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Autore: elaisa    04/04/2007    5 recensioni
Spaccati dell'infanzia e della crescita di L, scritti seguendo il passare degli anni ed il susseguirsi delle stagioni.
Ispirata al tema proposto da Liz sulla Writing Community di Frammenti.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Primavera
Il ragazzino dinoccolato.


Note dell’Autrice.

Eccoci arrivati alla seconda stagione di questa raccolta.
La Primavera, dove tutto nasce e fiorisce.
Ci troviamo davanti ad un L più grande, un L di, all’incirca, 11 o 12 anni.
Buona lettura.

ATTENZIONE! POSSIBILITA’ DI SPOILERARSI IL VERO NOME DI L.


***


I suoi compagni erano tutti stupidi.
Anche gli insegnanti lo erano.
Lui non capiva perché ogni volta che faceva a pugni doveva essere sempre sua, la colpa; erano gli altri che lo prendevano in giro, lui si difendeva e basta.
Gli piaceva picchiare i bambini e terrorizzare le bambine; era un modo che rendeva più semplice la convivenza con le altre persone.
Un tacito accordo nel quale loro non avrebbero mai finito di prenderlo in giro e lui non avrebbe mai smesso di picchiarli.
E di finire in presidenza ad ascoltare la predica dal preside pelato.
"Lawliet finirai in carcere appena uscito da qui." Gli diceva sempre quel vecchio stupido.
Lui ogni volta annuiva e si fingeva dispiaciuto, mentre dentro di sé non vedeva l’ora di poter far sanguinare ancora il naso al ragazzino rosso e lentigginoso per averlo chiamato strambo.
Era uscito in cortile e si era seduto sul gradino dell’ingresso.
Il profumo dell’albero di mimosa gli entrava nel naso, tanto da farlo starnutire.
Etchiù.
Si era asciugato il moccio con la manica della maglietta sporca di terra ed era tornato a bearsi della brezza primaverile e del profumo dei fiori; quell’odore gli ricordava la sua mamma…
"Salute."
La ragazzina castana gli si era seduta a fianco e lui non se n’era nemmeno accorto; le femmine gli facevano impressione.
Ed era seccante dover sempre rendere conto di qualcosa a qualcuno; e lui se lo ricordava che lei aveva calpestato la sua foglia verde.
"Lawliet, a me piaci." Aveva continuato lei, imperterrita nella sua scocciatura. "Perché non ci fidanziamo?"
Lui aveva trattenuto una faccia schifata.
Pazza.
"A me non piaci, però." Aveva terminato.
La ragazzina castana c’era rimasta male perché si era lasciata sfuggire un semplice Oh, prima di abbassare lo sguardo.
"Ti piace Karen?" Aveva domandato poi, stringendo tra le dita il fiocco della gonna rossa.
"No." Aveva risposto lui, seccato.
Si era girato a guardarla, dopo quell’affermazione; aveva un faccino affranto e desolato, come se avesse avuto un rimprovero dalla mamma.
Lui non lo poteva sapere con esattezza però, perché un rimprovero dalla mamma non l’aveva mai ricevuto.
"Non mi piacciono le persone. A me non piace nessuno."
Meno la Signora del pulmino giallo, quella che ogni mattina gli diceva di fare il bravo a scuola.

La ragazzina castana l’aveva cercato anche all’uscita da scuola, ma lui era scappato via ed era andato di corsa sul pulmino.
Non gli piacevano le femmine.
Quando era salito dentro aveva cercato la Signora del pulmino, quella che l’aiutava sempre con la cartella, ma non c’era.
Era stata sostituita da un omone puzzolente che l’aveva guardato storto.
"Siediti e sta’ zitto." Gli aveva detto, continuando a fumare una sigaretta che gli aveva fatto lacrimare gli occhi.
"La Signora?" Aveva domandato allora, con voce malferma.
"E’ stata licenziata." Aveva risposto.
Improvvisamente aveva sentito la solitudine stringersi attorno al cuore e le lacrime pungere le palpebre.
Adesso non aveva più nemmeno la Signora del pulmino giallo, quella che era stata la sua unica amica.


***


Disclaimer:

I personaggi di questa storia non mi appartengono, in quanto creazioni di Takeshi Obata e Tsugumi Ohba, i quali ne detengono i diritti.
Non traggo alcun beneficio dalla pubblicazione della storia.

Ringraziamenti:

- Solarial e Melchan che hanno speso un po’ del loro tempo a leggere e recensire ‘Autunno’; vi ringrazio davvero infinitamente, perché i vostri commenti non solo mi hanno fatto un piacere immenso, ma mi hanno anche un pochino commosso.
- Boll, la quale mi ha detto che la fic le è piaciuta tanto e per me questo può essere solo immensamente gratificante.
- Vari ed eventuali lettori nell’ombra.

  
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