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Autore: Acquamarine_    17/09/2012    3 recensioni
"Nei libri, Kaili si sentiva bene, anche solo per la durata di una pagina; soffriva e gioiva con i personaggi, viveva e moriva con loro, cadeva nella polvere e volava su, nel cielo, oltre le nuvole. In Emily, però, c'era uno sguardo diverso, come se vivesse davvero in un libro. Sembrava che avesse visto con i propri occhi tutto ciò di cui parlava."
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Emma, anche se si meriterebbe qualcosa di meglio.
A lei, che mi ha sostenuta, sempre e comunque; a lei, perché
anche se non è granché, se la merita.

A lei, perché oggi abbiamo di nuovo la stessa età.
Tanti auguri, amore mio. E grazie di tutto.


- Prologo -

 

  Una luce multicolore illuminò la stanza e le parve di poter toccare l'arcobaleno con le mani; i suoi occhi saettarono verso l'altra ragazza giusto in tempo per attaccarsi alla sua gonna azzurra.
  Sentì lo stomaco in subbuglio, e decise di chiudere gli occhi. La sensazione le ricordò i giri in barca assieme a suo padre, quando doveva sedersi e guardare fisso davanti a sé poiché sentiva lo stomaco e la testa vorticarle forte. Sentiva le onde dentro di sé, nella sua schiena, nella sua testa, sotto la pelle.
  Ora, le sentiva di nuovo. Credeva di aver dimenticato quella sensazione: era tanto tempo che non andava in barca.
  Si chiedeva dove fossero dirette, e strinse più forte la stoffa della gonna di Emily. Il cuore le batteva all'impazzata e non cercava nemmeno di calmarsi.
  Provò ad aprire gli occhi, lentamente; uno alla volta.
  Respirò profondamente, poi aprì un po' il destro. Lo spalancò.
  Fu la volta dell'altro.
  La prima cosa che sentì fu il suo mal di mare aumentare, poi calmarsi di nuovo. Era avvolta in una coltre di colori e lettere – grandi, nere e lucenti – che un attimo prima erano minuscole, invece adesso le apparivano enormi. Erano il doppio di una sua mano, probabilmente.
  Provò a leggere qualche parola, ma quando fu costretta a voltare la testa tornò a puntarla davanti a sé, lasciandosi dietro una frase a metà di cui non avrebbe, forse, mai conosciuto la fine. Per un attimo, aveva provato l'impulso di lasciare l'abito, l'unica cosa che la teneva stretta all'amica. Un piccolo pezzo di stoffa non più grande di un suo dito.
  Per un attimo, un millesimo di secondo, lo aveva fatto, ignorando la vocina nella propria testa che le diceva di fare il contrario.

  Aveva sentito una forza risucchiarla verso l'alto e il cuore le si era fermato per lo spavento, salvo ricominciare a battere un secondo dopo al triplo della velocità. Aveva afferrato in fretta e furia la gonna azzurra, regolarizzando il respiro. Per precauzione, aveva usato anche la mano sinistra.
  Aveva chiuso di colpo gli occhi, a malincuore, lasciando fuori quella meraviglia. Forse, avrebbe fatto meglio a non aprirli per niente. Forse, avrebbe dovuto essere meno curiosa.
  Ma non sarebbe significato essere meno Kaili?
  «Attenta!»
  La voce di Emily le giunse troppo tardi, tanto che, quand'ebbe spalancato gli occhi, aveva già battuto contro il terreno asciutto. Era caduta gambe all'aria e la gonna si era sporcata di terra: la botta l'aveva più sconvolta che ferita, e tuttavia non poté fare a meno di spalancare la bocca in un espressione al contempo estasiata e stupefatta.

  Il libro dalla copertina rossa cadde sul pavimento e la luce si spense; la stanza ripiombò nella semi-oscurità, l'unica fonte di luce era la torcia che le bambine stavano utilizzando, lasciata accesa.
  Il tonfo riempì l'aria per un istante, poi tutto tacque.



§

Angolo Autrice:

    Questa è la prima long-fic che pubblico e la prima in questa sezione, eppure ci tenevo a pubblicarla senza pensarci troppo, poiché ho la trama ben delineata nella mente e so già quello che succederà, all'incirca. Ho il primo capitolo quasi pronto, però non so quando lo pubblicherò in quanto la scuola mi toglie moltissimo tempo e devo ritagliarmi dieci/venti minuti al giorno per scrivere, oltre che per iniziare le ndA e tutto.
  In ogni caso, spero che questa storia sia di vostro gradimento; io sto adorando scriverla e mi sono innamorata del nome di Kaili, che in hawaiano significa "sussurro dell'oceano" (o, almeno, così c'era scritto sulla pagina wiki di nonsochi con questo nome v.v).
Ebbene, rimane da aggiungere che questa storia è dedicata alla mia socia, moglia, cognata (?), compagna di avventure (e sì, anche sventure) perché oggi è diventata più vecchia (anche se, c'è da dirlo, i segni dell'età cominciavano a vedersi da molto tempo :'() e... niente, tanto non può uccidermi, se fa schifo v.v
  Alla prossima, gente! ♥
  E tu, sì, tu, ti voglio bene, anche se non ti becco mai, e litighiamo per quei due dfgdghgmd e non riusciamo a fare una conversazione decente perché devo andare a dormire con le galline ç_ç
  Baci ♥
  Mari

   
 
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