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Autore: sara_sessho    17/09/2012    0 recensioni
Oltre ai nove regni conosciuti, esisteva un decimo regno sotto la protezione di Odino: il Regno di Myral.
Proprio da lì proviene la protagonista di questa storia, la cui vita si intreccerà insieme a quella dei Vendicatori e di un'altra persona.
Siamo sull'orlo di una guerra sulla Terra, ma siamo sicuri che Loki e il suo esercito siano i veri nemici?
Lo scoprirete solo leggendo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                              ~ RICORDI ~

 

 

 

Con il ricambio in mano, che gentilmente Natasha mi aveva procurato, entrai nel bagno e chiusi la porta a chiave, per evitare “inconvenienti spiacevoli” mentre mi facevo la doccia.

Sciolsi lo stretto chignon con cui avevo legato i miei capelli biondi, lunghi fino a metà coscia e, dopo essere entrata nel box, accesi l’acqua. Rimasi immobile mentre il getto mi colpiva, con la speranza di lavar via tutta l’angoscia e lo stress che avevo addosso; non mi rilassai completamente, ma almeno mi sentii un po’ meglio.

Mi asciugai velocemente e mi rivestii, maledicendo il mio seno troppo ingombrante per una guerriera. Mi guardai allo specchio sconsolata, perché con i capelli così lunghi avrei impiegato molto tempo ad asciugarli, visto che fino ai diciotto anni non potevo creare i quattro elementi a mio piacimento, senza dover attingere per forza da una fonte.

Non so neanche se ci arriverò ai diciotto anni, mancano solo un paio di mesi, ma con Mordred sulle mie tracce è molto probabile che muoia” dissi tra me e me.

Decisi di legare i capelli in una coda alta, usando i capelli più lunghi alla base della nuca, in modo tale che nel complesso sarebbero sembrati più corti e meno fastidiosi.

Uscita dal bagno, indossai un paio di pantaloncini neri aderenti e una canottiera dello stesso colore. Mi guardai un’ultima volta allo specchio e la grossa cicatrice, che avevo sulla schiena, spuntava da sotto il tessuto scuro, rammentandomi il dolore che avevo provato quando mi era stata inferta, per aver provato a fuggire. Sospirai e lasciai la stanza.

 

Fury ci aveva lasciato una “sala da pranzo” solo per noi, probabilmente per non disturbare ulteriormente gli altri agenti dello S.H.I.E.L.D. .

Entrata nella stanza vidi Tony Stark seduto a bere un drink, insieme a Clint e a Steve.

«Ehi dolcezza» disse il miliardario egocentrico.

«Il mio nome è Anastasia, preferirei che lo usassi» risposi il più gentile possibile.

«D’accordo, Anastasia, dai rilassati un po’ e beviti un drink» continuò.

«Ma è ubriaco?» chiesi.

«No, è al suo stato naturale» rispose Steve.

«Andiamo bene».

All’improvviso due braccia mi sollevarono da terra e sapevo benissimo a chi appartenessero.

«Thor, sono grande e vaccinata, sono in grado di stare in piedi e di camminare da sola» affermai, alzando gli occhi al cielo.

«Lo so, ma è tanto che non ti vedo, voglio abbracciarti un po’» mi rispose lui stritolandomi le ossa.

«Puoi abbracciarmi anche lasciandomi con i piedi a terra» dissi «Hai carenza di affetto per caso?».

Finalmente toccai di nuovo il terreno e potei guardarlo bene.

«Sei diventato bello sai? Lo eri anche prima, ma adesso di più».

«Te sei diventata molto formosa invece».

«Sì… Ehm… Ecco» farfugliai arrossendo.

Tutti e quattro scoppiarono a ridere e in quel momento entrò Natasha.

«Il dottor Banner forse non viene a cena, ha detto di mangiare senza di lui… Loki?»

«E’ qui fuori a fare l’asociale» dissi, costringendolo a entrare visto che era stato “scoperto”.

«Ero lì tranquillo, non potevi evitare di darmi fastidio?» si irritò Loki.

«Non fare l’imbecille! Vorrai pur mangiare» gli risposi piccata.

Poi mi voltai, guardai Natasha e cercai di non ridere.

«Nat, hai fatto un frontale contro un muro?» chiese Clint.

«No, io e Anya ci siamo sfidate, ho perso e questo occhio nero è la conseguenza».

«Scusa, non credevo di averti colpito così forte».

«Vorrà dire che la prossima volta vincerò io» disse Nat.

«Mmm non lo so, l’ombretto scuro non mi dona molto» replicai sorridendo.

Ci sedemmo tutti a tavola per cenare e, ovviamente, mi ritrovai Loki seduto di fronte a me. Probabilmente si sentì osservato perché alzò lo sguardo e incontrò il mio corrucciato.

«Che ho fatto?».

«Mi stavo chiedendo perché tra tutte le persone in questa stanza, dovevi capitarmi proprio tu davanti a me a tavola, ma poi guardandoti mi è venuta in mente una cosa: dove hai lasciato l’elmo da capretta?».

«Non assomiglia di più a un cervo?» mi chiese Stark.

«No no, la somiglianza con una capra è indiscutibile».

«Basta insultare il mio elmo» rispose piccato Loki.

«Suscettibile, qualcuno ha mangiato l’erba nel tuo territorio?» continuai imperterrita.

«Questa me la pagherai, nanetta impertinente».

«Non sono io a essere nana, sei tu ad essere troppo alto, non sei mica un gigante di ghiaccio, Loki Laufeyson?» dissi sorridendo.

«Beh, almeno tu te lo ricordi» replicò leggermente sconsolato.

«Avete finito voi due?» ci interruppe Thor.

«Ti senti escluso?» domandò Loki.

«No, ha carenza di attenzioni» risposi io.

«Visto che hai la lingua lunga, perché non ci racconti un po’ di te? Io sono curioso» disse Clint, subentrando nella conversazione.

«Beh, allora» riflettei un momento «Prima che Mordred rovinasse tutto, la mia famiglia era abbastanza numerosa, i componenti erano: i miei genitori, Elijah ed Evanna Scarlet, i miei due fratelli maggiori gemelli Adrian e Blake, e mio fratello minore Daniel» feci una pausa «Lo so, vi aspettavate dei nomi strani, ma i miei genitori amavano molto il vostro mondo e non solo loro, anche il mio ragazzo aveva un nome Midgardiano, Ethan».

«Aveva?» chiese Nat.

«Anche lui è morto durante l’attacco di Mordred».

«Ma scusa, se è stato distrutto tutto, vuol dire che nessuno della stirpe reale è sopravvissuto» continuò Steve.

«Ehm, giusto, questo particolare non ve l’ho detto» sorrisi «La dinastia Scarlet è la famiglia reale da quando comparirono i primi Myraliani molto, molto tempo fa».

«Quindi sei nobile!» esclamò Clint.

«Lei è la principessa Anastasia Scarlet, e futura regina di Myral» mi anticipò Thor.

«Sì, di un popolo fantasma».

Dopo qualche secondo di silenzio ripresi a parlare «Ero, e sono tuttora, appassionata della musica, infatti avevo imparato a padroneggiare diversi strumenti musicali, ma non solo, mi dilettavo anche nel canto e nella danza».

«Sei molto versatile, visto che anche nel combattimento sei molto dotata, contando il fatto che hai anche poteri magici, nonostante a riguardo non abbiamo abbastanza informazioni» disse Nat, sparecchiando il tavolo.

«Quella è una storia che vi racconterò più avanti, perché è piuttosto complicato» risposi pensierosa.

«Ragazzi, stiamo deviando dall’argomento più importante» ci interruppe Stark.

«Sarebbe?».

Lui si avvicinò leggermente e continuò «Fin dove ti eri spinta con il tuo ragazzo?».

Avvampai «Brutto maniaco! Che cazzo mi chiedi? E poi ti sembra che a quattordici anni fossimo pronti?».

«Quindi sei vergine!» esclamò Stark.

Tentennai un attimo «Non ho detto questo» dissi incupendomi «Scusate».

Senza guardare nessuno, uscii sul terrazzino alle mie spalle e Thor mi seguì.

«Anya, perché mi hai tenuto allo scuro di questo?» chiese il dio alterato «E poi, cosa ti è saltato in testa? Non sei più pura?».

Non risposi, ero completamente bloccata.

«Non eri forse tu quella che aveva giurato di essere sempre e comunque fedele a Ethan?».

«E’ complicato, Thor» risposi, tenendo sempre lo sguardo a terra.

«Forza, spiega il motivo per cui hai fatto una tale stupidaggine».

Alzai il viso, rigato dalle lacrime «Durante i tre anni di prigionia, Mordred ha abusato di me molte volte» presi fiato «Ecco il motivo per cui non sono più vergine, l’ha presa lui la mia purezza, spero tu sia felice ora».

Non attesi oltre e rientrai correndo, non mi fermai lì con gli altri, che erano rimasti in silenzio da quando ero uscita, e me ne andai in camera.

Mi accasciai contro la porta e mi rannicchiai su me stessa.

«Forza, Anya, sei in grado di farcela da sola, lo hai fatto finora, perciò ripigliati» mi dissi ad alta voce.

Dopo un respiro profondo, mi alzai per andare in bagno e mi preparai per la notte. Ero talmente concentrata a tenere i ricordi lontani il più possibile dalla mente, che non mi accorsi che qualcuno era entrato nella stanza, e quando, uscita dal bagno, lo vidi, sobbalzai per lo spavento.

«Credo che sia la prima volta, da quando ci conosciamo, che riesco a prenderti alla sprovvista».

«Loki, che diavolo ci fai qui? Sei venuto a prenderti gioco di me?» chiesi seria.

«Credi davvero che io possa essere così vile e meschino nei tuoi confronti?» mi guardò leggermente sorpreso.

«Hai detto che sei cambiato, no? Potrei aspettarmi di tutto».

«E’ vero sono cambiato, ma anche così, non vuol dire che io sia felice per quello che ti è stato fatto» fece una pausa «Dopotutto, il fautore di ciò è anche mio nemico».

Lo guardai interrogativa «Allora perché sei qui?».

«Ero preoccupato per te».

Aprii talmente tanto la bocca per lo stupore, che si poteva quasi vedere il mio stomaco.

«Stark ti ha fatto bere stasera?».

«Non sto scherzando, Anastasia, tu ai miei occhi sei ancora la bambina che aveva regalato a me una collana di fiori, invece che a Thor» sospirò «Forse tu non te n’eri resa conto, ma mi avevi reso davvero felice».

Non trovavo parole con cui rispondergli. Mi aveva spiazzata, completamente.

«Non lascerò che lui ti prenda di nuovo, non lo permetterò» detto questo Loki se ne andò nella sua stanza.

«Grazie» dissi a bassa voce.

Anche se aveva già oltrepassato la porta, ero certa che mi avesse sentita.

 

 

 

 

Angolo autrice:

Lo so che non vi ricordate neanche chi sono, ma stranamente, l'estate non mi porta ispirazione, cosa che fa invece la scuola in continuazione.
Spero non vogliate tirarmi addosso pomodori, o altro, e che leggiate questo nuovo capitolo.
Fatemi sapere mi raccomando, anche dello scorso capitolo, dove non ho ricevuto nessuno recensione.

Spero a presto,
sara_sessho 

   
 
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