffò e si costrinse ad ignorarlo, risalì sulla zucca, aspettò qualche secondo, e fece partire lo strano veicolo. Era abbastanza facile, come essere in risonanza con la propria arma, sospirò.
Era piuttosto veloce, si disse che per trovare le proprie armi le sarebbe bastato percepirne le anime quindi si limitò a volare dritto.
Firenze… Oh! Ecco il mare… si sporse un po’ per vedere la distesa azzurra mentre una venetta cominciava a pulsarle sulla tempia: Certo che questo qui poteva risparmiarselo… si tappò le orecchie: Dio, quant’è fastidioso! E non sta nemmeno parlando! si voltò a guardarlo con sguardo assassino.
Lui fissava distrattamente il cielo e di tanto in tanto cambiava canzone con quell’affare appeso al collo che Shine avrebbe volentieri distrutto.
- Posso almeno sapere come ti chiami? - chiese spazientita, fu sul punto di buttarlo giù quando non ottenne risposta. Stava giusto per farlo…
- Justin Law. -
Shine sospirò, non avrebbe dovuto alzarsi, ma comunque le dava fastidio: Chissà quanto ci vorrà…
Forse lo avrebbe mollato per strada, ora la priorità era di trovare Kaim e Meru, avrebbe saputo sopportare la presenza di uno della Shibusen.
Per ora…
 
SPAZIO ME
Eccomi con il secondo capitolo!!! *me felice*
Ci ho messo un sacco a scriverlo, anche perché è ricominciata la scuola e devo ancora superare lo shock O.O
Quindi… potrei anche non aggiornare per un po’ di tempo(come se non lo avessi fatto anche adesso XD)… insomma, quando posso aggiornerò.
Grazie, grazie, grazie a chi mi ha recensito(Little Shinigami, BlackDeerling e angel_94_) e chi mi recensirà ;)
Spero il cap piaccia perché, sinceramente, non sapevo che scrivere!!! D:
Vabbè… ora evaporo T.T
 
CANZONI ASCOLTATE MENTRE SCRIVEVO: 3oh3-don’t trust me, Eddie Vedder-setting forth, 30 second to mars-the kill.                                                                                  
 
P.s. Si, lo so… ascolto musica strana XD
  
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