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Autore: KarevStyles    18/09/2012    0 recensioni
-Prologo-
Mi chiamo Emma, per gli amici Em, ho compiuto da pochi giorni 15 anni. Abito in un piccolo paesino in Puglia, a sud dell'Italia. Quest'anno ho frequentato il primo anno del liceo classico; sono una ballerina e purtroppo ho dovuto rinunciare al mio sogno e non sono potuta entrare in accademia per questioni economiche, questo mi ha addolorato molto infatti dal giorno in cui ho preso quella decisione ho smesso di sognare, ho smesso di vivere. E' questo è stato un grosso errore ma sarà il destino ad aiutarmi, facendomi ritrovare su un'altra strada, con i miei sogni.
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12 luglio, in paese faceva un caldo bestiale, io stavo preparando il pranzo quando vedo arrivare mio padre. Io: <> Guardo l’orologio per non essermi sbagliata e continuo << E’ successo qualcosa? La mamma sta lavorando! Parla papà! Non arrivi mai presto, cos è successo!!!>> Dissi frettolosamente senza farlo parlare. P: <>. Io: <> P: <>
…20 minuti dopo…
Eravamo tutti in salotto: Io, mia sorella Anna di 7 anni e le sue barbie, mia madre stanchissima dal lavoro e mio papà ansioso dal dirci la notizia. P: <> Mia madre chiese subito spiegazioni ma io ero immersa nei miei pensieri, pensavo a cosa stava per succedere. Farfugliarono qualcosa entrambi… Dopo ben dieci minuti Papà disse: <> COOOOOOSA? AVEVO SENTITO BENE? AVEVA DETTO LONDRAAAAAA? PROPRIO LA MIA CITTA’ PREFERITAAAA? Saltai di gioia. <> Io: << Che cosa aspettiamo facciamo le valigeeeeee su!>>. Tutti eravamo entusiasti della scelta presa, a parte mia sorella che non capì niente. << Voi occupatevi delle valige, io vado a prenotare i biglietti, partiamo domani!>>. Ero felicissima! Senza perdere tempo facemmo le valige e la giornata passò veloce, andammo a letto presto perché il giorno seguente ci dovevamo alzare presto. Così fù. Del viaggio non ricordo molto perché mi addormentai subito. Ricordo solo il fatto che mi sedetti vicino al finestrino nell’aereo e poi quando aprii gli occhi vidi LONDRA ** era bellissima come l’avevo sempre immaginata. Era affollatissima poiché c’erano il lavori in corso per le Olimpiadi di quest’anno, a cui per nulla al mondo ci avrei rinunciato, le adoro! Salimmo su un taxi e ci dirigemmo verso la nuova casa, si trovava in un bel quartiere, credo fosse residenziale quindi immaginavo la casa come doveva essere enorme. Scendemmo vicino ad una grandissima villa dove ci aspettava un signore brizzolato, piuttosto bassino, l’amico di papà che disse di seguirlo. Girammo l’angolo e trovammo una bella casa, non come quella precendente, ma bella. Entrammo: era bellissima!! Insomma nel giro di una settimana ci sistemammo benissimo e nel frattempo papà cercava lavoro: e che lavoro! Era la guida del corpo di una band inglese, di cui non voleva rivelare nient’altro. Promisi prima o poi di averlo scoperto e mi ritirai in camera, mi stesi sul letto enormemente gigante e accesi il mio ipod, misi gli auricolari e ascoltai una canzone stupenda che me l’aveva fatta conoscere la mia migliore amica, ma non sapevamo chi fosse l’autore, conoscevamo solo il titolo : More than this. Quella canzone mi faceva pensare e sognare; era così bella e chi la cantava doveva essere mooolto bravo.
Erano passate ben 2 settimane da quando ci eravamo trasferiti, non avevo ancora degli amici ma continuavo a sentirmi con la mia migliore amica che fra qualche giorno sarebbe venuta a Londra per le Olimpiadi e io l’avrei ospitata, ero felicissima!!! Ma non avevo ancora scoperto chi era questa band che papà proteggeva, così un giorno lo incastrai e gli chiesi un passaggio allo Starbucks, lui mi rispose di sì ma prima doveva passare dalla sua band. Dopo circa 5 minuti salimmo in macchina e ci fermammo ad una casa dietro l’angolo, mio padre scese dalla macchina, mi disse di non scendere e andò a suonare il campanello. Nell’arco di 5 secondi si aprì la porta e si ritrovò 5 bellissimi ragazzi, uno diverso dall’altro, tutti mozza fiato. Girai subito lo sguardo da un’altra parte per non farmi accorgere ma vidi lo stesso uno di loro muoversi per cercare di capire chi fossi. Ad un certo punto iniziò a squillare il cellulare di mio padre, che aveva scordato in macchina << Oh cazzo, e ora che faccio? >> dissi dentro di me
  
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