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Autore: A_YOLO_1D    16/09/2012    0 recensioni
Cambiare città, paese, amici, genitori, vita...cambiare tutto.
Così è successo a Alessia, per gli amici Alex.
Per le prime settimane dopo la morte dei suoi genitori è sempre stata trattata come un pacco postale, fino a quando non è stata ammessa in una scuola che le cambierà la vita: la Talen High School.
Lei vive per il ballo, è la sua passione. Mentre per l'amore...bhè....dopo la fine della sua ultima storia, molto dolorosa, ha deciso di fare basta, ma sapete un casco di ricci bellissimi e due occhi verde ipnotico posso capovolgere tutto....
Oooookkeii spero di aver stuzzicato un po' la vostra curiosità :) ....
questa è la mia prima FF e spero proprio che vi piacerà
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai di soprassalto. Guardai l'orologio: erano solo le 4:00, avrei avuto ancora un'ora prima di partire per Londra.
Mi guardai intorno, la carta da parati verdognola che ricopriva il muro era illuminata dai lampi che apparivano e scomaparivano fuori dalla finestra.
Il mio orfanotrofio era probabilmente il peggiore di tutto il Michigan, ma tanto non ci sarei più stata. 
Sentii nella bocca il sapore salato delle lacrime: quella notte avevo pianto nel sonno....ancora....era da un'anno, quando erano morti i miei genitori, che nel sonno piangevo inconsciamente, ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Riguardai l'ora: 4:15 la mia riflessione era durata un quarto d'ora "Wow Alessia, hai una mente veloce!!!" pensai cercando di rallegrarmi.
Mi alzaii e decisi di andare a fare una doccia fredda, per prepararmi in anticipo.
Quando furono le 4:30 la vecchia proprietaria dell'orfanotrofio mi venne a svegliare e quando mi trovò pronta si meravigliò: ero sempre ritardataria -.-

Ok, era giunto il momento, stavo per imbarcarmi sull'aereo che mi avrebbe portato a Londra, dai miei ultimi parenti rimasti: i miei nonni paterni.
Quando mi sedetti nel posto di 'minore non accompagnato' un vecchietto mi guardò male e io sorridendo nel modo più cortese che mi venisse spiegai:
-Ho solo 14 anni
Io avevo 14 anni ma tutti mi scambiavano per maggiorenne...forse era la mia altezza, ho forse i miei modi di fare, io non riuscivo a capire.
Quando scesi dall'aereo li vidi: i miei nonni.
Erano veramente carini, abbracciati l'un l'altro che si scambiavano un dolcissimo bacio....lo so, lo so, posso sembrare sdolcinata ma sono fatta così.

Aspettai che si staccassero per poi correre da loro: erano quasi 2 anni che non li vedevo, mi mancavano tanto.
Loro mi accolsero con un caloroso abbraccio e poi mio nonno tirandomi su il viso disse
No- Ma che bella signorina che sei diventata!!!
Na- E dimmi: ti sei già sviluppata?
Io diventai tutta rossa cercando di non darlo a vedere ma mio nonno lo notò
No- Dai Rose, ha 14 anni! E' quasi una donna!
Io sorrisi e ringraziai mentalmente mio nonno, poi ci dirigemmo tutti insieme alla macchina.

Arrivai a casa distrutta, tanto che quasi non riuscivo a tenere aperti gli occhi, così mi buttai sul letto e mi addormentai...



Spassssio autrice :)
Scciiaoo allora, questo era il prologo, quindi non si capisce ancora bene tutta la storia.
Anzi questo inizio è molto deprimente u.u, ma vi prometto che i prossimi capitoli saranno molto più belli
e muovimentatii (?)
  
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