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Autore: La_Gates96    16/09/2012    1 recensioni
Maryland, Denise, 15 anni.
Niente di che, fino a che non conosci la persona che miliardi di persone, vorrebbero al loro fianco.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Cazzo Zacky, quanto ci metti a guidare ?! -
- Calma Den, siamo quasi arrivati. -
Entrati in ospedale mi catapultai dalla segretaria. - Dov'è Brian, dov'è Brian?! -
Zacky mi mise una mano sulla spalla e mi allontanò dalla signorina. 
- Salve, Brian Haner ha fatto un incidente stradale ed è stato ricoverato qui, ci hannod etto che era abbastanza grave e di venire subito, ci può dire in che camera si trova ? - 
- Un attimo che cerco. - Iniziò a sfogliare un registro pieno di nomi, sembrava non arrivasse mai la B. 
- Oh ecco, Brian Haner. E' in prognosi riservata, per ora non potete entrare a fargli visita, ma potete aspettare che i medici finiscano di visitarlo. Si trova alla 139b del quarto piano. - 
Acchiappai Zacky per un braccio e lo trascinai in ascensore, gli altri ci seguirono.
Arrivati di fronte alla sua camera scoppiai in lacrime, Matt venne vicino a me e mi abbracciò. - Scusa per prima, io non volevo. - Mi sussurrò all'orecchio.
- Tranquillo, dai.. - Gli risposi tra le lacrime.
Uscì un medico da quella camera.
- Dottore, come sta? -
- Ha perso momentaneamente conoscenza, potete entrare uno alla volta ma non raccontategli niente della sua vita passata, ciò potrebbe procurargli un grave danno psicologico. - 
Ero paralizzata. - Certo. - Dissi, ed entrai senza emettere fiato.
- Hey Brian.. - Chiusi la porta. 
- Ciao, Denise. - 
- Ti ricordi di me ? - Dissi con voce spezzata.
- No, ma mi ricordo il tuo nome, e quando sei entrata ho sentito qualcosa di strano al cuore. Per caso noi ci conosciamo ? - 
- Sì, ma scoprirai dopo tutto quello che ci riguarda. - Dissi. - Ora esco, ci sono i tuoi amici fuori ansiosi di vederti. -
- Vabene, ciao Denny. -
Sorrisi ma appena lasciai la stanza caddi a terra dal dolore. Matt mi soccorse, mi fece sedere. Capì cosa provavo. 
- Si ricorda il mio nome ma non quello che eravamo. E' in queste condizioni solo per colpa mia e non so come farò a perdonarmelo. Voglio morire. -
- Tesoro, calma. Mentre eri dentro il medico mi ha chiamato in disparte e ha detto che recupererà la memoria, solo che ha bisogno di noi, di vedere i soliti posti e vivere le stesse scene, non bisogna trattarlo come un 'diverso', gli faremmo solo danni. -
­Mi asciugò le lacrime. - Quindi ora smettila di piangere e fammi un sorriso, che quel fottuto chitarrista tra un po' si ricorderà tutto di te. -
- Grazie Matt.. - E mi abbracciò.
- Ah, e il dottore ha anche detto che tra un'ora potrà uscire e tornare a casa. 
Bene, ora volevo rendermi utile. Dovevo aiutare l'uomo che amavo, il padre di mio figlio.
I ragazzi erano entrati, ed ormai l'ora era passata. 
Uscì con una fascia in testa dalla stanza insieme a Jimmy, Zacky e Johnny. 
Parlavano con lui come facevano sempre, però si vedeva che erano tutti un po' turbati, Jimmy in particolare. 
- Hey, voi due, venite, dobbiamo tornare a casa. - Ci urlò Johnny.
- Cazzo ti urli, Johnny ? E' un ospedale. - Rispose Zacky con accidia.
Tornanno a casa e durante il viaggio nessuno fiatò. 
Cenammo,anche se era tardi, e andai in camera mia.
Non riuscivo ad addormentarmi, quando ad un certo punto sentii bussare. Poteva essere Matt, magari voleva consolarmi. 
- Si, avanti. - Sussurai per non svegliare gli altri. 
- Ciao Denise. - Era Brian. 
Volevo passare un po' di tempo con te, so che non siamo stati solo conoscenti, in passato. 
- Bhe in effetti.. Siediti dai, parliamo. -
- Ok. - 
Ci fu un silenzio imbarazzante, nessuno dei due fiatava. 
Io mi stesi, volevo fissare il solito soffitto, ma appena lo feci vidi una mano di Brian avvolgermi. Mi diede un bacio, dio quanto mi mancava. Ricambiai. 
Iniziò ad accarezzarmi le spalle, il seno, i fianchi. Arrivò all'inguine e tornò su. Mi tolse la maglia, era dolcissimo, e lo stesso feci con lui. Ansimavamo insieme, spense la lucina sul comodino e mi slacciò i pantaloncini, me li levò, e fece lo stesso con le mutande. Pian piano si stese anche lui e mi ritrovai io sopra. Gli tolsi i pantaloni, ma non smettavamo di baciarci, mi accarezzava il seno fino arrivare alla schiena e togliermi il reggiseno. 
Staccai le mie labbra dalle sue e iniziai a baciarlo sul collo, poi sul petto, sul dorso, fino ad arrivare, bhe , lì. Feci quello che dovevo fare, e a lui piacque tantissimo, lo si sentiva. 
Mi stesi e lui si mise sopra, mi baciò tutta, e anche lui scendendo fece quello che doveva fare. Fu un momento magico, di una dolcezza unica. Con la penetrazione non sentii nulla, era davvero bellissimo. 
Finì tutto e dormimmo insieme. 
Il giorno dopo mi svegliai prima di lui e lo fissai, fino a quando non si svegliò anche lui.
- Ciao piccola. - Mi disse.
  
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