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Autore: meiousetsuna    17/09/2012    5 recensioni
Partecipa alla challange: D'infiniti mondi e AU di AleDic
"Versione Vampire Diaries" del divertentissimo film: "Il diario di Bridget Jones". Tutti i personaggi saranno umani, per mantenere il tipo di comicità originale. Dal testo: Mi sembra ieri che alla festa prenatalizia dell’ufficio mi stavo esibendo nella più penosa esecuzione di karaoke mai ascoltata da anima viva, attirando solo l’attenzione di quel maniaco di Niklaus, il vice direttore, che assumeva sempre un’aria di superiorità, come se i dipendenti fossero il suo esercito personale, da comandare come schiavetti! Inoltre, lo chiamiamo tutte “micro-coso” per via del cavallo dei pantaloni incredibilmente liscio… lui sbaglia il mio, di nome, e mi chiama ‘Delena’ un nome che nemmeno esiste! C’è una sola persona che gli incute rispetto, la coordinatrice più anziana, Esther. Quando entra nella sua stanza, corre a sistemare il lavoro arretrato, sembra un bambino sorpreso a rubare le caramelle… la mia collega Anna, un tipo dalla lacrima facile, mi aspettava nel corridoio, spuntando all’improvviso, quasi evocata con la forza del pensiero! “Elena… è tuo fratello… non mi chiama, non mi risponde… sono trasparente per lui, come se fossi un fantasma! Non potresti metterci una buona parola?"
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La cosa più importante! Grazie, Cassie95, Seizerus, Iansom, everlily, Hugghina! la vostra presenza è un balsamo...

Grazie infinite anche a NanaBiancaTvD,Sunao, Himawari chan, che seguono!

Capitolo 3: Sweet Smell of Success

 


L’aria del suo interlocutore non avrebbe potuto essere più dubbiosa.
“Elena, dimmi, perché ci tieni a lavorare in tv? E che ne pensi delle sparizioni misteriose nella nostra cittadina, se fosse quello il tuo primo servizio?”
“Ovvio! Attacchi da parte di animali!”


Diario di Elena Gilbert, scartata in dieci secondi.


“Cosa ti spinge a voler lavorare in televisione?”
“Annunciare chi ha vinto il titolo di Miss Mystic Falls?”


Cinque secondi.


“Perché cerchi un nuovo lavoro qui in tv?” Presi un bel respiro. La verità paga ancora, ai giorni nostri?
“Mi devo licenziare perché mi sono ripassata il capo”.
Il direttore del personale, tal Elijah, un tipo simpatico, è stato subito entusiasta e mi ha offerto un posto! Adesso avrei fatto pentire Stefan Salvatore!
“Elena, non starai dicendo sul serio -  Stefan la prendeva per una bambinata, era evidente – non vale la pena di trovarti in difficoltà per così poco, discutiamo la tua posizione ”.

“Non credo ti mancherà una specie di rifornimento di riserva se ti viene appetito - Esther, Niklaus e Anna erano lì a fauci aperte che non si perdevano una virgola – e se devo stare a meno di tre metri da te, preferisco tagliarmi le vene!”
Lo sentii imprecare pesantemente mentre uscivo tra l’ammirazione di tutti. Pochi giorni dopo, ebbi quello che senza dubbio si può definire ‘il battesimo del fuoco’.
“Bene Gilbert, pronta alla tua prima diretta?” La voce di Elijah mi arrivava un po’ disturbata attraverso le cuffiette e non ero meno confusa dal direttore delle riprese.

“Allora. Scenderai dalla pertica dei vigili, con una bella minigonna, ok? Pronta?”
Peccato che alla terza falsa partenza mi sia girata male e il mio ingombrante di dietro sia stato l’unica parte di me ripresa dall’inquadratura… Ho passato tutta la notte a guardare la scena sul dvd, come se potessi cancellarla col pensiero e domani avrò anche una cena da Rose e Trevor e c’è una sola cosa più avvilente di una coppia sposata… tante coppie sposate! 

“Entra, Elena – Rose era dolce come al solito – questi sono Mason e Jules, Pearl e Thomas, Miranda e Greyson, Tony e Mindy (salutavano in due con lo stesso gesto, che smielatezza!) e forse già conosci Damon e Rebekah”.
Ecco qui. E lei non perse l’occasione.
“Ciao Elena, non sei più in cerca di conigli?” Non ebbi il tempo di rispondere perché intervenne Tony.
“Stai ancora col tuo capo?”
“No, in effetti! Voi ancora sposati? Mi pare che un matrimonio su quattro finisca in divorzio”.
“Uno su tre”. Incredibile, Damon mi aveva soccorsa.

“Elena, ma non vuoi neanche fidanzarti?” Thomas era sempre inopportuno.
“Magari ho una gemella, da qualche parte, provvederà lei!” Potevo dare risposte serie? Finalmente stavo andando via, quando Damon mi sorprese all’ingresso. Sembrava infelice, più del solito, perfino sinceramente dispiaciuto per me.
“Non è andata con Stefan, allora. Sono contento”. Perché non gli davo uno schiaffo e via? Qualcosa mi decentrava.
“Non girare il coltello nella piaga, so di aver sbagliato, va bene?”
“Io dicevo… - mi fissò e mi resi conto all’improvviso dell’incredibile colore cangiante dei suoi occhi per la prima volta – a volte sei troppo impulsiva e non seguiresti mai un consiglio, hai una madre imbarazzante che guarda i ragazzini; e io alla festa di Natale sembravo uno spocchioso insopportabile, ma quel completo era un regalo di mio padre, è difficile dirgli di no e così ti ho disprezzata… insomma, sto cercando di dirti che mi piaci da morire”.

“A parte essere ridicola, stupida e…”
“Così come sei”. 
“Damon? – Rebekah era corsa a cercarlo – parliamo di legge, vieni a sederti o devo incatenarti alla parete?” Damon mi sorrise, sollevando un angolo delle (bellissime-carnose-morbide-sconvolgenti) labbra.
“Becky chiama all’ordine, mi tiene in una tagliola. Ma era tutto vero”. Dopo diversi drink schiarisci-pensieri, convocai una riunione d’emergenza. Bonnie era sempre costruttiva.
“Come fa ad amarti se non fai la liposuzione e prendi la laurea come Rebekah?”
Caroline era positiva. “Fantastico! Facci sesso!”
“Ma non lo odiavi?” Matt era il più pratico.
“Sì, sì”. Solo l’alcool che avevo ingurgitato rispose al mio posto.


Diario di Elena Gilbert, in fase di ricostruzione dell’Ego.

Peso,69; sigarette… poche sù; compleanni, quasi ventuno e interviste per i diritti civili, una! Elijah credeva ancora in me.
“Gilbert, conosci il caso Sinn, vero?”
“Hem… certo, il famoso cantante rock, Sinn?”
“Ma dove vivi? “I” Sinn, Sage e Finn, i due perseguitati politici!” Odiavo le aplologie con tutte le mie forze, ma chi avrebbe voluto il suo nome storpiato così, magari da fan assatanati?

“Elena, Sage è un’assitente sociale, lui un reduce di guerra maltrattato dalla famiglia e lei cerca di farsi dare il suo affidamento. Malgrado siano sposati una strana legge tribale li ostacola ed oggi c’è il verdetto. Vai, e portami un pezzo fantastico”.
  Mentre aspettavo fuori dal tribunale, mi allontanai solo un attimino.
”Vorrei le gomme da masticare, una birra, un panino…”
“Ciao Elena”. Era lui, Damon. Involontariamente, il cuore fece un piccolo salto. Era davvero bellissimo.“Ti piaccio”.

“Cosa?” L’avevo detto così piano che ci sarebbe voluto un udito soprannaturale.
“Elena! – il cameraman irruppe nel bar – li abbiamo persi, nessuno ha l’intervista!”
“Veramente sono il loro avvocato”. Mai come in quel momento Damon Whitemore mi parve un angelo. Tranquillamente seduta su un divano, intervistai Damon, che spiegava come l’amore di Sage per Finn l’avesse portata a battersi contro il diritto tribale Celtico per lunghissimi anni.
“E vi siete innamorati subito?” Queste sono le domande che piacciono al pubblico! Mi sentivo un genio dell’etere e decisi di festeggiare preparando una bella cena di compleanno ai miei amici. Chi non ci sarebbe riuscito col libro: “Ricette dei Fondatori”?

‘Legate le verdure con lo spago’. Bene, eccone un rotolo nel cassetto. Arrivata al dessert, ero palesemente in difficoltà, fiocchi di panna ricadevano dal soffitto (ma perché, il frullatore andava chiuso?) e il brandy destinato a bagnarlo scendeva per la mia gola direttamente dalla bottiglia. Fui interrotta dal telefono. Mamma, che si lamentava della prepotenza di Richard, ma non me la sentivo proprio di ascoltare anche le loro prodezze da letto, quindi accolsi con gioia lo squillo del campanello. Di fronte a me, c’era Damon, più elegante che mai, con una camicia blu sotto l’immancabile completo scuro. Il mio stato: crema sui capelli, panna sul grembiulino, cioccolato sulle mani. Ovvio.

“Congratulazioni – mi porse col suo ghigno enigmatico un giornale che parlava di me – è un momento inopportuno?”
“No… che fai sulla porta?”
“Ho un’educazione all’antica, se non mi inviti, non posso entrare”.
Tornata dal bagno in condizioni più decenti lo trovai ad osservare la mia zuppa di verdure con un’espressione indecifrabile.
“Sembra sangue”. OMG! Avevo usato lo spago rosso scuro, e aveva stinto!
“Tranquilla, non ti mangeranno! Buon compleanno!” Brindai con vera felicità.
“E per la cena?” Damon guardò le portate con occhio critico.

“C’è la zuppa da telefilm Horror, la torta nei tuoi capelli... vediamo, hai qualcosa in frigo? Dal nulla, Damon stava facendo le lasagne!
“Ho lontane origini Italiane, devo saper cucinare! Non vorrai mica rifilarmi il chili dello scorso Natale?” Si ricordava! Stavo per fare un gesto sconsiderato, quando Matt Bonnie e Caroline bussarono vivacemente. Restarono come impalati all’ingresso.
“Damon resta con  noi”. Con naturalezza, mi strinsi al suo braccio. La lasagna era deliziosa, ma lui lodò soltanto la mia inquietante zuppetta.

”Allora Damon – Caroline aveva la lingua troppo lunga  -perché tua moglie ti ha lasciato?”
“C’È UN OTTIMO DOLCE!” Per fortuna capì!
“Questo è... buono…” Matt voleva valorizzarmi.
“Elena, la torta fa schifo!” In un altro momento mi sarei offesa, ma Damon lo diceva in un modo, come se semplicemente non potesse che essere sincero. Andava bene così. Ma il campanello suonò di nuovo. L’ingresso di Stefan fu accolto da una ventata d’aria glaciale.
“Forse disturbo? Damon? Che fai qui? No, capisco, è che credevo di trovarla sola”.

“Scusateci”. Che potevo fare, se non parlarci “privatamente”, in cucina? Se non fossero stati tutti ad ascoltarci!
“Sono un idiota – Stefan fu distratto un momento dalla ciotola di liquido sanguigno – quella volta in hotel, ho avuto paura della serietà della cosa, ho un carattere instabile, tu sola puoi salvarmi!”
“E Lexy?”
“Se n’è andata, le piacciono i casi disperati, lo so che non ti fidi, ma da quando ti ho rivista in tv penso solo a te…”
Non so perché, ma ero insicura e stavo per avvicinare le mie labbra alle sue che mi aspettavano, quando Damon ci passò davanti, incenerendoci con lo sguardo.

“Vado via”.
“No, dai, Whitemore – Stefan mi passò un braccio sulle spalle – resta con noi, gettiamoci il passato alle spalle, mi sembra un secolo ormai!” Niente da fare. “Damon…  - qualcosa dentro di me si spezzò, ma non capii subito perché - Stefan, sei capitato per caso?”
“Certo, non crederai che abbia seguito quell’idiota… oddio, eccolo!” Damon era tornato indietro.
“E va bene, Salvatore, vieni fuori?”
“Fuori? E per il duello va bene un banale fioretto, o vuoi una cosa più alternativa, che so, un palo di legno?”

  
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