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Autore: topilu98    18/09/2012    2 recensioni
Kate, Kate Smith. Sono semplicemente una ragazza di Miami, con i suoi pregi e i suoi difetti. sono solitaria, non ho molti amici e adoro la musica. Nel mio mondo, gli unici che mi comprendono sono Nate e Imogen, due fratelli per me. L'unico problema è che forse sono leggermente diversa da tutto ciò che si può considerare umano.
Già, perchè io sono pericolosa. sono il predatore più feroce mai visto sulla faccia del pianeta Terra.
Sono fredda.
Sono forte.
Sono veloce.
Sono silenziosa.
Sono immortale.
Sono qualcosa che voi non potete nemmeno concepire, voi, poveri umani, ignari della nostra forza che rimanete in balia di noi.
Già perchè io sono un... Vampiro.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                     Chapter two


La luce penetrò dalla finestra, forte e terribilmente accecante per i miei occhi.
Per un istante pensai che fosse stato tutto un sogno, l’uscita per dissetarmi, la chiacchierata con Mike e Jen… poi mi ricordai che io non potevo più sognare, quindi era tutto vero: dovevo andare a scuola.
Mi alzai dal mio letto tutto stropicciato e cercai di rifarlo, ma con scarsi risultati. Lasciai perdere e decisi di prepararmi.
Mi fiondai in bagno e mi vestii, indossai una canotta, degli shorts e una camicia sopra la canottiera, tutto rigorosamente delle varie tonalità di blu. 
La cosa bella della Florida è che faceva una caldo torrido sempre e tu mica potevi indossare i jeans con 38° gradi.
Lentamente scesi le scale dell’orfanotrofio e andai in cucina, dove c’era un frigorifero con dentro delle sacche di sangue animale.
In realtà quelle sacche servivano per le emergenze, ma io avevo troppa sete.
Ne presi una e me la scolai in un batter d’occhio, attenta a non sporcarmi.
Buttai la sacca nel cestino e mi pulii la bocca con l’acqua corrente.
Risalii e presi lo zaino, lo riempii con i libri che mi aveva dato Jen la sera prima e scesi.
In salotto c’erano Mike e Nate.
- Buongiorno Kate – disse Mike.
- ‘giorno..- borbottai io.
Ce l’avevo ancora con lui, perché mi stava mandando a scuola.
Ci guardammo per un po’, poi Nate, in imbarazzo, mi disse che dovevamo andare.
Sospirai.
- Ciao, Mike - dissi quando fui sulla porta, pronta per uscire.
- Aspetta, Kit-Kit.
A quel soprannome mi pietrificai.
Molto lentamente mi girai verso Mike e lo guardai.
Nessuno mi chiamava Kit-Kit da tre mesi ormai.
- Io… volevo solo chiederti scusa per ciò che ho fatto, non me lo perdonerò mai, sono stato un cretino… io ti mando a scuola solo perché voglio che tu abbia una vita fuori da qui, da questo posto dove tu non dovresti mai esserci entrata.- disse tutto d’un botto Mike.
Un sorriso dolce mi si disegnò sulle labbra e abbracciai Mike.
- Sta’ tranquillo Mike… io non sono arrabbiata, credimi, solo… confusa. Ti ho perdonato, sappilo.-
Gli schioccai un bacio sulla guancia e poi mi dileguai.
Io volevo molto bene a Mike. Era stato come il padre che non avevo mai avuto. Era stato lui quello che mi aveva morso, quella lontana notte di settembre, a quella festa di amici dove mi ero rifugiata dopo l’ennesima litigata con mia madre.
Lui e Jen cercavano di non mordere persone, ma alcune volte si lasciavano andare agli istinti e uccidevano fino ad essere pieni e all’ennesimo che mordevano si rendevano conto di ciò che facevano e smettevano, rendendo lo sventurato un vampiro.
Io sinceramente adoravo la vita da vampiro, era tutto ampliato e la mia vita era migliore di quella precedente.
 
 
Entrai nel cortile della scuola, già popolato da gente anche se mancava ancora al suono della campanella.
Appena varcai il cancello, metà delle persone presenti si voltarono a fissarmi. I ragazzi si tiravano gomitate, le ragazze mi guardavano scettiche. Notai alcuni della nostra specie che mi facevano dei cenni.
Entrammo nell’enorme atrio e Nate mi accompagnò al mio armadietto. Era vicino al suo e Finalmente posai alcuni dei libri e presi solamente quelli necessari per le prime due ore.
Nate mi aspettò e poi uscimmo nell’aria calda di Miami. Incominciò ad indicarmi qualche personaggio famoso nella scuola.
All’improvviso, una figura si avvicinò a noi, capii immediatamente che era un vampiro.
Il tizio saltò sulla schiena di Nate e gli urlò nell’orecchio:- Uhè, brò!- o una cosa del genere.
Nate se lo scrollò di dosso e lo salutò.
- Ciao, Alec!
- Che hai fatto alla guancia? Sembra che qualcuno ti abbia tirato un ceffone.- ridacchiò Alec. Mi stava già sui nervi, perché criticava il bellissimo pugno che avevo tirato a Nate la sera prima e che aveva causato un livido, non tanto evidente, sulla guancia.
- Ciao… piacere io sono Kate!- dissi, frapponendomi tra il mio amico e quella sottospecie di ragazzo.
Alec rimase spiazzato, tanto che rimase a bocca aperta per un bel po’. Poi prese Nate da parte e gli chiese sussurrando: - Ma che ti sei preso? Una succube?- era piuttosto elettrizzato.
- Non sono una succube, caro il mio vampiro- dissi io, con un sorrisino sulle labbra.
- Tu… sei una vampira?- sembrava scettico.
- Problemi?- chiesi, un tantino arrabbiata.
Certa gente mordeva umani talmente stupidi…
All’improvviso suonò la campanella e io mi ritrovai da sola a cercare la mia classe.
‘Tante grazie, Nate’
Finalmente trovai la quarta F e bussai, cercando di calmarmi.
Non ero al primo giorno di elementari!
Finalmente mi venne dato l’ok per entrare e aprii la porta.
Ventisette paia di occhi si girarono verso di me e incominciarono a fissarmi, chi con curiosità chi con malizia, chi con occhiatacce di fuoco.
Io feci finta di niente e mi diressi verso la professoressa, che assomigliava a una cara e dolce nonnina. Mentre lei controfirmava dei fogli e mi spiegava che cosa insegnava lei, io percorsi l’aula con lo sguardo.
Era abbastanza ampia e luminosa, con quattro finestre enormi che portavano luce e aria nella classe. Passai lo sguardo anche sui miei compagni.
Molti avevano smesso di fissarmi, altri mi indicavano. Solo uno mi stava guardando ancora e fisso. Sembrava arrabbiato, come se gli avessi fatto chissà quale torto.
Appena vide che lo stavo fissando, distolse lo sguardo e si mise a guardare fuori dalla finestra.
- Eccoti i tuoi fogli, cara. Vatti a sedere, lì c’è un posto libero, vicino a Jonathan - disse la professoressa, indicandomi il ragazzo che mi aveva guardato male.
Mi avviai al mio posto e buttando la borsa contro una delle gambe del banco, mi sedetti.
Tirai fuori il libro e cercai di stare attenta alla lezione, ma dopo aver capito l’argomento, Shakespeare, ci rinunciai.
Non che odiassi il famoso scrittore, ma solo lo avevo studiato fin troppe volte.
Visto che non avevo da fare, sbirciai verso il mio compagno di banco.
Aveva dei capelli neri come la pece, scompigliati e disordinati, ma gli stavano bene. La cosa che mi colpì di più, del bellissimo viso angelico, furono gli occhi. Due pezzi di cielo messi lì. Erano stupendi.
Aveva la maglietta a maniche corte e si potevano notare i muscoli. Sicuramente aveva anche dei fantastici pettorali.
Aveva un sorrisino sul viso, che mi permetteva di vedere i suoi denti bianchissimi. Possibile che un umano, l’essere più viscido e orribile che avessi mai visto, potesse essere così…. Così… figo?
- Guarda che lo so che mi stai fissando- sussurrò ad un certo punto lui.
Io sobbalzai e tolsi lo sguardo,cercando di non arrossire come una ragazzina di prima liceo davanti a quello di quinta.
Finalmente quel calvario finì e io mi fiondai fuori dalla porta, cercando del corridoio Nate,che mi aveva promesso di accompagnarmi a mensa.
Quando lo vidi mi catapultai da lui e lo abbracciai.
Io e lui avevamo un bellissimo rapporto, da quando ero una vampira stavamo sempre insieme e non erano poche le volte che ci avevano scambiati per due fidanzatini.
Ma non lo eravamo. Nate non era certo uno di quelli tutto baci e abbracci.
Mi portò fino alla mensa e appena entrata nel salone enorme cercai di trattenere il conato di vomito che mi stava risalendo su per la gola.
C’era un tanfo misto a spazzatura marcia, sangue umano e quella poltiglia che nelle mense scolastiche chiamano cibo.
Feci la fila, ma non presi niente anche perché mi faceva tutto schifo.
Nate invece prese un quintale di roba.
- Ma mi spieghi come fai a sopportare questa roba?- gli chiesi, indicando il purè di patate che sembrava un brodino puzzolente.
- Lo sai che mi calma l’appetito. –
Infatti Nate succhiava sangue umano e in quella stanza ce n’era per rendere pazzo anche il più ragionevole dei vampiri.
Io non sapevo come facesse a bere una schifezza del genere. Il sangue umano era orrendo, una volta avevo provato a berlo ma lo avevo subito risputato.
Seguii Nate ad un tavolo, dove c’erano alcuni ragazzi e delle ragazze cheerleader.
Mi sedetti e mi presentai al gruppo.
Visto che poi nessuno mi parlava, mi alzai e andai verso il mio armadietto, che aprii, perché volevo lasciare qualche libro.
Stavo infilando il libro di storia nell’armadietto quando qualcuno chiuse di scatto lo sportello, rischiando di trinciarmi una mano, ma io fui veloce a toglierla.
Mi voltai e mi ritrovai davanti a Jonometroppolungochenonricordo davanti.
- Ma sei scemo?- sbottai.
- Come stai?- mi chiese lui, come se non avessi aperto bocca.
- Fino a venti secondi fa, bene.- risposi acida, cercando di scansarmi, ma lui mi aveva bloccato tra gli armadietti e il suo corpo.
- Senti… Jon…
- Jace-
- Cosa?- sbottai io.
- Il mio nome è Jace. Quella megera della professoressa di Letteratura non si ricorda mai il mio nome. – disse lui visibilmente scocciato.
- Senti, Jace, non so cosa tu voglia da me, ma vattene.
Mi scansai e incominciai a camminare velocemente in fondo al corridoio, dove vedevo Nate.
Lui si affiancò a me, tranquillamente.
Strinsi i pugni e i denti.
Se mi sarei messa a correre avrebbe fatto ancora lo sbruffone?
Finalmente arrivai a Nate e lo salutai con un bacio sulla guancia.
- Oh.. e così tu stai con loro?- mi chiese Jace, arrabbiato.
Io feci spallucce.
Se ne andò.
Certo che era strano quel ragazzo!
  




YEAH BABE!

scusatemissimamente scusatemi! sono in ritardissimo! ma per alcuni motivi, alcuni validi altri di meno.
1) è incominciata la scuola e io che sono in prima liceo sono ancora spaesata dal nuovo.
2) ero stanchissima, gli ultimi giorni di vacanza sono stati uno stress continuo e io di mettermi a scrivere non avevo neanche un secondo.
3) con la partenza della scuola sono iniziate le valanghe di compiti, sono ancora qui che studio inglese come una pazza.
4)... basta.
comunque, il capitolo è qui, abbiamo scoperto come mai kate è un vampiro e la sua prima esperienza a scuola come vampiro. qui incontra jace... a voi limmaginazione su chi sia! io non vi dico niente!
vabbè è tutto, spero che mi recensiate!
un bacio e a presto!
topilu98


















   
 
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