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Autore: directionlife98    18/09/2012    3 recensioni
‘Tu non sai niente di me.’-e mi allontanai da lui.
‘Io forse so più cose di te che tu non sai.’
‘Dimmene una.’
‘Che sei una ragazza bellissima.’
Mi venne un colpo allo stomaco, sembrava che avessi mille farfalle dentro.
‘Ecco perché dico che non sai niente.’
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La luce del sole che penetrava nelle finestre mi svegliò come ogni giorno. 
Mi girai per vedere che ora erano sul cellulare. 
Cavolo erano quasi le otto, ero in ritardo! 
Presi la prima maglietta e pantalone che trovai nell’armadio e andai in bagno; mi diedi una lavata di faccia per svegliarmi e mi guardai allo specchio.
Ero sempre io, Samantha, Sam per gli amici, la solita ragazzina non molto alta con le lentiggini e capelli rossi: odiavo il mio corpo. Ogni giorno le ricontavo,sperando che diminuissero man mano fino a sparire del tutto, ma 22 erano e 22 rimanevano. 
Dopo essermi vestita andai in cucina dove trovai mia madre a preparare la colazione. Presi una fetta biscottata, ero troppo in ritardo per fermarmi.
‘Aspetta Sam bevi almeno il latte’-gridò mia madre.
‘Sono in ritardo! Ci vediamo dopo scuola, ciao mamma.’
Presi il motorino e mi diressi verso scuola.
La campanella era già suonata. Perfetto,mi sarei beccata anche la sgridata della professoressa. 
Bussai alla porta della classe. *toc-toc* 
‘Signorina Maddi,entri.’
‘Scusi per il ritardo.’
‘Ormai arriva ogni giorno in ritardo,eh. Forza, vada a sedersi e stia attenta alla lezione.’
Mi sedetti in un banco a caso e per modo di dire mi misi ad ascoltare la lezione.
Ad un tratto mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto.
‘Ciao:)’
‘Scusa chi sei?’
‘Non sei Vale?’
‘No mi dispiace avrai sbagliato numero.”
‘Ah, scusa per il disturbo.’
‘Signorina Maddi! Sta usando il cellulare?! Subito in presidenza.’ mi ordinò la professoressa. Okay avevo capito, quella sarebbe stata una di quelle brutte giornate che non si dimenticano.
Il preside mi diede una bella punizione, quella di pulire le aule a fine lezione. Ci mancava solo quello.
A fine lezione mi pulii quasi tutte le aule e poi, stanca morta, mi andai a sedere sul muretto della scuola.
A scuola ce l'avevano tutti con me. 
Mi misi gli auricolari e mi sdraiai.
Quella sicuramente sarebbe stata una bella giornata da passare in una gelateria o nel parco vicino casa con gli amici..peccato che io non potevo perché non ne avevo amici.
Ho sempre avuto un carattere non molto facile, ma non credo di essere così antipatica. La mia unica migliore amica, quelle amiche che si hanno dall’asilo, aveva deciso di andarsene lasciando un vuoto enorme dentro di me.
Mi mancava ogni giorno sempre di più. 
Mi scese una lacrima.. se adesso lei fosse stata con me, stavamo a divertirci a giocare alla wii oppure a mangiarci un mega gelato invece sto qui, a scuola da sola.
‘Scusi mi saprebbe dire se questa è la scuola Moltorado?’ mi chiese un signore sulla quarantina d'anni.
‘Si, però è arrivato un po’ tardi, a quest’ora non c’è nessuno.’
‘Ah scusi pensavo che a quest’ora fosse ancora aperta. Volevo completare l’iscrizione per mio figlio.’
‘Non so che dirle signore. Venga domani mattina presto, troverà sicuramente il preside.’
Venni subito colpita da un ragazzino, che si stava dirigendo nella nostra direzione. Sembrava il principe delle fiabe. Aveva i capelli un po’ mossi e biondi e gli occhi azzurri. Aveva un sorriso smagliante che ti colpiva anche a metri di distanza.
‘Papà allora hai completato l’iscrizione?’
‘No, la ragazzina mi ha detto che la scuola è chiusa.’
Si voltò verso di me, era veramente bello, mi stavo sciogliendo sotto il suo sguardo.
‘Ah allora veniamo domani mattina, io te l’avevo detto. Che classe frequenti?’ disse rivolgendosi a me.
‘I-i-io il terzo.’
‘Anche io devo fare il terzo, siamo possibili compagni di classe! Piacere Niall.’
Mi pose la mano, sembravo pietrificata.
‘Piacere Sam.’
‘Bel nome. Vabè adesso noi dobbiamo andare, ci si vede domani.’
Nessun ragazzo mi aveva mai fatto quell’effetto. 
Forse era un angelo o forse me l’ero solo immaginato.
Così tornai a casa dove come sempre trovai mia madre indaffarata con le faccende di casa.
‘Come è andata oggi a scuola?’
‘Poteva andare peggio.’
‘Perché?’
‘Vado in camera mia,ciaao.’-e corsi in camera prima che mi potesse fermare e farmi altre domande.
Mi misi nel letto e chiusi gli occhi. Avevo ancora impresso in mente il viso di Niall. Dio,era il ragazzo più bello che mi avesse rivolto la parola.
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