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Autore: NanaK    18/09/2012    4 recensioni
Mi chiamo Penelope e ora vi racconterò la mia storia. Preparatevi ad ascoltare qualcosa di tanto surreale che spesso mi chiedo se non sia stato tutto un sogno. Il Titanic era appunto chiamata la nave dei sogni, ma di certo mai avrei creduto che potessi salirci. Tutto cominciò una sera di aprile, il dieci aprile 2012..
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Dawson, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Rosalinda Dewitt Bukater
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

 

L’idea di aprire gli occhi non mi passava nemmeno per l’anticamera del cervello. Come biasimarmi? Aprire gli occhi avrebbe significato rompere la fragile sfera di estrema beatitudine in cui io e Jack eravamo immersi. Era mattina. Sentivo il calore del sole sulla pelle nuda della mia schiena, lasciata appena scoperta dal lenzuolo bianco. Sentivo il dolce suono del mare. E sentivo Jack, le sue braccia intorno a me, le sue labbra tra i miei capelli. Era tutto troppo perfetto e meraviglioso, oh si, meraviglioso, tanto che sarebbe stata una crudeltà strapparmi da quel sogno. Inspirai profondamente godendo del contatti del suo petto su cui poggiavo la testa, adorando il suo odore inebriante.

< Lo so che sei sveglia. Buongiorno piccola > mormorò: il suo respiro caldo tra i capelli mi dieide i brividi. Mugugnai qualcosa di indefinito stringendomi di più a lui. La sua voce mi aveva riportato alla mente alcune immagini della notte appena trascorsa.

 

Non credevo fosse possibile provare tanto piacere tutto in una volta. I suoi ciuffi color miele mi sfioravano la gola mentre le sue labbra e la sua lingua indugiavano sul mio seno. Le mie mani percorrevano la sua schiena, assaporando ogni parte di lui, percependo la sua pelle rabbrividire al mio passaggio. Lo stringevo, preda di qualcosa che non avevo mai provato, arsa da un fuoco che mai avevo sentito bruciare.

Passione.

Le sue dita eleganti stuzzicava la mia intimità. Lui e la sua dannata esperienza.

Sembrava godere dei gemiti che sfuggivano al mio inesistente autocontrollo. I nostri respiri accellerati, unici rumori nel buio della notte, contribuivano a mandarmi sempre più fuori dai gangheri. Tornò sulla mia bocca, baciandomi, tracciando il contorno dei miei denti con la lingua. Gli morsi il labbro inferiore inarcando la schiena, unendo i nostri corpi più di quando già non fossero.

 

Arrossii. Adesso mi stava accarezzando le guance, seguendo il contorno della mascella. Aggirò il collo, percorse la nuca e arrivò alla spalla sinistra, appena sopra la scapola, facendoci scorrere le dita. Subito mille brividi mi travolsero: era assurdo come già conosceva i miei punti deboli. Rise appena notando la mia espressione da gattina mentre facevo le fusa. Sollevai leggermente la testa strofinando con il naso il suo collo. Poi vi posai un bacio, spostandomi subito dopo sulle sue labbra tentatrici. Non mi sarei mai stancata di baciarlo. Serrò le mani sui miei fianchi, sistemandosi pigro contro di me e ricambiando il bacio.

 

Insopportabile. Questo pensavo mentre mi sovrastava guardandomi con il suo sguardo terribilmente azzurro, terribilmente sincero e cristallino.

Non riuscivo a sopportare tanta bellezza. Lo percepivo chiaramente dentro di me ed era tutto così strano, osservare con i miei occhi liquidi di piacere il sudore che gli imperlava la fronte mentre si spingeva contro di me, vederlo strizzare i suoi laghi celesti quando brividi più potenti si impossessavano di lui ed infine avere la consapevolezza che mi voleva quanto io volevo lui. Sapevo che ora non avrei potuto più fare a meno di Jack. Mai più.

< Ahh Jack.. >

< Dillo. D-Dillo… ancora >. Frasi sussurrate spezzate dai baci e dagli ansimi di entrambi.

< Jack.. >

< Mmm >

 

Infine mio malgrado avevo dovuto aprire gli occhi. Il bisogno di accertarmi che tutto quello fosse reale vinse ogni altro desiderio. Si, era reale. Mi guardava con una punta di divertimento vedendo che cercavo di coprirmi almeno un po’ con il lenzuolo.

< Non ti facevi tanti scrupoli stanotte >

< Sta zitto! > esclamai arrossendo. In fondo non ero mica abituata ad espormi cosi allo sguardo di qualcuno. Lui infatti capì lasciò cadere il discorso.

< Stavo pensando poco fa > disse rompendo il silenzio che si era venuto a creare con un tono incredibilmente serio < che così come sei arrivata qui da me, potresti scomparire altrettanto all’improvviso. Non voglio >. Mi serrò tra le sue braccia facendomi quasi male, ma non importava. In fondo quella muta disperazione la urlavo anche io. La cosa che più mi angosciava in quel momento era non conoscere il futuro.

< Jack.. l’altra notte ho fatto un sogno. Davanti a me c’era una donna vestita di bianco, ma non l’avevo mai vista. Mi ha detto che dovevo fare una scelta, ma non ha detto più nulla. Pensi che.. possa riferirsi a questa situazione? >. Beh, se ero stata catapultata indietro nel tempo di cento anni non era tanto assurda l’ipotesi di una donna che mi parlava in sogno di chissà che cosa. < Il problema è che faccio sempre lo stesso sogno. E la figura scompare sempre prima che possa chiederle di più > ammisi leggermente frustrata.

Jack assunse un’espressione pensosa. < Una scelta. Forse.. >

< Forse? >

< Forse la scelta di tornare nel tuo mondo o di rimanere qui.. con me >. Come avevo fatto a non pensarci prima? Ma allora la scelta dipendeva da me? E quando avrei dovuto scegliere? E come potevo credere a tutte quelle cose cosi irreali.

< Ho paura Jack >. Non ricevetti risposta, ma le labbra calde che si posarono sulle mie quasi disperate me la diedero. C’era lui con me. Un miracolo mi aveva fatto conoscere quel ragazzo biondo, così sensibile e al di sopra di ogni altra persona che conoscevo. Bello da togliere il fiato. Mi sforzai di cacciare indietro le lacrime. Ero stata fin troppo frignona nei giorni passati. Dovevo farmi forza. Farmi forza e sperare che andasse tutto per il meglio. Anche se nemmeno io ero sicura di cosa fosse “ meglio ”. Decisi che comunque mai più mi sarei fatta vedere piangente. Volevo essere forte. E lottare. Sollevai il busto cercando i miei vestiti. Avevo intenzione di elaborare un piano per non far morire tutti i passeggeri del Titanic. Per non far morire il mio Jack.

< A lavoro Capitano! Abbiamo una nave da salvare > gli dissi in risposta al suo sguardo confuso, con un mezzo sorriso stampato in faccia.

 

-          -     -     -

 

Chissà come sarebbe stato conoscere Jack nella mia epoca. Ci saremmo scambiati i numeri di cellulare forse. Forse mi avrebbe chiesto di andare al cinema o mi  avrebbe offerto un gelato. Forse riaccompagnandomi a casa mi avrebbe baciata davanti alla porta. Mi avrebbe aiutata con i compiti lui che sapeva tante cose. Forse. In quel momento invece ci limitavamo a camminare per mano sul ponte discutendo animatamente sul da farsi. Sembrava che tutto intorno a noi fosse sparito e che solo il contatto tra le nostre mani ci impediva di staccare i piedi da terra. Perlomeno era quello che sentivo io.

< Allora. L’iceberg sarà dritto davanti alla nave e questa virerà troppo tardi. Verrà colpita di striscio ma questo basterà a farla colare a picco. Dobbiamo avvisare quelli che sono di vedetta >

< Non credo proprio che ci crederanno >

< Ma dobbiamo tentare! > quasi gridai esasperata. Mi prese il viso tra le mani.

< Non voglio che ti succeda niente Penelope. Vorrei che fossi lontana da qui chilometri cosi da non correre un rischio così grande >

< Non andrei da nessuna parte senza di te. Salti tu, salto io >. Sorrise appena.

< Questa mi sembra di averla già sentita >. Mi baciò lievemente le labbra e io avvolsi le braccio intorno al suo collo e fu come perdersi nella tentazione. Ogni suo contatto mi mandava a fuoco!

Ce l’avrei fatta. Per lui. Per noi.

Ne ero sicura.

Forse.

 

 

Hola! Rieccomi ^-^ oggi mi era venuta una gran voglia di scrivere, così ho mandato i compiti di filosofia a quel paese ed ecco qui il capitolo: spero che ne sia valsa la pena :/ E’ solo un capitolo di passaggio, preludio della fine mancano forse.. due o tre capitoli. Eh già, mi dispiacerà un po’ finire questa fic. A proposito di fine, ho in mente due diversi finali e volevo sapere cosa voi preferireste, se un lieto fine o qualcosa di molto triste.

Attendo con ansia i vostri commenti e ringrazio tutti quanti i miei lettori <3

Vostra,

Orihime02

   
 
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