Perché le donne sono come fiori: belli, delicati, e con un linguaggio impossibile da decifrare
[Citazione improvvisata di ChiquiaH, ovvero me]
 
 {Primula}
 

Se vi dicessi che il mio fidanzato è anche il mio capo, non ci fareste molto caso, vero? Sarebbe una cosa quasi normale.
E se poi vi dicessi che il mio lavoro è fare la prostituta? Questo renderebbe le cose diverse, immagino.
Ebbene sì, Ichinose Kazuya, il più famoso direttore di donne di strada, è anche il mio ragazzo, e devo dire che, a volte, mi passa anche per la mente il fatto che lui possa amarmi davvero.

Per quanto possa amare un trent’enne con decine di donne seminude che gli girano attorno tutto il giorno, si intende, però non posso dire che non abbia un trattamento speciale verso di me.
Mi siedo sulle gradinate gelate di una chiesa, e le mie gambe magre color cappuccino coperte solamente da una minigonna e calze autoreggenti vengono scosse da un brivido.
Buffo posto per una donna di strada vero? Devo ammettere di sì.

Pensandoci però, qui fa meno freddo che in altri punti, ed è stato Ichinose di dirmi di venire qui, dopo aver ordinato a Fumiko di andare ai lati dell’autostrada, dove centinaia di macchine in corsa alzano aria ghiacciata ogni volta che sfrecciano in quella distesa di cemento.
Natsumi invece è stata mandata vicino alla fontana in mezzo alla piazza del quartiere; a volte la invidio un po’, lei ha un carattere forte e freddo, distaccato, e devo ammettere che la considero la migliore nel suo lavoro, nonostante quel primato dicono che spetti a me.

Poi l’aspetto fisico, i lunghi capelli castani a boccoli che le arrivano fino alla vita e gli occhi castani con una nota di rosso, che però sembro aver notato solo io.
Anche quando eravamo delle quindicenni lei era sempre stata un passo avanti a me. In tutto.
Lei proveniva da una famiglia ricca, lei era la figlia del preside della nostra scuola, a cui ovviamente non mancavano i soldi, mentre mia mamma dirigeva un ristorante, ora più squallido che mai.

Sono talmente persa nella malinconia, in quel poco di umanità che ancora mi resta, che mi accorgo di colpo di una macchina nera e bassa ferma nella strada di fronte a me, probabilmente una BMW.
Il finestrino scuro si abbassa, rivelando uno dei ragazzi più belli che io abbia mai visto: i capelli biondo scuro che arrivano quasi alle spalle e gli occhi chiarissimi, nei quali mi posso quasi specchiare dentro, quasi fosse acqua.
Mi chiedo come un ragazzo di una così accecante bellezza stia adesso cercando proprio me, quando potrebbe già avere una moglie bellissima, non credo gli risulterebbe difficile.

Mi alzo stancamente e mi dirigo verso di lui con passo forzatamente sensuale, mentre i miei tacchi neri a spillo scaturiscono dei ticchettii regolari e la mia camicetta semi-trasparente rossa di pizzo risalta in questa nottata senza nuvole.
“Ciao, bellezza” sussurro, e quasi mi spavento da sola per la voce che è uscita dalle mie corde vocali; dopo nemmeno un anno, sembro essermi adattata benissimo al mio lavoro.
E non ne vado fiera.