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Autore: Black Cherry    17/09/2012    2 recensioni
Eccomi qui con questa long.
Courtney parte. Vuole relax e divertimento. Vuole anche scappare dai ricordi e dalle presone, per lei non gradevoli ( Duncan e Gwen), che abitano nel suo quartiere.
Il problema è che Court non si è accorta che il caos che normalmente c'era in quella zona è cessato e lei non si aspetta chi incontrerà nella sua vacanza...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Courtney, Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Angoletto iniziale:
Ciao a tutti. E’ da molto che non aggiorno.
Ho fatto questo angoletto per dirvi che ci saranno due personaggi, non scriverò il PoV perché si capisce chi parla.
Solo che l’ultimo personaggio che parla parlerà pochissimo, in questo capitolo.
Ci vediamo alla fine del capitolo.
Il_Teskio
 
 

Always in my heart.
Capitolo 3.

 
Finalmente sono arrivata. Il viaggio è stato disastroso: il mio preziosissimo mp3 si è scaricato a metà viaggio. Mi sono dovuta sorbire una vecchietta che parlava solo della seconda guerra mondiale!
Comunque, ora che sono arrivata, non ho più preoccupazioni. Ho sistemato le valige in casa: le svuoterò questa sera. Finalmente posso andare in spiaggia. Amo questa città. Questa, Los Angeles, è la mia città natale. Qui conosco tutti.
Forse, posso prendere in considerazione l’idea di trasferirmi qui, sarebbe bellissimo!
Sono arrivata in spiaggia. Mi spoglio e rimango solo in costume a due pezzi. Questo costume è il mio preferito: rosso fuoco con chiazze arancioni e gialle.
Ora sì che può iniziare il relax.
Ora sì che posso prendere del sole, non che io sia bianca.
Ora sì che posso divertirmi.
Ora sì che mi posso sedere sulla sdraio e mi posso rilass…
-Argh!- urlai.
-Bentornata Court! Ahahah- Urlarono i gemelli Styne. (1)
Li odio quei due! Mi hanno appena triato addosso dei gavettoni pieni di acqua gelata!
-Voi due… Giuro che prima o poi vi annego!- Non ero né arrabbiata e né nervosa. Ero F-U-R-I-O-S-A!
Quei due bambocci un giorno o l’altro non tornano più a casa. Bob e Jimmy. Due pazzoidi dai capelli, marroni, pazzi.
Tutta colpa di Sue. E’ colpa sua se li conosco.
-Hey Court! Bentornata! Ti va di fare una partita a palla volo?- pali del diavolo e spuntano le corna.
Eccola lì, la mia migliore amica, con i suoi capelli biondi, occhi azzurri, fisico perfetto e pelle praticamente rosa. L’ho sempre invidiata; però, in fondo le voglio molto bene.
Con lei si era portata tutto il gruppo: Elisabeth, una ragazza pazzoide, sorella maggiore dei due gemelli Styne; Terry, una ragazza come Lindsay, solo con un po’ più di cervello e molto più gusto nella moda; James, il classico bullo della spiaggia solo che, secondo lui, ha un difetto: adora gl’iris blu; infine c’è Niky, ragazzo semplice, sofisticato e premuroso, il suo problema è che adora le donne di facili costumi.
Manca una persona. Jake. Il mio ex ragazzo; dopo che l’ho lasciato lui non ha più fatto parte del gruppo.
-Allora Court, si o no?- Mi urla Niky.
-Eh? Che hai detto?- dico in risposta. Mi ero persa nei miei pensieri, quindi non ascoltavo.
-Vieni a fare una partita a palla volo?- ripete James.
-Non so ragazzi, non ho tanta voglia, sono appena arrivata e ho voglia di rilassarmi…- rispondo con voce annoiata.
-Lo dici solo perché sai che contro di noi sei spacciata!- mi dicono Bob e Jimmy facendomi la linguaccia e battendosi il cinque.
Mi hanno provocato? Bene. Adesso giochiamo.
 
 
 
Cavolo. Sono sfinita. La partita più lunga a cui io abbia mai giocato; almeno ho vinto. Si sa. Se sei contro Courtney Barlow non hai la minima probabilità di vincere.
Sono quasi arrivata a cas… hey. Fermi tutti. Ma quello non è…? No è impossibile! Sarebbe orribile! Sì, quello è Jake! Merda. Merda, merda, merda. Lo sapevo che era meglio prendere la strada più lunga. Stupida stanchezza!
Speriamo solo che non… ecco. Mi ha visto. Ora si che sono spacciata.
Mi si avvicina con una delle sue sigarette in mano.
-Hey bellezza. Finalmente ti ho ritrovata. Sai, non mi è ancora passata la rabbia di quando mi hai mollato.- mi dice con l’alito che sa di fumo e birra.
Sospiro.
-Jake. E’ passato più di un anno da quando ti… ehm… ci siamo mollati. Io l’ho superato e ho superato anche quello che mi hai fatto.- rispondo tentando di nascondere la paura.
L’avevo mollato perché, una sera, era tornato a casa completamente ubriaco. Avevo sedici anni e non avevo ancora pertecipato al reality. Mi ero preoccupata per lui, essendo la sua ragazza, ed ero, logicamente, arrabbiata perché non mi aveva avvisato che sarebbe rientrato tardi. Lui, appena aveva posato gli occhi su di me, mi aveva tirato addosso la bottiglia, vuota, di birra. Dopo di che mi aveva tirato due o tre pugni per poi svenire a terra. Alcune cicatrici ce le ho tuttora.
-Dopo la denuncia che mi hai fatto, la mia vita è cambiata. Non sono più quello di una volta. Sai, mi hanno messo in carcere per colpa tua. Aggressione ad un civile, dicono i poliziotti, ma tu eri mia e io potevo fare quello che volevo con te; eri il mio giocattolo. Ora io voglio vendetta. E ce l’avrò. Fidati. Mi vendicherò. E tu ne patirai le conseguenze.- Inizio ad urlare come un ossesso. Iniziò a fare qualche passo verso di me. Tirò  fuori un coltellino e me lo puntò addosso.
Io non ce la facevo più. Le lacrime iniziavano a rigarmi il volto. Lacrime di paura.
Iniziai a correre. Più veloce che potevo, fino a che qualcosa non mi investì. Non vidi altro che il buio e poi nulla.
 
*** *** ***
 
Stavo correndo sulla mia moto. Ero a Los Angeles. Qui, dovevo trascorrere le mie vacanze all’insegna del divertimento.
Chi può negare a Duncan Nelson il divertimento? Io sono fatto per il divertimento, è parte di me!
Tutto andava bene, come previsto, fino a quando non corse in mezzo alla strada una ragazza, a me familiare.  Riuscii a frenare in tempo, però gli andai addosso. Quando scesi notai che era solo svenuta e che non le era successo nulla. Appena la girai per vedere il suo volto notai che era una ragazza che conoscevo fin troppo bene. Courtney. Quella Courtney. La mia spietata ex. La presi da terra e la caricai sulla moto, così ripartii per portarla a casa mia, o meglio, a casa di mio zio che era via per lavoro. Quando partii non feci a meno di notare un ragazzo, sulla mia età, che ghignava con in bocca una sigaretta ormai quasi finita.
 
 
 
(1) cognome inventato.
 
Angolo della Punk:
Come promesso sono anche qui.
Credo di aver sbagliato a coniugare dei verbi e credo di non aver fatto alla grande la parte in cui Court viene aggredita. Però non riuscivo a spiegare meglio di così. ù.ù
Credo che voi abbiate capito chi parla, anche perché ho messo in nomi! (capitan ovvio -.-“)
Non mi ispira molto questo capitolo...
Comunque spero che vi sia piaciuto.
Non mi dispiacerebbe affatto una vostra recensione.
Ciaooo,
Il_Teskio
  
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