Film > Re Leone
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Autore: Miranh    16/09/2012    3 recensioni
Ciao! Eccomi qui, come promesso, a postare il secondo libro! Mi scuso per il tempo passato! Dunque, in questo seguito troverete tutti i protagonisti finalmente cresciuti e pronti ad affrontare ciò che il destino ha in serbo per loro. Spero vi piaccia! Un saluto a tutti!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13. “ Guai in vista ”

 

 

 

Ahadi e Uru trascorsero più di due mesi viaggiando insieme, da quando se ne erano andati via dal branco di Kaius. Il loro reciproco amore cresceva ogni giorno di più e collaboravano insieme per l'incolumità della savana, in quanto futuri mantenitori dell'equilibrio di quelle terre.

Al loro viaggio si unirono anche Kesi assieme ai suoi figli. Accettarono l'idea di rifarsi una nuova vita alle Terre del Branco e avevano così deciso di seguire i loro due nuovi amici.

Laio inizialmente si sentiva alquanto intimidito dalla presenza di Ahadi per ciò che era accaduto la prima volta che si erano visti, ma il leone lo rassicurò scusandosi con lui per averlo ignorato e dimostrando la fedeltà che intendeva dare a questo nuovo rapporto. Tra i due si instaurò un grande legame di amicizia e complicità.

Ahadi gli insegnò qualche trucchetto riguardo la caccia e lo portava spesso con sé a controllare diverse giungle, anche se ogni tanto l'involontario atteggiamento maldestro di Laio li cacciava in qualche guaio. Ad esempio c'era stata una mattina in cui, non molto lontano dalla zona dove gli amici si riposavano, due gruppi di rinoceronti si aizzavano l'uno contro l'altro per questioni territoriali. Ahadi andò da loro, con l'intento di calmarli, nonostante il pericolo che rischiava di correre. Laio decise di raggiungerlo assieme ad Uru, ma, una volta arrivato, definì sottovoce i testardi rinoceronti come “ bestie grosse e incapaci di comprensione ” e diede un colpetto al fianco di uno di loro, nonostante le avvertenze di Uru. Ciò fece infuriare ancora di più i due gruppi e li caricarono senza indugio.

La scamparono per un pelo e cercarono di riderci sopra, per non mortificare il giovane Laio.

I giorni si susseguivano l'un l'altro serenamente, offrendo al gruppo di amici posti nuovi e altre meraviglie da scoprire.

Ma le notti degli ultimi giorni, per la giovane Uru, divennero insonni e tormentate da strani sogni: riviveva i drammatici momenti della notte in cui Zhymu aveva attentato alla vita di Ahadi. Veniva sopraffatta dalle enormi zampe artigliate del leone, che la tenne come ostaggio, mentre Ahadi cadeva sotto le zanne degli altri leoni. Poi tutto si faceva buio. Si ritrovava improvvisamente sola e infreddolita da una brezza pungente. Cercava una via d'uscita da quella oscurità, ma le uniche due cose che riusciva a scorgere erano le sagome di un leone morto a terra, con accanto un altro leone. In lui riconosceva Ahadi e cercava di raggiungerlo, per trovare rifugio sul suo petto, ma non appena lui si voltava verso di lei, dai suoi occhi verdi sgorgavano lacrime impregnate di sangue. Lei si fermava impietrita. Lui la chiamava, supplicandole di stare lontana, dopodiché spariva assieme al leone morto, avvolto dalle alte fiamme di un incendio. Lei spalancava la bocca in un grido, ma non riusciva a emettere alcun suono.....

 

<< Svegliati, Uru! >>

La giovane aprì agitatamente gli occhi. Ansimava e il suo corpo tremava.

Accanto vi era Ahadi chino su di lei, con sguardo preoccupato:

<< Eri di nuovo agitata nel sonno... >> le disse;

Uru fece un respiro profondo, cercando di tranquillizzarsi, e si alzò per mettersi seduta, ma le zampe le cedettero. Si sentiva ancora spaventata e disorientata. Il sangue le pulsava veloce nelle vene. Ahadi si protese per non farla cadere:
<< Sei sicura di star bene? >>

<< S-sì...Non preoccuparti >> si appoggiò a lui, chiudendo nuovamente gli occhi. Aveva paura che se lui si fosse allontanato da lei, non avrebbe più fatto ritorno.

<< Hai avuto di nuovo quell'incubo? >>

Uru annuì: << Non riesco a sbarazzarmene... >> aprì gli occhi e si guardò intorno: era l'alba. Elvira e Laio stavano dormendo tranquilli accanto a Kesi.

<< Possiamo...Possiamo restare un po' da soli? Allontaniamoci un po'... >> gli chiese;

<< Se è ciò che vuoi... >> la aiutò ad alzarsi e cominciarono a camminare insieme.

<< Mi dispiace di averti svegliato di nuovo, Ahadi... >>

<< Amore mio, non devi chiedermi scusa per qualsiasi sciocchezza... >>

<< Ma... >>

<< Fai sempre tanto per gli altri, perciò non devi sorprenderti se noi ci preoccupiamo per te... Non dispiacerti >>

Uru sorrise, sentendosi più tranquilla. Si fermarono sotto un albero, non molto lontano dagli altri. La giovane si sedette, affondando il capo sul caldo petto del compagno.

<< Va meglio? O hai bisogno di qualcosa? >> le domandò;

<< Sto bene... Mi basta averti qui con me >>

Il leone si strinse a lei, accarezzandole la fronte col muso. Solo così Uru riusciva a ritrovare calma e sicurezza, dimenticando la paura dei propri incubi, assieme a tutto ciò che li circondava. Nulla l'avrebbe separata da lui in quel momento. Aveva bisogno di sentirlo vicino a sé:

<< Dimmi che mi starai sempre accanto... Che non andrai da nessuna parte... >>

Ahadi sorrise: << Dove vuoi che vada? Ti rimarrò sempre vicino >>

Uru sospirò fausta e, con un respiro profondo, aspirò l'odore del suo amato. Una piacevole scintilla le percosse il petto, facendole aumentare i battiti del cuore: << Ahadi... >>

<< Hm? Cosa c'è? >> si preoccupò lui << Vuoi riposare un altro po'? >>

Uru scosse la testa: << No... >> sollevò la testa e lo incontrò negli occhi.

Ahadi rimase colpito dallo sguardo di Uru: mai i suoi occhi lo avevano guardato a quel modo prima d'ora. Erano innocenti e pieni di fascino, come sempre, ma stavolta gli apparvero più seducenti che mai.

Uru chinò il capo arrossendo: << Io... >>

 

<< Ah! Eccovi qui >>

Era la voce di Kesi. I due si voltarono: era venuta a cercarli assieme ai figli.

<< Cominciavamo a preoccuparci... Tutto bene? >> domandò lei;

Uru le rispose: << Tranquilli... Ho avuto soltanto un altro incubo e Ahadi mi ha aiutata. Ci siamo spostati per non disturbarvi >>

<< Meglio così >>

Elvira lanciò un'occhiata di rimprovero alla madre: << Tu e le tue inutili preoccupazioni, mamma... Te lo dicevo io di stare tranquilla >>

<< Che stai dicendo, Elvira? >>

<< Avranno o no il diritto di restare un po' da soli?? Non facciamo altro che stargli fra i piedi...! Non hanno un briciolo di tempo per loro stessi... >>

Ahadi ed Uru la guardarono sbigottiti ed imbarazzati allo stesso tempo.

<< Ehi, sorellina, calmati >> disse Laio;

<< Tu chiudi il becco, fratellino! Voi giovani maschi non potete capire certe cose... >>

<< Che vorresti dire con questo?! >>

<< Che non ti intendi di romanticismo! >>

<< Ah, sì? Perché tu te ne intendi forse?? Tutti i leoni che incontri scappano dopo cinque minuti! >>

<< Strano! Dovrei dire io lo stesso di te, riguardo le leonesse che incontri! O peggio... Sei talmente impacciato e spericolato, che ti mollano dopo cinque secondi! >>

<< Buoni...! Buoni...!! >> li rimproverò Ahadi, alzando il tono della voce << Fatela finita, per piacere! Non c'è ragione di litigare! >>

<< Non agitarti >> gli disse Uru sottovoce;

Ahadi sospirò: << Hai ragione, scusa... >> e tornò a rivolgersi ai due adolescenti: << Sentite... Ci sono molte più cose ad unirci che a dividerci. Noi non disprezziamo affatto la vostra compagnia. Siete degli amici fantastici, altruisti e pronti a sostenerci. Grazie a voi, la nostra vita scorre più serena di quanto lo sia mai stata. Perciò, se siete preoccupati, oppure avete bisogno di qualcosa, non esitate a cercarci. Mai più dovrete pensare di essere un intralcio. Voi siete molto per noi e ci fa male vedervi aizzati l'uno contro l'altra. Capito? >>

I due fratelli sorrisero meravigliati ed annuirono, scusandosi a vicenda.

Uru guardò Ahadi colma d'orgoglio.

<< Questo è parlare >> disse Kesi contenta << Parole degne di un buon re >>

Il leone sorrise modestamente: << Grazie, ma... non ho il diritto di essere privilegiato >>

<< Ma cosa dici, amico?? >> replicò Laio << Sei un buon capo! Sei coraggioso, perspicace e hai un gran cuore! Se ciò non è degno di un re, allora ditemi voi cos'è! >>

<< Verissimo! >> affermò Elvira;

Ahadi roteò gli occhi su Uru, la quale gli rivolse un dolce sorriso.

<< Va bene... >> disse ai due amici << Ma non chiamatemi capo, altrimenti mi arrabbio >> strizzò un occhio.

I giovani risero: << Agli ordini! >>

 

La mattinata trascorse tranquilla. Il sole raggiunse il punto più alto del cielo, inondando la savana col proprio calore.

Stanchi e affamati per le lunghe ore di viaggio sotto al sole, si fermarono a riposare nei pressi di una piccola pozza d'acqua.

Uru si offrì volontaria assieme a Elvira, per andare a cacciare, anche se Ahadi in un primo momento dissentì:

<< Lascia che ci vada io. Ti stai stancando troppo in questi giorni >>

Uru scosse la testa: << Non devi preoccuparti. Saremo veloci. E poi fra tutti noi sei tu quello che ha bisogno di più riposo: resti quasi tutte le notti sveglio per aiutarmi. Ora farò anch'io qualcosa per te >>

Lui sospirò: << D'accordo...Ma fate attenzione >>

<< Certo >> gli leccò una guancia e si avviò assieme all'amica.

Ahadi si fermò a guardarle finché non sparirono dalla sua vista, dopodiché andò a sdraiarsi vicino a Kesi e a Laio.

La leonessa notò l'espressione dei suoi occhi:

<< Tieni davvero tanto a lei, vero? Il tuo sguardo esprime nostalgia e preoccupazione allo stesso tempo >>

Ahadi rispose, continuando a guardare l'orizzonte: << Già... E' ancora molto giovane e vivace, ma dentro cela un'incredibile saggezza. Mi sta molto a cuore. Se non fosse stato per lei, a quest'ora non sarei qui, colmo di felicità. Se le succedesse qualcosa non riuscirei mai a perdonarmelo >>

Laio gli sorrise: << Tranquillo. Con un leone valoroso come te accanto, dubito che possa accaderle qualcosa. L'ho sempre detto che siete una bella coppia ed ho ragione >> disse sollevando il mento;

Ahadi rise: << Grazie, Laio... >>

<< Prego. E' la pura verità >> rispose determinatamente il giovane;

<< Vi sposerete, una volta tornati alle Terre del Branco, giusto? >> domandò Kesi;

<< Sì, bé... Se suo padre acconsentirà >>

<< Perché non dovrebbe? Per come la vedo io, sei degno di lei >>

<< Grazie...Ma sono successe tante cose... >>

<< Vorresti raccontarmele? Sai, sono davvero curiosa di conoscere la vostra storia >>

<< Anch'io >> disse Laio;

<< Va bene >>

..

 

Uru procedeva attentamente con passo silenzioso, seguita dalla giovane amica. Sollevò il capo ed annusò l'aria: il vento soffiava dalla parte giusta e portò il messaggio odoroso di un gruppo di antilopi.

<< Annusa anche tu, Elvira >>

La giovane obbedì: << Hmm....Antilopi! Ho indovinato? >>

Uru annuì: << Brava. Proseguiamo con cautela >>

Seguirono l'odore fino a valle: vi erano pochi alberi attorno al gruppo di erbivori e l'erba non era molto alta. Conveniva sorprenderle con un'accurata strategia.

<< Sembrano molto appetitose... Su prendiamole! >> esclamò Elvira con eccitazione;

<< Alt! >> Uru la fermò << Non essere precipitosa. Rischi di metterle in allarme. Guarda bene il luogo: non ci sono molte coperture. Nella caccia sono purtroppo essenziali >>

<< Oops... E' vero. Ho ancora molto da imparare >> si mortificò la giovane;

<< Tranquilla. Ogni cosa a suo tempo. Dobbiamo trovare ciascuna un ruolo strategico. Conviene dividerci >>

<< Va bene. Come facciamo? >>

<< Tu resterai qui e le coglierai di sorpresa. Io starò sul fianco esterno e attenderò l'arrivo della preda più adatta >>

<< D'accordo. Buona fortuna >>

<< Anche a te >>

Si divisero. Elvira si mise in posizione d'attacco, abbassandosi il più possibile per non farsi scorgere. Uru fece il giro in largo cercando di non farsi notare e si posizionò più avanti rispetto alle prede.

Elvira diede inizio all'attacco. Con un balzo mise in allarme le antilopi e stette loro alle calcagna. Uru le attendeva, col cuore palpitante. D'un tratto si accorse che c'era qualcosa che non andava nell'aria. Ma ormai le prede erano vicine e non aveva tempo per rifletterci. Non appena esse le vennero incontro, balzò ed afferrò con gli artigli e le zanne un'antilope, facendola scivolare al suolo, dopodiché le cercò la gola. Mollò la presa, non appena questa spirò, e si leccò le zanne insanguinate, attendendo l'amica.

Sentì improvvisamente una presenza dietro di sé, ma non si trattava di Elvira. Si voltò: c'era un grande leone dalla folta criniera e dalla peluria scura, che la fissava con occhi scuri e penetranti. La giovane leonessa, sentì un forte brivido di paura risalirle lo stomaco e indietreggiò ponendosi davanti alla propria preda.

<< Complimenti, bellezza >> disse << Davvero un'ottima caccia. Peccato che si trattavano di prede già prenotate...Bé, perlomeno mi hai risparmiato la fatica di catturarne una... >> si avvicinò con l'intento di sottrarle la preda.

<< Sta' lontano, impudente! >> ringhiò lei << Se hai fame, va' a cercare altrove! Questa antilope è per i miei amici! >>

<< Senti, senti... >> sogghignò il leone << Hai davvero un bel carattere, oltre ad essere affascinante, sai? E poi sai cacciare davvero bene...Ho deciso: diventerai la mia compagna e insieme daremo vita ad un numeroso branco >> esclamò;

<< Cosaaaa?! >> si sconcertò Uru << Stai scherzando, vero?! Non ti conosco neanche! >>

<< Il tempo non mancherà per conoscerci, vedrai... >> la osservò meglio << Lo sai? Hai un'aria vagamente familiare... >> le disse;

Dietro di lui arrivò anche un altro leone più grande:

<< Che succede qui? >>

<< Ciao, fratellone. Guarda qua: ho rimediato una preda e una bella femmina in una volta, anche se si ostina a respingermi... >>

<< Davvero? >> la guardò e ne rimase attratto << Caspita... Nessuno esagererebbe se dicesse che sei una delle leonesse più belle della savana... Hai anche un'aria familiare... >>

Il cuore di Uru batté ancor più freneticamente alla vista dell'altro leone: quella corporatura robusta, la scura pelliccia e quel volto...! Non c'era dubbio: era colui che la prese in ostaggio quella notte tenebrosa! E l'altro era uno di coloro che condussero Ahadi da Zhymu:

<< Ah... Voi...! Voi!! >>

<< Hm? Ci conosciamo, per caso? >>

Gli occhi della giovane si accesero di rabbia e paura e indietreggiò, lasciando scoperta la preda.

<< Siete quei leccapiedi di Zhymu! Avevate ricattato Ahadi usando me! >>

I due leoni spalancarono gli occhi con perplessità: << Tu...Non vorrai dire che tu sei... >>

<< Uru! >> Elvira la stava raggiungendo << Tutto bene? Ma che...?! >> si fermò alla vista dei due leoni << Cosa sta...? >>

<< Vai via! Subito! >> le ordinò Uru;

<< Perché?! Che succede?? >>

<< Fa' come ti dico!! >> le ringhiò;

<< Ma...?! Non posso lasciarti qui da sola! >>

<< Torna dagli altri! Questo è un ordine!! Svelta! >>

Elvira non sapeva se quella fosse la cosa giusta da fare. Tuttavia decise di obbedire e corse via: sarebbe andata ad avvertire Ahadi.

<< Però. Niente male anche la tua amica... >> disse il leone più giovane;

<< Non ti azzardare a toccarla! >> ringhiò Uru <<  Non permetterò che ci vada di mezzo anche lei in questa faccenda...! >>

<< Sei quella mocciosa... >> disse il più grande;

<< Esatto. E tu sei quello sciocco che mi tenne in ostaggio. Anche se con esito sfortunato >>

Al leone tornò a mente l'inganno della leoncina: << Faresti meglio a tenere la bocca chiusa, bellezza... >> le disse minacciosamente;

<< Ah, sì? Perché? Hai forse paura che la notizia si sparga in giro? >>

<< Taci! >>

Uru fece un profondo sospiro, cercando di nascondere la paura: << Bah! Non vale davvero la pena punirvi... In fondo siete solo due sciocche pedine al servizio di un delinquente... >>

<< Lo eravamo. Ora non lo siamo più >> disse il più giovane;

<< Cosa? >>

<< Sì, esatto >> disse il più grande << Abbiamo lasciato il branco. Eravamo stufi della tirannia di quell'imbusto. Non facevamo altro che obbedirgli, subirci le sue ramanzine e procacciargli il cibo! Che marcisca nel suo esilio! >>

Uru deglutì: << Ma bravi! Finalmente un buon uso della vostra indipendenza. Bene, godetevi pure la vostra libertà. Se ora volete scusarmi... >>

<< Dove vorresti andare? >>

<< Vado dove voglio. L'antilope è tutta vostra >> detto questo si girò ed allungò il passo.

<< E chi ti dice che vorremmo quell'antilope? >>

<< Ehm...Siete stati voi a dirlo. O meglio: tuo fratello minore >> si allontanò.

Il giovane guardò la preda stesa per terra:

<< ...Non la voglio più. Preferisco qualcos'altro... >> le andò dietro;

<< Attento, Akin >> disse il più grande << E' la principessa. Non fare cose strane >>

<< Appunto, Kamau. Proprio perché è la principessa. Non me la lascerò scappare... >>

  
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